Aveva ragione, Petkovic: tanto allarmismo, in casa Lazio, non era giustificato. Se andiamo a guardare la classifica dell'anno scorso, alla quinta giornata, troveremo la Lazio con gli stessi 9 punti di oggi, frutto di tre vittorie contro Atalanta, Palermo e Chievo, e di due sconfitte, contro Genoa e Napoli. La Lazio era a quattro punti da Juventus e Napoli, esattamente come quest'anno, dove l'unica anomalia è costituita dagli straordinari 15 punti di una Roma che non ti aspetti.
Quest'anno, inoltre, gli avversari che abbiamo affrontato sono stati più forti e importanti: Udinese, Juventus e Roma, un calendario dispettoso che ovviamente a questo punto si addolcisce.
L'anno scorso la Lazio, da questo momento, pian piano spiccò il volo, fino a raggiungere il secondo posto al termine del girone di andata, con ben 39 punti, dietro alla Juventus a quota 44, e davanti a Napoli 37, Inter e Fiorentina 35, Roma 32, Milan 30. Una specie di marcia trionfale, che nulla esclude si possa ripetere anche quest'anno, fatta salva la sorpresa Roma.
Un'altra evidente verità è che in questo campionato la Lazio ha subito una serie impressionante d'infortuni, specialmente in difesa, proprio il reparto più fragile, mentre l'anno scorso, sul piano fisico, le cose stavano andando meravigliosamente: scontammo tutto nel girone di ritorno, quando la terra cominciò a mancarci sotto i piedi.
Anche questo dovrebbe aiutarci a pensare che le cose non potranno non migliorare, soprattutto perché quest'anno i rincalzi non mancano davvero: domenica contro il Catania ne abbiamo messi in campo la bellezza di otto: Pereirinha, Cana, Cavanda, Ciani, Ederson, Onazi, Floccari e Perea, alcuni dei quali hanno costituito una vera e propria sopresa favorevole, come Ederson, Pereirinha e Perea, altro fattore che ci induce a pensare bene e a sperare ancora in un ulteriore miglioramento.
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