Rassegnamoci: Klose mancherà non solo contro Cagliari e Parma, ma dovrà saltare soprattutto le sfide con Napoli e Juventus, decisive forse per il terzo posto al quale tanto teniamo.
Se contemporaneamente pensiamo anche all'assenza di quel trampolino di lancio che è Lulic, dovremmo soltanto rinfoderare tutte le nostre velleità, e magari concentrarci alla difesa almeno di un posto in Europa League, per il quale sarà necessario un quinto-sesto posto in classifica.
Ma la Lazio non deve adottare questo tipo di pensiero e di atteggiamento, non è da lei. Le rimangono altre armi: la compattezza e l'umiltà di gioco, e sono armi determinanti. Meno spensierati all'attacco, più concentrati nel sistema di difesa, consapevoli che non si tratta di una roccaforte da lasciare aperta agli assalti avvvversari. Si deve tornare a quel tipo di copertura anche psicologica che avevamo in altri tempi, quando Klose non c'era e ci si doveva adattare alla disponibilità di Floccari, Rocchi, Zarate e Sculli come cannonieri, mentre la vera essenza del nostro gioco era nelle mani di Ledesma-Mauri-Brocchi-Hernanes- Gonzalez, per fortuna tutti disponibili ancora oggi.
Dobbiamo tornare col pensiero a quella Lazio, più modesta ma ugualmente concreta. I gol possono venire dal piede di Rocchi o dalla testa di Kozak, oltre che dall'inventiva del Profeta e dalle belle incursioni di Mauri. Sarà un tipo di gioco più modesto, ma ugualmente funzionante e tale da garantirci, per il prossimo mese, la possibilità di difendere le nostre posizioni.
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