Siamo qui a piangere sotto la pioggia degli otto gol juventini rimediati nel giro di due settimane scarse, dal 18 al 31 agosto. Sotto questa pioggia di gol sono cadute tutte le speranze della nuova Lazio, quella dei sette acquisti.
La Lazio aveva bisogno di essere rinforzata in attacco, e finora non si è visto niente, solo la promessa di Perea non ancora mantenuta. E aveva bisogno di rinforzi in difesa, mentre sono piovuti "rinforzi" per il centrocampo: il morbido Biglia e il fantasma di Felipe Anderson. L'unica mossa sicura è stata la perdita del misconosciuto Stefano Mauri, la cui importanza si avverte quando in campo non c'è, e mancano le sue invenzioni e i suoi errori, ma vivaddio il suo movimento sempre intelligente.
Servivano rinforzi in difesa, e invece ci siamo giocati stupidamente Diakité, forse l'unica concretezza. Sono arrivati Novaretti e Vinicius, ma il primo sta dimostrando imbarazzanti limiti e il secondo tanti dubbi sul piano fisico.
Dove sono i sette acquisti? Meno male che almeno abbiamo recuperato Cavanda, che anche a Torino ha confermato di essere tra i pochi a salvarsi.
Mancano ormai poche ore alla chiusura della campagna acquisti, e a questo punto Lotito e Tare dovranno preoccuparsi non tanto di un attaccante, quanto di un forte difensore centrale valido. Ma dove andare a cercarlo? L'unico in giro era il granata Ogbonna, e naturalmente se l'è preso la Juve per farne una buona riserva. Per gli altri solo briciole. Tranne Matri che poteva servire a noi e se l'è preso il Milan.
Ma si sa. Alla Lazio non si riesce a racimolare nessun tesoretto, e ci restano sulle spalle anche giocatori importanti come Kozak che non riusciamo a piazzare. E forse potrebbe servire proprio a noi.
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