domenica 29 luglio 2012

Pinocchio ancora burattino: 126. Di nuovo sulla strada

I quattro ragazzi si fermarono a Venezia per più di una settimana, perché la festa continuava e loro si divertivano molto; trovato qualche angolino più appartato, ogni tanto davano un concertino , che veniva molto applaudito, e le monetine erano abbondanti e qualche volta anche di un certo valore.Così trovavano facilmente un'osteria per mangiare e un retrobottega dove dormire.
La maschera di Pinocchio, ormai, era diventata famosa, e ogni volta che ne incontravano una si ripeteva un po' lo spettacolino di Marco, e comunque tutti volevano conoscere da vicino il vero Pinocchio, abbracciarlo o almeno stringergli quella sua mano di legno.
Però venne il giorno di lasciare Venezia, anche se a malincuore. Il carnevale era ormai finito, nelle strade c'era meno gente e meno confusione. - Torneremo il prossimo anno, sicuramente! - disse Pinocchio. - Questa città è troppo bella, e questa festa mi piace tanto, sembra fatta apposta per me -
Quando arrivarono a Mestre, cercarono una grande fattoria dove poter procurarsi nuovamente un carro e un cavallo per girare liberamente di paese in paese. Dopo una lunga ricerca, trovarono un bravo contadino di nome Matteo, che mise a loro disposizione un bel carretto e un  robusto cavallo in cambio di due zecchini d'oro.
Ripresero la loro strada di cantastorie. Erano felici, andavano benissimo d'accordo. Remigio, Ulderico, Lamberto e Pinocchio, con l'aggiunta del cagnolino Monello, erano diventati grandi amiconi e tutto funzionava a dovere.

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