giovedì 1 agosto 2013

Grande intesa Ledesma-Biglia: non c'è dualismo

Potranno davvero convivere Ledesma e Biglia, i gemelli argentini di centrocampo? Se ne discute molto. In realtà la prima risposta è venuta da Nizza, quando, presentando per la prima volta questo tandem in un incontro impegnativo, la risposta è stata sinceramente incoraggiante per Petkovic. I due possono utilmente giocare insieme, ne risulta un irrobustimento del centrocampo non solo a livello difensivo, ma anche a livello prepositivo: non mancano certo né le idee né i mezzi tecnici, ai due, e Biglia ha in più un movimento veloce nell'esecuzione a sostegno del suo compagno, che appare più dotato nel gioco di posizione.
Se si aggiunge che il resto del centrocampo può contare su Hernanes, Candreva e Lulic come titolari, e Gonzalez-Ederson-Onazi-Felipe Gonzalez come pedine di ricambio, il giudizio complessivo sul centrocampo laziale non può essere che soddisfacente, come si è cominciato a vedere a Nizza con pronta reazione rispetto a Siena, dove si era notata una certa pesantezza nei movimenti.
Il problema, semmai, resta quello della scarsa incisività dell'attacco biancoceleste, dove non sempre può bastare la classe di Miro Klose, e dove si avverte la necessità di una seconda punta da quindici gol, da affiancare a Floccari che da solo non basta. La Lazio aspetta dalla Colombia il giovane gigante Perea, ma l'inesperienza del ragazzo fa pensare che sia necessario un uomo di maggior peso tecnico, che potrebbe essere lo sloveno Matavz tesserato dal PSV Eindhoven.

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