Il centro storico del Piglio, assai apprezzato per le sue tipiche strutture medioevali, si è andato gradualmente svuotando di tutte le sue botteghe artigianali, per colpa dell'industrializzazione dei centri limitrofi.
Sono scomparse le antiche arti del sarto, del falegname, del fabbro, del calderaio, del ciabattino, del lattoniere e soprattutto del maniscalco: asini, cavalli e muli sono ormai un ricordo del passato.
La creazione della ZTL (zona a traffico limitato) ha causato la chiusura di negozi ed esercizi commerciali e una profonda crisi del mercato immobiliare.
Il centro storico del Piglio sta diventando una città morta tipo Civita Bagnoregio, fa notare malinconicamente il giornalista locale Giorgio Alessandro Pacetti.
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