martedì 21 settembre 2010

Il delfino e la sirena - 10 - storie di animali

Quando, in alto mare, i viaggiatori di una nave vedono una schiera di delfini che danzano sulle onde, si scavalcano, scompaiono, riemergono sprizzando gioia in ogni movimento, hanno l'impressione che quei mammiferi stiano organizzando una piccola festa per loro: sono felici di vederli, vorrebbero parlarci, vorrebbero esprimere chissà quali sentimenti.
Ed è vero: se c'è un animale marino che mostri di amare l'uomo, questo è proprio il delfino. Tanti episodi ci narrano di come un delfino sia stato capace di salvare un uomo in pericolo.
Ma se invece passa una nave, una nave antica, con le sue vele aduse alle tempeste, e i naviganti vedono da lontano, su un isolotto o su una scogliera lì vicina, delle donne con lunghi capelli, bellissime, e con una grande coda simile a quella di un pesce, e odono un canto dolcissimo che li chiama, che li vuole, li desidera, li attira...sì, le sirene, sì, quelle sono davvero pericolose, e chi ha udito la loro bellissima voce, ed ha accolto l'invito, non è mai tornato indietro, non ha mai potuto raccontare agli altri come si è conclusa la sua avventura.
Solo un uomo, Ulisse, riuscì a sentire il loro canto e a raccontarlo a noi, ma perché turò le orecchie di tutti i suoi marinai, si fece legare strettamente all'albero maestro della nave, e solo facendo forza al suo animo riuscì a superare le sirene, il loro canto, i loro scogli insidiosi.
Un giorno un gruppo di delfini passò accanto alla scogliera delle sirene. Queste cominciarono il loro canto: prima piano, pianissimo, poi sempre più forte e vibrante. Il delfino Salvo ebbe il coraggio di accostarsi e di fermarsi di fronte alla sirena più bella, Ahissa.
- Mia cara sirena - ebbe il coraggio di dirle - non so se la mia audacia sarà punita, ma io non sono fragile come un uomo e penso di resisterti. Sei bellissima e sai cantare davvero bene, ma io riesco a godermi il doppio spettacolo senza avere la tentazione di gettarmi addosso alla scogliera per raggiungerti -
- Ma tu sei il famoso Salvo, il delfino più coraggioso di tutto l'universo -rispose Ahissa. - Vedi? I tuoi compagni hanno paura e sono rimasti al largo, lontano quel tanto da non sentire la nostra voce. Noi abbiamo da sempre rappresentato l'ebbrezza dei sensi, l'abbandono alle passioni, il richiamo sconfinato dell'amore. Queste sono passioni che travolgono, e dopo pochi momenti di estasi si tramutano in tragedia. Chi ama noi, e ci ascolta, lo aspetta soltanto la morte -
Salvo si sentiva molto turbato, e capiva quale grande pericolo stava correndo. La bellezza di Ahissa era straordinaria, la sua voce dolcissima prometteva gioia profonda e intensa. Ma Salvo era davvero forte nell'animo: lui amava Merryl, la sua delfina, e i suoi bravissimi figli, ammirati da tutta la torma che dominava quelle parti dell'oceano e applauditi e amati anche dagli abitanti di quelle isole per le loro acrobazie e la loro simpatia.
- Mia cara Ahissa - disse Salvo con la voce un po' turbata ma decisa - l'amore che tu prometti dura poco e produce morte. L'amore vero produce vita e dura per sempre. Non avertene a male se ti saluto e ti lascio sola con le tue belle compagne -
Finalmente, con le sue sole forze, un essere vivente era riuscito a sconfiggere le forze travolgenti della passione e dell'illusione. Con un guizzo, Salvo si girò e raggiunse in breve i suoi compagni, per tornare dove lo aspettavano Merryl e i suoi giovani figli.

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