Due anni fa, trasferta di Cagliari. E' il giorno di San Benedetto, 21 marzo. La Lazio, in crisi appena uscita dalle mani di Ballardini, improvvisamente si riaccende e passa all'Amsicora, segnando il giorno del riscatto.
Da allora la Lazio, nelle mani di Reja, ha fatto sempre bene, veleggiando stabilmente, quanto a risultati, fra le prime quattro squadre del campionato. Quel 2-0 di Cagliari, reti di Rocchi e Floccari, segnarono l'inizio del nostro riscatto.
I numeri ritornano: domenica prossima, 25 marzo, primavera sarà arrivata da quattro giorni, ed arriva all'Olimpico il Cagliari, il nome legato al nostro riscatto. Dobbiamo tornare a vincere e riprendere la via maestra, che sembra smarrita dopo le sconfitte col Bologna e col Catania.
Queste sconfitte sono legate anche al fatto che il nostro cannoniere, Klose, si è per il momento fermato. Se Klose non segna, la Lazio sembra spegnersi. Quindi domenica prossima, o si riaccende Klose, o bisogna mettergli al fianco un altro attaccante per dare più penetrazione al nostro attacco. Questo attaccante potrebbe essere proprio quel Rocchi che due anni fa, a Cagliari, cominciò a riaccendere la Lazio nuova, quella che in Italia ha solo due o tre squadre che vanno meglio di lei. Quest'anno, finora, meglio della Lazio hanno fatto solo Milan e Juventus, per il resto noi siamo davanti a tutte le altre, segno del destino non aver perso il terzo posto, ora bisogna difenderlo e rafforzarlo in queste dieci partite che restano. Occhio al Napoli, soprattutto: ma neanche gli azzurri di Mazzarri stanno straripando, e a Udine avrebbero anche potuto lasciarci le penne.
Non dobbiamo aver paura di nessuno. Aspettiamo il ritorno di Lulic. L'infermeria si è quasi svuotata, bisogna gettare in campo tutto l'orgoglio e tutte le energie.
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