Sembrava arrivato con intenzioni tattiche aperte ad ogni soluzione, ma Petkovic non ha impiegato molto per capire che, con gli uomini che ha, questa Lazio sembra fatta apposta per il 4-4-2.
Si parte da Zarate, che è l'uomo che spazia su tutto il fronte d'attacco in attesa di poter contare sulla punta fissa che è Klose, numero uno della Lazio in ogni senso.
E si parte ovviamente da quel Ledesma che è un numero fisso invece del settore difesa-mediana, chiave di volta tattica di tutta la formazione ormai da molti anni, la vera base dei nostri recenti quarti posti e delle nostre ambizioni da Champions.
La scoperta che ha fatto Petkovic riguarda invece il ruolo di Hernanes, un vero ispiratore arretrato di tutte le manovre, alla Pirlo: in questo modo Hernanes perde qualcosa in fase offensiva -la guadagnerà Ederson - per acquisire un compito ben più delicato nella pura fase d'impostazione del gioco.
Poi c'è la coppia esplosiva di questa estate ad Auronzo: il duo Candreva-Lulic che con la loro corsa, il loro passo dinamico, la loro potenzialitàù fisica costituiscono la chiave del movimento di tutta la fase offensiva, con il compito principale del cross alto per Klose e dell'assist per tutti i compagni: quanto a Candreva, ci ha aggiunto un tiro estremamente calibrato ed incisivo, che da centrocampista ne ha fatto il principale canniniere (si è sostituito a Klose), con ben sei reti realizzate in tre partite, cioè una doppietta ad ogni incontro.
Con l'arrivo di Klose, con la sistemazione della difesa in attesa di un paio di rinforzi e intanto con la scoperta di Cana centrale, quando tornerà Radu in piena efficienza anche il reparto arretrato integrerà alla perfezione il rinnovato gioco della Lazio. Se davvero arriveranno Xandao e Peluso, la Lazio avrà una formazione completa ed efficace, tale da poter puntare davvero alla Champions League con pieno diritto.
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