Ciao, Auronzo! La Lazio lascia il suo ritiro precampionato sotto la cappa di piombo di una nuova sconfitta contro il Torino. Un 3-0 netto e indiscutibile: i granata sembravano volare, la Lazio arrancava pesante e lenta, stavolta senza neanche l'attenuante di aver schierato i rincalzi come contro il Siena.
No, è proprio la preparazione pesante e dura, ed anche l'eccesso d'impegni un giorno dopo l'altro a tenere la Lazio lontana da una consizione accettabile. Il Siena, e soprattutto il Torino, hanno evidentemente lavorato con più scioltezza, e i loro giocatgiori si sono dimostrati più pronti. Ed anche più bravi, più dotati di numeri calcistici superiori, e questo ci sembra molto improbabile. Sappiamo che Sgrigna, Rolando Bianchi e il ragazzino di colore Diop, cioè gli autori scatenati dei tre gol, non possono essere troppo più bravi di Zarate, di Hernanes, di Mauri, di Ledesma: è solo frutto di una diversa condizione fisica.
Comunque la nostra difesa è stata scavalcata con troppa facilità, e in qualche modo bisogna correre ai ripari perchè i giocatori schierati da Petkovic nei reparti arretrati hanno mostrato anche limiti tecnici.
Nel primo tempo hanno giocato Marchetti; Konko, Biava, Dias, Garrido; Lulic, Ledesma, Candreva, Mauri; Rocchi e Zarate. Reti di Sgrigna al 17' e di Rolando Bianchi al 20'. I nostri a guardare.
Nel corso della ripresa sono entrati Carrizo, Cana, Onazi, Gonzalez, Hernanes, Kozak, Scaloni e Zauri, e si è registrato solo qualche lieve miglioramento nell'impegno. Candreva ha colpito il solito palo, mentre i portieri del Torino, Gillet nel primo tempo e Gomis nella ripresa, hanno sfoderato alcune notevoli parate. Kozak ha sfiorato il gol, Zarate ci ha provato varie volte: ma erano azioni sporadiche, non frutto di gioco.
Torniamo a Roma un po' delusi e con parecchi interrogativi. Ci sarà da lavorare parecchio dosando la preparazione. E Lotito-Tare dovranno sgomitare parecchio anche loro per centrare un paio di acquisti indispensabili.
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