sabato 31 marzo 2012

Pinocchio ancora burattino: 32. Un grande equivoco

Pinocchio passò una notte ancora più terribile della prima sulla montagna dei briganti. Gli avevano dato da mangiare solo un pezzo di pane duro con un po' di formaggio e da bere un bicchiere d'acqua, togliendogli soltanto la benda dalla bocca, ma il bambino non osò neppure alzare la voce per paura di prendere dei violenti scapaccioni.
Con le mani legate, era appena riuscito a dare dei morsi al pane e al formaggio, e poi si era allungato su un pagliericccio che si trovava in un angolo di quella stanzaccia dove si rifugiavano i briganti Nanni e Marcone. Nanni era un po' meno violento, e ogni tanto, nel corso della giornata, gli rivolgeva qualche domanda, ma Pinocchio non rispondeva. Erano proprio convinti che lui fosse Valerio, il piccolo figlio dei conti Giannelli, e più Pinocchio diceva di no meno gli credevano.
A un certo punto, i due se ne andarono, lasciando Pinocchio solo con quel cagnaccio che gli faceva da guardia. Forse erano andati a scrivere la lettera e a portarla alla villa dei Giannelli per chiedere il riscatto. - Che stupidi! - pensava Pinocchio. Quel bambino sta a casa sua felice e contento, e loro credono di averlo preso in ostaggio - Così rischiavano davvero di essere presi e mandati in galera dopo tanti anni di latitanza. Si vedeva dai loro barboni che erano nascosti da chissà quanto tempo, e avevano qualcun altro che li nascondeva e procurava loro del cibo e le poche cose necessarie per vivere.
Rientrarono dopo alcune ore, e Pinocchio capì che avevano mandato un biglietto chiedendo una bella cifra per il riscatto, e dando appuntamento alle nove di quella sera alla grande quercia all'inizio del bosco con il conte Giannelli, al quale avrebbero riconsegnato subito il figlio se tutto fosse andato bene e non avessero messo i carabinieri di mezzo.
Aveva fatto da tramite un contadino loro amico, che non era sospettato da nessuno e aveva potuto agire liberamente, dicendo che era stato minacciato dai due briganti. In realtà, il conte aveva capito immediatamente che si trattava di un grosso equivoco, ma aveva taciuto. Valerio stava a casa tranquillo. Giocando con astuzia avrebbero potuto perfino mettere le mani sui briganti.

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