L'ipotesi più attendibile per la seconda grande punta della Lazio resta Tim Matavz. L'unico ostacolo restano quei sei-sette milioni di euro che la Lazio dovrà versare al PSV Eindhoven, e che Lotito conta di racimolare ("tesoretto", lo chiamano adesso...) con la cessione di Kozak e di Alfaro. Questione di giorni.
Matavz, un ragazzone sloveno di 24 anni, nato a San Michele di Nova Goriza proprio alle spalle di Gorizia, si sente un po' di casa nostra anche perché ha lo stesso rappresentante di Candreva, Pastorello, che si tiene in costante contatto con Tare. Matavz ha il fisico, la tecnica, le caratteristiche giuste per essere un valido numero due accanto a Klose, ha una ricca esperienza europea e ha segnato decine e decine di gol sia nel campionato olandese che nelle coppe europee. Il suo nome risulta gradito sia all'ambiente laziale che ai tifosi, e non è uscito mai di scena anche se si continua a parlare delle alternative Matri, Eder, Bergessio e Quagliarella, tutte più costose ed anche meno favorevoli per l'età e le prospettive future.
A Matavz pensano sia Lotito che Petkovic, anche se ufficialmente si dichiara che l'organico già va bene così, e che il colombiano Perea potrebbe già da solo rappresentare la soluzione giusta per l'attacco: ma forse è solo un modo per non far salire il prezzo per Matavz e per mantenere saldo tra le mani il filo della reale soluzione a tutti i problemi offensivi della Lazio, manifestatisi anche nelle ultime tre amichevoli ufficiali. Tra Siena, Nizza ed Atene un solo gol in quasi 300 minuti, quello di Klose a Nizza. Ma poi il fisico di Klose ha chiesto un momento di pausa, e i risultati si sono visti immediatamente. Ripetiamo: una seconda grande punta, alla Lazio, serve come il pane, e Matavz è un ottimo sfilatino.
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