Arrivò la primavera, e i quattro suonatori girovaghi erano arrivati alle porte di Brindisi. Entrarono nel porto, e videro un grosso bastimento in partenza per la Grecia.
- Dove arriva, questa nave? - chiese per curiosità Pinocchio a uno scaricatore alle prese con un grosso sacco da portare.
- A Patrasso, in Grecia! - rispose brusco il facchino.
- Fra quanto tempo arriva? - riprese Pinocchio ormai lanciato.
- Dipende anche dal tempo. Mediamente può impiegare sei ore -
- Quanto paga, una persona, per fare il viaggio? -
- Monellaccio, non vorrai mica salire! E poi costa caro, uno zecchino d'oro a persona -
- Quando parte la nave? -
- Fra due ore - rispose secco lo scaricatore.
- Grazie! - disse Pinocchio, e si allontanò per raggiungere gli altri tre che si erano seduti su un muretto.
- Ragazzi! - disse Pinocchio con allegria. - Quattro zecchini d'oro li abbiamo. Si va tutti in Grecia! -
I tre ragazzi lo guardarono con stupore: ma da Pinocchio c'era da aspettarsi di tutto.
- Non vi preoccupate per il denaro: lavoreremo e lo guadagneremo. So che in Grecia le canzoni italiane piacciono molto -
A Remigio, Ulderico e Lamberto gli occhi luccicavano per la gioia. In Grecia! Che meraviglia! Solo con Pinocchio era possibile fare certe pazzie.
Avevano affidato il carretto e il cavallo al facchino, in cambio di uno scudo d'argento, con l'impegno di venirli a riprendere di ritorno dal viaggio.
Il capitano della nave non voleva farli salire, ma Pinocchio aveva insistito: - Noi siamo già grandi e ci guadagnamo di che vivere da soli! -
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