mercoledì 11 gennaio 2012

Vita di collegio: 151. Il giorno della laurea

Eravamo una dozzina, a doverci laureare in lettere moderne alla Sapienza di Roma, quel mattino del 14 marzo 1967. Io, che avevo ripreso gli studi a trent'anni, ero ovviamente il più anziano, e la mia media di presentazione risentiva di una falsa partenza e di precarietà nei tempi della preparazione, ritagliati fra un lavoro e l'altro nei giornali.
Oggi, ai neolaureati, si suole accordare dieci punti in più sulla media di presentazione:
chi ha 27 di media ottiene automaticamente il 110, con la lode se il punteggio è superiore e se la tesi è interessante.
A quei tempi, invece, si era soliti aumentare il punteggio solo in base alla validità della tesi: dai 3 punti ai 10 e anche agli 11 in più. In aula debbono essere presenti 11 docenti, ciascuno dei quali dispone di un punto di merito.
Il presidente dell'Istituto di Pedagogia, Visalberghi, che avrebbe dovuto essere il mio relatore, lasciò invece il compito di illustrare e discutere la mia tesi al correlatore, prof. Nino Valeri. Questo valente professore e scrittore accettò volentieri l'incarico in quanto autore di un bellissimo libro su Pietro Verri e sull'Illuminismo milanese: chi meglio di lui avrebbe potuto discutere sull'argomento?
Nino Valeri si avvalse comunque, senza alcun dubbio, di tutte le annotazioni che alla mia tesi aveva apportato la brava professoressa Maria Corda Costa, autrice a sua volta di pubblicazioni sull'Illuminismo. Riconobbi alcune critiche fatte al mio lavoro: la genericità e scarsa personalità nella sintesi del grande movimento filosofico. Ma riconobbi anche gli elogi che mi erano stati rivolti: un lavoro interessante e scritto in modo appassionato e creativo, piacevole come lo sviluppo di un romanzo.
Un grosso elogio, questo: lo intuii dall'interesse con cui gli altri docenti, tutti cattedratici di grande qualità, seguivano la discussione.

1 commento:

  1. Carissimo Luigi , i tuoi racconti sulla vita di collegio sono interessanti . Mi piacerebbe anche che pubblicassi la tua prima raccolta di poesie "FLOGLIE AL VENTO" edita da EIS nel 1953,
    Ci spero molto , perchè un ragazzo che a 14-19 anni anni sapeva esprimere gioie e dolori in forma altamente poetica e profondamente letterarria non è semplice incontrarli o ricordarli o leggere in una epoca (XXI secolo) che punta molto sulle televisioni e su facebook.

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