Una perdita secca di cifre. Le mie erano inoppugnabili, ma la documentazione dei certificati di servizio è incompleta.
Il "mister" giallorosso, di fronte alle mie accorate dichiarazioni di non aver saltato neanche un giorno di lezioni, mi obbietta che "carta canta e villan dorme". Poi ha una specie di sussulto, ricorda che esiste anche un mio fascicolo di riserva con altri certificati, mi accompagna al vicino archivio, e ho la buona sorte di trovare un certificato inequivocabile di servizio prestato dal 1 settembre al 30 settembre dell'anno successivo, una vecchia stagione scolastica risalente al 1969. La fortuna mi ha dato una mano, così recupero uno dei due anni scoperti, e mi accontento: perderò qualcosa, ma finalmente la pratica può essere varata.
L'amico giallorosso mi stringe la mano con vigorosa comprensione, e Totti, così, non mi ha salvato del tutto, ma almeno in parte sì, e posso essere soddisfatto. Totti, in quell'agosto 1999 in cui si svolgevano questi fatti, aveva soltanto 23 anni ed era proprio al massimo del suo boom di campione del calcio. Io invece accusavo i miei 65 anni di vecchio laziale, che mi consentivano di maturare la sospiratissima pensione.
Ciao, caro funzionario romanista, ciao Provveditorato agli Studi di Roma, ciao mia vecchia scuola di Palestrina, dove ho militato per ben 27 anni dei 38 della mia carriera. A fine mese, precisa e inesorabile, arrivano sia la liquidazione, messa subito da parte per dare una mano ai miei figli in futuro, sia la pensione mensile, che guarda caso veniva esattamente a coincidere con l'ammontare dell'ultimo stipendio. Amen. Come se nulla fosse accaduto. Arrivava il meritato riposo dopo tante fatiche, e già la nostalgia per le tante belle ore trascorse in aula con i miei ragazzi. Si ricorderanno di me?
FINE - 27 luglio 2012, ore 11.30.
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