Sarà la voce del vento,
sarà un cane che latra lontano,
ma che angoscia sconosciuta nel cuore
nella cupa notte del paese!
Oscilla nel buio una luce
sulla stretta via di selci antiche;
forse una vecchia insegna d'osteria
che alla tramontana stride amara.
Che triste ritorno,
carico dell'ombre del passato.
Vedo fuggire negli androni scuri
vaghe figure quasi di fantasmi:
e qui dormiva ignara la mia infanzia.
Forse è con me che porto, tuttavia,
ombre gravanti l'anima irrequieta;
tutto quassù è ancor semplice,
e pur sembra pesare di timore.
Sono tornato, questa è casa mia.
Perché paura? tutto è come allora.
- Sei tu che sei cambiato - dice il vento
con la sua voce un giorno nota e cara;
e quella voce ora mi dà paura.
(1957)
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