martedì 31 luglio 2012

Pinocchio ancora burattino: 128. Due piccoli pastori

Un giorno, sbucarono in un grande prato sull'alta montagna. 
-Accampiamoci qui - disse Pinocchio. - E' un posto veramente ideale. Ci riposeremo per un po'. Abbiamo cibo sufficiente per un paio di giorni? - chiese a Ulderico, che era l'addetto alla cucina.
 Ulderico disse di sì: avevano un bel po' di riserve. - Speriamo solo che ci sia qualche sorgente o qualche ruscello per bere e attingere acqua -
- Un ruscello lo abbiamo visto poco più in basso - disse Remigio - Perciò non dovremmo avere problemi neanche per lavarci un po' e per lavare i nostri indumenti di ricambio -
Mentre si stavano preparando a campeggiare, sentirono dei sonagli di animali al pascolo, e subito dopo comparve un gregge con un piccolo pastore di otto-nove anni, un po' più piccolo di loro. Il bambino si accostò incuriosito e si fermò a parlare con loro.
- Di dove venite? - chiese.
- Veniamo dall'Italia, ed è molto tempo che viaggiamo. Siamo suonatori ambulanti. E tu? -
Il pastorello li guardava con molto interesse, e guardava specialmente Pinocchio.
- Io mi chiamo Peter. Il gregge è di un mio vecchio amico, io sono soltanto il suo guardiano. Mi chiamo Peter -
Il bambino non parlava italiano, ma si faceva capire benissimo.
- Abitiamo poco lontano da qui. C'è una casa grande, una grande stalla, e c'è anche una fontana. Se volete avere dell'acquia, dovete spostarvi solo di poco -
Passati alcuni minuti, ecco giungere una bambina molto graziosa, vestita con abiti da contadinella, e conduceva un altro gruppetto di pecore.

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