Quando i ladri fermarono il loro carretto per riposarsi un poco, si accorsero che il più grande dei giocattoli, il burattino dal naso lungo, non c'era più.
- Sarà forse caduto ieri sera - disse il più anziano dei due - quando il carro ha sobbalzato per aver incontrato una grossa pietra. Il burattino era vicino alla tenda e sarà scivolato giù. Tutto qui -
L'altro si convinse che le cose erano andate proprio in quella maniera, e così i due ripresero il viaggio per allontanarsi il più possibile dalla città dove avevano svaligiato il negozio.
Pinocchio, intanto, rimase un po' indeciso sul da farsi. Era ancora buio, perciò si mise seduto su un paracarro lungo la via, aspettando che facesse giorno. Poi decise di proseguire il cammino finché non avesse incontrato, nel paese più vicino, la caserma dei carabinieri. Voleva denunciare il furto dei due ladri, e possibilmente fare in modo che la bottegaia Marianna recuperasse tutta la refurtiva. Con quei giocattoli, avrebbe potuto lavorare e guadagnare ancora per dei mesi, poi i due bravi figliuoli, Domenico e Fiorella, avevano imparato così bene a costruire anche loro dei burattini che il lavoro e il guadagno non sarebbero più mancati in quel bel negozio.
Cammina cammina, Pinocchio finalmente arrivò in un paese nuovo. Lungo la strada aveva incontrato ben poca gente, solo dei contadini che, con il loro asinello, andavano a lavorare nella campagna. Avevano appena guardato con occhio incuriosito quel burattino che, serio serio, sembrava avere avuto qualche guaio e non aveva voglia di parlare con nessuno.
Non fu difficile,per Pinocchio, trovare la caserma, che recava una grossa insegna di legno sul portone, con tanto di scritta: "Carabinieri".
Nessun commento:
Posta un commento