Quelli che correvano numerosi alla bottega di Marianna, ora, erano tutti i bambini del quartiere di quella città. Tutti volevano i burattini di Pinocchio, e specialmente quello lì col naso lungo e col cappelluccio a forma di cono. Si era sparsa la voce di quel piccolo giocattolaio che da pochi giorni lavorava nel negozio di Marianna, e tutte le mamme pagavano volentieri quello scudo d'argento per un giocattolo così bello e divertente.
Marianna voleva dare a Pinocchio la metà dei suoi guadagni, ma il generoso burattino le disse: - Tieni pure questo denaro per l'avvenire dei tuoi figli. A me basta l'affetto con cui mi avete accolto, il cibo che mi date e il lettuccio per dormire. Io ho con me il dono di saper costruire questi giocattoli, e non ho nessun timore per il mio avvenire -
Pinocchio fabbricò un bel po' di burattini: Pantalone, Brighella, la servetta Rosaura, Arlecchino, Pulcinella, e tanti, tantissimi burattini col naso lungo, che erano di gran lunga i preferiti dei bambini.
Però Pinocchio già sapeva che non si sarebbe fermato per sempre in quella bottega e nella casa di Marianna, Domenico e Fiorella. Stavolta, però, ebbe il coraggio di dirlo prima.
- Uno di questi giorni dovrò partire, mi aspettano a casa. Mio babbo Geppetto sarà in pensiero - annunciò Pinocchio.
Marianna provò un forte dispiacere, e ancora più forte fu il dolore dei due bambini. Ma pian piano si rassegnarono alla realtà, e così Pinocchio, una sera, annunciò che il giorno dopo avrebbe ripreso il suo cammino.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
sabato 30 giugno 2012
Il "bambino sovrano"
Adesso la piccola Francesca ha due anni, e almeno due volte al mese si ferma a dormire nella famiglia di amici. Lei è contentissima, perché gioca con i figli degli amici, mentre i genitori hanno la possibilità di uscire a cena, di andare al cinema, insomma di prendersi del tempo come coppia.
"E noi - dice Paola, la mamma - ogni tanto teniamo i figli dei nostri amici".
Insomma, una sorta di gruppo di auto-mutuo aiuto tra genitori, sul modello delle grandi famiglie allargate di un tempo, nelle quali tutti, in qualche modo, si facevano carico dei bambini di casa.
L'arrrivo dei figli mette a dura prova l'equilibrio di coppia, nel senso che i coniugi devono riconoscere anche l'essere padre e l'essere madre del proprio partner - afferma la psicologa Rosa Rosnati. Il rischio è che lo spazio (spazio-tempo, ma anche spazio psicologico) dedicato al figlio saturi completamente lo spazio familiare e quindi anche quello di coppia.
Lo psicopedagogista Daniel Marcelli parla di un "bambino sovrano", nel senso che il figlio viene messo in una posizione di privilegio all'interno della famiglia e attorno a lui ruotano tutta la vita e le dinamiche familiari.
(da un articolo di Sabina Fadel)
"E noi - dice Paola, la mamma - ogni tanto teniamo i figli dei nostri amici".
Insomma, una sorta di gruppo di auto-mutuo aiuto tra genitori, sul modello delle grandi famiglie allargate di un tempo, nelle quali tutti, in qualche modo, si facevano carico dei bambini di casa.
L'arrrivo dei figli mette a dura prova l'equilibrio di coppia, nel senso che i coniugi devono riconoscere anche l'essere padre e l'essere madre del proprio partner - afferma la psicologa Rosa Rosnati. Il rischio è che lo spazio (spazio-tempo, ma anche spazio psicologico) dedicato al figlio saturi completamente lo spazio familiare e quindi anche quello di coppia.
Lo psicopedagogista Daniel Marcelli parla di un "bambino sovrano", nel senso che il figlio viene messo in una posizione di privilegio all'interno della famiglia e attorno a lui ruotano tutta la vita e le dinamiche familiari.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Anagni: archeologia di casa nostra
Oggi, importante convegno di archeologia classica nel Lazio meridionale, iniziativa di "Progetto Arkès" della dottoressa Rita Padovano.
Presso il convitto Regina Margherita, alle ore 10 di oggi sabato 30 giugno, si discuterà sul tema "Il Lazio meridionale nell'evoluzione umana, ambienti fossili e manufatti paleolitici".
Patrocinio della Provincia di Frosinone tramite l'assessorato alla cultura, del Comune di Anagni, del convitto Regina Margherita e della Banca Provinciale del Frusinate.
Interventi di Roberto Chiararia, del sindaco di Anagni Carlo Noto, dell'assessore Antonio Abbate e di Leonardo Zeppieri. Le relazioni sono degli archeologi Italo Biddittu, Giorgio Manzi, Raffaella Sardella e Fabio Parenti.
Sicuramente una pagina di alto contenuto culturale e scientifico.
Presso il convitto Regina Margherita, alle ore 10 di oggi sabato 30 giugno, si discuterà sul tema "Il Lazio meridionale nell'evoluzione umana, ambienti fossili e manufatti paleolitici".
Patrocinio della Provincia di Frosinone tramite l'assessorato alla cultura, del Comune di Anagni, del convitto Regina Margherita e della Banca Provinciale del Frusinate.
Interventi di Roberto Chiararia, del sindaco di Anagni Carlo Noto, dell'assessore Antonio Abbate e di Leonardo Zeppieri. Le relazioni sono degli archeologi Italo Biddittu, Giorgio Manzi, Raffaella Sardella e Fabio Parenti.
Sicuramente una pagina di alto contenuto culturale e scientifico.
Rinforzi per la Lazio: lo svizzero Koch, il lancio di Onazi
Rinforzi per la difesa e il centrocampo della Lazio. Fra le tante altre voci, oggi ce ne sono due che si fanno strada di prepotenza: il terzino svizzero Koch, e il lancio di un nostro ragazzo, Onazi.
Si tratta di due giovanissimi, 21 anni Koch e 20 Onazi.Siamo nel campo delle promesse, ma un gradino sopra: giocatori giovani a cui dare fiducia nell'immediato.
Philippe Koch milita nello Zurigo, è del 1991, alto 180 centimetri, gioca prevalentemente terzino destro, dunque sarebbe il sostituto di Konko, ma può essere utilizzato sia da centrale che a sinistra. Un difensore completo, grintoso e robusto, ha fatto la trafila nelle giovanili svizzere e presto esordirà nella sua nazionale: Petkovic lo conosce bene e lo conoscono anche alla Lazio, perchè l'ha affrontata due volte nell'ultima Europa League, girone eliminatorio. Il suo costo è moderato, l'affare si conclude sui 3 milioni.
Ma intanto sta scattando il momento di un altro ragazzo, stavolta già nostro: il mediano Ogenyi Eddy Onazi, nigeriano di Lagos, nato il 25 dicembre del 1992, dunque venti anni e mezzo. Tra i vari Hetemay e Krasic, alla fine potrebbe essere proprio lui a convincere Petkovic che lo osserverà attentamente ad Auronzo. Onazi, destro naturale, è già emerso nella Primavera di Bollini e più volte è stato convocato in prima squadra sfiorando l'esordio. Ha una grande forza fisica, è abile sia nel gioco d'interdizione che di rilancio, perché ha un eccellente senso della pozione e idee costruttive.Ha insomma tutte le qualità necessarie per poter essere un buon rincalzo sia di Brocchi che di Matuzalem anche subito, visto che Brocchi non sarà disponibile per almeno tre mesi. Ma anche se dovesse arrivare Hetemay, Onazi sicuramente tornerà utile alla Lazio.
Si tratta di due giovanissimi, 21 anni Koch e 20 Onazi.Siamo nel campo delle promesse, ma un gradino sopra: giocatori giovani a cui dare fiducia nell'immediato.
Philippe Koch milita nello Zurigo, è del 1991, alto 180 centimetri, gioca prevalentemente terzino destro, dunque sarebbe il sostituto di Konko, ma può essere utilizzato sia da centrale che a sinistra. Un difensore completo, grintoso e robusto, ha fatto la trafila nelle giovanili svizzere e presto esordirà nella sua nazionale: Petkovic lo conosce bene e lo conoscono anche alla Lazio, perchè l'ha affrontata due volte nell'ultima Europa League, girone eliminatorio. Il suo costo è moderato, l'affare si conclude sui 3 milioni.
Ma intanto sta scattando il momento di un altro ragazzo, stavolta già nostro: il mediano Ogenyi Eddy Onazi, nigeriano di Lagos, nato il 25 dicembre del 1992, dunque venti anni e mezzo. Tra i vari Hetemay e Krasic, alla fine potrebbe essere proprio lui a convincere Petkovic che lo osserverà attentamente ad Auronzo. Onazi, destro naturale, è già emerso nella Primavera di Bollini e più volte è stato convocato in prima squadra sfiorando l'esordio. Ha una grande forza fisica, è abile sia nel gioco d'interdizione che di rilancio, perché ha un eccellente senso della pozione e idee costruttive.Ha insomma tutte le qualità necessarie per poter essere un buon rincalzo sia di Brocchi che di Matuzalem anche subito, visto che Brocchi non sarà disponibile per almeno tre mesi. Ma anche se dovesse arrivare Hetemay, Onazi sicuramente tornerà utile alla Lazio.
venerdì 29 giugno 2012
Per Klose c'è la finalina con il Portogallo
Miro Klose ha fatto tutto il suo dovere contro la fortissima Italia, e nella ripresa ha costituito un osso duro da rodere per i nostri difensori. Non si è mai arreso, e i non molti palloni che è riuscito a toccare sono stati tutti pericolosi per Buffon.
Anche nel gol tedesco su discusso calcio di rigore c'è stato lo zampino di Klose, che ha messo in difficoltà Balzaretti facendo in modo che toccasse il pallone con la mano (ma forse c'era un fallo proprio del centravanti della Lazio),
Miro si è lamentato che ora gli restano poche occasione con la nazionale tedesca, ma intanto c'è l'opportunità della finalina per il terzo posto con il Portogallo, e probabilmente Loew gli darà l'opportunità di attaccare ancora il primato di Gerd Muller con i suoi 68 gol in nazionale. Miro è a quota 64 e certamente da qui ai mondiali del 2014, ai quali vuole arrivare a tutti i costi, non mancheanno per lui le opportunità per un record prestigioso.
Intanto, nelle poche apparizoni con la maglia bianca, ha dimostrato di poter essere ancora utilissimo, anzi fondamentale, per l'attacco della Lazio.
Anche nel gol tedesco su discusso calcio di rigore c'è stato lo zampino di Klose, che ha messo in difficoltà Balzaretti facendo in modo che toccasse il pallone con la mano (ma forse c'era un fallo proprio del centravanti della Lazio),
Miro si è lamentato che ora gli restano poche occasione con la nazionale tedesca, ma intanto c'è l'opportunità della finalina per il terzo posto con il Portogallo, e probabilmente Loew gli darà l'opportunità di attaccare ancora il primato di Gerd Muller con i suoi 68 gol in nazionale. Miro è a quota 64 e certamente da qui ai mondiali del 2014, ai quali vuole arrivare a tutti i costi, non mancheanno per lui le opportunità per un record prestigioso.
Intanto, nelle poche apparizoni con la maglia bianca, ha dimostrato di poter essere ancora utilissimo, anzi fondamentale, per l'attacco della Lazio.
Lazio fuori 11
Non dovrebbero prendere per niente la via di Auronzo, ma restarsene a Formello ad allenarsi per conto loro, e qualcuno, tipo Brocchi e Stankevicius neanche quello, perchè reduci da interventi chirurgici.
Sono undici giocatori ex titolari, e li elenchiamo:
portieri: Carrizo
difensori: Scaloni, Zauri, Stankevicius, Garrido
centrocampisti: Brocchi, Del Nero, Mauri
attaccanti: Foggia, Sculli, Floccari.
Una vera e propria squadra, che si schiererebbe così:
Carrizo; Scaloni, Stankevicius, Zauri, Garrido; Brocchi, Del Nero, Foggia, Mauri; Floccari, Sculli. Un classico 4-4-2 nel quale potrebbero pescare a piene mani una decina di squadre di serie A di centroclassifica, dando l'opportunità a Lotito di recuperare almeno una dozzina di milioni andati al vento.
Sono undici giocatori ex titolari, e li elenchiamo:
portieri: Carrizo
difensori: Scaloni, Zauri, Stankevicius, Garrido
centrocampisti: Brocchi, Del Nero, Mauri
attaccanti: Foggia, Sculli, Floccari.
Una vera e propria squadra, che si schiererebbe così:
Carrizo; Scaloni, Stankevicius, Zauri, Garrido; Brocchi, Del Nero, Foggia, Mauri; Floccari, Sculli. Un classico 4-4-2 nel quale potrebbero pescare a piene mani una decina di squadre di serie A di centroclassifica, dando l'opportunità a Lotito di recuperare almeno una dozzina di milioni andati al vento.
Pinocchio ancora burattino: 96. Uno scudo d'argento
La mattina successiva, il bambino che voleva comprare Pinoccchio si presentò con la sua mamma al negozio della giocattolaia Marianna, e subito chiese il suo Pinocchio giocattolo.
Il Pinocchio vero, tutto felice, tirò fuori da una scatola piena di trucioli il suo burattino: era luccicante di vernice colorata, già perfettamente asciutta; era alto due palmi, e con un nasetto lungo così arrogante e simpatico che il bambino proruppe in una risata e volle subito averlo tra le mani per toccarlo e vedere se muoveva le braccia e le gambe. Lo fece anche camminare un po' tenendolo per un braccio, e il burattino si muoveva bene, era alto quasi quanto il bambino, che ne fu molto felice.
La mamma pagò volentieri lo scudo d'argento che la bottegaia le chiese, e tutti e due uscirono felici dal negozio.
La giocattolaia Marianna era davvero soddisfatta per quel che aveva fatto Pinocchio. Chiamò i suoi due figlioletti, Domenico di dodici anni e Fiorella di dieci, e disse: - Bambini, guardate questo bello scudo d'argento. Lo ha guadagnato Pinocchio con il suo primo burattino venduto. E voi che ieri sera lo stavate prendendo in giro! -
- Non è vero, mamma! - protestò Domenico. - Ci sembrava solo che quei nasi fossero troppo lunghi, e invece ho capito che ai bambini forse è proprio quel naso che piace tanto -
- Anche a me quel naso faceva ridere - disse sorridendo Fiorella - Ti chiedo scusa, Pinocchio: non credevo che tu fossi così bravo -
Da quel momento, Pinocchio diventò un vero idolo per i due figli di Marianna, e volevano giocare solo con lui, aiutandolo a dipingere i suoi burattini.
Il Pinocchio vero, tutto felice, tirò fuori da una scatola piena di trucioli il suo burattino: era luccicante di vernice colorata, già perfettamente asciutta; era alto due palmi, e con un nasetto lungo così arrogante e simpatico che il bambino proruppe in una risata e volle subito averlo tra le mani per toccarlo e vedere se muoveva le braccia e le gambe. Lo fece anche camminare un po' tenendolo per un braccio, e il burattino si muoveva bene, era alto quasi quanto il bambino, che ne fu molto felice.
La mamma pagò volentieri lo scudo d'argento che la bottegaia le chiese, e tutti e due uscirono felici dal negozio.
La giocattolaia Marianna era davvero soddisfatta per quel che aveva fatto Pinocchio. Chiamò i suoi due figlioletti, Domenico di dodici anni e Fiorella di dieci, e disse: - Bambini, guardate questo bello scudo d'argento. Lo ha guadagnato Pinocchio con il suo primo burattino venduto. E voi che ieri sera lo stavate prendendo in giro! -
- Non è vero, mamma! - protestò Domenico. - Ci sembrava solo che quei nasi fossero troppo lunghi, e invece ho capito che ai bambini forse è proprio quel naso che piace tanto -
- Anche a me quel naso faceva ridere - disse sorridendo Fiorella - Ti chiedo scusa, Pinocchio: non credevo che tu fossi così bravo -
Da quel momento, Pinocchio diventò un vero idolo per i due figli di Marianna, e volevano giocare solo con lui, aiutandolo a dipingere i suoi burattini.
Il vestito della nonna
Ha voluto sposarsi col vestito della nonna. Era incantevole, ma la nonna moriva di freddo.
(Boris Makaresko)
(Boris Makaresko)
Primo figlio: l'aiuto degli amici
Le difficoltà sorte con il primo figlio si possono superare. Illuminante in tal senso la storia di Emanuele e Paola, genitori di Francesca, 2 anni.
"Quando è nata Francesca, io e mia moglie abbiamo attraversato un periodo molto difficile - racconta Emanuele. - Io mi sentivo trascurato: lei pensava solo alla piccola, pareva che non le interessasse più nulla di me, né, in un certo senso, di se stessa. Era trasandata, non si curava più come prima".
"Ma io non avevo tempo- gli fa eco Paola. - Lui non capiva che io spendevo tutte le mie energie tra allattamento, cambio dei pannolini e altre necessità di Francesca. I primi tre mesi non sono mai riuscita a dormire per più di due ore di seguito. Crollavo dal sonno: come facevo a star dietro a lui o anche solo pensare a un parrucchiere? "
Ad aiutarli sono stati gli amici: "Loro c'erano passati prima di noi: sapevano che cosa ci stava accadendo - insiste Emanuele - E così hanno cominciato a offrirsi di tenere una volta ogni 15 giorni Francesca alla sera un paio d'ore. Col tempo poi le ore sono diventate tre, quattro.
(da un articolo di Sabina Fadel)
"Quando è nata Francesca, io e mia moglie abbiamo attraversato un periodo molto difficile - racconta Emanuele. - Io mi sentivo trascurato: lei pensava solo alla piccola, pareva che non le interessasse più nulla di me, né, in un certo senso, di se stessa. Era trasandata, non si curava più come prima".
"Ma io non avevo tempo- gli fa eco Paola. - Lui non capiva che io spendevo tutte le mie energie tra allattamento, cambio dei pannolini e altre necessità di Francesca. I primi tre mesi non sono mai riuscita a dormire per più di due ore di seguito. Crollavo dal sonno: come facevo a star dietro a lui o anche solo pensare a un parrucchiere? "
Ad aiutarli sono stati gli amici: "Loro c'erano passati prima di noi: sapevano che cosa ci stava accadendo - insiste Emanuele - E così hanno cominciato a offrirsi di tenere una volta ogni 15 giorni Francesca alla sera un paio d'ore. Col tempo poi le ore sono diventate tre, quattro.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Subiaco: gelato a km. zero
I maestri gelatai di tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia, si sono dati appuntamento a Subiaco, dove la Città della Stampa, da oggi 29 giugno a domenica 1 luglio, diventerà la Citta del Gelato Artigianale.
Sarà anche il primo festival a chilometro zero, in quanto gli ingredienti base saranno forniti da prodotti tipici di zona.
Partecipano i gelatai Tirabassi (vecchia gloria locale),Mezzalira, Serrani, Colomba, Salerno, Brunelli, Peretti, Pasini, Trabalsa, Fortuna, Zoldani.
Tra i gusti: mandorle, caffé, marroni, kiwi, banane, meloni, limone, vino cesanese di Affile, visciole, ricotta di pecora, fichi, noci, lampone, more. Ci sarà perfino uno stand per celiaci, senza glutine.
Verrà servita una speciale "Birretta cacao-cocoa".
Presenta il cabarettista Alessandro Serra di Zelig.
Sarà anche il primo festival a chilometro zero, in quanto gli ingredienti base saranno forniti da prodotti tipici di zona.
Partecipano i gelatai Tirabassi (vecchia gloria locale),Mezzalira, Serrani, Colomba, Salerno, Brunelli, Peretti, Pasini, Trabalsa, Fortuna, Zoldani.
Tra i gusti: mandorle, caffé, marroni, kiwi, banane, meloni, limone, vino cesanese di Affile, visciole, ricotta di pecora, fichi, noci, lampone, more. Ci sarà perfino uno stand per celiaci, senza glutine.
Verrà servita una speciale "Birretta cacao-cocoa".
Presenta il cabarettista Alessandro Serra di Zelig.
Lazio. fra sette giorni la verità - Ventotto nomi per Auronzo
Una settimana ancora, e scatterà l'appello per Auronzo. Vlado Petkovic sta già preparando il terreno insieme a Tare, che tiene i contatti con la regia di Lotito giudice-arbitro della campagna acquisti. Petkovic avrà a disposizione 28 nomi di titolari per Auronzo: ventidue coppie di giocatori, due per ogni ruolo, più altri sei fra giovani e possibili recuperi.
Proviamo a stilare la "rosa", dove troveremo quattro grossi punti interogativi corrispondenti agli acquisti ventilati ma non ancora sicuri.
Portieri: Marchetti, Bizzarri e Berardi. A Carrizo verrà trovata una sistemazione.
Terzini destri: Konko, Vanden Borre?, Cavanda.
Terzini sinistri: Radu e Lulic.
Centrali destri: Biava, Breno?, Diakité
Centrali sinistri: Dias, Stendardo
Mediani destri: Ledesma, Onazi, Zampa
Mediani sinistri: Cana, Hetemaj?, Matuzalem
Centrocampisti destri: Hernanes, Gonzalez
Centrocampisti sinistri: Ederson, Candreva
Prima punta: Klose, Kozak
Seconda punta: Yilmaz ?, Zarate, Rocchi.
Da questo listone dovrebbe uscire la nuova Lazio, una Lazio stellare o quasi. Stiamo ancora aspettando gli arrivi di Yilmaz, Breno, Vanden Borre, Hetemaj. Da verificare la possibilità del rilancio di Maurito Zarate.
Proviamo a stilare la "rosa", dove troveremo quattro grossi punti interogativi corrispondenti agli acquisti ventilati ma non ancora sicuri.
Portieri: Marchetti, Bizzarri e Berardi. A Carrizo verrà trovata una sistemazione.
Terzini destri: Konko, Vanden Borre?, Cavanda.
Terzini sinistri: Radu e Lulic.
Centrali destri: Biava, Breno?, Diakité
Centrali sinistri: Dias, Stendardo
Mediani destri: Ledesma, Onazi, Zampa
Mediani sinistri: Cana, Hetemaj?, Matuzalem
Centrocampisti destri: Hernanes, Gonzalez
Centrocampisti sinistri: Ederson, Candreva
Prima punta: Klose, Kozak
Seconda punta: Yilmaz ?, Zarate, Rocchi.
Da questo listone dovrebbe uscire la nuova Lazio, una Lazio stellare o quasi. Stiamo ancora aspettando gli arrivi di Yilmaz, Breno, Vanden Borre, Hetemaj. Da verificare la possibilità del rilancio di Maurito Zarate.
giovedì 28 giugno 2012
Grande Italia, grande Balotelli, finale con la Spagna
Italia straordinaria, 2-0 alla Germania fino a cinque minuti della riptresa, poi rigore tedesco realizzato da Oezil per un discusso fallo di mano di Balzaretti in area. Drammatici gli ultimi minuti, ma l'Italia si era divorato più volte il terzo gol con Marchisio e Di Natale, subentrato nel finale a Balotelli colpito dai crampi.
Le due reti italiane, 20' e 36' del primo tempo, portano la firma del grande Balotelli, il primo con un perfetto colpo di testa di Cassano e il secondo con un gran tiro al volo su servizio di Montolivo.
L'Italia, con un capolavoro tattico di Cesare Prandelli, ha dato una gran lezione di gioco moderno alla Germania, che non è riuscita con la sua ragnatela di passaggi a rendersi quasi mai pericolosa. Al resto ha pensato Buffon con tre o quattro parate importanti, dando estrema sicurezza a tutto il reparto, che ha giocato comunque in maniera smagliante, con un Barzagli assai autorevole.. Eccellente il centrocanpo con il fantastico Pirlo, maestro di gioco, il battagliero De Rossi, il dinamico Marchisio e con l'intelligenza tattica di Montolivo, sostituito nel finale da Thiago Motta.
Una vittoria strameritata, ed ora siamo in finale con la Spagna: domenica a Kiev l'Italia potrebbe anche rovesciare per l'ennesima volta i pronostici e conquistare un clamoroso, ma anche meritato titolo europeo.
Le due reti italiane, 20' e 36' del primo tempo, portano la firma del grande Balotelli, il primo con un perfetto colpo di testa di Cassano e il secondo con un gran tiro al volo su servizio di Montolivo.
L'Italia, con un capolavoro tattico di Cesare Prandelli, ha dato una gran lezione di gioco moderno alla Germania, che non è riuscita con la sua ragnatela di passaggi a rendersi quasi mai pericolosa. Al resto ha pensato Buffon con tre o quattro parate importanti, dando estrema sicurezza a tutto il reparto, che ha giocato comunque in maniera smagliante, con un Barzagli assai autorevole.. Eccellente il centrocanpo con il fantastico Pirlo, maestro di gioco, il battagliero De Rossi, il dinamico Marchisio e con l'intelligenza tattica di Montolivo, sostituito nel finale da Thiago Motta.
Una vittoria strameritata, ed ora siamo in finale con la Spagna: domenica a Kiev l'Italia potrebbe anche rovesciare per l'ennesima volta i pronostici e conquistare un clamoroso, ma anche meritato titolo europeo.
Tiferemo Italia anche se gioca Klose
Come sarebbe a dire? Ogni vero laziale tiferà Italia con tutta la sua fede, anche se con la Germania dovesse schierarsi il nostro Miro Klose. Dimenticheremo che Prandelli non ha mai convocato nessun laziale nell'ultimo anno, anche perché quale laziale poteva aspirare alla Nazionale? Marchetti? Candreva? Ledesma? Mauri, con la squalifica pendente sul suo capo? Poco o niente era possibile, ci rifaremo il prossimo anno.
E intanto tifiamo Italia, fortissimamente. Un miracolo, solo un miracolo, è possibile. Ma ieri la potentissima Spagna ha fatto una figuraccia contro il Portogallo, e l'hanno salvata i calci di rigore. Già, i calci di rigore: dove noi contiamo su Pirlo e soprattutto su Buffon. Hai visto mai?
E intanto tifiamo Italia, fortissimamente. Un miracolo, solo un miracolo, è possibile. Ma ieri la potentissima Spagna ha fatto una figuraccia contro il Portogallo, e l'hanno salvata i calci di rigore. Già, i calci di rigore: dove noi contiamo su Pirlo e soprattutto su Buffon. Hai visto mai?
Pinocchio ancora burattino: 95. Pinocchio giocattolaio
- No, lui non è in vendita - disse la giocattolaia con un sorriso. E' soltanto un mio aiutante. Ma se vuoi, ho altri burattini: Arlecchino, Pulcinella, Pantalone! -
- No, no, voglio quello e basta. Come si chiama? -
- Mi chiamo Pinocchio, bambino. Ma se vuoi un burattino come me, torna domani, e io te lo farò trovare. Un po' più piccolino, ma molto divertente -
Il bambino disse di sì, e uscì tutto contento con la sua mamma. - Allora torneremo domani!-
La giocattolaia, quando i clienti furono usciti, poichè era l'ora del pranzo, si rivolse a Pinocchio e disse: -Davvero sai costruire dei burattini che ti somigliano? Sarebbe proprio una grande fortuna! -
Pinocchio spiegò: - Per me è facile. Ne ho già costruiti tanti, in passato. Basta avere del legno buono, dei chiodi, della colla da falegname e un po' di barattoli di vernice rossa, verde, marrone, rosa, bianca e azzurra, e avremo tanti piccoli Pinocchio, col naso lungo, col berrettino a cono e un bel vestito a fiori. Ma posso costruire anche tanti Arlecchino e Pulcinella, se vuoi -
- Bravo, Pinocchio! Sì che lo voglio! E poi li venderai proprio tu, perché ho visto con quanta curiosità e simpatia ti guardano i miei piccoli clienti. Tu resterai con me, ti pagherò bene, potrai mangiare con i miei figlioletti e dormire qui dietro nel retrobottega, dove c'è spazio per un letto e un armadio per te -
Pinocchio accettò con soddisfazione. Nel pomerigggio cominciò a lavorare con legno, colla e vernici, e prima di sera aveva già costruito tre o quattro piccoli burattini-giocattolo, per ora soltanto dei Pinocchi col naso lungo e il cappellino a cono.
- No, no, voglio quello e basta. Come si chiama? -
- Mi chiamo Pinocchio, bambino. Ma se vuoi un burattino come me, torna domani, e io te lo farò trovare. Un po' più piccolino, ma molto divertente -
Il bambino disse di sì, e uscì tutto contento con la sua mamma. - Allora torneremo domani!-
La giocattolaia, quando i clienti furono usciti, poichè era l'ora del pranzo, si rivolse a Pinocchio e disse: -Davvero sai costruire dei burattini che ti somigliano? Sarebbe proprio una grande fortuna! -
Pinocchio spiegò: - Per me è facile. Ne ho già costruiti tanti, in passato. Basta avere del legno buono, dei chiodi, della colla da falegname e un po' di barattoli di vernice rossa, verde, marrone, rosa, bianca e azzurra, e avremo tanti piccoli Pinocchio, col naso lungo, col berrettino a cono e un bel vestito a fiori. Ma posso costruire anche tanti Arlecchino e Pulcinella, se vuoi -
- Bravo, Pinocchio! Sì che lo voglio! E poi li venderai proprio tu, perché ho visto con quanta curiosità e simpatia ti guardano i miei piccoli clienti. Tu resterai con me, ti pagherò bene, potrai mangiare con i miei figlioletti e dormire qui dietro nel retrobottega, dove c'è spazio per un letto e un armadio per te -
Pinocchio accettò con soddisfazione. Nel pomerigggio cominciò a lavorare con legno, colla e vernici, e prima di sera aveva già costruito tre o quattro piccoli burattini-giocattolo, per ora soltanto dei Pinocchi col naso lungo e il cappellino a cono.
Pazienza e Limiti
La pazienza di Dio non conosce Limiti. E per la verità, neanch' io vorrei averci nulla a che fare.
(A. Accatino su Paolo Limiti)
(A. Accatino su Paolo Limiti)
Primo figlio: iniziano i contrasti
La nascita del primo figlio porta inevitabili ripercussioni sull'unione di coppia, che possono portare a spiacevoli confronti ( "Io mi sacrifico; tu no"), a chiusure ("Lei pensa solo al figlio"), a prendere le distanze sia da un punto di vista emotivo ("E' inutile che gli parli: per lui ormai sono solo la madre di suo figlio") che fisico ("Se anche le vado vicino, lei è troppo stanca per reagire").
Le soluzioni non sono così immediate, ma nemmeno impossibili.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Le soluzioni non sono così immediate, ma nemmeno impossibili.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Il ciociaro monsignor Paglia alla guida del Pontificio Consiglio per la famiglia
Un giorno di grande gioia è stato quello di ieri per la Provincia di Frosinone, per la nomina di monsignor Vincenzo Paglia alla guida del Pontificio Consiglio per la famiglia. Papa Benedetto XVI ha scelto bene, in base alla sua esperienza di assistente spirituale nella Comunità di Sant'Egidio.
Monsignor Vincenzo Paglia è nato il 21 aprile 1945 a Boville Ernica. Nel suo sguardo fermo e paterno si legge tutta la forza delle sue radici ciociare.
Il presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Iannarilli, ha espresso tutta la sua gioia e il suo orgoglio. E altrettanto facciamo noi di Qui Lazio, per il caro monsignor Paglia, perché la sue energie possano aiutare la famiglia, italiana e mondiale, nel suo duro compito.
Monsignor Vincenzo Paglia è nato il 21 aprile 1945 a Boville Ernica. Nel suo sguardo fermo e paterno si legge tutta la forza delle sue radici ciociare.
Il presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Iannarilli, ha espresso tutta la sua gioia e il suo orgoglio. E altrettanto facciamo noi di Qui Lazio, per il caro monsignor Paglia, perché la sue energie possano aiutare la famiglia, italiana e mondiale, nel suo duro compito.
Un centrocampo ricco e un Hernanes alla Pirlo
Comunque vada a finire la campagna acquisti della Lazio, una cosa si può subito dire: il centrocampo è molto ricco di uomini di classe, e sarà il reparto guida.
Anche a voler trascurare le possibilità di Stefano Mauri, che a inizio stagione resterà fermo per scontare qualche responsabilità nel calcio scommesse, la Lazio conta su un quadrilatero fortissimo: Ledesma-Hernanes-Ederson-Candreva, che potrebbe convivere integralmente. Bisognerà solo vedere come Petkovic lo valuta e come intende utilizzarlo.
Un suggerimento molto interessante è quello dell'agente FIFA Sabatino Durante riguardo a Hernanes, che lui conosce molto bene. Secondo Durante, Hernanes farebbe coppia perfetta con Ledesma, in un ruolo leggermente arretrato, alla Pirlo per intenderci, con il compito d'illuminare la scena laziale con i suoi suggerimenti, senza pensare troppo al gol se non quando l'occasione è diretta. Il centrocampo avanzato sarà coperto invece dalla coppia Ederson-Candreva, una coppia concreta e forte fisicamente, matura nel gioco e nelle idee, come si è visto bene per Candreva nel finale dello scorso campionato, mentre Ederson offre sulla bilancia la continuità di otto anni di alto rendimento tra Nizza e Olympique Lione.
Se si pensa che davanti a questi quattro agiranno due cannonieri come Klose e Yilmaz, viene da dire che la Lazio, dalla cintola in giù, è veramente fortissima. Le incognite sono tutte condensate nella difesa, dove sono necessari un paio di acquisti fondamentali, un terzino destro e un centrale (Breno se la giustizia tedesca sarà clemente). Continua la ricerca fra Mesto e Vanden Borre e chissà se ancora Balzaretti. Si potrà contare inoltre su un rilanciato Stendardo e su un Diakité in forte ascesa.
Anche a voler trascurare le possibilità di Stefano Mauri, che a inizio stagione resterà fermo per scontare qualche responsabilità nel calcio scommesse, la Lazio conta su un quadrilatero fortissimo: Ledesma-Hernanes-Ederson-Candreva, che potrebbe convivere integralmente. Bisognerà solo vedere come Petkovic lo valuta e come intende utilizzarlo.
Un suggerimento molto interessante è quello dell'agente FIFA Sabatino Durante riguardo a Hernanes, che lui conosce molto bene. Secondo Durante, Hernanes farebbe coppia perfetta con Ledesma, in un ruolo leggermente arretrato, alla Pirlo per intenderci, con il compito d'illuminare la scena laziale con i suoi suggerimenti, senza pensare troppo al gol se non quando l'occasione è diretta. Il centrocampo avanzato sarà coperto invece dalla coppia Ederson-Candreva, una coppia concreta e forte fisicamente, matura nel gioco e nelle idee, come si è visto bene per Candreva nel finale dello scorso campionato, mentre Ederson offre sulla bilancia la continuità di otto anni di alto rendimento tra Nizza e Olympique Lione.
Se si pensa che davanti a questi quattro agiranno due cannonieri come Klose e Yilmaz, viene da dire che la Lazio, dalla cintola in giù, è veramente fortissima. Le incognite sono tutte condensate nella difesa, dove sono necessari un paio di acquisti fondamentali, un terzino destro e un centrale (Breno se la giustizia tedesca sarà clemente). Continua la ricerca fra Mesto e Vanden Borre e chissà se ancora Balzaretti. Si potrà contare inoltre su un rilanciato Stendardo e su un Diakité in forte ascesa.
mercoledì 27 giugno 2012
Pinocchio ancora burattino: 94. Un negozio di giocattoli
Pinocchio, col suo piede nuovo, cominciò a camminare di buona lena, fischiettando felice. Era una bella giornata, il panorama intorno era incantevole, e non si accorse che la lunga strada lo aveva portato all'ingresso di una bella città in cui non era mai stato.
Le strade erano larghe e diritte, bene alberate, e c'erano parecchie insegne di negozi. Mobili, panetterie, ferramenta, casalinghi, giocattoli...
- Giocattoli? - Pinocchio si fermò a guardare una bella vetrina. C'erano bambole, cavallucci, piccole fisarmoniche, giostre, orsacchiotti...che meraviglia!
Si aprì una porta dall'interno, e venne fuori una donna robusta e sorridente, incuriosita da quel burattino dal naso lungo.
- Chi sei? - chiese a Pinocchio.
- O bella, non si vede? Sono un burattino! - disse Pinocchio un po' risentito.
- Sei un tipo molto interessante! - disse la giocattolaia - Perché non entri un po'? Vorrei parlarti -
Pinocchio non se lo fece ripetere. Il negozio era grande e bello, con scaffali pieni di ogni tipo di giocattoli, e in fondo un bancone davanti al quale erano fermi mamme e bambini.
- Sta' un po' con me dietro al bancone e guarda come io vendo i giocattoli - disse la donna - Ho bisogno di qualcuno che mi dia un aiuto, e tu mi sembri proprio quello giusto -
Pinocchio obbedì. Si mise seduto su uno sgabello dietro al bancone, e seguiva attentamente tutte le richieste delle mamme e dei bambini.
- Mamma, mamma, io vorrei proprio un burattino come quello lì col naso lungo! - disse un piccolino coi riccioletti neri che poteva avere tre o quattro anni.
Le strade erano larghe e diritte, bene alberate, e c'erano parecchie insegne di negozi. Mobili, panetterie, ferramenta, casalinghi, giocattoli...
- Giocattoli? - Pinocchio si fermò a guardare una bella vetrina. C'erano bambole, cavallucci, piccole fisarmoniche, giostre, orsacchiotti...che meraviglia!
Si aprì una porta dall'interno, e venne fuori una donna robusta e sorridente, incuriosita da quel burattino dal naso lungo.
- Chi sei? - chiese a Pinocchio.
- O bella, non si vede? Sono un burattino! - disse Pinocchio un po' risentito.
- Sei un tipo molto interessante! - disse la giocattolaia - Perché non entri un po'? Vorrei parlarti -
Pinocchio non se lo fece ripetere. Il negozio era grande e bello, con scaffali pieni di ogni tipo di giocattoli, e in fondo un bancone davanti al quale erano fermi mamme e bambini.
- Sta' un po' con me dietro al bancone e guarda come io vendo i giocattoli - disse la donna - Ho bisogno di qualcuno che mi dia un aiuto, e tu mi sembri proprio quello giusto -
Pinocchio obbedì. Si mise seduto su uno sgabello dietro al bancone, e seguiva attentamente tutte le richieste delle mamme e dei bambini.
- Mamma, mamma, io vorrei proprio un burattino come quello lì col naso lungo! - disse un piccolino coi riccioletti neri che poteva avere tre o quattro anni.
Capaci di tutto
Molti dei nostri uomini politici sono degli incapaci. I restanti sono capaci di tutto.
(Boris Makaresko)
(Boris Makaresko)
Primo figlio: rivoluzione in famiglia
La mancanza di tempo crea meno problemi per il marito, che sta fuori più della donna ma si sente meno in colpa. Per lui con la nascita del primo figlio è cambiato ben poco: lavora come prima, una volta alla settimana va a giocare a tennis con gli amici.
La madre, invece, oltre ad aver ridotto il tempo del lavoro, non si sogna nemmeno di andare una sera fuori con le amiche: sta già così poco con il piccolo, ci mancherebbe solo che gli sottraesse altro tempo!
L'arrivo di un figlio porta a ridefinire i ruoli all'interno della coppia. Ruoli che nella coppia coniugale non si differenziano molto (il tempo dedicato al lavoro e agli interessi extrafamiliari quasi coincidono tra marito e moglie), cambiano radicalmente con l'arrivo del primo figlio. Le madri tendono a concentrarsi sui figli, e, quando così non è perché il lavoro magari non lo consente, le donne si sentono più in colpa rispetto agli uomini, culturalmente educati a dare priorità agli impegni extradomestici.
(da un articolo di Sabina Fadel)
La madre, invece, oltre ad aver ridotto il tempo del lavoro, non si sogna nemmeno di andare una sera fuori con le amiche: sta già così poco con il piccolo, ci mancherebbe solo che gli sottraesse altro tempo!
L'arrivo di un figlio porta a ridefinire i ruoli all'interno della coppia. Ruoli che nella coppia coniugale non si differenziano molto (il tempo dedicato al lavoro e agli interessi extrafamiliari quasi coincidono tra marito e moglie), cambiano radicalmente con l'arrivo del primo figlio. Le madri tendono a concentrarsi sui figli, e, quando così non è perché il lavoro magari non lo consente, le donne si sentono più in colpa rispetto agli uomini, culturalmente educati a dare priorità agli impegni extradomestici.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Genazzano: per l'Infiorata record
L'Infiorata di Genazzano, domenica 1 luglio, si sta preparando per conquistare il Guinness World Record, cioè il titolo di Infiorata più lunga del mondo.
Ma nella nostra piccola città non ci si accontenta di un record quantitativo: anche la qualità dell'arte è in primo piano, con l'organizzazione CIAC sostenuta dalle artiste Veronica Botticelli e Caterina Silva, che realizzeranno un'opera a quattro mani sul ponte di accesso al Castello e nel cortile d'entrata.
Il cortile del museo resterà aperto per tutta la notte, sabato 30 giugno dalle 19.30 fino alle 3.00, per consentire alle due artiste di realizzare la loro opera.
L'iniziativa, intitolata "Ditelo con i fiori", esordisce quest'anno e sarà riproposta negli anni venturi per coinvolgere tanti artisti in opere che durano "lo spazio di un mattino", ovvero di una notte e un giorno.
Ma nella nostra piccola città non ci si accontenta di un record quantitativo: anche la qualità dell'arte è in primo piano, con l'organizzazione CIAC sostenuta dalle artiste Veronica Botticelli e Caterina Silva, che realizzeranno un'opera a quattro mani sul ponte di accesso al Castello e nel cortile d'entrata.
Il cortile del museo resterà aperto per tutta la notte, sabato 30 giugno dalle 19.30 fino alle 3.00, per consentire alle due artiste di realizzare la loro opera.
L'iniziativa, intitolata "Ditelo con i fiori", esordisce quest'anno e sarà riproposta negli anni venturi per coinvolgere tanti artisti in opere che durano "lo spazio di un mattino", ovvero di una notte e un giorno.
Lazio: spuntano Guidetti ed Hatemaj
Alla Lazio ogni giorno c'è un nome nuovo alla finestra. Stavolta è il turno di un giovanissimo italo-svedese, John Alberto Guidetti, 21 anni, centravanti rivelazione del Feyenord, quest'anno 23 presenze, 20 reti e 8 assist. Ha già raggiounto la maglia della nazionale svedese under 21.
Sarebbe un fantastico acquisto, il costo si aggira sui 7 milioni, il proprietario è il Manchester City che è strapieno di campioni e quindi disposto a dare un'importante ccasione al ragazzo.
Ma la Lazio, tutta impegnata nell'acquisto di Burak Yilmaz, tiene John Guidetti solo come carta di riserva. Peccato, perché sarebbe un giovane di grande avvenire da lanciare a colpo sicuro.
Un altro nome che rispunta è quello di Perparim Hatemaj, 26 anni, kosovaro-finlandese riscattato dal Chievo che ne deteneva la comproprietà col Brescia. Hatemaj rappresenta quel centrocampista difensivo che sarebbe tanto prezioso come sostituto di Brocchi e anche di Matuzalem, un elemento di rendimento provato, tra l'altro tifoso della Lazio dai tempi di Nedved, che è stato un po' il modello a cui Hatemaj da ragazzo si è ispirato. Fra le tante proposte per il centrocampo laziale quella di Hatemaj ci sembra la più interessante.
Ultime voci. Muslera chiama Zarate al Galatasaray in Turchia. Però ormai i tifosi si stanno abituando all'ipotesi di un rilancio di Maurito a fianco di Klose e (speriamo) di Yilmaz. Non pochi vedono con piacere il ritorno di Zarate con un allenatore offensivista come Petkovic.
Infine: o Mesto o Vander Borre come terzino destro-mediano alternativo a Konko. Vanno bene entrambi, ma forse meglio i 24 anni di Vander Borre rispetto ai 30 di Mesto.
Sarebbe un fantastico acquisto, il costo si aggira sui 7 milioni, il proprietario è il Manchester City che è strapieno di campioni e quindi disposto a dare un'importante ccasione al ragazzo.
Ma la Lazio, tutta impegnata nell'acquisto di Burak Yilmaz, tiene John Guidetti solo come carta di riserva. Peccato, perché sarebbe un giovane di grande avvenire da lanciare a colpo sicuro.
Un altro nome che rispunta è quello di Perparim Hatemaj, 26 anni, kosovaro-finlandese riscattato dal Chievo che ne deteneva la comproprietà col Brescia. Hatemaj rappresenta quel centrocampista difensivo che sarebbe tanto prezioso come sostituto di Brocchi e anche di Matuzalem, un elemento di rendimento provato, tra l'altro tifoso della Lazio dai tempi di Nedved, che è stato un po' il modello a cui Hatemaj da ragazzo si è ispirato. Fra le tante proposte per il centrocampo laziale quella di Hatemaj ci sembra la più interessante.
Ultime voci. Muslera chiama Zarate al Galatasaray in Turchia. Però ormai i tifosi si stanno abituando all'ipotesi di un rilancio di Maurito a fianco di Klose e (speriamo) di Yilmaz. Non pochi vedono con piacere il ritorno di Zarate con un allenatore offensivista come Petkovic.
Infine: o Mesto o Vander Borre come terzino destro-mediano alternativo a Konko. Vanno bene entrambi, ma forse meglio i 24 anni di Vander Borre rispetto ai 30 di Mesto.
martedì 26 giugno 2012
La Lazio cerca il terzino Mesto del Genoa
Possibile candidato alla maglia di terzino destro della Lazio è il difensore del Genoa Giandomenico Mesto, trent'anni appena compiuti, reggino di nascita, il quale gradirebbe molto la destinazione Lazio.
Mesto ha un buon curriculum, comprensivo di tre partite in nazionale A, e i suoi parametri economici sono convenienti, alla portata di Lotito. Data l'amicizia con Graziosi, il trasferimento è da considerare possibile in tempi stretti.
Mesto ha un buon curriculum, comprensivo di tre partite in nazionale A, e i suoi parametri economici sono convenienti, alla portata di Lotito. Data l'amicizia con Graziosi, il trasferimento è da considerare possibile in tempi stretti.
La Lazio Marines campione d'Europa di Flag Football
La Lazio Marines, campione d'Italia negli ultimi tre anni di Flag Football, ha conquistato nei giorni scorsi il Campionato d'Europa vincendo a Francoforte il Big Bowl, travolgendo in finale i danesi dei Nyavhn per 27-12.
La Lazio Marines, negli ultimi tre anni, ha vinto tre titoli italiani, due Coppe Italia e ora la Champions League europea.
Il Flag Football è uno sport nuovo, originato dal Football Americano, ma senza gli scontri fisici, sostituiti simbolicamente dalla conquista di una bandierina (flag).
Il presidente della Lazio Marines, sezione della S.S. Lazio, è il romano Fabio Pacelli.
La Lazio Marines, negli ultimi tre anni, ha vinto tre titoli italiani, due Coppe Italia e ora la Champions League europea.
Il Flag Football è uno sport nuovo, originato dal Football Americano, ma senza gli scontri fisici, sostituiti simbolicamente dalla conquista di una bandierina (flag).
Il presidente della Lazio Marines, sezione della S.S. Lazio, è il romano Fabio Pacelli.
Simone Inzaghi a Salerno? Promessa di gioco spumeggiante
Claudio Lotito ha avuto un'altra delle sue belle pensate: perchè non mando Simone Inzaghi alla guida del mio Salerno, per farne una squadra spumeggiante e dal grande gioco offensivo così come farà la Lazio con Vlado Petkovic?
Non si sa ancora quale sarà la risposta di Simone, che ama tantissimo Roma. Però, se ama altrettanto il calcio e la carriera di tecnico, non dovrebbe pensarci un attimo: questa sarebbe un'occasione d'oro per scalare in fretta in fretta la via di una brillante ascesa. Portare il Salerno, ricco di elementi giovani del vivaio laziale, a una crescita tangibile, sarebbe un traguardo che tanti allenatori ambirebbero toccare. Noi vediamo di buon occhio questa brillante idea. Bisogna vedere, ora, che ne pensa Simone, quello del gol in tasca che sa trasmettere ai suoi allievi la voglia di fare tanti e tanti gol.
Non si sa ancora quale sarà la risposta di Simone, che ama tantissimo Roma. Però, se ama altrettanto il calcio e la carriera di tecnico, non dovrebbe pensarci un attimo: questa sarebbe un'occasione d'oro per scalare in fretta in fretta la via di una brillante ascesa. Portare il Salerno, ricco di elementi giovani del vivaio laziale, a una crescita tangibile, sarebbe un traguardo che tanti allenatori ambirebbero toccare. Noi vediamo di buon occhio questa brillante idea. Bisogna vedere, ora, che ne pensa Simone, quello del gol in tasca che sa trasmettere ai suoi allievi la voglia di fare tanti e tanti gol.
Pinocchio ancora burattino: 93. Il piede nuovo
Pinocchio camminava a fatica, col suo piede malridotto. Non poteva tornare da Geppetto in quelle condizioni. Cercò un fabbro ferraio nel paese in cui si era fermato il circo, e per fortuna lo trovò senza troppa fatica.
Il fabbro ferraio rimase molto stupito sentendo un burattino di legno che parlava e lo pregava di aggiustargli il piede con un pezzo di legno robusto e delle viti. Ma per fortuna di Pinocchio il fabbro ferraio era molto bravo ed anche buono di cuore.
- Sta seduto su questa panca - disse a Pinocchio - Ho giustappunto un bellissimo pezzo di legno di faggio, molto robusto, e ti farò un piede nuovo con cui camminerai meglio di prima -
L'operazione non fu lunga. Lavorando di pialla e di raspa, l'artigiano sostituì il vecchio piede malandato di Pinocchio con un arto nuovo, lo agganciò alla gamba con due robuste viti di acciaio che permettevano i movimenti dell'arto, e poi disse: - Ora salta in piedi, Pinocchio, e vedi come stai bene dritto e come cammini -
Pinocchio obbedì. Perfetto! Si sentiva rimesso a nuovo, camnminava che era una meraviglia, e per la gran gioia fece una piroetta che lasciò a bocca aperta il fabbro ferraio.
- Eccoti uno zecchino d'oro, l'hai ben meritato! - disse Pinocchio, che portava sempre con sé qualche moneta preziosa per i suoi bisogni, come la fame e la necessità di un ricovero per dormire.
Il buon fabbro non voleva nulla, era soddisfatto del suo lavoro, ma Pinocchio insistette: era proprio felice di essere guarito, e sentiva tanta gratitudine per quell'artigiano così bravo e gentile come il suo babbo Geppetto.
Il fabbro ferraio rimase molto stupito sentendo un burattino di legno che parlava e lo pregava di aggiustargli il piede con un pezzo di legno robusto e delle viti. Ma per fortuna di Pinocchio il fabbro ferraio era molto bravo ed anche buono di cuore.
- Sta seduto su questa panca - disse a Pinocchio - Ho giustappunto un bellissimo pezzo di legno di faggio, molto robusto, e ti farò un piede nuovo con cui camminerai meglio di prima -
L'operazione non fu lunga. Lavorando di pialla e di raspa, l'artigiano sostituì il vecchio piede malandato di Pinocchio con un arto nuovo, lo agganciò alla gamba con due robuste viti di acciaio che permettevano i movimenti dell'arto, e poi disse: - Ora salta in piedi, Pinocchio, e vedi come stai bene dritto e come cammini -
Pinocchio obbedì. Perfetto! Si sentiva rimesso a nuovo, camnminava che era una meraviglia, e per la gran gioia fece una piroetta che lasciò a bocca aperta il fabbro ferraio.
- Eccoti uno zecchino d'oro, l'hai ben meritato! - disse Pinocchio, che portava sempre con sé qualche moneta preziosa per i suoi bisogni, come la fame e la necessità di un ricovero per dormire.
Il buon fabbro non voleva nulla, era soddisfatto del suo lavoro, ma Pinocchio insistette: era proprio felice di essere guarito, e sentiva tanta gratitudine per quell'artigiano così bravo e gentile come il suo babbo Geppetto.
Che musica, ragazzi!
Mi piace la musica di Wagner più di ogni altra cosa. E' così rumorosa che si può parlare per tutto il tempo senza farsi sentire dagli altri.
(Oscar Wilde)
(Oscar Wilde)
Il forte legame genitoriale
C'è una sorta di contrapposizione tra un legame matrimoniale fragile e un legame genitoriale molto forte. Un legame così forte e centrale nella dinamica familiare, che sempre più spesso va a incidere negativamente sull'altro legame, quello di coppia.
- Il pediatra di mio figlio, nel corso dell'ultima visita di controllo, mi ha detto che oggi i bambini sono meno della metà rispetto a venti anni fa, ma consumano più del doppio - racconta Elisa, 39 anni, mamma di Edoardo, 3 anni - Posso capirlo: io lavoro fuori casa molte ore al giorno e alla sera, quando rientro, mi sento in colpa nei confronti di mio figlio. Così, anche se so che non è giusto, lo riempio di regali: cose piccole, con le quali però voglio "compensare" la mia mancata presenza -
(da un articolo di Sabina Fadel)
- Il pediatra di mio figlio, nel corso dell'ultima visita di controllo, mi ha detto che oggi i bambini sono meno della metà rispetto a venti anni fa, ma consumano più del doppio - racconta Elisa, 39 anni, mamma di Edoardo, 3 anni - Posso capirlo: io lavoro fuori casa molte ore al giorno e alla sera, quando rientro, mi sento in colpa nei confronti di mio figlio. Così, anche se so che non è giusto, lo riempio di regali: cose piccole, con le quali però voglio "compensare" la mia mancata presenza -
(da un articolo di Sabina Fadel)
Piglio Fiuggi Acuto Serrone Paliano Trevi: scopriamo la Ciociaria
Domenica 1 luglio si avvia la Settimana d'Arte Estemporanea Itinerante, edizione ciociara, con la bellezza di ben sei comuni coinvolti: Piglio (capofila), Fiuggi, Acuto, Serrone, Paliano e Trevi nel Lazio.
Dopo la Settimana dell'Arte Itinerante, seguiranno i mesi delle Mostre Itineranti che dureranno tutto l'anno, in modo da far conoscere le bellezze della Ciociaria.
Presentazione a Piglio, sala comunale, mercoledì 27 giugno e domenica 1 luglio, giorno di esposizione del Polittico, otto pannelli raffiguranti il paesaggio ciociaro dal Serrone a Fiuggi.
La partecipazione è aperta a concorrenti di tutte le età, a professioinisti e dilettanti, non solo con la pittura, ma anche con la fotografia, con illustrazione di piazze, vicoli, campagne e paesaggi naturalistici.
Le estemporanee sono previste il 1 luglio a Piglio, il 2 ad Acuto, il 3 al Serrone, il 4 a Trevi, il 6 a Fiuggi e il 7 a Paliano, sempre dalle 9 all 18.
Le Mostre Itineranti si svolgeranno a Fiuggi 15-29 luglio, Trevi 1-15 agosto, Serrone 22 agosto-2 settembre, Paliano 5-15 settembre, Acuto 16-23 settembre, Piglio 1-15 ottobre.
Email: scopriamolaciociaria@gmail.com
Dopo la Settimana dell'Arte Itinerante, seguiranno i mesi delle Mostre Itineranti che dureranno tutto l'anno, in modo da far conoscere le bellezze della Ciociaria.
Presentazione a Piglio, sala comunale, mercoledì 27 giugno e domenica 1 luglio, giorno di esposizione del Polittico, otto pannelli raffiguranti il paesaggio ciociaro dal Serrone a Fiuggi.
La partecipazione è aperta a concorrenti di tutte le età, a professioinisti e dilettanti, non solo con la pittura, ma anche con la fotografia, con illustrazione di piazze, vicoli, campagne e paesaggi naturalistici.
Le estemporanee sono previste il 1 luglio a Piglio, il 2 ad Acuto, il 3 al Serrone, il 4 a Trevi, il 6 a Fiuggi e il 7 a Paliano, sempre dalle 9 all 18.
Le Mostre Itineranti si svolgeranno a Fiuggi 15-29 luglio, Trevi 1-15 agosto, Serrone 22 agosto-2 settembre, Paliano 5-15 settembre, Acuto 16-23 settembre, Piglio 1-15 ottobre.
Email: scopriamolaciociaria@gmail.com
Terzini: può arrivare Vanden Borre
La Lazio fa fatica a trovare difensori di rinforzo. Spera in Breno, ma se dovesse arrivare una condanna superiore a 24 mesi sarebbe l'addio delle speranze laziali in questo eccellente e giovane difensore.
Unica nota positiva il ritorno di uno Stendardo rilanciato da un bel finale con l'Atalanta. Sarà lui il rincalzo principale, ottima alternativa a Dias e Diakité, i due veri pilastri del reparto.
Radu, rimesso a nuovo fisicamente, è l'unico a non avere rivali, a meno che non arrivi davvero il grande Balzaretti: e in questo caso anche Radu potrebbe trovare utilizzazione fra i centrali.
Quel che serve davvero è un difensore destro, da affiancare a Konko, che non è mai stato uno dalla grande continuità fisica. E qui le prospettive non sono buone. Ieri è spuntato, finalmente, un nome interessante, che potrebbe essere quello del belga-congolese Anthony Vanden Borre, ex fiorentino ed ex genoano, in scadenza di contratto con il Genk, formazione belga di prima categoria. Vanden Borre tornerebbe volentieri in Italia, è ancora molto giovane, 24 anni, anche se ha ormai raggiunto una certa esperienza. Ha giocato 173 partite e segnato anche 4 gol, mentre a suo favore ci sono ben 22 presenze e un gol nella nazionale belga.
Vanden Borre è un terzino destro, ma gioca bene anche da centrocampista, un po' alla Konko. Ha un fisico notevole. 188 centimetri per 80 chilogrammi. La Lazio farebbe bene a battere questa pista, poichè la concorrenza è notevole e il costo base è molto contenuto. Con un po' di decisione, ecco trovato forse proprio il rinforzo ideale per il nuovo campionato.
Unica nota positiva il ritorno di uno Stendardo rilanciato da un bel finale con l'Atalanta. Sarà lui il rincalzo principale, ottima alternativa a Dias e Diakité, i due veri pilastri del reparto.
Radu, rimesso a nuovo fisicamente, è l'unico a non avere rivali, a meno che non arrivi davvero il grande Balzaretti: e in questo caso anche Radu potrebbe trovare utilizzazione fra i centrali.
Quel che serve davvero è un difensore destro, da affiancare a Konko, che non è mai stato uno dalla grande continuità fisica. E qui le prospettive non sono buone. Ieri è spuntato, finalmente, un nome interessante, che potrebbe essere quello del belga-congolese Anthony Vanden Borre, ex fiorentino ed ex genoano, in scadenza di contratto con il Genk, formazione belga di prima categoria. Vanden Borre tornerebbe volentieri in Italia, è ancora molto giovane, 24 anni, anche se ha ormai raggiunto una certa esperienza. Ha giocato 173 partite e segnato anche 4 gol, mentre a suo favore ci sono ben 22 presenze e un gol nella nazionale belga.
Vanden Borre è un terzino destro, ma gioca bene anche da centrocampista, un po' alla Konko. Ha un fisico notevole. 188 centimetri per 80 chilogrammi. La Lazio farebbe bene a battere questa pista, poichè la concorrenza è notevole e il costo base è molto contenuto. Con un po' di decisione, ecco trovato forse proprio il rinforzo ideale per il nuovo campionato.
lunedì 25 giugno 2012
Tre paesi latini
Ai campionati europei 2012, semifinali, si presentano orogliosamente tre paesi latini: Spagna, Portogallo e Italia (unico latino eliminato la Francia), mentre il quarto elemento è quello germanico, sopravvissuto a tutta la serie di paesi anglosassoni, slavi, greci e orientali in genere.
Il calcio latino, dunque, va di gran moda, specie se si pensa che anche fuori dell'Europa per la maggiore vanno altri latini, i latino-americani: brasiliani, argentini, uruguayani e sudamericani in genere. Il calcio, allora, si addice al sangue latino? La Spagna è infatti la candidata maggiore alla vittoria, anche se la sua maggiore antagonista è la Germania di Loew.
Aggiorniamo il nostro borsino:
Spagna 40 per cento
Germania 35 per cento
Italia 15 per cento
Portogallo 10 per cento
Il calcio latino, dunque, va di gran moda, specie se si pensa che anche fuori dell'Europa per la maggiore vanno altri latini, i latino-americani: brasiliani, argentini, uruguayani e sudamericani in genere. Il calcio, allora, si addice al sangue latino? La Spagna è infatti la candidata maggiore alla vittoria, anche se la sua maggiore antagonista è la Germania di Loew.
Aggiorniamo il nostro borsino:
Spagna 40 per cento
Germania 35 per cento
Italia 15 per cento
Portogallo 10 per cento
Pinocchio ancora burattino: 92. Il circo se ne va
Quanto tempo si ferma un circo in un paese? Quattro giorni? Cinque giorni? Poi viene il momento di togliere le tende e di andare via.
Wolfango propose a Pinocchio: - Vieni con noi! Ormai sei il nostro pagliaccio. I bambini vanno pazzi per il tuo numero, e ti aspettano ogni sera con ansia -
Aggiunse Ofelia: - Pinocchio, tu per me sei un amico molto caro. Senza di te, non sarei felice come sono ora. Resta, ti prego! -
Pinocchio non sapeva che fare. Era molto legato a Ofelia e a suo padre Wolfango, e il mestiere di pagliaccio era il più bello di tutti quelli che aveva conosciuto. Ma era vicino a casa sua, a suo padre Geppetto, alla Fatina, all'amico Lucignolo che era miracolosamente tornato in vita. Non voleva allontanarsi troppo, e il circo stava partendo per una città lontana, oltre l'Appennino.
C'era un altro motivo che impediva a Pinocchio di restare nel circo di Ofelia. Nell'ultimo spettacolo, quando era inciampato ed era caduto per gioco, si era fatto male davvero a un piede, ed ora il suo piede di legno non funzionava più bene, anzi, stranamente, gli doleva come se fosse un piede in carne ed ossa.
Il burattino non disse nulla né a Ofelia né a Wolfango. Disse soltanto: - Mi dispiace tanto, ma qui vicino, dietro la collina, c'è il mio paese, e io non posso lasciare per sempre il mio babbo Geppetto e la Fata Turchina, che per me è una vera mamma. Voi andate troppo lontano, non posso seguirvi. Perciò salutiamoci qui, e forse un bel giorno ci rivedremo -
Ofelia piangeva silenziosamente quando Pinocchio l'abbracciò per salutarla. Anche quell'omaccione di Wolfango era commosso. Ma il circo tolse le tende, e coi suoi carrozzoni partì, lasciando Pinocchio che salutava da lontano.
Wolfango propose a Pinocchio: - Vieni con noi! Ormai sei il nostro pagliaccio. I bambini vanno pazzi per il tuo numero, e ti aspettano ogni sera con ansia -
Aggiunse Ofelia: - Pinocchio, tu per me sei un amico molto caro. Senza di te, non sarei felice come sono ora. Resta, ti prego! -
Pinocchio non sapeva che fare. Era molto legato a Ofelia e a suo padre Wolfango, e il mestiere di pagliaccio era il più bello di tutti quelli che aveva conosciuto. Ma era vicino a casa sua, a suo padre Geppetto, alla Fatina, all'amico Lucignolo che era miracolosamente tornato in vita. Non voleva allontanarsi troppo, e il circo stava partendo per una città lontana, oltre l'Appennino.
C'era un altro motivo che impediva a Pinocchio di restare nel circo di Ofelia. Nell'ultimo spettacolo, quando era inciampato ed era caduto per gioco, si era fatto male davvero a un piede, ed ora il suo piede di legno non funzionava più bene, anzi, stranamente, gli doleva come se fosse un piede in carne ed ossa.
Il burattino non disse nulla né a Ofelia né a Wolfango. Disse soltanto: - Mi dispiace tanto, ma qui vicino, dietro la collina, c'è il mio paese, e io non posso lasciare per sempre il mio babbo Geppetto e la Fata Turchina, che per me è una vera mamma. Voi andate troppo lontano, non posso seguirvi. Perciò salutiamoci qui, e forse un bel giorno ci rivedremo -
Ofelia piangeva silenziosamente quando Pinocchio l'abbracciò per salutarla. Anche quell'omaccione di Wolfango era commosso. Ma il circo tolse le tende, e coi suoi carrozzoni partì, lasciando Pinocchio che salutava da lontano.
Requiem insopportabile
Il suo "requiem" viene sopportato con pazienza solo da un cadavere.
(G.B.Shaw a J. Brahms, musicista)
(G.B.Shaw a J. Brahms, musicista)
Nascita del primo figlio: un legame indelebile
Che l'arrivo del primo figlio non sia un passaggio indolore per una coppia lo sanno tutti i genitori. "La nascita del primo figlio è considerata la transizione chiave del ciclo di vita della famiglia, e nella società attuale per molti aspetti sancisce anche l'ingresso nel mondo adulto - sottolinea Rosa Rosnati, professore di psicologia sociale dell'Università Cattolica di Milano -
Il legame con il figlio, infatti, è indelebile, nel senso che si è per sempre padri e madri di quel figlio. Questo aspetto ha assunto oggi un particolare significato a fronte del fatto che viviamo in un'epoca in cui il legame coniugale è segnato in genere dalla fragilità.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Il legame con il figlio, infatti, è indelebile, nel senso che si è per sempre padri e madri di quel figlio. Questo aspetto ha assunto oggi un particolare significato a fronte del fatto che viviamo in un'epoca in cui il legame coniugale è segnato in genere dalla fragilità.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Palestrina: Festival delle letture itineranti
"Un Lazio di libri", un'idea della Regione Lazio, presenta a Palestrina il progetto "LeggerMente", festival della letteratura itinerante.
Un progetto che si espande da giugno a ottobre e animerà il territorio dei Monti Prenestini e dei Castelli Romani con varie iniziative divertenti. Nello scorcio finale di giugno, in scena il Teatro dei Burattini, con spettacoli nei Parchi giochi. E' stata inaugurata in questi giorni la piccola biblioteca nel reparto pediatrico dell'ospedale di Palestrina.
A settembre, incontri con gli autori Lia Levi, Lauretta Chiarini, Melania Mazzucco e Corrado Augias.
Sostengono il progetto l'assessore regionale alla cultura Valeria Santini, il presidente della Comunità Montana Giuseppe De Righi e la direttrice del Sistema Bibliotecario Prenestino Luciana Fedeli.
Un progetto che si espande da giugno a ottobre e animerà il territorio dei Monti Prenestini e dei Castelli Romani con varie iniziative divertenti. Nello scorcio finale di giugno, in scena il Teatro dei Burattini, con spettacoli nei Parchi giochi. E' stata inaugurata in questi giorni la piccola biblioteca nel reparto pediatrico dell'ospedale di Palestrina.
A settembre, incontri con gli autori Lia Levi, Lauretta Chiarini, Melania Mazzucco e Corrado Augias.
Sostengono il progetto l'assessore regionale alla cultura Valeria Santini, il presidente della Comunità Montana Giuseppe De Righi e la direttrice del Sistema Bibliotecario Prenestino Luciana Fedeli.
Arriva Burak Yilmaz, il cavallo alato
Burak è il nome del cavallo alato della mitologia turca. U nome che si addice benissimo a Burak Yilmaz, il famoso cannoniere turco che la Lazio sta sul punto di accogliere tra le sue file.
Burak ha veramente il fisico e la velocità di un cavallo alato. E' alto 188 centimetri e pesa 77 chili, dunque leggero e veloce malgrado la mole. Si è scoperto cannoniere inesorabile nel Trabzonspor negli ultimi due anni, in cui ha giocato 75 partite segnando la bellezza di 55 gol, e in particolare nell'ultimo campionato, quando ha segnato 32 gol in 30 partite giocate.
Sarà una forza della natura scatenata nell'attacco di Vlado Petkovic, al fianco di Miro Klose, dai cui scambi estremamente intelligenti Burak avrà tutto da guadagnare.
La Lazio ha anche una certa tradizione di attaccanti turchi, merce rarissima sul nostro mercato: nel 1951-52 ingaggiò il gigantesco Gulesin Sukru, un cognome che vuol dire zucchero, e che segnò ben 16 gol in sole 29 partite giocate.
Nei campionati dal 1964 al 1967 giocò invece il fantasioso trequartista Can Bartu, si pronuncia Gian Bartu, che giocò 46 partite e segnò 6 reti, giocatore estroso e discontinuo, dal fisico piuttosto fragile, e comunque dotato di alta classe.
Arriva ora il cavallo alato Burak Yilmaz, dal fisico robusto e dal passo velocissimo, che potrebbe essere uno dei numeri di richiamo per le platee del calcio italiano nel prossimo campionato, grazie alla ferma volontà di Lotito di portarlo alla Lazio, dove sarebbe il nuovo Chinaglia. E Chinaglia vuol dire scudetto.
Burak ha veramente il fisico e la velocità di un cavallo alato. E' alto 188 centimetri e pesa 77 chili, dunque leggero e veloce malgrado la mole. Si è scoperto cannoniere inesorabile nel Trabzonspor negli ultimi due anni, in cui ha giocato 75 partite segnando la bellezza di 55 gol, e in particolare nell'ultimo campionato, quando ha segnato 32 gol in 30 partite giocate.
Sarà una forza della natura scatenata nell'attacco di Vlado Petkovic, al fianco di Miro Klose, dai cui scambi estremamente intelligenti Burak avrà tutto da guadagnare.
La Lazio ha anche una certa tradizione di attaccanti turchi, merce rarissima sul nostro mercato: nel 1951-52 ingaggiò il gigantesco Gulesin Sukru, un cognome che vuol dire zucchero, e che segnò ben 16 gol in sole 29 partite giocate.
Nei campionati dal 1964 al 1967 giocò invece il fantasioso trequartista Can Bartu, si pronuncia Gian Bartu, che giocò 46 partite e segnò 6 reti, giocatore estroso e discontinuo, dal fisico piuttosto fragile, e comunque dotato di alta classe.
Arriva ora il cavallo alato Burak Yilmaz, dal fisico robusto e dal passo velocissimo, che potrebbe essere uno dei numeri di richiamo per le platee del calcio italiano nel prossimo campionato, grazie alla ferma volontà di Lotito di portarlo alla Lazio, dove sarebbe il nuovo Chinaglia. E Chinaglia vuol dire scudetto.
domenica 24 giugno 2012
Italia in semifinale con la Germania: 4-2 ai calci di rigore con l'Inghilterra
L'Italia è passata soltanto ai calci di rigore, 4-2 dopo i tempi supplementari chiusi sullo 0-0. Ma l'Italia ha dominato gli interi 120 minuti, cogliendo due pali con De Rossi e Diamanti, e con tantissime altre occasioni sciupate.
L'Inghilterra ha opposto ben poco, se non una difesa cocciuta e qualche sgroppata di Rooney e qualche contropiede regolarmente andato a vuoto. Ai rigori, errore di Montolivo, ma segnano Pirlo, Balotelli, Nocerino e Diamanti. Si stringono gli azzurri in un grande meritato abbraccio.
Giovedì incontreremo in semifinale la Germania, e le nostre speranze non sono tante. Ma intanto finiremo l'europeo fra le prime quattro. L'altra semifinale sarà Spagna- Portogallo. L'Italia potrebbe vincere la finalina del terzo posto, probabilmente coi portoghesi, ma giovedì ce la metteremo tutta anche contro i colossi tedeschi. Non si sa mai.
L'Inghilterra ha opposto ben poco, se non una difesa cocciuta e qualche sgroppata di Rooney e qualche contropiede regolarmente andato a vuoto. Ai rigori, errore di Montolivo, ma segnano Pirlo, Balotelli, Nocerino e Diamanti. Si stringono gli azzurri in un grande meritato abbraccio.
Giovedì incontreremo in semifinale la Germania, e le nostre speranze non sono tante. Ma intanto finiremo l'europeo fra le prime quattro. L'altra semifinale sarà Spagna- Portogallo. L'Italia potrebbe vincere la finalina del terzo posto, probabilmente coi portoghesi, ma giovedì ce la metteremo tutta anche contro i colossi tedeschi. Non si sa mai.
Pinocchio ancora burattino: 91. Un povero cuore di legno
Ma se pensava che un giorno avrebbe lasciato anche Ofelia e il suo circo, Pinocchio cominciava a provare una strana malinconia, un sentimento che non aveva mai conosciuto fino ad allora. E così, restava nel circo a fare il pagliaccio, divertendosi e divertendo il pubblico, e ammirava i voli acrobatici della piccola Ofelia, e ogni volta andava ad abbracciarla e baciarla con grande affetto.
Una sera, mentre Pinocchio si esibiva nei suoi soliti scherzi sulla pista, fingendo d'inciampare sul piccolo cagnolino che aveva inserito nel suo repertorio, e scambiava allegre battute con i bambini, gli parve di vedere, in uno dei palchetti riservati per il pubblico distinto, una bella signora con un grande cappello, e un piccolo binocolo, che sembrava guardarlo fissamente. Pinocchio rimase un momento incerto sulla battuta, e si fermò un attimo a fissare quella donna così elegante: gli sembrò per un istante che i suoi capelli fossero turchini, e che la signora gli facesse un cenno con la mano come per salutarlo.
Il burattino riprese a recitare e a fare capriole, e quando tornò a guardare verso il palchetto, la signora dal grande cappello non c'era più. Pinocchio provò una stretta al cuore. Ah, quel suo povero cuore che doveva essere di legno, ma di legno non era! Già un'altra volta quella scena si era presentata, ma lui era un povero somarello e stava per fare una brutta fine. Per fortuna, la Fata dai capelli turchini , allora, lo aveva salvato.
Una sera, mentre Pinocchio si esibiva nei suoi soliti scherzi sulla pista, fingendo d'inciampare sul piccolo cagnolino che aveva inserito nel suo repertorio, e scambiava allegre battute con i bambini, gli parve di vedere, in uno dei palchetti riservati per il pubblico distinto, una bella signora con un grande cappello, e un piccolo binocolo, che sembrava guardarlo fissamente. Pinocchio rimase un momento incerto sulla battuta, e si fermò un attimo a fissare quella donna così elegante: gli sembrò per un istante che i suoi capelli fossero turchini, e che la signora gli facesse un cenno con la mano come per salutarlo.
Il burattino riprese a recitare e a fare capriole, e quando tornò a guardare verso il palchetto, la signora dal grande cappello non c'era più. Pinocchio provò una stretta al cuore. Ah, quel suo povero cuore che doveva essere di legno, ma di legno non era! Già un'altra volta quella scena si era presentata, ma lui era un povero somarello e stava per fare una brutta fine. Per fortuna, la Fata dai capelli turchini , allora, lo aveva salvato.
La centralità del bambino
La maternità ha rappresentato un evento travolgente anche per Monica e Luca, che quando sonmo diventati genitori di Benedetta avevano all'attivo oltre dieci anni di matrimonio e 36 di età.
- I nove mesi della gravidanza sono stati scanditi da visite e analisi; dalla cameretta da preparare, la carrozzina da acquistare, il corredino da approntare. Ma che cosa realmente fosse un figlio l'abbiamo capito solo al ritorno dall'ospedale, per quanto prima ci fossimo preparati leggendo libri, articoli...Una volta a casa non avevamo più un minuto per noi: quel poco tempo che Benedetta ci lasciava tra una poppata e l'altra lo impiegavamo dormendo -
(da un articolo di Sabina Fadel)
- I nove mesi della gravidanza sono stati scanditi da visite e analisi; dalla cameretta da preparare, la carrozzina da acquistare, il corredino da approntare. Ma che cosa realmente fosse un figlio l'abbiamo capito solo al ritorno dall'ospedale, per quanto prima ci fossimo preparati leggendo libri, articoli...Una volta a casa non avevamo più un minuto per noi: quel poco tempo che Benedetta ci lasciava tra una poppata e l'altra lo impiegavamo dormendo -
(da un articolo di Sabina Fadel)
Due milioni di euro per i boschi del Lazio
La giunta regionale ha approvato un bando di due milioni di euro per la valorizzazione delle foreste e dei boschi del lazio. Il provvedimento rientra nel programma di finanziamento 2007-2013.
L'assessore all'ambiente Marco Mattei ha sottolineato l'opportunità di un utilizzo efficace dei fondi europei per l'ambiente. Sono previsti interventi di recinzione e di protezione di boschi di particolare pregio ambientale e di protezione della fauna, con creazione di percorsi didattici, ricreativi e culturali.
I boschi del Lazio hanno un'estensione di 600 mila ettari, pari al 30 per cento dell'intero territorio. Si punta alla tutela della biodiversità. Al bando possono partecipare tutti i comuni del Lazio, le università agrarie, le comunità montane, le Province e i consorzi privati.
L'assessore all'ambiente Marco Mattei ha sottolineato l'opportunità di un utilizzo efficace dei fondi europei per l'ambiente. Sono previsti interventi di recinzione e di protezione di boschi di particolare pregio ambientale e di protezione della fauna, con creazione di percorsi didattici, ricreativi e culturali.
I boschi del Lazio hanno un'estensione di 600 mila ettari, pari al 30 per cento dell'intero territorio. Si punta alla tutela della biodiversità. Al bando possono partecipare tutti i comuni del Lazio, le università agrarie, le comunità montane, le Province e i consorzi privati.
Zarate, Stendardo, Diakité,Gonzalez: Reja non li digeriva
Ci dispiace sottolineare qualcosa del grande Edy Reja che ai tifosi piaceva poco. E non stiamo parlando del suo tipo di gioco sparagnino e chiuso allo spettacolo, quanto invece al personale atteggiamento che il tecnico assumeva nei confronti di alcuni giocatori. Chiaramente, Reja non aveva molta simpatia, almeno inizialmente, per alcuni giocatori. Ad esempio Stendardo. Come si poteva rinunciare a un buon marcatore e a un atleta di peso come Stendardo, con una difesa che faceva acqua da tutte le parti e aveva bisogno di "veci" con Zauri e Scaloni o di giocatori inaffidabili come Garrido? Stendardo è stato costretto ad emigrare, e ora torna deciso a riconquistare posizioni.
Un altro che ritorna con le stese intenzioni bellicose, deciso a ritrovare se stesso, è Maurito Zarate, che con Reja non ha mai trovato l'accordo e non si sono mai capiti tatticamente, anche se un po' di colpa personale l'estroso argentino ce l'ha, ma forse andava compreso e perdonato un po' di più, e soprattutto incoraggiato.
Ricordiamo inoltre grosse difficoltà iniziali per Rocchi, Diakité e Gonzalez, tre giocatori che ce la mettono sempre tutta, ma non convincevano troppo il tecnico friulano. Rocchi ha dovuto penare almeno un campionato per cominciare a trovare posto con una certa regolarità. Diakité è stato sempre considerato una riserva, anche se alla lunga si è dimostrato più continuo, più efficace e più dinamico dei vari Dias, Biava, Konko e perfino Radu. Era uno da incitare e da sostenere anche quando commetteva qualche errore d'ingenuità. Infine Gonzalez: che non avrà una tecnica sopraffina, ma ha sempre dato tutto, è un nazionale uruguayano e insieme a Lulic è il vero polmone del centrocampo: eppure Reja non era mai soddisfatto e Gonzalez era sempre considerato poco più che uno scarparo.
Stendardo, Diakité, Zarate e Gonzalez: quattro uomini sicuramente da rilanciare dal nuovo tecnico Petkovic.
Un altro che ritorna con le stese intenzioni bellicose, deciso a ritrovare se stesso, è Maurito Zarate, che con Reja non ha mai trovato l'accordo e non si sono mai capiti tatticamente, anche se un po' di colpa personale l'estroso argentino ce l'ha, ma forse andava compreso e perdonato un po' di più, e soprattutto incoraggiato.
Ricordiamo inoltre grosse difficoltà iniziali per Rocchi, Diakité e Gonzalez, tre giocatori che ce la mettono sempre tutta, ma non convincevano troppo il tecnico friulano. Rocchi ha dovuto penare almeno un campionato per cominciare a trovare posto con una certa regolarità. Diakité è stato sempre considerato una riserva, anche se alla lunga si è dimostrato più continuo, più efficace e più dinamico dei vari Dias, Biava, Konko e perfino Radu. Era uno da incitare e da sostenere anche quando commetteva qualche errore d'ingenuità. Infine Gonzalez: che non avrà una tecnica sopraffina, ma ha sempre dato tutto, è un nazionale uruguayano e insieme a Lulic è il vero polmone del centrocampo: eppure Reja non era mai soddisfatto e Gonzalez era sempre considerato poco più che uno scarparo.
Stendardo, Diakité, Zarate e Gonzalez: quattro uomini sicuramente da rilanciare dal nuovo tecnico Petkovic.
sabato 23 giugno 2012
A Salerno la Lazio trova casa per i suoi giovani in esubero
Non c'è niente di male che un presidente di calcio s'interessi di due squadre schierate in due campionati diversi, tanto più se uno è la serie A e l'altro un torneo di categoria nettamente inferiore.
Anche la Federazione e la Lega si stanno accorgendo della bontà di una soluzione del genere, che permetterebbe a Loito di curare sia la Lazio che il Salerno, con benefici reciproci. La Lazio potrà sistemare i suoi ragazzi usciti dalla Primavera senza la penosa fatica di piazzarli in prestito altrove quasi chiedendo la carità, ma senza aggravio economico potrà rafforzare una squadra di vecchie tradizioni purtroppo saltate via, restaurando un blu-granata al posto del vecchio granata e facendo rinascere l'amore per il calcio in una grande piazza di centinaia di migliaia di tifosi.
I vari Zampa, Crescenzi, Rozzi, Emmanuel, Berardi, Tuia, Mendicino, tiriamo giù dei nomi a caso; o ancora Cinelli, Perpetuini, Luciani, rientrati da vecchi prestiti, potranno trovare la loro strada e diventare dei calciatori veri.
I migliori, un giorno, torneranno alla Lazio forgiati per la partecipazione alla massima categoria, ma altri di buon valore resteranno a Salerno, affezionati e fedeli, per far rinascere una vecchia bandiera e riportarla alle glorie di una volta, in serie B o perfino in serie A, se la fortuna sarà favorevole.
Tutto ciò noin danneggia, ma aiuta il calcio. E se altre società pensassero a fare altrettanto, non sarebbe neanche male.
Anche la Federazione e la Lega si stanno accorgendo della bontà di una soluzione del genere, che permetterebbe a Loito di curare sia la Lazio che il Salerno, con benefici reciproci. La Lazio potrà sistemare i suoi ragazzi usciti dalla Primavera senza la penosa fatica di piazzarli in prestito altrove quasi chiedendo la carità, ma senza aggravio economico potrà rafforzare una squadra di vecchie tradizioni purtroppo saltate via, restaurando un blu-granata al posto del vecchio granata e facendo rinascere l'amore per il calcio in una grande piazza di centinaia di migliaia di tifosi.
I vari Zampa, Crescenzi, Rozzi, Emmanuel, Berardi, Tuia, Mendicino, tiriamo giù dei nomi a caso; o ancora Cinelli, Perpetuini, Luciani, rientrati da vecchi prestiti, potranno trovare la loro strada e diventare dei calciatori veri.
I migliori, un giorno, torneranno alla Lazio forgiati per la partecipazione alla massima categoria, ma altri di buon valore resteranno a Salerno, affezionati e fedeli, per far rinascere una vecchia bandiera e riportarla alle glorie di una volta, in serie B o perfino in serie A, se la fortuna sarà favorevole.
Tutto ciò noin danneggia, ma aiuta il calcio. E se altre società pensassero a fare altrettanto, non sarebbe neanche male.
Pinocchio ancora burattino: 90. Le acrobazie di Ofelia
Subito dopo l'esibizione del pagliaccio Pinocchio, in programma c'erano gli acrobati del trapezio, e tra essi la piccola Ofelia. I loro voli spettacolari lasciavano il pubblico con il fiato sospeso. Pinocchio non aveva occhi che per la sua picola amica, che si tuffava nel vuoto per andare a raggiungere le mani di un altro acrobata, oppure la barra vuota di un trapezio che ruotava nell'aria.
Sotto c'era la rete di protrezione, ma se ci fosse stata una caduta, gli acrobati si sarebbero fatti male ugualmente, anche se erano molto allenati. Un acrobata caduto, magari con una spalla malridotta, poi non avrebbe più potuto lanciarsi nell'aria con tutta quella sicurezza, e la sua carriera sarebbe finita per sempre.
Ma Ofelia volteggiava nell'aria agile e leggera con la sua calzamaglia rosa. Pinocchio aspettava con ansia che l'esercizio finisse, e quando Ofelia finalmente era a terra, correva ad abbracciarla per farle le sue congratulazioni.
Pinocchio, certo, era un burattino di legno, ma dentro sembrava aver conservato il cuore di un bambino vero, che sapeva soffrire, gioire ed amare. Forse Pinocchio aveva preso ad amare Ofelia? Il burattino se lo chiedeva, e non voleva, scrollava le spalle di legno e voleva allontanare da sé il pericolo di rimanere legato a una persona.
- Il mio destino è di andare in giro per il mondo, di essere libero, di non legarmi a nessuno. Ho lasciato Geppetto, ho lasciato Lucignolo, ho lasciato la Fata Turchina, ho lasciato la pastorella Rosetta, ho lasciato anche la sirenetta Aissa fuggendo via dal fondo del mare. Non posso restare legato qui alla piccola Ofelia - si diceva Pinocchio quando la sera tardi andava a dormire nel suo lettino a un angolo del tendone -
Sotto c'era la rete di protrezione, ma se ci fosse stata una caduta, gli acrobati si sarebbero fatti male ugualmente, anche se erano molto allenati. Un acrobata caduto, magari con una spalla malridotta, poi non avrebbe più potuto lanciarsi nell'aria con tutta quella sicurezza, e la sua carriera sarebbe finita per sempre.
Ma Ofelia volteggiava nell'aria agile e leggera con la sua calzamaglia rosa. Pinocchio aspettava con ansia che l'esercizio finisse, e quando Ofelia finalmente era a terra, correva ad abbracciarla per farle le sue congratulazioni.
Pinocchio, certo, era un burattino di legno, ma dentro sembrava aver conservato il cuore di un bambino vero, che sapeva soffrire, gioire ed amare. Forse Pinocchio aveva preso ad amare Ofelia? Il burattino se lo chiedeva, e non voleva, scrollava le spalle di legno e voleva allontanare da sé il pericolo di rimanere legato a una persona.
- Il mio destino è di andare in giro per il mondo, di essere libero, di non legarmi a nessuno. Ho lasciato Geppetto, ho lasciato Lucignolo, ho lasciato la Fata Turchina, ho lasciato la pastorella Rosetta, ho lasciato anche la sirenetta Aissa fuggendo via dal fondo del mare. Non posso restare legato qui alla piccola Ofelia - si diceva Pinocchio quando la sera tardi andava a dormire nel suo lettino a un angolo del tendone -
Due posti a teatro
- Le ho riservato due posti a teatro; venga con un amico...se per caso ne ha -
- Grazie. Verrò alla seconda rappresentazione...se per caso ci sarà -
(scambio di telegrammi tra G.B. Shaw, commediografo, e W. Churchill, statista)
- Grazie. Verrò alla seconda rappresentazione...se per caso ci sarà -
(scambio di telegrammi tra G.B. Shaw, commediografo, e W. Churchill, statista)
Un segno + che dà una grande forza
- L'ho capito dal primo sguardo al test di gravidanza: quel segno + avrebbe cambiato per sempre la mia vita. Anzi, la nostra vita, mia e di Andrea. Perchè quel piccolo simbolo, appena decifrabile, conteneva in sé una forza dirompente: era una nuova vita che sarebbe venuta ad aggiungersi alla nostra.Un evento che che mi procurava gioia e paura nello stesso tempo: a pensarci bene, lì, nella mia pancia, stava crescendo qualcuno...-
A raccontarsi in questo modo è Anna, 28 anni, moglie di Andrea, 30, e da tre anni mamma di Giacomo. Figlio amatissimo, desiderato, eppure evento travolgente nella vita di questa giovane coppia, all'arrivo del primo figlio sposata da poco più di un anno.
(da un articolo di Sabina Fadel)
A raccontarsi in questo modo è Anna, 28 anni, moglie di Andrea, 30, e da tre anni mamma di Giacomo. Figlio amatissimo, desiderato, eppure evento travolgente nella vita di questa giovane coppia, all'arrivo del primo figlio sposata da poco più di un anno.
(da un articolo di Sabina Fadel)
Artena: dieci ragazzi per il verde pubblico
Tempi di emergenza, si fa quel che si può: un elogio, comunque, va all'amministrazione comunale di Artena e al sindaco Mario Petrichella per non starsene con le mani in mano, e per aver utilizzato appositi fondi europei per la manutenzione del verde pubblico e l'organizzazione della viabilità.
Sono stati così assunti dieci giovani lavoratori in mobilità con un bando pubblico e fondi europei erogati dalla Regione Lazio.
La selezione è stata effettuata da una apposita commissione che ha organizzato colloqui e prove pratiche. Talvolta l'assunzione in mobilità può costituire un primo passo verso un lavoro stabile.
Sono stati così assunti dieci giovani lavoratori in mobilità con un bando pubblico e fondi europei erogati dalla Regione Lazio.
La selezione è stata effettuata da una apposita commissione che ha organizzato colloqui e prove pratiche. Talvolta l'assunzione in mobilità può costituire un primo passo verso un lavoro stabile.
Maxi Lopez non è il massimo: però...
Burak Yilmaz continua a sparare alto, tanto alto che la Lazio dovrà arrendersi. Ce lo vedete voi Lotito che firma un contratto da tre milioni annui a un suo giocatore?
Se Yilmaz pretende di venire alla Lazio per quella cifra, scordiamocelo pure, perchè sarebbe soltanto motivo di scandalo e pietra di paragone sbagliata per tutti gli altri. E chi sarà mai, il terrore di tutte le aree di rigore?
Noi abbiamo già il buon Klose, che se continuerà a gestirsi bene fisicamente ci può garantire le sue 15 reti a campionato. Basta mettergli accanto un altro dallo stesso potenziale, e la Lazio non avrà problemi offensivi.
Un altro uomo da 15 reti a torneo può essere anche quel Maxi Lopez a scadenza di contratto col Catania. Con gli etnei ha disputato due campionati, giocando 66 partite e segnando 22 gol, cioè 33 partite su 38 e 11 reti a torneo. Niente male. Maxi ha solo 28 anni - è nato il 3 aprile 1984 - e alla Lazio verrebbe di corsa, perchè fisicamente è a posto, e a dargli fiducia a tempo pieno - non come ha fatto il Milan - potrebbe offrire una risposta eccellente. Del resto la Lazio voleva assicurarselo già due anni fa, e se non lo fece fu soltanto per un errore grossolano, magari spaventata dalla bellissima moglie dell'argentino, la modella Wanda Lana, dimostratasi invece una madre perfetta, avendo dato alla luce in questi due anni, dopo un regolare matrimonio, ben tre figli maschi: Valentino nel 2010, Costantino un anno dopo e Benedicto appena qualche mese fa.
Perciò, Maxi Lopez non sarà il massimo, ma non sarebbe neanche il minimo, bensì una soluzione mediamente giusta. Se Petkovic è un motivatore, Maxi potrebbe essere molto motivato. E' un attaccante che in dieci anni ha giocato 267 partite e segnato 77 gol. Potrebbe arrivare comodamente a 100. In Argentina lo chiamano "la gallina de oro", e i suoi gol, infatti, sono spesso molto belli e preziosi.
Se Yilmaz pretende di venire alla Lazio per quella cifra, scordiamocelo pure, perchè sarebbe soltanto motivo di scandalo e pietra di paragone sbagliata per tutti gli altri. E chi sarà mai, il terrore di tutte le aree di rigore?
Noi abbiamo già il buon Klose, che se continuerà a gestirsi bene fisicamente ci può garantire le sue 15 reti a campionato. Basta mettergli accanto un altro dallo stesso potenziale, e la Lazio non avrà problemi offensivi.
Un altro uomo da 15 reti a torneo può essere anche quel Maxi Lopez a scadenza di contratto col Catania. Con gli etnei ha disputato due campionati, giocando 66 partite e segnando 22 gol, cioè 33 partite su 38 e 11 reti a torneo. Niente male. Maxi ha solo 28 anni - è nato il 3 aprile 1984 - e alla Lazio verrebbe di corsa, perchè fisicamente è a posto, e a dargli fiducia a tempo pieno - non come ha fatto il Milan - potrebbe offrire una risposta eccellente. Del resto la Lazio voleva assicurarselo già due anni fa, e se non lo fece fu soltanto per un errore grossolano, magari spaventata dalla bellissima moglie dell'argentino, la modella Wanda Lana, dimostratasi invece una madre perfetta, avendo dato alla luce in questi due anni, dopo un regolare matrimonio, ben tre figli maschi: Valentino nel 2010, Costantino un anno dopo e Benedicto appena qualche mese fa.
Perciò, Maxi Lopez non sarà il massimo, ma non sarebbe neanche il minimo, bensì una soluzione mediamente giusta. Se Petkovic è un motivatore, Maxi potrebbe essere molto motivato. E' un attaccante che in dieci anni ha giocato 267 partite e segnato 77 gol. Potrebbe arrivare comodamente a 100. In Argentina lo chiamano "la gallina de oro", e i suoi gol, infatti, sono spesso molto belli e preziosi.
venerdì 22 giugno 2012
Klose in gol nel 4-2 tedesco alla Grecia
Dopo il Portogallo, anche la Germania approda alle semifinali dell'Europeo, dominando la Grecia per 4-2. Miro Klose ha segnato il gol decisivo del 3-1 con un magnifico colpo di testa. L'avversario della Germania uscirà dall'incontro di domenica fra Italia e Inghilterra.
Ce la faranno i nostri? Speriamo tanto. Anche perchè una semifinale Germania-Italia sarebbe già una bella soddisfazione per noi. E Miro Klose potrebbe avere come avversario De Rossi, in una specie di magico derby.
Ce la faranno i nostri? Speriamo tanto. Anche perchè una semifinale Germania-Italia sarebbe già una bella soddisfazione per noi. E Miro Klose potrebbe avere come avversario De Rossi, in una specie di magico derby.
Pinocchio ancora burattino: 89. La bella vita del circo
Wolfango fece fare anche un bel manifesto, per la prima esibizione di Pinocchio. Diceva: "Domani sera, 30 ottobre, ore 18, al Circo di Ofelia, farà il suo esordio un nuovissimo pagliaccio di nome Pinocchio. Non mancate, bambini, perché diventerà il vostro idolo!"
Quel manifesto riempì di orgoglio Pinocchio, che si sentì ancora più impegnato a non deludere le attese di Ofelia. Quella piccola ballerina era diventata l'amica inseparabile di Pinocchio: lavoravano insieme, giocavano insieme, mangiavano vicini a tavola con tutta la gente del circo. Era proprio una bella vita, e Pinocchio si sentiva felice.
Arrivò la gran serata. Il circo era pieno come un uovo, e c'erano tantissimi bambini. Tutti attendevano il pagliaccio Pinocchio, che aveva un nome così simpatico. Qualcuno, nella zona, diceva di averlo conosciuto qualche anno prima, ma non era del tutto sicuro.
- Signore e signori, ecco finalmente il vostro pagliaccio. Si chiama Pinocchio e in vita sua ha combinato tante di quelle monellerie che il naso gli è diventato lungo lungo -
Era Wolfango in persona, il proprietario del circo, ad annunciare il grande evento.
Un rullio di tamburi sempre più forte, un suono squillante di trombe, ed ecco qua Pinocchio al centro della scena. Ma non ci arriva: un cagnolino di passaggio lo fa inciampare e cadere clamorosamente...sulla punta del naso. Risate a non finire. Pinocchio si rialza goffamente, balbetta una scusa, fa quello strano movimento con la testa e con le braccia, a scatti, come se fosse un burattinaio a farlo muovere.
- Sapete - dice Pinocchio - ho già fatto il pagliaccio, ma allora ero un somarello -
Risate scroscianti e grandi applausi.
Quel manifesto riempì di orgoglio Pinocchio, che si sentì ancora più impegnato a non deludere le attese di Ofelia. Quella piccola ballerina era diventata l'amica inseparabile di Pinocchio: lavoravano insieme, giocavano insieme, mangiavano vicini a tavola con tutta la gente del circo. Era proprio una bella vita, e Pinocchio si sentiva felice.
Arrivò la gran serata. Il circo era pieno come un uovo, e c'erano tantissimi bambini. Tutti attendevano il pagliaccio Pinocchio, che aveva un nome così simpatico. Qualcuno, nella zona, diceva di averlo conosciuto qualche anno prima, ma non era del tutto sicuro.
- Signore e signori, ecco finalmente il vostro pagliaccio. Si chiama Pinocchio e in vita sua ha combinato tante di quelle monellerie che il naso gli è diventato lungo lungo -
Era Wolfango in persona, il proprietario del circo, ad annunciare il grande evento.
Un rullio di tamburi sempre più forte, un suono squillante di trombe, ed ecco qua Pinocchio al centro della scena. Ma non ci arriva: un cagnolino di passaggio lo fa inciampare e cadere clamorosamente...sulla punta del naso. Risate a non finire. Pinocchio si rialza goffamente, balbetta una scusa, fa quello strano movimento con la testa e con le braccia, a scatti, come se fosse un burattinaio a farlo muovere.
- Sapete - dice Pinocchio - ho già fatto il pagliaccio, ma allora ero un somarello -
Risate scroscianti e grandi applausi.
Il teatro degli imbecilli
" Quando sarò rimbecillito, scriverò anch'io per il teatro" - " Allora, comincia subito"
(Honoré de Balzac a Alessandro Dumas padre)
(Honoré de Balzac a Alessandro Dumas padre)
Donare con goia anche una volta sola
Un consiglio nel venire incontro a tante richieste di offerte? E' quello di sposare - tra le molte possibili- una sola causa, di prenderla a cuore e di investire lì quanto possiamo e sappiamo donare.
Senza rimpianti, visto che anche con le migliori intenzioni non si può arrivare dappertutto, senza inutili tormenti interiori, poichè non siamo noi i salvatori del mondo, e soprattutto rimanendo nella gioia.
Finché c'è gioia c'è spazio per il dono; fermiamoci un passo prima che il dono ci renda tristi.
(da una rubrica di corripondenza)
Senza rimpianti, visto che anche con le migliori intenzioni non si può arrivare dappertutto, senza inutili tormenti interiori, poichè non siamo noi i salvatori del mondo, e soprattutto rimanendo nella gioia.
Finché c'è gioia c'è spazio per il dono; fermiamoci un passo prima che il dono ci renda tristi.
(da una rubrica di corripondenza)
Genazzano: quanti bambini al Centro Estivo!
Che bella iniziativa fu quella del Centro Estivo Comunale per bambini, l'anno scorso a Genazzano! L'assessore alle politiche sociali Elena Antonelli, forte di quella esperienza, è tornata a realizzarla anche quest'anno, cercando di garantire il benessere di tanti bambini e la tranquillità dei genitori, con una spesa molto contenuta.
Sono le brave educatrici della cooperativa "La ginestra" a dedicarsi a questo compito. Le attività si svolgono tra l'Istituto Comprensivo Garibaldi e il centro sportivo "Le Rose", con visite alla Fattoria Didattica "La Sonnina" e alla piscina "Olimpia", dal lunedì al venerdì con orario 8.30-12.30 e due prolungamenti fino alle 15.30.
Il sindaco Fabio Ascenzi invita i genitori a fruire di questa bella opportunità di socialità, gioia e formazione educativa: già una quarantina di bambini sta frequentando il Centro Estivo "Piri-pirimbella", la cui attività si protrarrà fino al 20 luglio.
Sono le brave educatrici della cooperativa "La ginestra" a dedicarsi a questo compito. Le attività si svolgono tra l'Istituto Comprensivo Garibaldi e il centro sportivo "Le Rose", con visite alla Fattoria Didattica "La Sonnina" e alla piscina "Olimpia", dal lunedì al venerdì con orario 8.30-12.30 e due prolungamenti fino alle 15.30.
Il sindaco Fabio Ascenzi invita i genitori a fruire di questa bella opportunità di socialità, gioia e formazione educativa: già una quarantina di bambini sta frequentando il Centro Estivo "Piri-pirimbella", la cui attività si protrarrà fino al 20 luglio.
Il cerchio si stringe: Ederson, Yilmaz, Balzaretti, Nainggolan
Ieri primo giorno di concretezza Lazio. Ederson è finalmente arrivato, mentre si diradano tante nuvole sul cielo di Yilmaz, si apre la prospettiva Balzaretti e si delinea il piano preciso per l'acquisto di un grande mediano: Nainggolan.
Questi sono i nomi effettivamente graditi a Petkovic. Le uniche ombre ancora dense riguardano invece Breno: dalla Germania non arrivano buone notizie sul suo processo, c'è il pericolo di una condanna che, se dovesse superare i due anni, impedirebbe il tesseramento del fortissimo centrale difensivo. Alla Lazo ovviamente sperano che non sarà così.
Intanto si stringono i tempi per la preparazione del ritiro di Auronzo, 9-26 luglio, per il quarto anno consecutivo. E da quattro anni questo nome sembra portare fortuna alla Lazio, che ha sempre veleggiato tra le prime squadre in classsifica, come una vera grande che sta aspettando il coronamento del suo sogno. Parte per il ritiro anche l'aquila Olimpia, il nostro portafortuna e il nostro simbolo famoso nel mondo.
In un clima generale di prudenza, con pochissime squadre disposte a spendere del denaro per gli acquisti, con prudenza e saggezza la Lazio si sta amministrando. Il ritorno a casa di tanti prestiti come Zarate, Floccari, Sculli, Foggia, Carrizo, Cavanda, se da una parte complica il compito dei dirigenti alle prese con gli ingaggi, dall'altra favorisce le possibilità di scambi, perchè si tratta di merce abbastanza pregiata, che tantissime squadre di classifica medio-alta vorrebbero avere: basta saper aspettare il momento giusto, che per esempio l'anno scorso si chiuse in modo molto favorevole per le casse sociali.
Balzaretti e Breno per la difesa, Nainggolan per la mediana, Ederson per il centrocampo e Yilmaz per l'attacco rappresentano per la Lazio i grandi obbiettivi di un poderoso rafforzamento, mentre l'arrivo di un tecnico come Petkovic è la speranza di un gioco d'attacco che la Lazio aspetta da molto tempo.
Questi sono i nomi effettivamente graditi a Petkovic. Le uniche ombre ancora dense riguardano invece Breno: dalla Germania non arrivano buone notizie sul suo processo, c'è il pericolo di una condanna che, se dovesse superare i due anni, impedirebbe il tesseramento del fortissimo centrale difensivo. Alla Lazo ovviamente sperano che non sarà così.
Intanto si stringono i tempi per la preparazione del ritiro di Auronzo, 9-26 luglio, per il quarto anno consecutivo. E da quattro anni questo nome sembra portare fortuna alla Lazio, che ha sempre veleggiato tra le prime squadre in classsifica, come una vera grande che sta aspettando il coronamento del suo sogno. Parte per il ritiro anche l'aquila Olimpia, il nostro portafortuna e il nostro simbolo famoso nel mondo.
In un clima generale di prudenza, con pochissime squadre disposte a spendere del denaro per gli acquisti, con prudenza e saggezza la Lazio si sta amministrando. Il ritorno a casa di tanti prestiti come Zarate, Floccari, Sculli, Foggia, Carrizo, Cavanda, se da una parte complica il compito dei dirigenti alle prese con gli ingaggi, dall'altra favorisce le possibilità di scambi, perchè si tratta di merce abbastanza pregiata, che tantissime squadre di classifica medio-alta vorrebbero avere: basta saper aspettare il momento giusto, che per esempio l'anno scorso si chiuse in modo molto favorevole per le casse sociali.
Balzaretti e Breno per la difesa, Nainggolan per la mediana, Ederson per il centrocampo e Yilmaz per l'attacco rappresentano per la Lazio i grandi obbiettivi di un poderoso rafforzamento, mentre l'arrivo di un tecnico come Petkovic è la speranza di un gioco d'attacco che la Lazio aspetta da molto tempo.
giovedì 21 giugno 2012
Il nostro borsino per gli Europei
SPAGNA 35 per cento
GERMANIA 30 per cento
ITALIA 8 per cento
INGHILTERRA 8 per cento
FRANCIA 8 per cento
PORTOGALLO 5 per cento
GRECIA 4 per cento
CECHIA 2 per cento
GERMANIA 30 per cento
ITALIA 8 per cento
INGHILTERRA 8 per cento
FRANCIA 8 per cento
PORTOGALLO 5 per cento
GRECIA 4 per cento
CECHIA 2 per cento
Ederson a Roma, Zarate al Napoli?
Due notizie importanti, oggi, per la Lazio: l'arrivo nella Capitale di Honorato Campos Ederson, con tanta di moglie e di passaporto italiani, pronto finalmente a firmare per la Lazio che lo accoglie a braccia aperte per il suo centrocampo.
Altra notizia interessante: Maurito Zarare, secondo quanto dichiara il suo agente Ruzzi, potrebe rientrare fra gli obbiettivi del Napoli per il prossimo campionato. Zarate ha fatto capire che la soluzione Napoli sarebbe di suo gradimento, forse ancora più che un suo rilancio alla Lazio.
Altra notizia interessante: Maurito Zarare, secondo quanto dichiara il suo agente Ruzzi, potrebe rientrare fra gli obbiettivi del Napoli per il prossimo campionato. Zarate ha fatto capire che la soluzione Napoli sarebbe di suo gradimento, forse ancora più che un suo rilancio alla Lazio.
Pinocchio ancora burattino: 88. Un pagliaccio somarello
Come fare a diventare pagliaccio? E' presto detto. A Pinocchio tornò in mente che una volta, lui, era già stato una stella del circo: ricordate? Solo che allora era un somarello, saltava dentro a dei cerchi di fuoco, la gente lo applaudiva, finché...oh, no, meglio non pensare a quando si ruppe una gamba e decisero di farlo fuori, di farne pelle per un tamburo.
Questo non lo disse né a Wolfango né a Ofelia: si limitò a dire che già una volta aveva lavorato in un circo proprio come pagliaccio, e aveva avuto un certo successo.
- E poi? Perché hai cambiato mestiere? - chiese incuriosita Ofelia, che provava una grande simpatia per Pinocchio..
- Sai, mi ruppi un piede, cadendo, e da allora non tornai più nel circo. A pensarci bene, essendo di legno, avrei potuto benissimo farmi fare un piede nuovo da mio padre Geppetto, che era un falegname sopraffino -
Ofelia non era del tutto convinta di quel che Pinocchio le stava raccontando: sentiva che le nascondeva qualcosa. Ma per lei Pinocchio, così dinoccolato, e con quel naso così lungo, con quel berrettone a forma di cono su quella testaccia dura, era davvero un magnifico pagliaccio.
Wolfango fece fare dei provini a Pinocchio, e volle sentire le battute che il burattino improvvisava. Facevano veramente ridere, e avrebbe avuto un grande successo coi bambini che certamente non avevano mai visto un pagliaccio di legno che parlava, saltava e rideva come un bambino, e faceva delle mosse così buffe: andava avanti e indietro con la testa tutta da un lato, a piccoli scatti, come se lo muovessero i fili invisibili di un burattinaio.
Questo non lo disse né a Wolfango né a Ofelia: si limitò a dire che già una volta aveva lavorato in un circo proprio come pagliaccio, e aveva avuto un certo successo.
- E poi? Perché hai cambiato mestiere? - chiese incuriosita Ofelia, che provava una grande simpatia per Pinocchio..
- Sai, mi ruppi un piede, cadendo, e da allora non tornai più nel circo. A pensarci bene, essendo di legno, avrei potuto benissimo farmi fare un piede nuovo da mio padre Geppetto, che era un falegname sopraffino -
Ofelia non era del tutto convinta di quel che Pinocchio le stava raccontando: sentiva che le nascondeva qualcosa. Ma per lei Pinocchio, così dinoccolato, e con quel naso così lungo, con quel berrettone a forma di cono su quella testaccia dura, era davvero un magnifico pagliaccio.
Wolfango fece fare dei provini a Pinocchio, e volle sentire le battute che il burattino improvvisava. Facevano veramente ridere, e avrebbe avuto un grande successo coi bambini che certamente non avevano mai visto un pagliaccio di legno che parlava, saltava e rideva come un bambino, e faceva delle mosse così buffe: andava avanti e indietro con la testa tutta da un lato, a piccoli scatti, come se lo muovessero i fili invisibili di un burattinaio.
La faccia di Ginger
Qualcuno deve averle detto che se ride le va in frantumi la faccia.
(H.J. Kennedy su Ginger Rogers, attrice e ballerina)
(H.J. Kennedy su Ginger Rogers, attrice e ballerina)
Equità sociale nelle offerte
Dare un po' a tutti, magari poco poco; dare a qualcuno escludendo gli altri; fare una scelta netta per un progetto, una proposta, un dramma: sono strategie che puntigliosamente passiamo in rassegna e che si escludono l'una con l'altra. Forse nessuna ci soddisfa pienamente e un po' di disagio ci resta comunque in corpo, ma è nella logica delle cose.
L'importante è darsi dei criteri e rimanere fermi in quelli, senza tentennamenti. Il gradimento va alle associazioni cattoliche che lavorano in Paesi poveri, e questa opzione rende possibile una prima consistente scrematura.
C'è bisogno, però, di una seconda cernita, e qui viene chiamata nuovamente in causa la nostra sensibilità, accantonando comunque eventuali sensi di colpa che potrebbero insorgere e che non sono mai da assecondare: il Vangelo ci chiede infatti di essere generosi, di amministrare bene con spirito di condivisione, di mantenere viva l'inquietudine per una maggiore giustizia ed equit sociale, non di privarci del necessario o di venir meno alle nostre responsabilità familiari.
(da una rubrica di corripondenza)
L'importante è darsi dei criteri e rimanere fermi in quelli, senza tentennamenti. Il gradimento va alle associazioni cattoliche che lavorano in Paesi poveri, e questa opzione rende possibile una prima consistente scrematura.
C'è bisogno, però, di una seconda cernita, e qui viene chiamata nuovamente in causa la nostra sensibilità, accantonando comunque eventuali sensi di colpa che potrebbero insorgere e che non sono mai da assecondare: il Vangelo ci chiede infatti di essere generosi, di amministrare bene con spirito di condivisione, di mantenere viva l'inquietudine per una maggiore giustizia ed equit sociale, non di privarci del necessario o di venir meno alle nostre responsabilità familiari.
(da una rubrica di corripondenza)
Anagni: i Territori del Cesanese per l'Emilia
La condotta "I Territori del Cesanese" organizza ad Anagni per venerdì 29 giugno una cena di solidarietà. Parte del ricavato andrà all'Osteria "La Lanterna di Diogene" a Solara di Bomporto, Modena, che offre opportunità di lavoro a giovani con disabilità di vario tipo.
"I Territori del Cesanese" ringraziano Villa Tillia di Anagni che ospiterà la cena, "La Strada del Vino Cesanese" e l'organizzatrice Emanuela Ferriello di Fiuggi. I prodotti del Territorio sono offerti dalle aziende Slow Food e Strada del Cesanese.
Costo della cena 50 euro, di cui 15 devoluti come fondo per l'Emilia Romagna.
"I Territori del Cesanese" ringraziano Villa Tillia di Anagni che ospiterà la cena, "La Strada del Vino Cesanese" e l'organizzatrice Emanuela Ferriello di Fiuggi. I prodotti del Territorio sono offerti dalle aziende Slow Food e Strada del Cesanese.
Costo della cena 50 euro, di cui 15 devoluti come fondo per l'Emilia Romagna.
La Lazio insiste: Balzaretti e Barnetta
La Lazio non molla, pur tra mille difficoltà, due dei suoi obbiettivi più concreti: il terzino sinistro Balzaretti e l'esterno sinistro offensivo Tranquillo Barnetta.
Sono entrambi in scadenza di contratto, e si tratta soltanto di convincerli che la migliore squadra a cui ossono ambire sia proprio la Lazio, una formazione ambiziosa e ringiovanita nelle idee, guidata da un tecnico che promette bel gioco e naturale candidata, dunque, alla conquista di un posto nella Champions, posto mancato anche quest'anno solo per un soffio e per una serie enorme d'infortuni.
Balzaretti, lo abbiamo visto tutti agli europei, è un elemento tatticamente ancora molto valido malgrado i suoi 31 anni. Quanto a Barnetta, è un fondista dotato di grande continuità di rendinento, e dunque il miglior sostituto possibile, con i suoi 27 anni, dell'assistman Stefano Mauri, sul quale all'inizio probabilmente non si potrà contare.
La Lazio è costretta a incassare qualche colpo negativo come il mancato riscatto di Floccari e Sculli da parte del Parma e del Genoa. Si tratta di circa 8 milioni in meno che Lotito incasserà, a meno che non si trovino altri acquirenti o che non si riesca a inserire questi due elementi, non certo da buttar via, in qualche scambio interessante.
In piedi ci sono tantissime altre trattative da perfezionare. Ederson, Breno, l'affare Yilmaz, si parla sempre di Polanski e ora anche di Diego Contento, terzino sinistro del Bayern Monaco classe 1990, in scadenza di contratto, da terner presnete per i suoi 22 anni. Ormai le convocazioni per il ritiro di Auronzo sono vicine, la Lazio deve cominciare a stringere i tempi e realizzare in concreto le sue aspettative, che sono quelle di una società in crescendo e piena di ambizioni per l'anno che verrà.
Sono entrambi in scadenza di contratto, e si tratta soltanto di convincerli che la migliore squadra a cui ossono ambire sia proprio la Lazio, una formazione ambiziosa e ringiovanita nelle idee, guidata da un tecnico che promette bel gioco e naturale candidata, dunque, alla conquista di un posto nella Champions, posto mancato anche quest'anno solo per un soffio e per una serie enorme d'infortuni.
Balzaretti, lo abbiamo visto tutti agli europei, è un elemento tatticamente ancora molto valido malgrado i suoi 31 anni. Quanto a Barnetta, è un fondista dotato di grande continuità di rendinento, e dunque il miglior sostituto possibile, con i suoi 27 anni, dell'assistman Stefano Mauri, sul quale all'inizio probabilmente non si potrà contare.
La Lazio è costretta a incassare qualche colpo negativo come il mancato riscatto di Floccari e Sculli da parte del Parma e del Genoa. Si tratta di circa 8 milioni in meno che Lotito incasserà, a meno che non si trovino altri acquirenti o che non si riesca a inserire questi due elementi, non certo da buttar via, in qualche scambio interessante.
In piedi ci sono tantissime altre trattative da perfezionare. Ederson, Breno, l'affare Yilmaz, si parla sempre di Polanski e ora anche di Diego Contento, terzino sinistro del Bayern Monaco classe 1990, in scadenza di contratto, da terner presnete per i suoi 22 anni. Ormai le convocazioni per il ritiro di Auronzo sono vicine, la Lazio deve cominciare a stringere i tempi e realizzare in concreto le sue aspettative, che sono quelle di una società in crescendo e piena di ambizioni per l'anno che verrà.
mercoledì 20 giugno 2012
Italia-Inghilterra, un quarto abbordabile
Domenica 24 giugno, ore 20.45: a Kiev s'incontrano Italia e Inghilterra in uno dei quattro incontri dei quarti di finale dei campionati europei di calcio.
Non è un quarto proibito, per gli azzuri di Prandelli: l'Inghilterra di Hodges è forte, presenta un campione come Rooney e una difesa composta di giganti, ma con il suo estro l'Italia di Prandelli è in grado benissimo di battersi ad armi pari e di poter puntare alla vittoria e dunque all'accesso alle semifinali.
Purtroppo non potremo contare su Chiellini seriamente infortunato: però la nostra difesa a quattro composta da Abate- Bonucci-Barzagli-Balzaretti può reggere benissimo, e Buffon alle sue spalle farà il resto. Con la mediana Pirlo-De Rossi-Marchisio siamo in linea coi migliori, Diamanti può essere il grande ispiratore del duo Cassano-Balotelli, con Di Natale e Giovinco pronti a dar man forte nel corso dell'incontro.
Pronostico 50-50, ma avvertiamo come un leggero venticello che spira alle spalle della rinascente squadra azzurra, tuttora imbattuta.
Non è un quarto proibito, per gli azzuri di Prandelli: l'Inghilterra di Hodges è forte, presenta un campione come Rooney e una difesa composta di giganti, ma con il suo estro l'Italia di Prandelli è in grado benissimo di battersi ad armi pari e di poter puntare alla vittoria e dunque all'accesso alle semifinali.
Purtroppo non potremo contare su Chiellini seriamente infortunato: però la nostra difesa a quattro composta da Abate- Bonucci-Barzagli-Balzaretti può reggere benissimo, e Buffon alle sue spalle farà il resto. Con la mediana Pirlo-De Rossi-Marchisio siamo in linea coi migliori, Diamanti può essere il grande ispiratore del duo Cassano-Balotelli, con Di Natale e Giovinco pronti a dar man forte nel corso dell'incontro.
Pronostico 50-50, ma avvertiamo come un leggero venticello che spira alle spalle della rinascente squadra azzurra, tuttora imbattuta.
Pinocchio ancora burattino: 87. Il circo di Ofelia
Si chiamava "Il circo di Ofelia", come Pinocchio lesse sulla grande insegna. Sul prato nel quale il circo si era sistemato c'era un grande cancello, e il burattino vide una bellissima bambina vestita da ballerina, con un tutù rosa e delle belle scarpine di raso, che stava compiendo dei movimenti per allenarsi, al suono di una musichetta allegra che veniva da un organino.
- Oh, che bel burattino! - disse la bambina quando vide passare Pinocchio. - Dove sei diretto? Perchè non ti fermi qui con noi nel circo? Sei fortunato, perchè in questo momento ci manca proprio un pagliaccio, e tu, con quel naso lì, saresti la nostra fortuna! -
Pinocchio rimase incantato a guardare la bella ballerina. Era proprio graziosa, con due grandi occhi azzurri e i capelli biondo oro. E poi era così gentile...
- Mi chiamo Pinocchio, e per l'appunto non ho molto da fare e mi fermerei volentieri. Sai, una volta ho lavorato anch'io in un circo...-
- Io sono Ofelia - disse la piccola ballerina. Prese Pinocchio per una mano e lo portò da suo padre , che era il proprietario del circo. Era un omone alto e robusto, con un paio di grandi baffi e due occhi che ridevano.
- Questo è Pinocchio - disse Ofelia al suo babbo. - Ha già fatto il pagliaccio in un altro circo e ha detto che si fermerebbe volentieri con noi .-
- Affare fatto! - disse l'omone, che si chiamava Wolfango. - Vedremo presto quel che sai fare, perchè domani sera daremo il primo spettacolo. Ma solo a guardarti capisco che abbiamo fatto un buon affare ad assumerti: colazione, pranzo, cena, un buon lettino per la notte, e anche qualche soldarello per le piccole spese -
Pinocchio, molto soddisfatto, strinse la mano a Wolfango ed entrò solennemente nel Circo di Ofelia.
- Oh, che bel burattino! - disse la bambina quando vide passare Pinocchio. - Dove sei diretto? Perchè non ti fermi qui con noi nel circo? Sei fortunato, perchè in questo momento ci manca proprio un pagliaccio, e tu, con quel naso lì, saresti la nostra fortuna! -
Pinocchio rimase incantato a guardare la bella ballerina. Era proprio graziosa, con due grandi occhi azzurri e i capelli biondo oro. E poi era così gentile...
- Mi chiamo Pinocchio, e per l'appunto non ho molto da fare e mi fermerei volentieri. Sai, una volta ho lavorato anch'io in un circo...-
- Io sono Ofelia - disse la piccola ballerina. Prese Pinocchio per una mano e lo portò da suo padre , che era il proprietario del circo. Era un omone alto e robusto, con un paio di grandi baffi e due occhi che ridevano.
- Questo è Pinocchio - disse Ofelia al suo babbo. - Ha già fatto il pagliaccio in un altro circo e ha detto che si fermerebbe volentieri con noi .-
- Affare fatto! - disse l'omone, che si chiamava Wolfango. - Vedremo presto quel che sai fare, perchè domani sera daremo il primo spettacolo. Ma solo a guardarti capisco che abbiamo fatto un buon affare ad assumerti: colazione, pranzo, cena, un buon lettino per la notte, e anche qualche soldarello per le piccole spese -
Pinocchio, molto soddisfatto, strinse la mano a Wolfango ed entrò solennemente nel Circo di Ofelia.
Stanlio e Ollio
Questi comici non fanno ridere nessuno, tranne il pubblico.
(R. Clair su Stanlio e Ollio)
(R. Clair su Stanlio e Ollio)
La posta dei casi pietosi
Le richieste di sostegno, concretamente di denaro, crescono in modo vertiginoso, mentre la capacità reattiva dei singoli e delle famiglie - complice la crisi economica - si fa comprensibilmente sempre più flebile, problematica e perplessa.
Le cassette della posta stanno diventando dei centri di smistamento di casi umani pietosi e di cause solidali che strappano il cuore: bambini in situazioni di estrema povertà che ti scrutano con gli occhi, popolazioni in miseria che implorano interventi immediati, catastrofi che hanno tolto tutto e chiedono tutto.
Non si sa più a chi dare retta e, una volta suerato lo stordimento da assalto alla diligenza e destinate al cestino quelle richieste che a una prima analisi ci sembrano meno convincenti, spesso ci resta ancora in mano un ventaglio di lettere, bustoni, dépliants, del quale facciamo fatica a sbarazzarci.
(da una rubrica di corrispondenza)
Le cassette della posta stanno diventando dei centri di smistamento di casi umani pietosi e di cause solidali che strappano il cuore: bambini in situazioni di estrema povertà che ti scrutano con gli occhi, popolazioni in miseria che implorano interventi immediati, catastrofi che hanno tolto tutto e chiedono tutto.
Non si sa più a chi dare retta e, una volta suerato lo stordimento da assalto alla diligenza e destinate al cestino quelle richieste che a una prima analisi ci sembrano meno convincenti, spesso ci resta ancora in mano un ventaglio di lettere, bustoni, dépliants, del quale facciamo fatica a sbarazzarci.
(da una rubrica di corrispondenza)
Fiuggi: ecco il Premio d'Arte
Sabato 23 giugno, alle 15.30, prende il via a Fiuggi il nuovo concorso nazionale "Premio d'Arte Città di Fiuggi". E' un premio svolto in più tappe sul territorio nazionale, e a Fiuggi sarà ospitato dall'Officina della Memoria in piazza Martiri di Nassiryia.
Si tratta di un premio indipendente ed autonomo che prevede la partecipazione di 32 artisti scelti da una severa Commissione Tecnica, il cui giudizio sarà confrontato con quello del pubblico e di autorità in campo artistico. Il vincitore verrà proclamato dopo il voto espresso dai visitatori, che indicheranno la migliore delle opere esposte.
Un premio dunque non sottoposto a vincoli e lasciato alla libera scelta degli estimatori.
Si tratta di un premio indipendente ed autonomo che prevede la partecipazione di 32 artisti scelti da una severa Commissione Tecnica, il cui giudizio sarà confrontato con quello del pubblico e di autorità in campo artistico. Il vincitore verrà proclamato dopo il voto espresso dai visitatori, che indicheranno la migliore delle opere esposte.
Un premio dunque non sottoposto a vincoli e lasciato alla libera scelta degli estimatori.
Per la Lazio scatta il piano B: Mayuka-Barnetta
Sarà un po' difficile che la Lazio riesca a far suo il grande tandem dei sogni Yilmaz-Blascicovski: il turco vuole troppi soldi, tre milioni e mezzo all'anno, e la Lazio ne offre solo 2.2. Quanto a Balscicovki, non è forse tanto questione di soldi quanto il fatto che il giocatore è appetito da troppi squadroni europei che gli offrono il posto in Champion League, cosa che la Lazio, ahimé, non può fare.
Rassegnamoci dunque al loro addio: come l'Honda, passeranno anche loro e noi dobbiamo salutarli.
Ma niente paura, perchè il trio Lotito-Tare-Petkovic, che sembra lavorare molto bene in sintonia, ha già pronto un piano di riserva, il piano B, che sembra molto più fattibile e concreto: comprende il duo Mayuka-Barnetta, un coppia zambiana-svizzera che non è per niente male. Emmanuel Mayuka milita nello Young Boys, Petkovic lo conosce benissimo perchè è stato il suo attaccante -prodigio: ha solo 21 anni, ha 34 presenze e 10 gol nella nazionale dello Zambia con cui ha vinto la Coppa d'Africa, è alto 1.78 e pesa 75 chili, a 19 anni è stato inserito nella lista dei 20 migliori giocatori giovani del mondo. In totale, in sei anni di carriera, ha giocato qualcosa come 154 partite e segnato 41 gol, alla media di 26 partite e 7 gol ogni anno, cifre niente male per un giovanissimo.
Mayuka gioca da prima o seconda punta, è agile e scattante e fornito di buona tecnica e buon tiro, veramente un grande avvenire davantio, e si può considerare il migliore erede possibile per il grande Klose.
Quanto a Tranquillo Barnetta, scadenza di contratto al Bayer Lekerkusen, è un centrocampista offensivo, destra o sinistra, ha appena compiuto 27 anni, è alto 178 cemtimetri e pesa 69 chili. E' abile nel dribbling, è veloce ed ha un buon tiro, e soprattutto una buona continuità di rendimento. In dieci anni di carriera, di cui gli ultimi quattro nel Bayer, ha giocato 306 partite e segnato 37 gol, media annuale 31 partite e 4 gol. Più che un realizzatore è un assistman, e ha giocato già 61 partite nella nazionale svizzera segnando anche 8 gol.
I tifosi laziali possono dunque stare tranquilli: forse non avranno il meglio dei loro sogni, ma una coppia più giovane e tutto sommato di sicuro affidamento nonchè di buone prospettive, accanto ai Klose, Hernanes, Ederson, Ledesma, Marchetti, Radu, Breno, Dias, Cana, Gonzalez formeranno l 'ossatura di una squadra ottima, degna di puntare ugualmente alla Champions League e capace soprattutto di fornire, con un allenatore giovane e capace, un effervescente e piacevole gioco di attacco.
Rassegnamoci dunque al loro addio: come l'Honda, passeranno anche loro e noi dobbiamo salutarli.
Ma niente paura, perchè il trio Lotito-Tare-Petkovic, che sembra lavorare molto bene in sintonia, ha già pronto un piano di riserva, il piano B, che sembra molto più fattibile e concreto: comprende il duo Mayuka-Barnetta, un coppia zambiana-svizzera che non è per niente male. Emmanuel Mayuka milita nello Young Boys, Petkovic lo conosce benissimo perchè è stato il suo attaccante -prodigio: ha solo 21 anni, ha 34 presenze e 10 gol nella nazionale dello Zambia con cui ha vinto la Coppa d'Africa, è alto 1.78 e pesa 75 chili, a 19 anni è stato inserito nella lista dei 20 migliori giocatori giovani del mondo. In totale, in sei anni di carriera, ha giocato qualcosa come 154 partite e segnato 41 gol, alla media di 26 partite e 7 gol ogni anno, cifre niente male per un giovanissimo.
Mayuka gioca da prima o seconda punta, è agile e scattante e fornito di buona tecnica e buon tiro, veramente un grande avvenire davantio, e si può considerare il migliore erede possibile per il grande Klose.
Quanto a Tranquillo Barnetta, scadenza di contratto al Bayer Lekerkusen, è un centrocampista offensivo, destra o sinistra, ha appena compiuto 27 anni, è alto 178 cemtimetri e pesa 69 chili. E' abile nel dribbling, è veloce ed ha un buon tiro, e soprattutto una buona continuità di rendimento. In dieci anni di carriera, di cui gli ultimi quattro nel Bayer, ha giocato 306 partite e segnato 37 gol, media annuale 31 partite e 4 gol. Più che un realizzatore è un assistman, e ha giocato già 61 partite nella nazionale svizzera segnando anche 8 gol.
I tifosi laziali possono dunque stare tranquilli: forse non avranno il meglio dei loro sogni, ma una coppia più giovane e tutto sommato di sicuro affidamento nonchè di buone prospettive, accanto ai Klose, Hernanes, Ederson, Ledesma, Marchetti, Radu, Breno, Dias, Cana, Gonzalez formeranno l 'ossatura di una squadra ottima, degna di puntare ugualmente alla Champions League e capace soprattutto di fornire, con un allenatore giovane e capace, un effervescente e piacevole gioco di attacco.
martedì 19 giugno 2012
Pinocchio ancora burattino: 85. Chiamami con una conchiglia
Dopo una lunga traversata notturna, durante la quale Pinocchio e il Tonno si scambiarono parole e consigli, il Tonno Turiddu finalmente arrivò sul mare della regione dove Pinocchio viveva, e precisamente nei pressi della grotta del Pescatore Verde.
- Ciao, Pinocchio, siamo arrivati - disse il Tonno Turiddu - Spero che tu non ti ritrovi un'altra volta nei guai. Ma se dovesse succedere ancora, non aver paura di chiamarmi. Chiamami con una conchiglia, ti sentirò certamente e ti rivedrò con piacere -
- Addio, Tonno Turiddu, amico mio. Ti ringrazio ancora una volta, e non mi scorderò mai di te, puoi esserne sicuro -
Il Tonno si allontanò rapidamente, col solito saluto della pinna destra. Pinocchio fece due passi verso la grotta del Pescatore Verde, ma non aveva tanta voglia di andarci, temeva che anche lui avesse qualcosa da rimproverargli perché non si era fatto più vivo da tanto tempo. Per fortuna di Pinocchio, il Pescatore Verde non c'era. Il fuoco era spento, e il pentolone dove cuoceva i pesci era freddo. Era andato sicuramente a pescare verso l'alba, come faceva sempre.
Pinocchio si grattò un po' la testa di legno, guardò a destra, guardò a sinistra, e decise d' incamminarsi verso la strada che conduceva a un paese vicino, un po' più grande del suo.
Aveva fatto qualche centinaio di passi, quando vide da lontano un grande tendone. Sicuramente si trattava di un circo, di quelli coi cavalli, gli elefanti e le tigri che nelle belle stagioni arrivano nei paesi più importanti.
Pinocchio, pieno di curiosità, affrettò il passo, e ben presto si trovò nei pressi del circo.
- Ciao, Pinocchio, siamo arrivati - disse il Tonno Turiddu - Spero che tu non ti ritrovi un'altra volta nei guai. Ma se dovesse succedere ancora, non aver paura di chiamarmi. Chiamami con una conchiglia, ti sentirò certamente e ti rivedrò con piacere -
- Addio, Tonno Turiddu, amico mio. Ti ringrazio ancora una volta, e non mi scorderò mai di te, puoi esserne sicuro -
Il Tonno si allontanò rapidamente, col solito saluto della pinna destra. Pinocchio fece due passi verso la grotta del Pescatore Verde, ma non aveva tanta voglia di andarci, temeva che anche lui avesse qualcosa da rimproverargli perché non si era fatto più vivo da tanto tempo. Per fortuna di Pinocchio, il Pescatore Verde non c'era. Il fuoco era spento, e il pentolone dove cuoceva i pesci era freddo. Era andato sicuramente a pescare verso l'alba, come faceva sempre.
Pinocchio si grattò un po' la testa di legno, guardò a destra, guardò a sinistra, e decise d' incamminarsi verso la strada che conduceva a un paese vicino, un po' più grande del suo.
Aveva fatto qualche centinaio di passi, quando vide da lontano un grande tendone. Sicuramente si trattava di un circo, di quelli coi cavalli, gli elefanti e le tigri che nelle belle stagioni arrivano nei paesi più importanti.
Pinocchio, pieno di curiosità, affrettò il passo, e ben presto si trovò nei pressi del circo.
Il cassetto sbagliato di Marilyn Monroe
Doveva solo aprire un cassetto e dire una battuta: lo sbagliò cinquantatre volte. Allora le feci scrivere e mettere in ogni cassetto dell'armadio un biglietto, in modo che aprendo un cassetto qualunque potesse leggerlo. Andò nell'armadio sbagliato.
(G. Wilder su Marilyn Monroe, attrice)
(G. Wilder su Marilyn Monroe, attrice)
La carità epistolare
Le organizzazioni umanitarie che battono alle nostre porte in maniera insistita sono quelle che escludo subito; ad altre corrispondo, ma con criteri soggettivi di selezione: prendo maggiormente in considerazione quelle cattoliche che operano nei Paesi poveri; ma anche tra queste la quantità di richieste è notevole e il continuo arrivo di buste rigonfie di carta rischia di portarmi al rifiuto totale.
Certamente sento il dovere di contribuire, di sostenere chi opera, di dare un segno, ma posso caricarmi di tutti i problemi del mondo? Che fare? Qual è il comportamento giusto secondo il Vangelo? Le sarei grato se volesse indicarmi un criterio da seguire.
(da una rubrica di corrispondenza)
Certamente sento il dovere di contribuire, di sostenere chi opera, di dare un segno, ma posso caricarmi di tutti i problemi del mondo? Che fare? Qual è il comportamento giusto secondo il Vangelo? Le sarei grato se volesse indicarmi un criterio da seguire.
(da una rubrica di corrispondenza)
Serrone: successo della differenziata
Il primo anno di raccolta differenziata dei rifiuti a Serrone ha avuto un gran bel successo: siamo già al 50 per cento, una cifra delle più alte, con notevole risparmio nella discarica e addirittura un ribasso del 10 per cento sulle tariffe, per la prima volta nella storia cittadina.
Soddisfazione del sindaco Maurizio Proietto e dell'assessore all'ambiente Gabriele Lolli, che hanno firmato con la società Ambiente spa di Ciampino un nuovo e più organizzato porta a porta.
Un allegro calendario dal giugno 2012 al maggio 2013, con vivaci disegni dei bambini delle scuole, ha celebrato il successo della grande innovazione della raccolta ecologica.
Soddisfazione del sindaco Maurizio Proietto e dell'assessore all'ambiente Gabriele Lolli, che hanno firmato con la società Ambiente spa di Ciampino un nuovo e più organizzato porta a porta.
Un allegro calendario dal giugno 2012 al maggio 2013, con vivaci disegni dei bambini delle scuole, ha celebrato il successo della grande innovazione della raccolta ecologica.
Honorato Campos Ederson è della Lazio
Sarà laziale per cinque anni, ha il passaporto e la cittadinanza italiana, arriva oggi a Roma e si dichiara felice di giocare con due grandi campioni come Klose ed Hernanes.
Il suo vero nome è Honorato Campos noto semplicemente come Ederson, è nato il 13 gennaio 1986, ha dunque 26 anni anche se la Lazio lo cerca da ben sei stagioni.
Ederson, brasiliano, è venuto in Europa otto anni fa, quasi bambino, ed ha militato per quattro campionati nel Nizza, passando poi per altri quattro campionati nell'Olympique Lione. In questi otto campionati ha giocato 170 partite e segnato 33 gol, con una media annuale di 23 partite e di 4 gol, cifre non esaltanti, ma si tratta di un calciatore brillante e disciplinato, campione del mondo a 17 anni con la nazionale giovanile brasiliana, mentre con la nazionale maggiore verdeoro è riuscito a giocare una sola volta, ma anche questo è un certificato di qualità. Ha un buon fisico: è alto 181 centimetri e pesa 74 chili.
E' un centrocampista che fa della fantasia e dell'invenzione il suo punto di forza. Abituato al gioco europeo, non dovrebbe riservare sorprese nel periodo di ambientamento, mentre dalla sua c'è un grande entusiasmo di venire a giocare a Roma in una squadra che è abituata a lottare per la conquista della Champions, dunque a livelli più alti di quanto non ha fatto finora. Vecchio pallino di Lotito e di Tare, è bene accetto anche a Petkovic. Il suo carattere allegro e ottimista lo renderà sicuramente uno dei nuovi beniamini della Lazio.
Dopo Ederson, dovremmo vedere presto in biancoceleste anche Yilmaz e Breno, mentre fervovno le tarrative per Blascicovski, Balzaretti, Barnetta, Peluso e forse anche per il croato Strinic, un terzino sinistro di valore che la Lazio ha cercato anche l'anno scorso con Reja.
Il suo vero nome è Honorato Campos noto semplicemente come Ederson, è nato il 13 gennaio 1986, ha dunque 26 anni anche se la Lazio lo cerca da ben sei stagioni.
Ederson, brasiliano, è venuto in Europa otto anni fa, quasi bambino, ed ha militato per quattro campionati nel Nizza, passando poi per altri quattro campionati nell'Olympique Lione. In questi otto campionati ha giocato 170 partite e segnato 33 gol, con una media annuale di 23 partite e di 4 gol, cifre non esaltanti, ma si tratta di un calciatore brillante e disciplinato, campione del mondo a 17 anni con la nazionale giovanile brasiliana, mentre con la nazionale maggiore verdeoro è riuscito a giocare una sola volta, ma anche questo è un certificato di qualità. Ha un buon fisico: è alto 181 centimetri e pesa 74 chili.
E' un centrocampista che fa della fantasia e dell'invenzione il suo punto di forza. Abituato al gioco europeo, non dovrebbe riservare sorprese nel periodo di ambientamento, mentre dalla sua c'è un grande entusiasmo di venire a giocare a Roma in una squadra che è abituata a lottare per la conquista della Champions, dunque a livelli più alti di quanto non ha fatto finora. Vecchio pallino di Lotito e di Tare, è bene accetto anche a Petkovic. Il suo carattere allegro e ottimista lo renderà sicuramente uno dei nuovi beniamini della Lazio.
Dopo Ederson, dovremmo vedere presto in biancoceleste anche Yilmaz e Breno, mentre fervovno le tarrative per Blascicovski, Balzaretti, Barnetta, Peluso e forse anche per il croato Strinic, un terzino sinistro di valore che la Lazio ha cercato anche l'anno scorso con Reja.
lunedì 18 giugno 2012
Italia passa: 2-0 all'Irlanda con Cassano e Balotelli
Mille emozioni, conclusesi con un grande risultato: Italia batte Irlanda 2-0 con un colpo di testa di Cassano al 35' e una splendida rovesciata di Balotelli al 90'. In mezzo un'Irlanda cocciuta, tenace, chiusa a riccio, ma sempre pronta a scattare in contropiede e a insidiare la rete di Buffon.
Intanto la partita Spagna-Croazia ci illudeva addirittura di poter chiudere il girone al primo posto, perchè gli spagnoli riuscivano a passare solo a tre minuti dalla fine con Jesus Navas, guadagnando il primato del girone.
Ma l'importante è che l'Italia ce l'abbia fatta. Ora è nei quarti, e aspettiamo il nome del nostro avversario per la prosecuzione della marcia azzurra, di una squadra che ha ritrovato se stessa.
Nella ripresa Diamanti e Balotelli hanno preso il posto di Cassano e Di Natale, conferendo un po' di freschezza alla squadra che mostrava segni di stanchezza anche per il gran caldo e per la rabbia con cui i robusti irlandesi di Trapattoni e Tardelli si sono battuti fino alla fine.
Nesssun biscotto, dunque, perfetta lealtà in campo da parte di tutte e quattro le squadre del girone. Recuperato il 4-3-1-2 con l'innesto di Barzagli e Balzaretti e il recupero a centrocampo di De Rossi e Thiago Motta, la squadra è parsa un po' imbastita, ma con l'andare del tempo si è sciolta e ha ritrovato se stessa. Un buon auspicio per la prosecuzione degli europei. Ottime le prove di De Rossi, Balzaretti, Marchisio e anche di Cassano, Di Natale, Diamanti e Balotelli, quattro giocatori che promettono scintille in attacco per i prossimi impegni degli azzurri.
Intanto la partita Spagna-Croazia ci illudeva addirittura di poter chiudere il girone al primo posto, perchè gli spagnoli riuscivano a passare solo a tre minuti dalla fine con Jesus Navas, guadagnando il primato del girone.
Ma l'importante è che l'Italia ce l'abbia fatta. Ora è nei quarti, e aspettiamo il nome del nostro avversario per la prosecuzione della marcia azzurra, di una squadra che ha ritrovato se stessa.
Nella ripresa Diamanti e Balotelli hanno preso il posto di Cassano e Di Natale, conferendo un po' di freschezza alla squadra che mostrava segni di stanchezza anche per il gran caldo e per la rabbia con cui i robusti irlandesi di Trapattoni e Tardelli si sono battuti fino alla fine.
Nesssun biscotto, dunque, perfetta lealtà in campo da parte di tutte e quattro le squadre del girone. Recuperato il 4-3-1-2 con l'innesto di Barzagli e Balzaretti e il recupero a centrocampo di De Rossi e Thiago Motta, la squadra è parsa un po' imbastita, ma con l'andare del tempo si è sciolta e ha ritrovato se stessa. Un buon auspicio per la prosecuzione degli europei. Ottime le prove di De Rossi, Balzaretti, Marchisio e anche di Cassano, Di Natale, Diamanti e Balotelli, quattro giocatori che promettono scintille in attacco per i prossimi impegni degli azzurri.
Pinocchio ancora burattino: 84. Ingrato burattino!
- Pinocchio, dove sei? - chiedeva Polifemo tirando la corda.
Il montone sembrava che capisse, e rispondeva a modo suo: - Mooo...mooo...-
Finalmente il gigante tirò a sé la corda e si accorse dell'inganno.
Allora cominciò a urlare: - Pinocchio, Pinocchio, piccolo traditore! Ingrato burattino! Stavi forse male con me? Rispondimi...ritorna indietro, non ti farò del male! Tu sei il mio occhio, con te avevo recuperato la vista. Ah, Pinocchio traditore! -
Pinocchio sentiva quegli urli che facevano rimbombare la montagna. Il suo cuore, anche se era di legno, batteva a ritmo precipitoso. Poi cominciarono a piovere grosse pietre, ma Pinocchio era ormai giunto in riva al mare e si era riparato al sicuro, dietro a un grande faraglione. Ed ora? Nella sua mente Pinocchio cominciò a chiamare il Tonno Turiddu, il suo salvatore. Avrebbe funzionato anche questa volta?
Si stava facendo sera; le urla di Polifemo piano piano si erano spente, le rocce non cadevano più dalla montagna. Si era levato un vento forte che sembrava un lamento, e forse era il lamento del gigante.
Pinocchio, con i piedi nell'acqua, cominciava a battere i denti, quando gli sembrò di sentire un forte guizzo fra le onde, e sentì una voce che disse: - Mi hai chiamato? -
_ Oh, Turiddu, amico mio: sei arrivato ancora una volta! Sei tu? -
- Sì, sono io, Pinocchio. Stavolta l'hai combinata proprio grossa, e potevi lasciarci la vita, anche se sei di legno. Sali sul mio dorso, e basta con le avventure. Ti riporterò a casa tua, in riva al tuo mare, davanti alla caverna del Pescatore Verde -
Il montone sembrava che capisse, e rispondeva a modo suo: - Mooo...mooo...-
Finalmente il gigante tirò a sé la corda e si accorse dell'inganno.
Allora cominciò a urlare: - Pinocchio, Pinocchio, piccolo traditore! Ingrato burattino! Stavi forse male con me? Rispondimi...ritorna indietro, non ti farò del male! Tu sei il mio occhio, con te avevo recuperato la vista. Ah, Pinocchio traditore! -
Pinocchio sentiva quegli urli che facevano rimbombare la montagna. Il suo cuore, anche se era di legno, batteva a ritmo precipitoso. Poi cominciarono a piovere grosse pietre, ma Pinocchio era ormai giunto in riva al mare e si era riparato al sicuro, dietro a un grande faraglione. Ed ora? Nella sua mente Pinocchio cominciò a chiamare il Tonno Turiddu, il suo salvatore. Avrebbe funzionato anche questa volta?
Si stava facendo sera; le urla di Polifemo piano piano si erano spente, le rocce non cadevano più dalla montagna. Si era levato un vento forte che sembrava un lamento, e forse era il lamento del gigante.
Pinocchio, con i piedi nell'acqua, cominciava a battere i denti, quando gli sembrò di sentire un forte guizzo fra le onde, e sentì una voce che disse: - Mi hai chiamato? -
_ Oh, Turiddu, amico mio: sei arrivato ancora una volta! Sei tu? -
- Sì, sono io, Pinocchio. Stavolta l'hai combinata proprio grossa, e potevi lasciarci la vita, anche se sei di legno. Sali sul mio dorso, e basta con le avventure. Ti riporterò a casa tua, in riva al tuo mare, davanti alla caverna del Pescatore Verde -
I cinque papà
I primi cinque mariti della mamma non li ricordo, perché andavo ancora all'asilo.
(Ch. Crane su Lana Turner, attrice)
(Ch. Crane su Lana Turner, attrice)
Troppe richieste: a chi dare?
Oggi non abbiamo quasi più Lazzaro alle porte; lo incontriamo prevalentemente nelle strade dei grossi centri. Alla nostra porta, però, giungono continuamente per posta le richieste delle organizzazioni umanitarie.
Una volta queste richieste erano poche e concentrate per lo più a Natale, oggi sono tante e arrivano in qualsiasi periodo dell'anno. E sono spesso le stesse organizzazioni che, indipendentemente dall'aver ricevuto o meno, tornano più volte a bussare, presentando nuove situazioni pietose e nuove emergenze.
Ce ne sono di quelle che, anche se non corrisposte, fanno regolarmente omaggio di tre o quattro biglietti augurali con relativa busta (ma oggi chi manda più auguri per posta?): la cosa mi indispone, perchè mi sembra uno spreco di soldi offerti per i poveri.
(da una rubrica di corrispondenza)
Una volta queste richieste erano poche e concentrate per lo più a Natale, oggi sono tante e arrivano in qualsiasi periodo dell'anno. E sono spesso le stesse organizzazioni che, indipendentemente dall'aver ricevuto o meno, tornano più volte a bussare, presentando nuove situazioni pietose e nuove emergenze.
Ce ne sono di quelle che, anche se non corrisposte, fanno regolarmente omaggio di tre o quattro biglietti augurali con relativa busta (ma oggi chi manda più auguri per posta?): la cosa mi indispone, perchè mi sembra uno spreco di soldi offerti per i poveri.
(da una rubrica di corrispondenza)
Zagarolo: giornata mondiale dei rifugiati
Mercoledì 20 giugno si celebra a Zagarolo la Giornata Mondiale del Rifugiato.
"Mai più restringimenti", è l'iniziativa promossa da ZaLab, Amnesty International sezione Italia e Open Society Foundation, per ricordare l'impegno assunto in campo europeo dall'Italia, condannata nello scorso febbraio dalla corte europea dei diritti umani per i restringimenti praticati.
"Mai più restringimenti", è l'iniziativa promossa da ZaLab, Amnesty International sezione Italia e Open Society Foundation, per ricordare l'impegno assunto in campo europeo dall'Italia, condannata nello scorso febbraio dalla corte europea dei diritti umani per i restringimenti praticati.
Nuovi obbiettivi Lazio: Polanski e Poulsen
Ogni giorno, novità sul mercato laziale: ora sembra che il duo Lotito-Tare stia mettendo a fuoco due nuovi obbiettivi: il centracampista polacco Eugen Polanski e il terzino sinistro danese Simon Poulsen. Sarebbero entrambi due eccellenti soluzioni, col vantaggio di avere un costo ragionevole e una buona quotazione internazionale. Entrambe le loro nazionali sono state già eliminate dagli europei, e pertanto il loro costo finisce per abbassarsi.(Se tanto mi dà tanto, io farei un nuovo pensierino per il campionissimo russo Dzagoyev!)
Polanski e Poulsen possono rientrare benissimo nei piani della Lazio, in quanto entrambi vicini alla scadenza di cointreatto con le rispettive squadre: Eugen Polanski, anni 26 compiuti a marzo, milita nelle file del Mainz in Germania, e fonti ufficiose hanno già scritto accanto a lui il nome Lazio. Vuol dire che il viaggio di Tare in Polonia ha già prodotto qualche effetto.
Quanto a Simon Poulsen, classe 1985, è un vigoroso difensore di fascia sinistra, proprio quello che la Lazio cerca sia come sostituto di Radu, sia come proposta in più per il centrocampo da quella parte. Milita nella squadra danese dell'AZ Alkmaar, il contratto gli scade il 30 giugno, e potrebbe diventare laziale con una spesa che si aggira sui 3 milioni, risolvendo a buon prezzo uno dei nostri problemi principali.
Polanski e Poulsen non cancellano, per ora, le altre trattative della Lazio. Prosegue la caccia a Yilmaz, ma bisogna sbrigarsi per battare una agguerrita concorrenza inglese. Ederson e Breno sono praticamente nostri. Ottime speranze di arrivare ha anche il terzino destro atalantino Peluso in campio della cessione di Floccari.I tifosi laziali debbono avere la pazienza di aspettare ancora un paio di settimane.
Polanski e Poulsen possono rientrare benissimo nei piani della Lazio, in quanto entrambi vicini alla scadenza di cointreatto con le rispettive squadre: Eugen Polanski, anni 26 compiuti a marzo, milita nelle file del Mainz in Germania, e fonti ufficiose hanno già scritto accanto a lui il nome Lazio. Vuol dire che il viaggio di Tare in Polonia ha già prodotto qualche effetto.
Quanto a Simon Poulsen, classe 1985, è un vigoroso difensore di fascia sinistra, proprio quello che la Lazio cerca sia come sostituto di Radu, sia come proposta in più per il centrocampo da quella parte. Milita nella squadra danese dell'AZ Alkmaar, il contratto gli scade il 30 giugno, e potrebbe diventare laziale con una spesa che si aggira sui 3 milioni, risolvendo a buon prezzo uno dei nostri problemi principali.
Polanski e Poulsen non cancellano, per ora, le altre trattative della Lazio. Prosegue la caccia a Yilmaz, ma bisogna sbrigarsi per battare una agguerrita concorrenza inglese. Ederson e Breno sono praticamente nostri. Ottime speranze di arrivare ha anche il terzino destro atalantino Peluso in campio della cessione di Floccari.I tifosi laziali debbono avere la pazienza di aspettare ancora un paio di settimane.
domenica 17 giugno 2012
Pinocchio ancora burattino: 84. Pinocchio taglia la corda
Pinocchio, per amicizia con Polifemo, rimase per un lungo periodo di tempo sulla montagna dell'Etna a pascolare il gregge, ma intanto nella sua mente studiava il modo di andare via senza arrecare troppo dolore al suo gigantesco amico.
Pinocchio aveva pietà per quel povero Polifemo condannato a vivere in eterno, finché gli dei non avessero avuto pietà di lui e non lo avessero fatto tornare con loro sulla favolosa montagna dell'Olimpo.
Pinocchio un giorno prese uno dei coltelli con cui Polifemo scannava le pecore e gli agnelli che cuoceva per i suoi pasti, usando le braci di un fuoco che teneva sempre acceso da lunghissimo tempo. Il burattino nascose il coltello tra due rocce, un po' lontano dalla grotta, e mentre pascolava tagliava ogni tanto uno strato della grande corda.
Dopo giorni e giorni riuscì finalmente a spezzarla, ma per il momento la legò al moncone che gli era rimasto intorno alla vita, facendo un nodo provvisorio. Polifemo ogni tanto tirava la corda per vedere se Pinocchio era ancora legato, e non si accorgeva di nulla.
Finalmente una mattina presto, quando Polifemo tolse l'enorme pietra che chiudeva la grotta e fece uscire all'aperto il suo gregge, Pinocchio si preparò alla fuga.
Polifemo lo pregò di stare davanti al gregge. Pinocchio disse di sì, ma poi zitto zitto sciolse la corda, la legò al corpo di un grosso montone, e scivolò tra le rocce, scendendo senza fare il minimo rumore. Il gigante non si accorse di niente. Ogni tanto tirava la corda per capire se Pinocchio era sempre legato, ma il montone sostituiva a meraviglia Pinocchio. Passò mezz'ora prima che Polifemo chiamasse Pinocchio, che ormai era un bel po' lontano.
Pinocchio aveva pietà per quel povero Polifemo condannato a vivere in eterno, finché gli dei non avessero avuto pietà di lui e non lo avessero fatto tornare con loro sulla favolosa montagna dell'Olimpo.
Pinocchio un giorno prese uno dei coltelli con cui Polifemo scannava le pecore e gli agnelli che cuoceva per i suoi pasti, usando le braci di un fuoco che teneva sempre acceso da lunghissimo tempo. Il burattino nascose il coltello tra due rocce, un po' lontano dalla grotta, e mentre pascolava tagliava ogni tanto uno strato della grande corda.
Dopo giorni e giorni riuscì finalmente a spezzarla, ma per il momento la legò al moncone che gli era rimasto intorno alla vita, facendo un nodo provvisorio. Polifemo ogni tanto tirava la corda per vedere se Pinocchio era ancora legato, e non si accorgeva di nulla.
Finalmente una mattina presto, quando Polifemo tolse l'enorme pietra che chiudeva la grotta e fece uscire all'aperto il suo gregge, Pinocchio si preparò alla fuga.
Polifemo lo pregò di stare davanti al gregge. Pinocchio disse di sì, ma poi zitto zitto sciolse la corda, la legò al corpo di un grosso montone, e scivolò tra le rocce, scendendo senza fare il minimo rumore. Il gigante non si accorse di niente. Ogni tanto tirava la corda per capire se Pinocchio era sempre legato, ma il montone sostituiva a meraviglia Pinocchio. Passò mezz'ora prima che Polifemo chiamasse Pinocchio, che ormai era un bel po' lontano.
Matrimonio e guerra
Il mio matrimonio con Joan Fontaine coincise pressappoco con lo scoppio della seconda guerra mondiale. Vi basta come idea?
(B. Aherne)
(B. Aherne)
La medicina migliore: smettere di fumare
Nel caso di medicine discusse come il tiotropio, in attesa di migliori informazioni, i malati dovranno valutare con il proprio medico l'opportunità d'intraprendere o proseguire la cura, considerando che anche gli altri rimedi non sono privi di rischi (in particolare polmoniti) e che comunque tutte le cure esistenti sono solo sintomatiche, cioè non incidono sull'evoluzione della malattia polmonare, ma danno solo un po' di sollievo, riducendo la mancanza di fiato, le riesacerbazioni e i ricoveri in ospedale.
A tutt'oggi c'è un solo provvedimento che incide realmente sulla storia e sulla mortalità della malattia cronica del polmone: smettere di fumare.
(da un articolo di Roberta Villa)
A tutt'oggi c'è un solo provvedimento che incide realmente sulla storia e sulla mortalità della malattia cronica del polmone: smettere di fumare.
(da un articolo di Roberta Villa)
Sogno per sogno: Giovinco o Blascicovski?
Siamo a livello di puri e semplici sogni. La Lazio, oltre al centrocampista polacco Blascicovski, in scadenza di contratto col Borussia, ha messo l'occhio anche sulla "formica atomica" Giovinco. Lotito sembra aver fatto un pensierino sul piccolo fuoriclasse, intromettendosi fra Parma e Juventus: ma per avere Giovinco saranno necessari non meno di 20 milioni, mentre la saggia politica di aspettare giocatori in scadenza di contratto favorisce nettamente il possibile acquisto dell'asso polacco, anche se appetito da altre due o tre squadre europee e voglioso di giocare nella Champions, cosa che la Lazio - per un solo punto di distacco dall'Udinese - non gli può concedere.
Ma le eventuali resistenze di Blascicovski possono essere vinte rafforzando l'ingaggio, e sarebbe preferibile, per ragioni fisiche, l'inserimento di quel solido e battagliero campione al posto di un Giovinco certamente bravissimo, ma dal fisico forse vietato alle grandi battaglie.
Lotito, a quanto pare, quest'anno, lavorando di cesello e giocando d'anticipo sui tempi, è deciso a fare della Lazio una grande squadra, sapendo che il conquistato accesso alla Champions potrebbe aprire finalmente la strada ai grandi incassi non solo di gradinata, ma di contributi europei e d'ingaggi TV. Una Lazio coi Blascicovski, Yilmaz, Klose, Ederson, Breno, Balzaretti, Peluso, e non diciamo altro, diventerebbe davvero uno squadrone di primissimo piano, e con un tecnico disposto a produrre e promuovere calcio spettacolo diventerebbe un'attrazione europea anche nella semplice Europa League, dove alla fine si ritrovano anche alcuni dei principali squadroni europei.
"Apriamo le porte allo spettacolo": questo il grido di rinascita della formazione biancoceleste. E speriamo che Lotito e Tare riescano finalmente a condurre in porto - ci stanno già provando - una campagna acquisti di valore stellare.
Ma le eventuali resistenze di Blascicovski possono essere vinte rafforzando l'ingaggio, e sarebbe preferibile, per ragioni fisiche, l'inserimento di quel solido e battagliero campione al posto di un Giovinco certamente bravissimo, ma dal fisico forse vietato alle grandi battaglie.
Lotito, a quanto pare, quest'anno, lavorando di cesello e giocando d'anticipo sui tempi, è deciso a fare della Lazio una grande squadra, sapendo che il conquistato accesso alla Champions potrebbe aprire finalmente la strada ai grandi incassi non solo di gradinata, ma di contributi europei e d'ingaggi TV. Una Lazio coi Blascicovski, Yilmaz, Klose, Ederson, Breno, Balzaretti, Peluso, e non diciamo altro, diventerebbe davvero uno squadrone di primissimo piano, e con un tecnico disposto a produrre e promuovere calcio spettacolo diventerebbe un'attrazione europea anche nella semplice Europa League, dove alla fine si ritrovano anche alcuni dei principali squadroni europei.
"Apriamo le porte allo spettacolo": questo il grido di rinascita della formazione biancoceleste. E speriamo che Lotito e Tare riescano finalmente a condurre in porto - ci stanno già provando - una campagna acquisti di valore stellare.
Valmontone: l'Impero di Magicland
Notte di venerdì 15 giugno 2012: rinasce l'Impero Romano a Magicland. E' la notte dei gladitori. E due settimane intere verranno dedicate all'antica Roma ogni giorno fino alle undici di sera, dal 15 giugno al 1 settembre.
Imperatore della rinascita romana è stato Nerone nei panni di Ezio Greggio, mentre l'imperatrice Poppea è stata Anna Identici. Con loro Nancy Brilli, Alessandra Canale, Valeria Fabrizi, Leopoldo Mastelloni, Stefano Pantano, Francesca Rettondini e tanti altri personaggi dello spettacolo, accolti nel Palabaleno dai centurioni romani e coinvolti nello spettacolo dei gladiatori.
Specialità gastronomiche romane, buon vino, risate a non finire, e grande spettacolo finale di fuochi artificiali. Ottima l'organizzazione curata dal presidente di Magicland Giuseppe Taini e dall'amministratore Stefano Cigarini.
La città di Genazzano, con il sindaco Fabio Ascenzi e il presidente della Pro Loco Benedetto Leali hanno presentato una splendida anticipazione dell'Infiorata di Genazzano, con i costumi del gruppo Brancaleone, che si terrà nella cittadina del Buon Consiglio domenica 1 luglio tentando di stabilire il nuovo primato del Guinness per l'infiorata più lunga del mondo.
Imperatore della rinascita romana è stato Nerone nei panni di Ezio Greggio, mentre l'imperatrice Poppea è stata Anna Identici. Con loro Nancy Brilli, Alessandra Canale, Valeria Fabrizi, Leopoldo Mastelloni, Stefano Pantano, Francesca Rettondini e tanti altri personaggi dello spettacolo, accolti nel Palabaleno dai centurioni romani e coinvolti nello spettacolo dei gladiatori.
Specialità gastronomiche romane, buon vino, risate a non finire, e grande spettacolo finale di fuochi artificiali. Ottima l'organizzazione curata dal presidente di Magicland Giuseppe Taini e dall'amministratore Stefano Cigarini.
La città di Genazzano, con il sindaco Fabio Ascenzi e il presidente della Pro Loco Benedetto Leali hanno presentato una splendida anticipazione dell'Infiorata di Genazzano, con i costumi del gruppo Brancaleone, che si terrà nella cittadina del Buon Consiglio domenica 1 luglio tentando di stabilire il nuovo primato del Guinness per l'infiorata più lunga del mondo.
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