giovedì 30 settembre 2010

Il serpente e la colomba - 14 - storie di animali

Sono così lontani come modo di vivere e di pensare, che difficilmente li vedreste insieme nella vita reale, un serpente e una colomba.
Eppure, la vita è così piena di sorprese che un giorno, veramente , il serpente Svisso e la colomba Irene s'incontrarono nella radura di un bosco. Svisso si stava srotolando pigramente al sole, dopo un bel pasto; Irene invece arrivò al volo in quel momento dopo un lungo viaggio, e si mise un istante a riposare a due passi dal serpente.
- Hai delle piume bianchissime , comare colomba - Come fai a mantenerti così pulita dopo aver viaggiato per ore e ore? -
-Di solito non scambio parola con chi non conosco. Però oggi mi sento particolarmente contenta. Io mi chiamo Irene, vengo da un villaggio a pochi chilometri da qui. E tu come ti chiami?-
- Mi chiamo Svisso, e sono un po' anziano. Ho cambiato la mia pelle da poco, eppure sono già sporco di fango. Per fortuna c'è una sorgente proprio qui dietro, e mi lavo con quella bell'acqua fresca -
- L'ho vista e ci ho bevuto: avevo una gran sete! Ho fatto un lungo viaggio per portare notizie di pace e di amicizia alla gente -
- Pace? Amicizia? E' per questo che sei così candida, Irene? Io non sento intorno a me che notizie di prepotenze e inganni, e io stesso, debbo confessarlo, sono parte attiva in questo tipo di fatti. Sarà per questo che mi sento così sporco, anche se in realtà la mia pelle è lucente e screziata, con tanti bei disegni che la rendono appetibile per le scarpe e le borse delle belle signore. Ma per questo motivo mi sento sempre in pericolo, ed ho sempre l'impressione che chiunque mi vede mi voglia schiacciare sotto il suo calcagno -
La colomba Irene rimase pensierosa. - Se tu non fai niente di male, non devi aver paura che ne facciano a te. Tu devi averne combinate proprio delle grosse, per ritrovarti in queste condizioni. Nel bellissimo giardino dell'Eden ancora si parla male di te, e uomini e donne ti maledicono -
- Parli bene, tu! Noè mandò in missione proprio te, dalla sua arca, quando Dio volle fare la pace con gli uomini, dopo il diluvio universale, e tu tornasti con un ramoscello di ulivo nel becco. Tutti ti vogliono bene. A me, invece, nessuno perdona nulla e tutti mi odiano -
-Caro Svisso, ma non c'eri anche tu nell'arca, con la tua signora? Dio ha riportato la pace per tutti, anche per te...-
- No, per me no. Io peccatore ero e peccatore resto. E' vero che, in certi spettacoli televisivi mi fanno arrotolare al collo di certe bellissime attrici, ma sapessi quanto mi fanno soffrire, prima, per sterilizzarmi e togliermi il veleno. Io li odio soltanto, gli uomini! -
La povera Irene non sapeva come togliersi d'imbarazzo. - Io porto anche a te il mio messaggio di pace e di amicizia. Perché non lo accogli? -
Ma dovette fuggire di colpo, tutta spaventata, perché Svisso, colto di nuovo dalla fame, si era slanciato all'improvviso per farne un saporito bocconcino.
.

Nessun commento:

Posta un commento