I ventotto milioni li ha spesi così così: niente punta sensazionale, niente difensore di grande spicco, ma un centrocampista in più come Biglia, un centrale di medio valore come Novaretti, il fondamentale riscatto di Candreva che però non è una forza nuova. Per il resto, Lotito e Tare si sono dati alla "linea verde": acquistata o lanciata in un paio di stagioni una batteria di giovani che fa una certa impressione. Dopo il lancio di Onazi e il ritorno di Cavanda, ecco l'acquisto di un portiere giovane e bravo come Berisha, un attaccante ventenne carico di promesse come Perea, un fantasista under 20 come Felipe Anderson, ed ora il sospirato lancio di Keita. Presto verrà il turno di Tounkara, di Crecco, di Cataldi, di Elez.
Nel giro di un campionato o due, la vecchia Lazio lascerà via via lo spazio a una Lazio nuova, più giovane di parecchi anni, ma non improvvisata, bensì preparata con raziocinio. Con alle spalle una Primavera che Bollini sta trasformando in una fucina per il futuro, con ragazzi come Strakosha, Pollace, Serpieri, Elez, Oikonomidis, Antic, Lombardi, tutti con un futuro incoraggiante davanti. Se la Lazio vorrà rinforzi, potrà chiederli prima di tutto al suo serbatoio naturale della Primavera, che ormai è una vera anticamera della serie A. Si stanno delineando due Lazio, una vecchia e una giovane. La prima conta su Marchetti; Konko, Biava, Cana, Radu; Ledesma, Gonzalez, Candreva,Hernanes, Lulic; Klose, con in più Diaz, Ciani, Mauri, Ederson, Floccari.
Ma poi c'è una Lazio nuova, che può presentare Berisha; Cavanda, Elez, Serpieri, Vinicius; Onazi, Felipe Anderson, Cataldi, Crecco; Perea, Keita, con in più Strakosha, Tounkara, Lombardi e altri giovani di valore. Questa Lazio "linea verde" è il nostro avvenire, e con un paio di rinforzi oculati può già costituire una sicurezza, con ampi ricambi e un ricco turn over per campionato, Coppa Italia ed Europa League, con prospettive serie anche per la Champions.
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