mercoledì 18 settembre 2013

Dimentichiamo Yilmaz e tifiamo Keita

Comincia l'Europa League, per noi davvero allegra se pensiamo che l'abbiamo scippata alla Roma con il derby del 26 maggio. Loro infatti ci avevano beffato in campionato, soffiandoci per un punto il sesto posto proprio all'ultima giornata. Che rabbia per i romanisti vederci in campo una stagione intera per tutta Europa al posto loro!
Arriva il Legia Varsavia, squadra forte, non sarà una passeggiata. Abbiamo ancora il dente avvelenato per non essere riusciti a portare Yilmaz a Roma per un paio di milioni, sia pure per un tentativo di scasso da parte di un disonesto procuratore. Certe cose Lotito non le sopporta, e perciò i tifosi devono inghiottire un rospo in più.
Dimentichiamo Yilmaz e dimentichiamo anche Kozak, che l'anno scorso in Europa segnò dieci gol in dieci partite, quanto  un buon giocatore in un intero campionato. Kozak non c'è più, non c'è ancora il misterioso Perea ancora alle prese con difficoltà burocratiche. E se Klose fa turn over, riecco il vecchio Floccari, ma soprattutto il diciottenne Balde Diao Keita: basta il suo nome a giustificare il biglietto di Lazio-Legia, perché il ragazzo è un vero fenomeno, e se solo rendesse il cinquanta per cento di quel che vale, avremmo di che battere le mani e di che sperare per il futuro. Petkovic ha deciso di farci questo regalo, e di convocare forse anche quel Tounkara che di anni ne ha solo diciassette, ma già si è messo in coda anche lui per raggiungere presto in prima squadra il suo compagno della cantera barcellonese, e intanto i gol in Primavera li segna lui. 
Sono scelte preziose, queste di Tare nel campo dei giovani. Quest'anno abbiamo comprato anche un grande difensore come Elez, che presto vedremo tra i grandi.
Lotito ha speso 28 milioni per la campagna acquisti, e tutti abbiamo detto che li ha spesi male perché non ci ha portato Yilmaz. Però ha portato Berisha, Biglia, Novaretti, Vinicius, Felipe Anderson, Perea, riscattato il grande Candreva, e portato tra i giovani Keita, Tounkara ed Elez. Diamogli tre o quattro mesi di tempo per vedere con quanti di questi nomi ci ha azzeccato, e godiamoci intanto questa Europa League regalataci dalla Roma su un piatto d'argento.

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