venerdì 27 luglio 2012

Torna Klose, torna la serenità

Miro Klose fra quattro giorni riprende il suo posto al centro dell'attacco biancoceleste, e con lui torna la serenità.  Infatti Klose rappresenta un vero e proprio allenatore in campo con la sua assoluta serietà, i suoi movimenti perfetti, il suo senso del gol straordinario: sarà per la squadra il vero faro di tutte le azioni, il punto di riferimento.
Lulic e Candreva lo lanceranno coi loro cross, Hernanes gli passerà palloni preziosi in profondità, Zarate potrà affiancarlo sapendo che le sue fantasia hanno una sponda preziosa e intelligente. Petkovic avrà in Klose il suo alleato prezioso, dato che Miro spesso arretra seguendo il gioco e portando sicurezza anche in quella difesa che deve essere ancora organizzata. Però Auronzo non è passato invano, anche le sconfitte con Siena e Torino possono rivelarsi preziose. 
Importante la scoperta di Cana centrale (con tanta abbondanza di mediani si può, come mediano lui non è stato mai una sicurezza), così come il ritorno di Dias a una forma fisica decente. Sono loro due, per ora, il duo centrale, in attesa dell'eventuale Xandao e dato che di Stendardo la Lazio non vuole proprio servirsi e tornerà a Bergamo: servisse a mandare da noi Peluso, il reparto arretrato sarebbe completo, con Radu che potrebbe guarire in tutta tranquillità, Konko è abbastanza a posto ed ha un Cavanda che è più che un rincalzo.
Non dimentichiamo che abbiamo finora fatto a meno di Ederson, che Gonzalez compoleta alla perfezione il settore dei cursori già ricco di Lulic e di Candreva. Non stiamo messi male, specialmente se Petkovic riuscirà a chiarire il mistero della posizione di Hernanes, che a questo punto diventa la vera incognita della formazione.
Servono due buoni difensori e non tanto un'altra punta: Zarate darà il suo apporto non indifferente di gol. E poi c'è Rocchi, c'è Kozak, c'è il giovanissimo Rozzi, e uno di questi due ultimi potrebbe anche trovare una buona squadra per compiere il suo anno di lancio tra i giocatori di primo piano.
Scopriamo una Lazio ricca di gente che vale, e non ci possono smontare due sconfittte che c'era da attendersi per il pesante carico di lavoro svolto e i turni troppo ravvicinati di partite giocate.

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