Come fa, un giovane studente di 19 anni, a prepararsi la piazza per conquistare in tutta sicurezza il massimo dei voti alla maturità? Ovviamente studiando e preparandosi in modo coscienzioso. Ma ci sono anche tante strade accorciatoie. La più sicura è quella di farsi amico l'insegnante che fungerà da rappresentante di classe, il quale, essendo autorevole ed avendo esperienza, preparerà la piazza nel modo più idoneo.
Che ingenuo sono sempre stato a credere che certe cose non si fanno, che bisogna non fare nulla per accomodare le situazioni, ritenendo che tutto debba procedere secondo il naturale andamento, il più logico e il più onesto.
Ma a questo mondo tutto si accomoda. Me ne accorsi quando la mia figlia primogenita diede gli esami di maturità al liceo classico, il cui istituto era a non più di cento metri dal mio.
Avevo una collega la cui figlia era compagna di classe della mia, e questa collega un giorno mi disse: - Jadicicco, il rappresentante di classe delle nostre figlie sta già decidendo chi dovrà avere 60 (allora era il massimo dei voti). Tu non ti muovi? -
Quella frase voleva semplicemente dire che essendo mia figlia, come pure la sua, piuttosto brava, avrebbe potuto benissimo avanzare la sua candidatura al 60 prendendo gli opportuni accordi con l'insegnante rappresentante di classe.
Io neanche risposi alla mia premurosa collega, perché simili sistemi erano sempre stati alieni al mio carattere di persona che non si raccomanda e non accetta raccomandazioni.
Non lo avessi mai fatto! Il famoso insegnante che fungeva da rappresentante di classe considerò il mio atteggiamento superbo e scostante, e tale da meritare una punizione.
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