lunedì 30 luglio 2012

Pinocchio ancora burattino: 127. Sulle montagne della Svizzera

Ulderico faceva gli acquisti, Lamberto preparava il cibo quando non si fermavano in un'osteria, Remigio teneva in ordine il carretto, il cavallo e gli strumenti, Pinocchio organizzava ogni giorno l'itinerario e prendeva le decisioni più importanti chiedendo sempre consiglio agli amici.
Così attraversarono tutto il Veneto e tutta la Lombardia, finché non si ritrovarono per le strade tortuose delle Alpi, e superarono il confine con la Svizzera passando regolarmente per la frontiera, dove le guardie di confine li accolsero con simpatia e li fecero passare senza problemi, ma prima vollero ascoltare due o tre belle canzoni e il richiestissimo "Va' pensiero", che era divenuto una specie di inno della comitiva dei ragazzi.
- Saliamo, saliamo! - diceva Pinocchio, al quale le montagne piacevano moltissimo. 
La sera faceva freddo, e dovettero proteggersi con due coperte le volte che rimaneva a riposare nel carretto. Era primavera, ma dovettero indossare i vestiti pesanti, anche se spesso c'era il sole e i prati erano verdissimi e tutti in fiore.
Meravigliosa natura! Ammiravano dei panorami d'incredibile bellezza, e le albe e i tramonti erano spesso dei veri e propri spettacoli. In un villaggio molto popolato fecero una bella provvista di cioccolato e di formaggi speciali, che costituivano la base dei loro pranzi e delle loro cene, che il bravo Lamberto preparava con molta cura, procurandosi il pane, la frutta e la verdura.
- E un piccolo osso pure per me...- sembrava dire Monello scodinzolando festoso.

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