Le mamme dei bambini dell'Est colpiti dalle radiazioni in Russia, Ukraina e Kirghisistan , rimangono sorprese di fronte a questi bambini malati disposti a mettersi in gioco per i loro figli. Nei loro paesi di origine non si è ancora affermata una solidarietà al di fuori dell'ambito familiare, e questo atteggiamento è qualcosa di nuovo, di estremamente toccante. Molte di loro, prima di ritornare a casa, mi chiedono cosa possono fare per aiutare gli altri. Una volta in patria, diffondono la loro esperienza, consigliano gli altri genitori, li aiutano a espletare le pratiche burocratiche.
Grazie al tam tam tra mamme, la catena della solidarietà si allunga, e di anno in anno aumenta il numero di bambini seguiti in Italia dalla "Lifeline", "Linea della vita". Attualmente ce ne sono 20 a settimama sparsi negli ospedali pediatrici di Brescia, Padova, Monza, Torino, Genova, Pisa e Bologna.
(da un articolo di Giulia Cananzi)
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