Djibril Cisse in Grecia non se lo sono scordato, e per l'ultima mezza stagione nel Panathinaikos gli hanno assegnato la scarpa d'oro. Caspita: lui in Grecia i gol li faceva a palate, e ora in Italia non riesce a concludere niente? Scarpa d'oro in Grecia, scarpone in Italia?
Mistero. Ma un mistero che si deve sciogliere, e al più presto. Si creano certe situazioni psicologiche per cui tutto ti va male e sembra che non ci sia niente da fare.
Reja ci ha sempre creduto, in Cisse, ma a furia di dargli fiducia ha rischiato di brutto e ha finito per preferirgli Tommaso Rocchi, uno che ci va dentro senza problemi. Però, in questo modo, Cisse rimane vuori dal campo, intristisce in panchina, non gli tocca più nemmeno una mezza staffetta a dieci minuti dalla fine perché, come contro l'Atalanta, il risultato era ancora in bilico. Quando potrà riavere un'occasione favorevole da sfruttare, se continua così?
Ora che Sculli se n'è andato ( ma perché? Ci ha risolto tante situazioni disperate, ci ha salvato l'Europa League...) forse a Cisse potrà essere concessa qualche opportunità in più, ma gli toccherebbe comunque sempre quel ruolo defilato che il leone nero sembra non gradire. Cisse in Grecia, come in Francia, segnava gol a mitragliate perchè aveva un ruolo centrale ed era un protagonista. Così è soltanto un comprimario, e purtroppo non sembra avere l'umiltà sufficiente per ritagliarsi uno spazio di secondo piano sfruttando lo stesso le sue doti di velocità e di potenza fisica.
Però bisogna crederci. E Cisse sembra non crederci abbastanza. E' qui che Reja dovrebbe impiegare tutta la sua sottigliezza tattica e psicologica. Cisse ha bisogno di crederci, e Reja deve aiutare a farlo anche negli allenamenti settimanali e nelle partitelle di collaudo.
Meglio primo in un villaggio (la Grecia) che secondo a Roma, alle spalle di Klose?Va a capire che cosa passa per la testa a un grande campione che non riesce in nessun modo a ritrovare la strada giusta.
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