giovedì 9 settembre 2010

Le due zanzare - 5 - storie di animali

Due zanzare, in missione nella calura estiva, approdarono sopra il balcone di un palazzo di città. Si posarono sulla ringhiera e si guardarono intorno, per avvistare la preda.
Era tarda sera, dopo cena, e trovarono subito una coppia di sessantenni stesa sulla sdraia a chiacchierare.
- Ma sono due anziani - disse la zanzara più giovane, Aghina. - Mi hanno detto che il loro sangue non è poi così saporito -
- Eh, già , si mette male. Possiamo provare con la moglie, che sembra un po' più giovane - replicò Siringa, la più anziana.
Infatti. Non era proprio un sangue di prima scelta, ma si poteva accettare. La donna subito si diede una gran manata sulla spalla e cominciò a grattarsi e a sbraitare.
Le zanzare volarono subito sull'uomo. Non l'avessero mai fatto: il sudore aveva un odore cattivo, e una rapida punzecchiata si dimostrò quasi letale.
- Porca miseria: ma questo è strapieno di metformina, un medicinale orrendo contro il diabete. Andiamo subito via di corsa o ci rimettiamo la pelle. Non c'è pietà per noi povere succhiatrici di sangue. E pensare che noi facciamo tanto per loro: gli risparmiamo i crudeli salassi che facevano una volta -
Nel dir così, Siringa cominciò davvero a sentirsi male.
- Ti ci vorrebbe subito un buon sangue sano di bambino - disse Aghina. E intanto girarono intorno al balcone e passarono al prossimo, dove c'era davvero un bambino che giocava con un secchiello d'acqua e un vaso di gerani.
- Maledizione! Si sono organizzati tutti. Questi sono quei famosi gerani che emanano un pessimo odore per noi - disse la zanzara vecchia quasi boccheggiando. - Via, via!-
Finalmente, al terzo balcone, trovarono una bellissima ragazza che sprizzava salute solo a vederla, e stava anche lei allungata su una sdraia a dormire. La colpirono senza pietà, era sangue giovane e buono. La ragazza era molto stanca per la giornata trascorsa al mare e non si accorse di nulla. Stava sognando che il fidanzato la baciava lungamente sul collo, e istintivamente con un manrovescio scacciò le zanzare importune. Siringa, che aveva bevuto quel buon sangue fino a ingozzarsi, rimase mezzo stordita e per poco non ci rimise la pelle. Aghina, invece, con un guizzo riuscì a prevenire l'offesa.
Fuggirono entrambe a rotta di collo, e per poco non finirono prese nel vortice di uno zampirone posto sul davanzale della finestra successiva.
- Ma questo è un vero safari contro di noi - strillò Aghina. Dici bene, tu. La vita è diventata veramente impossibile per noi povere cacciatrici di sangue. La prossima volta parteciperò a quel corso accelerato per diventare zanzara tigre: l'uomo, questo gran bastardo, va combattuto ad armi pari. Ti giuro: da oggi in poi non avrò più pietà per nessuno, nemmeno per i vecchi, a costo anche di succhiare sangue avvelenato -
-Non arrabbiarti troppo: un po' è anche colpa nostra - rispose ancora mezzo stordita
Siringa. - Te lo avevo detto di andare direttamente al mare: lì, ti giuro, si passano davvero delle nottate indimenticabili -

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