Lazio ubriaca, e suicidio contro il Bologna. Solita partenza sballata, gol dopo undici minuti di Portanova, romano e tifoso della Lazio! Ancora un quarto d'ora, e splendido bis di Diamanti con un tiro fulminante da grande distanza.
Le disgrazie della Lazio non sono finite: al 41' Matuzalem , sopraffatto dal nervosismo, ferma con una manata in faccia lo scatenato Diamanti, e l'arbitro Guida non può che espellerlo.
Si è creata una situazione identica al famoso Lazio-Cesena: due gol di svantaggio e un uomo in meno. La Lazio ci crede e si butta all'attacco, ma il Bologna non è il Cesena, è una squadra sveglia e dinamica. Tuttavia i biancocelesti, dopo undici minuti della ripresa, vanno a bersaglio riducendo le distanze con uno spunto di Klose che il difensore Rubin cerca di anticipare deviando la sfera alle spalle del suo portiere.
Si sta forse per ripetere il miracolo? L'illusione dura nemmeno un minuto, perchè il Bologna riparte in contropiede e Gonzalez, una palla di nervi anche lui, stende Ramirez da ultimo uomo, e anche in questo caso espulsione giustissima. Passano solo quattro minuti, ed arriva il 3-1 con un altro tiro da lontano dell'ex interista Krhin.
E' finita, anche se la Lazio, schierata con una disperata difesa a tre ( Zauri ha ceduto il suo posto ad Alfaro), getta le sue ultime energie 9 contro 11, con ammirevole orgoglio. Reja concede cinque minuti anche a Kozak subentrato ad Hernanes, e il Bologna addirittura è costretto a rallentare il ritmo e a cercare di guadagnare tempo. Ma non è servita a nulla, alla Lazio, la sua folle generosità.
Per fortuna, anche l'Udinese, stanca per l'Europa League, ha perduto addirittura sul campo del derelitto Novara. Restiamo terzi ancora con due punti di vantaggio, ma abbiamo buttato al vento un'occasione favolosa e ovviamente subiamo il recupero di Napoli, Inter e Roma che avevamo nettamente staccato.
Ora, a Catania, dovremo ritentare il miracolo, ma con una squadra ancora più decimata. Chi schiereremo, a centrocampo, senza Matuzalem e Gonzalez? E ancora una volta è stata fatale la sbornia del derby, che abbiamo spesso scontato con una sonora capocciata al muro.
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