venerdì 3 settembre 2010

La chiocciola e il grillo 2 - storie di animali

- Ah, che bella arietta fresca, stamattina! -disse Maddalena la chiocciola affacciandosi alla finestra sul grande muro. - Vorrei farmi una bella passeggiata -
Nel dir così, non si accorse di essere osservata dal nero signor Grillo, che scoppiò in una risatina.- Ah, ah...una passeggiata, eh? Fin dove arriverai? Alla fine di questo muretto? -
Le chiocciole non diventano mai rosse, quando si vergognano, e perciò la nostra amica, abbassando uno dei corni al cui vertice erano i suoi occhi risplendenti, finse di non essersi offesa e salutò Omero il grillo. - Buongiorno a te! Oggi dove vai, già vestito a festa con la tua marsina extralusso? Ti aspetta qualche bella galoppata sui prati. Fa'
attenzione, oggi in giro ci sono tanti di quei pericoli...-
Il grillo fece una divertente piroetta, salutò madama chiocciola e partì per il suo viaggio quotidiano, che aveva come meta anche un bel pranzetto al ristorante della formica.
La chiocciola e il grillo erano vicini di casa, a ridosso del grande muro. Ma i loro caratteri erano decisamente opposti. Umile, saggia e prudente la chiocciola; scavezzacollo, presuntuoso e anche un po' arrogante il grillo, che si riteneva di almeno un livello sociale più in alto della sua amica. Amica...più che altro coinquilina. Un po', in fondo, la disprezzava, per quel suo grande grufolare sulle insalate, per quella sua bava un po' schifosa, per quella sua scia rilucente, ma anche un po' maleodorante.
Maddalena la chiocciola era anche carina, e la sua carrozza, poi, che si portava sempre dietro, poteva sembrare un'auto di lusso, anche se la velocità lasciava alquanto a desiderare. Però, insomma, dal meno al più, al grillo era simpatica.
La signora Maddalena ricambiava un po' lo stesso sentimento del grillo. Era sempre il primo a cui rivolgeva la parola, la mattina, e l'ultimo che salutava prima di ritirarsi in casa, la sera. Una volta lo aveva anche invitato a trascorrere la serata insieme, ed era stato molto bello. Chissà...
Nel dir così, la bella chiocciolina cominciò il suo lungo e lento giro quotidiano. Qualche volta avrebbe desiderato partire davvero per andare lontano lontano, ma sapeva che spesso il destino delle sue consorelle finiva in una cesta di vimini per mano di quel diavolo dell'uomo. O della donna, che era ancora peggio, come cacciatore di chiocciole.
Omero il grillo non aveva di queste paure. Era audace e spericolato, lui. Se avvertiva
un qualche pericolo, zac!, un salto e via. Talvolta il becco aggressivo di un grande uccello riusciva a far preda anche dei grilli, ma a lui non era mai capitato niente di male...
Nel pensar così, non si accorse che una mostruosa auto fuoristrada stava proprio incrociando il suo percorso. Se ne avvide solo all'ultimo momento, e, ahimè, una delle sue elegantissime zampe venne troncata di netto.
- Sono morto? - si chiese dopo un po', riprendendosi dall'urto. - No, mi muovo ancora. Ma la mia bella zampa è partita. E ora? -
Saltellon saltelloni - ahi, che dolore! - riuscì a trovare la strada di casa. E incrociò comare chiocciola che rientrava tranquilla dal suo solito giro. Aveva un'aria serena e riposata, e rimase molto male nel vedere il suo vicino così malridotto.
- Omero, amico mio, che cosa ti è successo? Poverino! Te lo avevo detto di essere prudente. Ma vieni da me un momento, che ti possa curare, e farti un po' da mamma -
La chiocciola Maddalena avrebbe voluto dire altro, ma come al solito non ne ebbe il coraggio. Però, col tempo, chissà?

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