E tre. Balde Diao Keita, ragazzo di colore di nazionalità spagnola e finalmente passaporto europeo, giovane attaccante classe 1995, dunque ancora diciassettenne, è stato aggregato da Petkovic con la prima squadra a Formello, affiancandosi agli altri due giovanissimi pure di colore Cavanda e Onazi, tra gli elemetni che si sono posti maggiormente in luce nel ritiro di Auronzo.
Keita è una seconda punta di scuola barcellonese, che la Lazio è riuscita a strappare allo squadrone spagnolo con un colpo di mano risalente a un anno fa. Per un anno il ragazzo ha disputato solo amichevoli, non essendo ancora pronto il suo passaporto comunitario.
E' stato definito dagli intenditori " un attaccante di grandi prospettive". Provenienti dunque dal nostro vivaio sono in tre: un terzino, Cavanda; un mediano, Onazi; un attaccante, Keita, dunque uno per reparto, pronti a dare una mano a Petkovic quando ce ne sarà bisogno, dimostrando tutti e tre di avere le qualità precise per emergere. E'questione soltanto di saper graduare la fiducia e di farli crescere lentamente e progressivamente, alleggerendo il bilancio della società.
I grandi acquisti vanno fatti al momento giusto, e il momento più giusto è proprio verso i sedici-diciassette anni, quando cominciano ad emergere le loro indubbie doti teniche.
Tutti e tre questi ragazzi sono dotati anche di un carattere e di una personalità significative. Cavanda e Onazi si sonoi inseriti nel gioco della squadra senza difficoltà, dimostrandosi fra i più positivi. Keita sembra addirittura fornito di qualità superiori, sarà stabilmente un Primavera con notevole possibilità d'inserimento nella rosa dei "grandi" come è già accaduto per Berardi e Rozzi e l'anno scorso anche per Zampa, che quest'anno andrà a farsi le ossa altrove. Il vivaio laziale, da due anni a questa parte, sta dando segni di risveglio anche per l' oculatezza nella scelta dei giovani più promettenti.
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