martedì 24 settembre 2013

La collana verde: 2. La caverna del drago

Un drago viveva in una caverna solitaria, al vertice di una montagna. Era solo, e terribile. Dalle sue fauci uscivano fiamme ardenti; la coda enorme,  quando l'agitava, scuoteva il terreno all'intorno, sollevando nugoli di polvere, e quando si ritirava nella sua caverna riusciva a fatica a portarsela dietro e a rinchiudere l'enorme tana con una pietra.
Il drago divorava qualunque tipo di animale incontrasse: scoiattoli, lepri, pecore, cinghiali. Nella zona si era sparsa subito la voce della sua ferocia, e gli animali fuggivano quando vedevano apparire quelle fiamme terribili.
Ancora di più fuggivano gli uomini, da quando una povera pastorella era stata sorpresa in un pascolo solitario, e il drago, anziché accontentarsi della solita pecora, aveva inghiottito senza pietà quella povera creatura. Il padrone del gregge, quando aveva ritrovato le sue pecore terrorizzate, aveva visto delle tracce di sangue della pastorella, che era una sua figlioletta, e aveva pianto per tre giorni la sua scomparsa insieme alla moglie e a tutta la schiera di sette figli. Da allora il terrore si era sparso per tutta la vasta campagna di quel paese lontano, e gli uomini avevano paura ad allontanarsi troppo dalle loro case.
Da dove era venuto, quel drago enorme e solitario? Nessuno lo sapeva. Dopo una notte di tempesta, di fulmini, tuoni, grandine e trombe d'aria, giunto da qualche luogo lontano, era stato visto all'improvviso. Si era avviato per istinto verso la montagna, avanzando nella notte e illuminando il suo cammmino con le fiamme emanate dalle sue fauci, seminando il terrore fra la gente che lo vedeva da lontano.

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