L'idea del libro creato dai bambini di un day hospital per aiutare altri bambini malati è stata di Maria Grazia, una volontaria, che ne spiega così l'invenzione: " Di fatto, questi bambini sono come gli altri: giocano, vogliono divertirsi, sono curiosi, ma i loro occhi comunicano più delle parole. Io credo che capiscano più di quel che dicono, ma poi si abbandonano nelle mani dell'adulto con fiducia, una fiducia cieca, come quella di tutti i bambini. Ti viene naurale inventare qualcosa per rendere, se possibile, un po' più sereni i loro occhi. E così un giorno ho chiesto loro di fare qualcosa per i bambini della "Linea di vita", "Lifeline". Il loro sì incondizionato è stato commovente. Si sono messi a lavorare anche quando, a causa delle cure, risultava difficile scrivere o disegnare".
(da un articolo di Giulia Cananzi)
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