Contro gli sloveni del Liberec, l'Udinese di Guidolin ha avuto un pessimo esordio in Europa League, perdendo per 3-1 nel turno casalingo. Inoltre il cannoniere Di Natale ha riportato un brutto incidente per il quale ha dovuto subire una sutura di dieci punti, e pur restando in campo corre il serio rischio di non poter affrontare la Lazio domenica.
A questo punto, con i laziali in forte reazione nervosa dopo la batosta con la Juventus, per i biancocelesti la strada dei tre punti e della prima vittoria stagionale sembrerebbe spianata, ma invece l'attenzione deve essere raddoppiata, perchè in campionato è tutta un'altra cosa, e nessuno è disposto a mollare nulla per non rimanere indietro. L'Udinese è solita partire piano e poi ritrovare se stessa con l'andare del tempo, sfoderando sempre dei finali di stagione sensazionali: tutto al contrario della Lazio, che invece parte forte e poi arriva piano.
Petkovic e i suoi aiutanti devono studiare una formula diversa nella guida dei giocatori, per modularne il cammino in modo progressivo e crescente, e per evitare quella lunga serie d'infortuni che a fine stagione annullano tutti i risultati brillanti ottenuti fino a quel momento. Inoltre si deve considerare che la Lazio, pur sensibilmente ringiovanita, resta una squadra vecchia con i suoi Klose, Dias, Mauri, Biava, Floccari, e che purtroppo tutti i nuovi acquisti sono serviti finora solo per arricchiare la riserva, mentre i titolari sono tutti i vecchi della scorsa stagione con un annetto in più sulle spalle. L'unica novità è per ora Cavanda, mentre Biglia stesso viene messo in discussione anche per la presenza di troppi giocatori "pensanti" a centrocampo, da Hernanes a Ledesma, quando si ha un disperato bisogno di movimento, di cui è campione indiscusso quel Gonzalez che contro la Juventus non c'era.
Domenica dovremo vedere in campo una Lazio nuova, più muscoli, velocità e impegno, meno classe e lenta riflessività, che dà modo ai più preparati di essere sempre primi sul pallone.
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