Con Klose ancora non pronto (quel gol mancato al 38' non è da lui), meno male che la Lazio ha una seconda punta. Si chiama Hernanes. Stai a vedere che, dopo tante posizioni provate, quella giusta per il brasiliano è proprio quella di stare lì davanti, pronto a sganciarsi, ad affrontare la difesa avversaria, a provarci da tutte le posizioni con il tiro formidabile che si ritrova.
Non per nulla, da quando è alla Lazio, Hernanes ha segnato 37 reti in tre stagioni, 38 con quella di ieri sera, come sempre splendida. I gol più bellli della Lazio li segna sempre lui. L'altro cannoniere è Klose, che con una stagione in meno ne ha segnati 32, una cifra da grande goleador. Ma Hernanes, che non nasce attaccante, è lì vicino a lui anche come media, procede al ritmo di oltre 12 reti a stagione, cosa che fanno soltanto i cannonieri veri.
No, Hernanes non è una punta vera, per lo meno non ne ha le caratteristiche tecniche. Parte da lontano, ha bisogno di progressione. Ma è ben vero che nel corpo a corpo si fa largo da qualunque punto con le sue finte prodigiose, da pitone, e così si apre la via della rete come un attaccante vero.
Fossi in Petkovic, finché non avrò una seconda punta come Yilmaz, io Hernanes lo lascerei in campo proprio con quel compito: di sfruttare in ogni momento il suo formidabile tiro da lontano, e nello stesso tempo di aprirsi un varco nell'area avversaria con le sue finte ed anche il senso dell'assist per il compagno meglio piazzato. Se andiamo a fare i conti, si vedrà che a fine stagione Hernanes si piazza sempre fra i primi dieci cannonieri del campionato pur non essendo nato per fare il cannoniere.
Così il centrocampo laziale perde qualcosa? Ma va: ci sono i Candreva, i Lulic, i Gonzalez, gli Onazi, senza contare che a gennaio o forse prima torna anche il grande misconosciuto Stefano Mauri, mentre per la fase difensiva abbiamo i Ledesma e i Biglia: come centrocampo siamo copertissimi anche senza contare su Hernanes.
Vedrete che alla fine l'uomo più prezioso della Lazio sarà proprio il Profeta.
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