L'importanza del vivaio. Oggi ti ritrovi un Kozak in più che ti risolve le partite , e questo significa un capitale di dieci milioni che prima non avevi.
Dovevi cercarlo sul mercato, un centravanti di stazza, che al solo suo apparire terrorizza le difese, sapendo che nei piedi e nella testa ha un'arma micidiale.
Hai cercato Boghossian, e poi Almeida, e poi Acquafresca, e poi Santa Cruz. Lo stavi per cedere, quel Kozak lì, senza dargli quel minimo di fiducia. Meno male che le cose sono andate come sono andate, hai risparmiato dodici milioni subito e hai guadagnato quattro o cinque anni di carriera in più.
Ora Kozak, il Cosacco che terrorizza le difese, deve solo crescere, accompagnato dalla fiducia di tutti. Arrivato non è ancora arrivato, ma sei sicuro che arriverà. Ha una testa quadrata, lui. Accetta di giocare di tanto in tanto, e di dare la sua zampata. E' un capitale
che la Lazio non aveva. Speriamo solo che il suo procuratore non cominci a sparare cifre da capogiro e a montargli la testa: perché è così che si rovinano i giovani che stanno crescendo.
Altrettanto arriverà, piano piano, quell'altro fenomeno che si chiama Luis Pedro Cavanda. E sono convinto che, fra tre o quattro anni, ripensando a questo campionato 2010-2011, i tifosi e i giornalisti diranno: -Ah, sì, quello fu l'anno in cui la Lazio, quasi senza volerlo, si ritrovò tra le mani un capitale di 20 milioni, e soprattutto due grandi giocatori che non aveva pensato di avere.-
Ed ora, Cosacco, vai! Mercoledì c'è il Milan pieno zeppo di campioni, ma noi non abbiamo paura. Perché abbiamo anche noi dei campioni, piccoli campioni che già mettono paura ai grandi.
Da Firenze torniamo con note tutte positive. Solo Zarate piange. Ma è ancora un ragazzo, e se riesce a capire quel che deve capire, e ad aspettare con pazienza il suo momento, tornerà a maturare e a crescere anche lui.
Perché si è montato la testa? Siamo stati anche noi a sbagliare, non solo lui. Ed ora, se possiamo, dobbiamo solo aiutarlo a ritrovare se stesso.
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