sabato 28 settembre 2013

La Lazio andava come un treno, in trasferta: perchè questo strano cambiamento di rotta?

Se ci limitiamo ad analizzare la Lazio di Petkovic, vedremo che l'anno scorso i biancocelesti cominciarono il campionato con due successi in trasferta. 1-0 a Bergamo, 3-1 sul terreno del Chievo. Dopo la brutta trasferta di Napoli, con una Lazio ingenua e sprovveduta infilzata per 0-3, ecco di nuovo una vittoria in trasferta, 3-0 a Pescara. Dunque, tre vittorie in trasferta sulle prime quattro. Niente male!
Ma, da quel momento, la Lazio non ne ha indovinata una. A Firenze 0-2, a Catania addirittura 0-4, una vera catastrofe. Poi un piccolo tentativo di ripresa: 0-0 sul terreno della Juventus, 0-0 a Bologna, finalmente una vittoria a Marassi, 1-0 alla Sampdoria, e un 2-2 a Palermo all'inizio del girone di ritorno. 
Poi comincia la parabola di nuove sconfitte: 2-3 a Genova contro i rossoblu, uno spaventoso 0-3 a Siena, uno schiacciante 0-3 al Meazza con il Milan, 0-1 a Torino contro i granata sotto la neve, un pareggio 1-1 nel derby sul terreno della Roma, 0-1 a Udine, 0-0 a Parma, un guizzo vittorioso al Meazza, 3-1 con l'Inter, e infine ultima sconfitta 0-1 a Trieste contro il Cagliari, dove chiudemmo mestamente il campionato cedendo il sesto posto alla Roma.
Totale: la parabola nera cominciò a Firenze, e da allora, su quindici trasferte, la Lazio ha vinto due sole  partite, quelle con la Sampdoria e con l'Inter, pareggiandone cinque (Juventus, Bologna, Palermo, Roma, Parma) e perdendo tutte le altre, la bellezza di otto ( Firenze, Catania, Genoa, Siena, Milan, Torino, Udinese, Cagliari), una serie impressionante con diciotto reti subite e appena due segnate.
Da allora è cominciato il declino della nostra difesa, un reparto vecchio e non rinnovato da anni,
che a fine stagione incassò ben 42 gol, anche se bisogna ricordare che l'anno precedente ne aveva subiti 47, ma con Reja le vittorie in trasferta erano state la bellezza di otto contro le cinque di Petkovic. 
Con l'allenatore di Serajevo la Lazio è diventata più una squadra di casa che di trasferta, con 13 vittorie all'Olimpico su 19 partite, e ben 35 gol casalinghi su un totale di 51. Ma questo buon comportamento all'Olimpico è stato pagato da una chiara flessione in trasferta,  indice di una difesa tutta da registrare. Per fortuna, in tempi recenti sono arrivati rinforzi giovani come Cavanda, Pereirinha, Cana, Novaretti, Elez e Vinicius, con i quali finalmente svecchiare un reparto che mostra le rughe. Ma sarebbe servito almeno un grande difensore centrale.

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