E' arrivata la prima vittoria, 2-1 sull'Udinese, ma la Lazio ha mostrato due volti diversi. Ha dominato per un'ora, segnando uno splendido gol con Hernanes e poi un rigore con Candreva su atterramento di Klose, il tutto nel primo quarto d'ora di gioco.
Poi, al solito, non è stata capace di dare le giuste dimensioni alla sua superiorità, e nella ripresa ha dovuto soffrire per condurre in porto la conquista dei primi due punti. Subentrato il bravissimo Muriel a un Di Natale malsicuro, la difesa biancoceleste si è fatta all'improvviso infilare da un solitario contropiede di questo velocissimo attaccante, che si è presentato solo davanti a Marchetti, riuscendo a ridurre le distanze e a riaprire una gara che sembrava nettamente perduta.
Qui è venuto fuori il secondo aspetto della Lazio, che ha ricordato un po' il disastro difensivo contro la Juventus. C'è voluto un miracolo di Marchetti per salvare il pareggio sui piedi di Lazzari. Per fortuna, anche l'Udinese ha mostrato di avere il fiato corto, e malgrado un lunghissimo recupero di sei minuti non è riuscita a fare lo sgambetto alla squadra di Petkovic.
E' finita bene, dunque, con un po' di fortuna, una partita che potevamo benissimo chiudere con un 3-0. Nella ripresa, Petkovic ha sostituito Cana con Dias, Gonzalez con Onazi e Klose con Floccari, ma non è riuscito a restituire alla squadra quella bella sicurezza che aveva mostro in particolare nella prima mezz'ora. Schierati a sorpresa Novaretti, Cana e Biglia, tutto sembrava filare a meraviglia, ma psicologicamente la squadra sembra ancora insicura, e non riesce a chiudere mai un incontro con la necessaria sicurezza.
Sabato prossimo, Juventus-Lazio. C'è da aver paura. Ma c'è anche il tempo e il modo per ritrovare il bel gioco messo in mostra nel primo tempo, dando fiducia a quell'Hernanes che, restituito alla sua funzione naturale, può senza dubbio potenziare l'azione di Klose come secondo attaccante.
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