giovedì 30 settembre 2010

Il serpente e la colomba - 14 - storie di animali

Sono così lontani come modo di vivere e di pensare, che difficilmente li vedreste insieme nella vita reale, un serpente e una colomba.
Eppure, la vita è così piena di sorprese che un giorno, veramente , il serpente Svisso e la colomba Irene s'incontrarono nella radura di un bosco. Svisso si stava srotolando pigramente al sole, dopo un bel pasto; Irene invece arrivò al volo in quel momento dopo un lungo viaggio, e si mise un istante a riposare a due passi dal serpente.
- Hai delle piume bianchissime , comare colomba - Come fai a mantenerti così pulita dopo aver viaggiato per ore e ore? -
-Di solito non scambio parola con chi non conosco. Però oggi mi sento particolarmente contenta. Io mi chiamo Irene, vengo da un villaggio a pochi chilometri da qui. E tu come ti chiami?-
- Mi chiamo Svisso, e sono un po' anziano. Ho cambiato la mia pelle da poco, eppure sono già sporco di fango. Per fortuna c'è una sorgente proprio qui dietro, e mi lavo con quella bell'acqua fresca -
- L'ho vista e ci ho bevuto: avevo una gran sete! Ho fatto un lungo viaggio per portare notizie di pace e di amicizia alla gente -
- Pace? Amicizia? E' per questo che sei così candida, Irene? Io non sento intorno a me che notizie di prepotenze e inganni, e io stesso, debbo confessarlo, sono parte attiva in questo tipo di fatti. Sarà per questo che mi sento così sporco, anche se in realtà la mia pelle è lucente e screziata, con tanti bei disegni che la rendono appetibile per le scarpe e le borse delle belle signore. Ma per questo motivo mi sento sempre in pericolo, ed ho sempre l'impressione che chiunque mi vede mi voglia schiacciare sotto il suo calcagno -
La colomba Irene rimase pensierosa. - Se tu non fai niente di male, non devi aver paura che ne facciano a te. Tu devi averne combinate proprio delle grosse, per ritrovarti in queste condizioni. Nel bellissimo giardino dell'Eden ancora si parla male di te, e uomini e donne ti maledicono -
- Parli bene, tu! Noè mandò in missione proprio te, dalla sua arca, quando Dio volle fare la pace con gli uomini, dopo il diluvio universale, e tu tornasti con un ramoscello di ulivo nel becco. Tutti ti vogliono bene. A me, invece, nessuno perdona nulla e tutti mi odiano -
-Caro Svisso, ma non c'eri anche tu nell'arca, con la tua signora? Dio ha riportato la pace per tutti, anche per te...-
- No, per me no. Io peccatore ero e peccatore resto. E' vero che, in certi spettacoli televisivi mi fanno arrotolare al collo di certe bellissime attrici, ma sapessi quanto mi fanno soffrire, prima, per sterilizzarmi e togliermi il veleno. Io li odio soltanto, gli uomini! -
La povera Irene non sapeva come togliersi d'imbarazzo. - Io porto anche a te il mio messaggio di pace e di amicizia. Perché non lo accogli? -
Ma dovette fuggire di colpo, tutta spaventata, perché Svisso, colto di nuovo dalla fame, si era slanciato all'improvviso per farne un saporito bocconcino.
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Il più bel gioco del mondo - puntata 6 quilazio

Ed eccoci alla sesta puntata. I punteggi cominciano a migliorare, perchè pian piano cominciano ad emergere valori un po' più sicuri e stabili: comunque, le sorprese sono sempre in agguato, e sta a noi saperle intuire. Proviamoci.
BOLOGNA-SAMPDORIA 1-1 . Marcatori Di Vaio e Pazzini
CHIEVO -CAGLIARI 2-0 . Marcatori Pellissier e Moscardelli
FIORENTINA-PALERMO 2-2 . Marcatori Gilardino Ljajic Pastore Hernandez
GENOA-BARI 2-1 . Marcatori Toni Palacio Barreto
INTER-JUVENTUS 2-0 . Marcatori Eto'o e Milito
LAZIO-BRESCIA 2-1 . Marcatori Floccari Mauri Kone
LECCE-CATANIA 1-1 . Marcatori Corvia Mascara
NAPOLI-ROMA 1-2 . Marcatori Cavani Totti Vucinic
PARMA-MILAN 0-2 . Marcatori Ronaldinho Ibrahimovic
UDINESE-CESENA 3-1 . Marcatori Di Natale (2) Asamoah Giaccherini
Controlleremo il punteggio al termine degli incontri, domenica sera. Come sempre, 5 punti per il punteggio indovinato, 2 punti per il risultato indovinato (vittoria, pareggio, sconfitta), 1 punto per ogni marcatore indovinato. La volta scorsa abbiamo totalizzato 21 punti, che è un punteggio medio. Un buon punteggio va dai 30 in su.
N:B: Abbiamo indovinato due punteggi: Bologna-Sampdoria 1-1 e Genoa-Bari 2-1, per un totale di 10 punti. Abbiamo indovinato anche i risultati di Lazio-Brescia (vittoria della Lazio), di Parma-Milan (vittoria del Milan) e di Udinese-Cesena (vittoria dell'Udinese) per un totale di 3 x 2 punti= 6. Totale 10 + 6 = 16. Abbiamo infine indovinato le marcature di Gilardino, Pastore, Toni, Palacio, Barreto - en plein in Genoa-Bari: 5 + 3 = 8 punti!, e ancora i gol di Mauri e di Corvia, per un totale di 7 punti. Totalizzatore: 16 punti + 7 = 23, che rappresenta il record stagionale 8 (precedente 21 ).

mercoledì 29 settembre 2010

Anche contro il Brescia l'aquila volerà!

State tranquilli, tifosi laziali, e accorrete all'Olimpico: l'aquila biancoceleste volerà sul cielo della curva nord, compiendo l'intero volo dello stadio sulle note dell'inno "Vola, Lazio, vola!"
Ogni volta, c'è bisogno di uno speciale permesso, che la società biancazzurra ha garantito.
Prosegue fino a domenica il referendum per la scelta del nome: per il momento le preferenze vanno al nome Vittoria, seguito dal nome Libera.
La dirigenza della Lazio sta prendendo le contromisure su un tentativo dei tifosi romanisti di boicottare il referendum proponendo il nome " Skeggia, l'aquila che fugge". Ogni tentativo di boicottaggio sarà individuato ed eliminato, e i tifosi laziali hanno la garanzia che vincerà il nome autentico della grande aquila laziale, iniziativa
apprezzata e invidiata dai tifosi di altre società.
Domenica ancora all'Olimpico ad ammirare il volo della nostra aquila, auspicio di...Vittoria !



















Zoff, Capello, Benitez, Peruzzi: plebiscito per Reja

E' un vero plebiscito per Edy Reja: tutti i tecnici intervistati sull'argomento Lazio prima in classifica sono entusiasti per lui, esprimono stima e convinzione per le sue capacità e per le conseguenti possibilità della Lazio di restare in alto in classifica.
Fabio Capello, dall'Inghilterra, pur essendo in silenzio stampa, ha voluto ugualmente dire la sua per Reja, che è suo grande amico personale, ed è convinto che avrà un finale di carriera ancora in ascesa, con le migliori soddisfazioni.
Anche Dino Zoff, altro friulano di razza come Reja e Capello, ammira molto l'allenatore della Lazio e lo elogia per aver saputo formare in pochi mesi, in comune accordo con il presidente Lotito, una formazione tecnicamente molto pregevole e capace di ottenere eccellenti risultati.
Particolarmente interessante il giudizio di Rafa Benitez, che si dice ammirato e sorpreso per quello che sta facendo la Lazio nelle mani di Reja: se sia squadra da lottare per lo scudetto ce lo diranno i prossimi tre mesi.
Un altro grande ammiratore di Reja è Angelo Peruzzi, il tanto amato portiere di un recente passato biancoceleste: Angelo continua a far tifo per la Lazio anche se non c'è stata per lui la possibilità di diventarne direttore sportivo, come era stato prospettato. Peruzzi ha una fiducia sconfinata nelle capacità di Reja di far rendere la squadra al massimo, specialmente ora che è la formazione da lui voluta e minuziosamente impostata in tutti i suoi uomini. Le eccellenti prestazioni di Dias e Biava hanno rafforzato anche quella difesa che rimaneva l'unico punto discutibile.
Tutti i tecnici che hanno parlato di Reja hanno sottolineato il fatto che l'allenatore friulano già lo scorso anno, in condizioni difficilissime e con una squadra che non era stata formata da lui, nel finale ha raggiunto risultati squillanti, ottenendo, ad esempio, venti punti nelle ultime dieci giornate: se ripetesse questo exploit, stavolta con una squadra "sua", arriverebbe a fine campionato con 38 x 2 = 76 punti, che sono quasi una cifra da scudetto, specialmente quest'anno in cui nell'alta classifica pare ci sia un maggiore equilibrio e quindi non ci saranno punteggi particolarmente alti.
Anche il presidente Claudio Lotito ha grandi elogi per il suo allenatore, di cui sottolinea in particolare la sincerità e la trasparenza, grazie alle quali il rapporto tra loro riesce sempre chiaro e amichevole.
Tutti ammirano Reja, tutti sono convinti che farà l'exploit. Anche noi ci crediamo. Però, per favore, restiamo coi piedi per terra. Già domenica contro il Brescia, squadra insidiosa.
L'aquila ancora volerà.

martedì 28 settembre 2010

La Lazio vola...anche in borsa!

La Lazio non vola soltanto con l'aquila o in campionato, ma anche in borsa. Infatti, nelle sedute più recenti, nel giro di poco più di una settimana, il valore di una quota della Lazio in Piazza Affari a Milano è salito dallo 0,300 allo 0,400, e questo è un grandissimo balzo, esattamente del 25 per cento.
Come mai? Basta solo l'andamento del campionato? O si spiega con l'interesse di qualche gruppo a conquistare quote per un' eventuale compartecipazione nella gestione della società?
Quest'ultima ipotesi è stata nettamente smentita, mentre potrebbe pesare molto il fatto che il bilancio della società è in pratica attivo, perchè, se c'è un disavanzo di circa un milione di euro, la recente campagna acquisti è stata chiusa con un netto attivo grazie alla brillante operazione di vendita di Kolarov e di altri minori tipo Eliseu.
Lotito ha fatto conoscere le cifre della compravendita: la Lazio ha speso 16.5 milioni
per l'acquisto di Hernanes, Garrido, Gonzalez e Bresciano, ed ha guadagnato 20 milioni per la vendita di Kolarov, Eliseu e Cribari. Dunque, un attivo di 3.5 milioni, e con la squadra che ne è uscita potenziata tecnicamente. Bravi Lotito, Reja e Tare!
Dunque, in casa Lazio spira vento favorevole. Speriamo che duri a lungo.

Il rospo e la lucertola - 13 - storie di animali

Il prato era di un verde smeraldo. La stagione era bella e calda. Il rospo Botrò se ne stava disteso all'ombra di un cespuglio, vicino al ruscello, su una comoda sdraia, e non soffriva troppo il caldo, anche se ogni tanto sbuffava coi suoi guancioni rotondi.
La lucertola Scintilla, magra da far paura e sempre indaffarata, passava per caso lì vicino, e siccome era una linguaccia non poté fare a meno di dire la sua.
- Compare Botrò, sono due ore che stai lì sdraiato a non far niente. Padrone di far quello che vuoi. Però almeno non infastidire la gente con il tuo continuo crò crò!-
Botrò non voleva neanche rispondere all'importuna, e infatti non lo fece, e continuò a starsene all'ombra, succhiando ogni tanto con la cannuccia il tè freddo da un bicchiere. Forse era questo che infastidiva la lucertola, che era al lavoro da un bel po' di tempo per badare alla sua casa e ai suoi lucertolini.
Era una brava lucertola, e di solito si faceva i fatti suoi, ma quell'arrogante di Botrò proprio non lo digeriva: era ricco sfondato e non aveva certo bisogno di sfaccendare, lui! Era un ricco proprietario, e la lucertola doveva pagargli l'affitto della casa e di quel pezzetto di prato dal quale ricavava faticosamente di che vivere.
- Bè, Scintilla - disse finalmente il rospo quando la lucertola gli ripassò davanti. - Almeno non mi scocciare. Mi devi pagare ancora due mesi di affitto, e sei pure in ritardo con la rata del condominio - disse irritato Botrò, che era anche l'amministratore.
- Veramente mio figlio Lucio ha trovato il suo primo lavoro - dissse tutta contenta Scintilla. - Fra tre giorni prenderà il primo stipendio, e non è niente male per un ragazzo. I nostri problemi sono davvero finiti e finalmente potrò essere in regola con i pagamenti, caro signor Botrò! -
Botrò non aveva figli, e così ai suoi tanti difetti si univa anche quello dell'invidia. I tre ragazzi di Scintilla erano veramente in gamba, e destavano la simpatia e l'ammirazione di tutto il vicinato. Ma, mentre Botrò e Scintilla si stavano scambiando queste battute, all'improvviso si sentì un gran rumore: era una gara di motocross organizzata da una società sportiva del paese vicino, Dordogna. In un momento, il sentiero e il prato si trasformarono in un inferno rombante, con decine di motociclette potenti e scatenate.
Scintilla fece in tempo, con uno dei suoi guizzi tanto invidiati da Botrò, a mettersi in salvo su per la collina, ma il grosso e grasso rospo Botrò rimase travolto con tutta la sua sdraia, e si ritrovò per terra con una gamba malridotta, probabilmente fratturata.
Passato il grande trambusto, la lucertola Scintilla tornò sul prato per vedere che ne era stato di mastro rospo, e siccome era davvero una brava lucertola, malgrado la sua linguaccia, riuscì con gran fatica a riportare il rospo zoppicante nella sua ricca casa, lo mise a letto, chiamò il dottor Cicogna a prendersene cura, e da parte sua non mancò di curarlo, da buona vicina di casa.
E Botrò? Invece di ringraziarla, continuò a lamentarsi e a borbottare contro la brava Scintilla. Che ci volete fare? Certi tipi sono fatti proprio a quel modo lì.

lunedì 27 settembre 2010

Il pagellino di Chievo-Lazio

Muslera 6: segue il gioco senza doversi impegnare
Lichtsteiner 7: galoppa e crossa pericolosamente
Biava 6.5: attento e sempre bravo
Dias 6.5: quasi sempre fa il meglio
Radu 6.5: ordinato e sicuro negli interventi
Brocchi 7: vigoroso ed efficace, aiuta Matuzalem
Matuzalem 6.5: è davvero un bravo regista, in difesa
Mauri 8: in gran vena, presente in ogni circostanza
Hernanes 6.5: guida piuttosto bene la manovra
Floccari 6: non riesce a mettere molta grinta nell'azione
Zarate 7.5: dinamico, prorompente, gol prezioso!
Ledesma 6.5: molto utile nel finale
Reja 7: intelligente, non sbaglia nulla


Classifiche di rendimento per Fantacalcio - 5. giornata

Portieri: Viviano Rosati Antonioli
Difensori: De Silvestri Lichtsteiner Abate
Juan Nesta Cordoba
Chivu Burdisso Parisi
Centrocampisti: Krasic Gattuso Menez
Felipe Melo De Rossi Ricchiuti
Montolivo Almiron Aquilani
Mauri Hamsik Hetemaj
Attaccanti: Zarate Barreto Robinho
Lavezzi Corvia Palacio
Cavani Vucinic Matri
Allenatori: Ranieri Mazzarri Reja
Il migliore: senza dubbio il biondo Krasic, il nuovo Nedved, autore di una tripletta clamorosa in Juventus-Cagliari.
Il podio: dopo Krasic, al secondo posto il fenomenale Cavani, autore di una doppietta
avendo giocato solo i venti minuti finali di Cesena-Napoli; al terzo posto il laziale Maurito Zarate, autore di un magico gol sul terreno del Chievo.
La formazione della settimana: Viviano; De Silvestri, Nesta, Chivu; Krasic, Felipe Melo, Montolivo, Mauri; Zarate, Lavezzi, Cavani. Allenatore Ranieri.
La Nazionale della settimana: Viviano; De Silvestri, Nesta, Parisi; Gattuso, De Rossi, Montolivo, Mauri; Iaquinta, Corvia, Matri. Allenatore Ranieri.

ROMA ferma INTER, LAZIO sale in testa!

La quinta giornata è dominata dallo strepitoso successo della Roma sull'Inter (Vucinic al 92'), con relativo rilancio delle possibilità giallorosse - Ranieri ci crede sempre, e fa bene - e piccolo ridimensionamento dello strapotere interista. Anche i padroni del mondo qualche volta inciampano, e i conti con gli altri debbono sempre farli.
Campionato corto, cortissimo: la giornata ha favorito la rinnovata credibilità di squadre forti come il Milan (battuto il Genoa 1-0 con rete del solito Ibrahimovic) che ora è a soli due punti ; del Napoli strepitoso a Cesena (4-1 con doppio Cavani, Lavezzi, Hamsik e Parolo) e appaiato ai rossoneri; della Juventus, capace di farne quattro (a due) a quel Cagliari dalla difesa formidabile: clamorosa tripletta dello straripante Krasic, ormai ribattezzato il nuovo Nedved ( più Bonucci e doppietta di Matri). Anche la Juventus è rientrata in zona ambizioni, a soli tre punti dall'Inter.
E la Lazio? Zitta zitta si è portata in testa, alla pari con lo squadrone nerazzurro. A Chievo, gran gioco e una rete molto bella del ritrovato Zarate. Ecco una squadra costruita e guidata con intelligenza: lassù i conti dovranno farli anche con i biancocelesti di Reja e di Lotito.
Una giornata buona, oltre che per la Roma, anche per la Fiorentina, netta vincitrice del Parma (2-0, Ljajic e De Silvestri): guardate un po' che mucchione si è creato a quota 5, coinvolgente nella lotta salvezza una dozzina di squadre, e anche di più. Ma di turno in turno la situazione si chiarirà.
Bravo il Lecce a Palermo (2-2, con reti di Giacomazzi e Corvia rimontate da Pinilla e Maccarone), brava perfino l'Udinese che ha bloccato a Marassi la Sampdoria di Cassano sullo 0-0, mentre il Bologna ha raccolto un punto d'oro a Catania (1-1, con il solito Di Vaio e autorete di Britos). Oltre al bravo Catania di Giampaolo, non finisce di stupire il Bari di Ventura, che ha rimandato sconfitta l'ambiziosa matricola Brescia (2-1, reti di Rivas, Barreto e Kone), una squadra che insieme al coraggioso Chievo mantiene in classifica una posizione di prestigio, appena a un punto dal tandem Inter-Lazio.
E' insomma un campionato vivo e interessante, diverso dal solito, e che riserverà ancora delle sorprese.

I RISULTATI
Bari-Brescia 2-1
Catania-Bologna 1-1
Cesena-Napoli 1-4
Chievo-Lazio 0-1
Fiorentina-Parma 2-0
Juventus-Cagliari 4-2
Milan-Genoa 1-0
Palermo-Lecce 2-2
Roma-Inter 1-0
Sampdoria-Udinese 0-0

LA CLASSIFICA
Inter e Lazio 10
Brescia e Chievo 9
Milan, Catania, Bari e Napoli 8
Juventus e Cesena 7
Cagliari, Sampdoria e Bologna 6
Parma, Genoa, Lecce, Palermo, Roma e Fiorentina 5
Udinese 1

I CANNONIERI
5 reti: Eto'o dell'Inter e Cavani del Napoli
4 reti: Di Vaio del Bologna, Pellissier del Chievo e Matri del Cagliari
3 reti: Cassano della Sampdoria e Krasic della Juventus
2 reti: Barreto del Bari, Caracciolo del Brescia, Bogdani del Cesena, Moscardelli del Chievo, Ljajic della Fiorentina, Mesto del Genoa, Milito dell'Inter, Quagliarella, Marchisio e Iaquinta della Juventus, Inzaghi, Pato e Ibrahimovic del Milan, Cannavaro e Hamsik del Napoli, Ilicic e Pastore del Palermo, Borriello della Roma, Pozzi della Sampdoria

domenica 26 settembre 2010

Alonso e Ferrari ancora grandi a Singapore

Gran Premio di Singapore: dopo Monza, seconda vittoria consecutiva per Fernando Alonso e la Ferrari.
Anche stavolta è stata difficile, anzi ancora di più : Sebastian Vettel , con la Red Bull, è stato un avversario davvero terribile, superato per pochi decimi sul traguardo. Terza l'altra Red Bull di Webber, che resta primo in classifica, ma con soli undici punti su Alonso.
Anche la classifica costruttori può essere ancora a portata della Ferrari, una sessantina di punti si possono anche recuperare nei restanti quattro Gran Premi.
Massa, partito ultimo, è arrivato nono in zona punti con una bella rimonta.
Insomma, Ferrari ancora forte, e può essere ancora la più forte. E' una bella lotta a cinque: Webber 202, Alonso 191, Hamilton 182, Vettel 181, Button 177. Massa è sesto a 126.

ZARATE a Chievo: gol, vittoria e primato in classifica

Ma guardate un po' chi c'è in testa alla classifica, alla pari con la grande Inter?
Lazio, Lazio, Lazio! Un gran gol di Zarate al 24' della ripresa è bastato a farci vincere e a farci fare il grande balzo verso la vetta. Grazie, naturalmente, anche ai cugini della Roma che hanno messo un bel bastone tra le ruote dell'Inter.
Prima di quel gol, Zarate di gol se n'era divorati almeno un paio, più un...palo. Ma un bel passaggio filtrante di Mauri, il solitoMauri, ha permesso a Maurito di infilare Sorrentino con un tiro angolato da posizione difficile.
Nei venti minuti finali il Chievo ci ha dato dentro per cercare di pareggiare, e Reja ha dovuto togliere dal campo l'affaticatisssimo Brocchi e lo stesso Zarate, alquanto provato, facendo entrare Bresciano e Ledesma e rafforzando le retrovie ben pilotate da Matuzalem e Dias.
Nel primo tempo la Lazio ha dominato in lungo e in largo, ispirata da Hernanes e Mauri e con il Chievo rimasto sorpreso e praticamente a guardare. Eccellente la prova delle consolidate retrovie biancocelesti e del centrocampo, ma la Lazio un grosso
difetto ce l'ha: macina tantissimo gioco, ma fa pochissimi gol.
Reja deve cominciare a modificare questo rapporto: la Lazio deve essere più spietata
in area avversaria, gente che tira in porta ne ha tanta, ma devono esercitarsi a cannoneggiare di più le reti avversarie, dedicando più spazio a questo compito anche negli allenamenti.
Il fatto è che il portiere clivense Sorrentino ha fatto il fenomeno, specie contro uno Zarate al quale Reja ha fatto benissimo a comcedere fiducia: fresco e combattivo, è stato lui l'uomo al quale è legato il nostro secondo successo fuori casa dopo Firenze, e quello che ci ha riportato in testa alla classifica dopo le due prime illusorie giornate dell'anno scorso, freschissimi di conquista della SuperCoppa.
Siamo fiduciosi che quella della Lazio stavolta non è la parabola di una meteora, ma un percorso tranquillo e sereno, con la convinzione di essere forte.
Ma attenzione a qualche brutto falso passo casalingo: chi vince fuori, poi... No, non lo diciamo: domenica prossima, col Brescia all'Olimpico, dobbiamo dimostrare di essere davvero forti.
Un buon segno è il fatto che Muslera, stavolta, non si è dovuto chinare per la prima volta a raccogliere la palla in fondo al sacco. La nostra difesa si sta consolidando, ed è proprio questo che ci mancava.

Col Chievo ZARATE dal 1' e MATUZALEM al posto di LEDESMA

Chievo-Lazio riveste un'importanza straordinaria: se vince il Chievo, va in testa alla classifica, ma anche se dovesse vincere la Lazio i biancocelesti raggiungerebbero l'Inter al comando, perchè difficilmente il Brescia troverà disco verde a Bari contro la forte squadra di Ventura.
Reja sente tutta l'importanza di questo incontro, pur invitando tutti alla calma e alla prudenza. In settimana ha letto grandi segnali di riscossa in Maurito Zarate, e lo getterà in campo fin dal primo minuto accanto a Floccari, mentre nella ripresa certamente anche Rocchi sarà chiamato a dare il suo contributo.
Altra novità, sensazionale, è il turno di riposo concesso a Ledesma, che verrà sostituito nel compito di regista difensivo da Francelino Matuzalem, anche lui in buona salute. Come si vede, Reja sta dando il cambio un po' a tutti gli uomini della rosa, per non logorarli e mantenerli nella massima efficienza.
Ha recuperato Lichtsteiner e sarà in campo anche lui dall'inzio, ma comunque è sempre pronto quel gran bel giocatore nuovo che è il diciannovenne Cavanda: era da tempo immemorabile che la Lazio non metteva in campo un ragazzo così giovane nel ruolo di titolare.
Di ricambi ora ne abbiamo tanti: è stato recuperato anche Garrido, che presto, forse anche oggi, farà la sua ricomparsa. Abbiamo Bresciano e anche Kozak, e così pure Gonzalez, che mordono il freno. Tutta gente in gamba e dalle energie fresche. Ha detto bene Reja: nella mia carriera, non ho mai avuto una squadra tanto forte!
Speriamo che i risultati continuino ad arrivare, a partire da questa insidiosa trasferta: i Pellissier e i Moscardelli sono duri da tenere a freno!

L'aquila della Lazio ha 5 anni e vivrà fino al 2085!

State tranquilli, tifosi laziali: l'aquila biancoceleste starà con noi fino al 2085, perchè è giovanissima, ha soltanto 5 anni e può vivere fino a 80.
Inoltre la Lazio sta dirimendo i contrasti sorti con il Benfica. L'addestratore Juan Barnabè ha un contratto in esclusiva con la squadra portoghese e non potrà lavorare per la Lazio, ma delegherà il fratello José Maria, che così ha trovato anche lui un buon lavoro, che gli frutta qualcosa come 125 mila euro all'anno.
Infatti, ogni volo dell'aquila viene a costare sui 5 mila euro, e quella cifra si raggiunge calcolando le 19 partite casalinghe più altre sei partite, che possono essere di Coppa Italia quest'anno, più qualche grande amichevole internazionale. La cifra è destinata a crescere nei prossimi anni, se la Lazio andrà a giocare in Europa League, o, non si sa mai, in Champions League, ma comunque i costi saranno contenuti al massimo entro i 200 mila euro.Un conto a parte è il costo per vitto, alloggio e mantenimento dell'aquila a Formello. Ma il bel volatile si ripagherà certamente con la grande attrattiva che esercita sugli espettatori, bambini, giovani e vecchi.
L'aquila della Lazio è un bell'esemplare di aquila americana, ed è un po' più piccola di quella del Benfica avendo due anni di meno. Sembra comunque, dall'esito del referendun fra i tifosi, che si chiamerà anch'essa Vittoria come quella di Lisbona.
L'iniziativa di Lotito ha richiamato l'interesse di tutti gli sportivi italiani, ma anche l'attenzione della Protezione Animali: la Lazio garantisce però che è suo interesse trattare bene l'aquila, senza alcuna costrizione. Deve solo volare secondo le note di "Vola, Lazio, vola!", che l'aquila ha dimostrato subito di ben gradire.
Intanto la rivedremo subito, in occasione del prossimo incontro casalingo Lazio-Brescia di domenica 3 ottobre. Poi dovremmo rivederla al ritmo costante di ogni quattordici giorni.
Il prossimo derby? Ci sarà il 7 di novembre. Per il calendario è una gara casalinga della Lazio, dunque Vittoria volteggerà sul cielo della curva nord, con una bella capatina anche sulla curva sud. Purtroppo al derby di ritorno, in casa della Roma, sarà molto difficile che la dirigenza romanista conceda il volo all'aquila Vittoria della Lazio!

sabato 25 settembre 2010

Pubblicato "Paese di Ciociaria"

E' stato pubblicato, in un simpatico volume di circa 200 pagine, il nostro "Paese di Ciociaria", con i tipi di Mondolibri.
In copertina, una bella foto di Acuto, risalente all'anno 1979, quando l'abitato cominciava a dare segni di rilancio.
Il libro presenta le oltre cento puntate di "memorie di un bambino di dieci anni", come ricorda il sottotitolo.
Chi fosse interessato all'acquisto del libro può contattare l'e.mail di Qui Lazio.

Dai Frosinone: battuto anche il Varese con un gol di Lodi

Frosinone: e due! Seconda vittoria, sul coriaceo Varese. Gol del bravissimo Francesco Lodi all'inizio del secondo tempo e meritata affermazione dei ragazzi di Guido Carboni, la cui serie positiva si allunga.
I canarini sono nella parte alta del tabellone della classifica, a quota 9 punti dopo sei turni di campionato: Pensate che il terzo posto, valevole per la zona promozione, è a un solo punto, e quindi, se le cose continueranno così, nessuna prospettiva è esclusa.
Sabato prossimo sarà di turno la trasferta a Grosseto, con la squadra maremmana che è al terzultimo posto, e dunque non c'è nulla di proibitivo.
Basta stare con gli occhi aperti: prudenza e saggezza, sono l'imperativo dell'allenatore Carboni e dell'intero gruppo dirigenziale.

Chi troppo in alto va...La Cavese riparte da zero

Finita in mani forestiere, molto ambiziose ma per niente legate alle buone tradizioni locali, la Cavese 1919, quella di Cave in provincia di Roma, era arrivata a un livello piuttosto alto, corrispondente a una buona vecchia serie D.
Mancata un'ulteriore promozione - da matricola, era arrivata seconda alle spalle del promosso Zagarolo - la società si è sciolta, partiti tutti, dirigenti, allenatore e giocatori.
E' rimasta, solo ricordo di tanti sogni perduti, la nuova tribuna coperta, elegante nella sua struttura in legno e cemento, in via di ultimazione in questi giorni. Rimane ovviamente il bel campo del "Luigi Ariola", con il suo perfetto manto in erba sintetica.
Grazie all'intervento del Comune, ora la squadra riparte da zero, cioè con una umilissima terza categoria amatori. Resta in piedi anche la squadra juniores, che ha una buona struttura interamente locale.
E interamente locale sarà la squadra dei grandi, con dirigenti, allenatore e giocatori tutti di Cave (ce ne sono di buoni...) e senza pigne per la testa. Piano piano riprenderà la sua strada. Almeno in prima categoria ci può arrivare. L'accompagna il nostro più sincero in bocca al lupo.

Il corvo e il canarino - 12 - storie di animali

Un canarino, di nome Gianni, viveva splendidamente nella sua gabbia dorata. Aveva una voce così melodiosa, che tutti i passanti si fermavano ad ascoltarlo, estasiati. Il padrone era orgoglioso di lui, e non gli faceva mancare nulla: l'acqua sempre fresca, la gabbia sempre pulita e splendente, ogni sorta di semi di miglio o di altra cibaria di qualità.
Gianni non aveva problemi, si sentiva a suo agio, viveva al meglio la sua vita.
Ma un giorno, incuriosito dal suo canto, si accostò alla finestra un corvo, un corvo nerissimo e dalla voce gracchiante. Questo corvo, di nome Grigo, sapeva benissimo che la sua voce era orribile: solo una volta una volpe lo aveva coperto di elogi e gli aveva detto che, se la sua voce fosse stata bella come le sue penne...e allora lui, incoraggiato, aveva provato a cantare, ma dal becco gli era sfuggito quel bel pezzo di formaggio che la volpe, svelta svelta, non aveva neanche lasciato cadere per terra.
No, la voce di Grigo era veramente orribile. E allora si accostò con umiltà al canarino Gianni e disse: - Mio piccolo amico, ma come fai ad avere una voce così limpida e forte e armoniosa, ed hai un becco così piccolo? Guarda il mio becco: è bello e robusto, potrebbe produrre suoni potenti e ben modulati. Ma, ahimè, mi riesce solo un fastidioso crà! Forse perchè mangi cibi prelibati? Bevi acqua aromatica? Il tuo padrone ti dà qualcosa di speciale? -
Il canarino Gianni guardò Grigo con aria interrogativa e un po' infastidita. - No, no, caro corvo, la mia voce è così com'è, è un dono di natura come può essere il guizzo di un delfino o il bel mantello bianco e nero della zebra. Si nasce così -
- Ed io, allora, perchè sono nato? Qual è il mio dono speciale? - disse sconsolato il corvo.
-Non temere, amico: se sei fatto così ci sarà pure una ragione: il Creatore non fa mai le cose senza un perché -
Ma, mentre il canarino Gianni diceva queste cose, si alzò un vento fortissimo dalla parte del mare: le finestre sbatterono, la gabbia fu travolta e cadde giù fino al pian terreno, e il povero canarino, colpito a morte, poté far sentire la sua bella voce una volta ancora, e poi fece silenzio per sempre.
Il corvo, spaventatissimo, scrollò con energia le sue forti penne, e riuscì a salvarsi prendendo il volo e rifugiandosi tra i rami di una robusta quercia.
- Ti ringrazio, mio Dio! - disse commosso. -Ora capisco che tu mi hai dato non un dono, ma due: le mie robuste ali e la mia libertà -

Il volo dell'aquila

Amare la Lazio è una necessità, seguirla è un'avventura.

Il gioco più bello del mondo - puntata 5 quilazio

Eccoci subito alla quinta giornata. Prendiamo il nostro foglio di carta e scriviamo i pronostici. Speriamo di fare un buon punteggio, questa volta.
BARI-BRESCIA 2-0. Marcatori Barreto e Ghezzal.
CATANIA-BOLOGNA 2-2. Marcatori Maxi Lopez Mascara Di Vaio Gimenez.
CESENA-NAPOLI 1-2: Marcatori Giaccherini Lavezzi Cavani.
CHIEVO-LAZIO 1-2. Marcatori Pellissier Floccari Hernanes.
FIORENTINA-PARMA 3-0. Marcatori Gilardino(2) Vargas
JUVENTUS-CAGLIARI 3-0. Marcatori Iaquinta Krasic Quagliarella
MILAN-GENOA 2-0. Marcatori Ibrahimovic Ronaldinho
PALERMO-LECCE 3-1. Marcatori Pastore (2) Hernandez Corvia
ROMA-INTER 2-2. Marcatori Totti Adriano Milito Eto'o
SAMPDORIA-UDINESE 1-3.Marcatori Pazzini Di Natale (2) Asamoah
Per il totalizzatore: 5 punti per ogni punteggio esatto; 2 punti per il risultato giusto (vittoria, pareggio, sconfitta); 1 punto per ogni marcatore indovinato. Un buon punteggio è intorno ai 30 punti, ma ad inizio campionato le sorprese sono tante, e finora il punteggio migliore è stato 15.
N.B. Dalla verifica risulta: indovinati 7 risultati (ma non i punteggi): Bari-Brescia, Catania-Bologna, Cesena-Napoli, Chievo-Lazio, Fiorentina-Parma, Juventus-Cagliari, Milan-Genoa: totale 7 x 2 = 14; indovinati i gol di Barreto, Di Vaio, Lavezzi, Cavani (1), Krasic, Ibrahimovic e Corvia, per un totale di 7. Totalizzati 14+7 = 21 punti, che per ora rappresentano il primato stagionale.

venerdì 24 settembre 2010

Il nome dell'aquila: Libera, Olimpia, Vittoria o Skeggia

Non è stato ancora scelto il nome dell'aquila biancoceleste, che probabilmente volerà nel cielo della curva nord per tutti gli incontri casalinghi della Lazio.
Al termine previsto per lo scrutinio dei voti, cioè le ore 14 di mercoledì 22, i nomi votati risultavano alla pari o quasi, ed erano questi quattro: Libera, Olimpia, Vittoria e Skeggia.
Il presidente Lotito, che è particolarmente soddisfatto del nuovo clima di entusiasmo che si sta creando intorno alla squadra ( e anche in borsa...), ha deciso di rinviare il termine del voto fino al momento in cui non ci sarà una maggioranza netta.
Sta prendendo piede il nome Skeggia, peraltro già affibbiato all'aquila laziale nei documenti scritti e negli adesivi, in quanto adatto a un'aquila indipendentemente dal sesso del volatile, senza problemi dunque sulla scelta dell'animale.
Staremo a vedere quale sarà il risultato finale. Comunque l'inziativa dell'aquila sta riportando serenità e interesse intorno alla più antica squadra di Roma, la storica Lazio, e alla sua polisportiva, che è la più grande del mondo.

L'INTER è già in fuga - La LAZIO tiene

La novità assordante di questo turno infrasettimanale, oltre alle clamorose sconfitte di Juventus, Napoli e Roma, è la facilità con cui l'Inter, sbarazzandosi con una quaterna secca - o meglio due ambi di Milito e di Eto'o - del pur quotato Bari, ha già staccato il gruppo, trovando il primato da sola. Se le altre grandi non si svegliano, a Natale il campionato potrebbe essere già chiuso, anche se l'esperienza insegna il contrario.
In quattro giornate, l'Inter ha staccato di ben cinque punti il Milan, fermato da una Lazio che si è dimostrata di pari valore a confronto coi rossoneri, i quali avranno fuoriclasse come Ibrahimovic, ma tra i biancocelesti questo ruolo lo sta assumendo Hernanes, ben sostenuto da Floccari.
Peggio del Milan sta facendo la Juventus, che di punti in meno ne ha addirittuta 6, a causa del tracollo contro il Palermo nel posticipo di ieri sera (1-3, gol di Pastore, Ilicic, Bovo e poi Iaquinta). I bianconeri, illusi dal 4-0 di Udine, hanno riproposto tutta una serie di gravi problemi, coinvolgenti Del Piero, Amauri e l'intero blocco difensivo a partire da Chiellini. Inutile l'impegno di Krasic, che finora è stato l'unico ad alimentare speranze. Ora si parla addirittura del ritorno di Nedved, scomparso il quale è scomparsa la grande Juventus. Ma dubbi nascono dalla gestione di Del Neri.
Piange a dirotto anche la Roma, che ha trovato disco rosso a Brescia (2-1, gol di
Hetemaj, Caraccciolo e Borriello) malgrado l'innegabile impegno profuso: l'arbitro Russo però l'ha combinata grossa, non vedendo un rigore a favore dei giallorossi e concedendone invece uno inesistente alle rondinelle, con relativa espulsione e crisi isterica dell'innocente Mexes. In crisi anche Ranieri, che è arrivato ad accusare Lippi di volergli soffiare il posto alla guida dei giallorossi, che si sentono ormai vedovi di quel supporto morale costituito da sempre dalla generosa Rosella Sensi.
E' crollato il Napoli di fronte al suo pubblico, proprio con stesse modalità della Juventus, non avendo saputo resistere alla fresca vena del Chievo trascinato dall'implacabile Pellissier, autore di una doppietta nel 3-1: gli altri gol sono di Hernandez e di Paolo Cannavaro. Anche in questo caso, comunque, Mazzarri ha lamentato torti arbitrali.
Così Brescia e Chievo, vittoriose contro due quotate aspiranti alle prime piazze, sono divenuti gli unici avversari diretti dell'Inter, con una supremazia del Lombardo-Veneto dominatore in classifica. Al quarto posto, ma già staccate di tre punti, oltre alla ben calibrata Lazio di Reja, troviamo le altre due sorprese del campionato: il Catania e il Cesena, che era in testa con l'Inter, ma che gli etnei hanno piegato nettamente con il classico 2-0 (Silvestre e il redivivo Maxi Lopez).
Il Cagliari, che ha la difesa più forte del campionato - un solo gol al passivo, quello del 5-1 con la Roma - è da solo a quota 6 per aver fermato sullo 0-0 una Sampdoria ancora incapace di vincere dopo il buon esordio col 2-0 alla Lazio.Ora i blucerchiati si ritrovano a quota 5 in un gruppone composto da ben 7 squadre: il Milan, il Napoli, il Bologna che ha piegato 2-1 l'Udinese ( il solito Di Vaio, Gimenez e Di Natale), il Genoa che ha impattato a Marassi con la Fiorentina (Gilardino e Mesto), e infine il Parma che ha resistito a Lecce (1-1, Jeda e il vecchio Crespo).
Questo grande mucchio precede di un punto Lecce, Palermo e Juventus, con il bel risveglio dei rosanero di Delio Rossi a Torino: si sapeva che presto o tardi il bravo allenatore ex laziale avrebbe suonato la sveglia ai suoi ragazzi.
La zona retrocessione è per ora formata dalla Roma e dalla Fiorentina a 2 punti, e dall'Udinese ancora a zero. Si tratta di formazioni illustri, la cui inevitabile rimonta getterà fuoco su tutte le squadre che le precedono fino a 5 punti, cioè dall'ottavo posto in giù! Se le emozioni mancano in testa, sono invece preannunciate in gran quantità nella coda.

I RISULTATI
Bologna-Udinese 2-1
Brescia-Roma 2-1
Cagliari-Sampdoria 0-0
Catania-Cesena 2-0
Genoa-Fiorentina 1-1
Lecce-Parma 1-1
Cagliari-Sampdoria 0-0
Inter-Bari 4-0
Juventus-Palermo 1-3
Lazio-Milan 1-1
Lecce-Parma 1-1
Napoli-Chievo 1-3

LA CLASSIFICA
Inter punti 10
Brescia e Chievo 9
Lazio, Catania e Cesena 7
Cagliari 6
Milan, Sampdoria, Parma, Napoli, B0l0gna, Genoa e Bari 5
Lecce, Palermo e Juventus 4
Roma e Fiorentina 2
Udinese 0

I CANNONIERI
5 reti: Eto'o dell'Inter
4 reti: Pellissier del Chievo
3 reti: Di Vaio del Bologna, Cavani del Napoli, Cassano della Sampdoria
2 reti: Caracciolo del Brescia, Matri del Cagliari, Bogdani del Cesena, Moscardelli del Chievo, Mesto del Genoa, Milito dell'Inter, Marchisio, Iaquinta e Quagliarella della Juventus, Inzaghi e Pato del Milan, Cannavaro del Napoli, Pastore e Ilicic del Palermo, Borriello della Roma, Pozzi della Sampdoria


giovedì 23 settembre 2010

Classifiche di rendimento per Fantacalcio 4. giornata

Portieri: Frey Agazzi Sereni
Maicon Cavanda Munoz
Cassani Lucio Astori
Giacomazzi Cordoba Bovo
Centrocampisti: Ilicic Stankovic Mesto
Cambiasso Nainggolan C.Ledesma
Pastore Snejider Carboni
Hernanes Montolivo Hetemaj
Attaccanti: Pellissier Eto'o Palacio
Milito Gilardino Caracciolo
Di Vaio Borriello Crespo
Allenatori: Benitez Delio Rossi Pioli
Il migliore: il palermitano Pastore, grande protagonista del successo sul campo della Juventus.
Il podio: dopo Pastore, secondo il clivense Pellissier, autore della gran doppietta sul terreno del Napoli; terzo l'interista Milito, autore anche lui di una bella doppietta contro il Bari.
La formazione della settimana: Frey; Maicon, Cassani, Giacomazzi; Ilicic, Cambiasso, Pastore, Hernanes; Pellissier, Milito, Di Vaio. Allenatore Rafa Benitez.
La nazionale della settimana: Agazzi; Astori, Cassani, Giacomazzi; Mesto, Brocchi, Carboni, Montolivo; Pellissier, Gilardino, Di Vaio. Allenatore Delio Rossi.

Il pagellino di Lazio-Milan

Muslera 6.5: attento e bravo
Cavanda 6.5: ci sa fare, e come!
Biava 6.5: è in stato di grazia
Dias 6: forte: peccato quell'errore...
Radu 6.5: si sta facendo largo
Brocchi 6.5: chiara visione di gioco
Ledesma 7: regista impeccabile
Foggia 6: sacrificio e volontà
Hernanes 7.5: è l'uomo in più che ci serviva!
Mauri 6.5: mobile e insidioso
Floccari 7: che gol, ragazzi!
Rocchi 6: s'impegna a fondo
Zarate 6: voglia di riscatto
Reja 6.5: saggio al momento giusto

L'ape e la farfalla - 11 - storie di animali

L'ape Geronzia aveva un gran da fare, quella mattina: succhiare nettare dai fiori di qualunque specie, e fare avanti e indietro dall'alveare che non era poi tanto vicino. Indossava una tenuta da lavoro, pantalone nero e maglietta gialla: niente di che, mica poteva star a badare troppo all'eleganza.
Invece la farfalla Eufrasia si guardava intorno, pure lei girando da un fiore a un altro, ma a un ritmo rilassato e disteso. Si girava intorno più che altro per mostrare a tutti il suo abito nuovo nuovo: linee perfette, colori smaglianti, lei si serviva solo da sartorie di prima classe.
L'ape lavorava sodo, e se vedeva un bambino si scansava per non perdere tempo e non fargli del male. Eufrasia, invece, sembrava che i bambini li aspettasse a bella posta, per stupirli coi suoi fantastici colori e sentirli gridare: - Guarda, guarda, quant'è bella! -
Lei spiccava un piccolo volo, morbido e breve, tanto per farsi rincorrere senza mai lasciarsi prendere.
Geronzia non nutriva buoni sentimenti verso Eufrasia. - Ma come farai a passare una giornata intera così! Non hai proprio niente da fare oltre a specchiarti e starti a dire quanto sei bella? Che esempio dai a quei bambini? Che cosa insegni loro per la vita? -
La farfalla Eufrasia era bella, ma non era del tutto stupida. - Mia cara ape, io ti ammiro per il gran lavoro che tu fai. Tu produci il miele, una delle cose più dolci e buone della vita. Col tuo miele si fanno i dolci e si fanno bevande per ristorarsi e per curare il mal di gola. La gente ti ama. Tu però non ti curi per niente di essa, anzi, se appena appena qualcuno ti dà un po' di fastidio, tu lo pungi senza pietà, a costo di rimetterci la vita -
- E tu, la vita, come te la giostri? Solo giocando e svolazzando? Non hai nessuno scopo apparente -
- Hai ragione tu, Geronzia. Ma io debbo vivere, vivere, vivere. Lo sai che quasi tutte noi farfalle viviamo lo spazio di un mattino? Lo sai che una nostra famiglia, quella delle Effimere, vive soltanto dall'alba al tramonto? Il destino ci ha create così. A che scopo dovremmo dunque lavorare, sapendo che per noi non c'è domani? -
L'ape Geronzia rimase colpita da queste parole. Se le avessero detto che anche per lei un domani non c'era, se le avessero detto che non aveva neanche una giornata di avvenire, a che scopo allora affannarsi per raccogliere nettare, portarlo all'alveare,
e poi lavorare ancora e ancora per fare il miele?E poi l'uomo avrebbe goduto di quel miele, mentre alle povere api non toccavano che fatica e affanno.
- Ma guarda come sono brutta, amica mia. Non potrei mettermi a volare intorno senza far nulla, col vestito della festa, e a giocare coi bambini? Vivi tu, che puoi. La vita ti dà questo, e tu prendilo! Hai proprio ragione -
Così Geronzia, brontolando tra sé, salutò la bella farfalla,e riprese mestamente la via verso l'alveare, sapendo che quello era il suo destino.


mercoledì 22 settembre 2010

FLOCCARI dice no al MILAN

La Lazio ci ha messo l'anima, ma il Milan ha dimostrato di essere forte, e con Ibrahimovic ha avuto la partita tra le mani al 20' della ripresa.
I biancocelesti non si sono arresi. Reja ha gettato in campo sia Rocchi che Zarate a fianco di Floccari, ed anche Hernanes si è messo a giocare da attaccante.
Col cuore la Lazio è riuscita a riagguantare un prezioso pareggio. Al 35' una travolgente avanzata di Hernanes ha messo sui piedi di Floccari un pallone d'oro: stangata di sinistro, palla all'incrocio dei pali; la Lazio ha ripreso per i capelli una partita che sembrava andata.
E' una Lazio che non si è persa d'animo, ed ha una grande volontà che riesce a realizzare il difficile ed anche l'impossibile. In altri tempi la squadra si sarebbe arresa, ma questa è una Lazio diversa.
Fino al gol di Ibrahimovic la Lazio ha disputato una buona partita difensiva, ma Floccari era troppo isolato in avanti.
Solo quando ha visto profilarsi la sconfitta, Reja ha osato, e si è vista un'altra Lazio, una Lazio offensiva che ha salvato la partita ed ha anche cercato la vittoria sfiorandola con un gran tiro di Hernanes.
Scintille nel finale, con il Milan che prende la traversa con Zambrotta, e con Radu che salva su Boateng.
Ma la Lazio non solo non meritava di perdere, ma ha meritato quanto e più del Milan, che resta sempre uno squadrone. Una Lazio che vale, e che siamo convinti riuscirà a fare bene anche domenica a Chievo, contro una squadra che ha trionfato a Napoli.
Tra i più brillanti Biava, Ledesma, Mauri ed Hernanes, ma bravi tutti: una squadra di carattere e capace di reagire con indomabile orgoglio.
L'aquila ha volato. Il suo volo diventerà sempre più sicuro. Il suo nome è Libertà.

LAZIO-MILAN con BROCCHI e ZARATE - Commento alle 23

Due novità, per Lazio-Milan, rispetto a Firenze: Bresciano e Matuzalem, non completamente in ordine dal punto di vista fisico, lasceranno il loro posto a Brocchi e Zarate, in uno schieramento 4-3-1-2 che prevede a centrocampo Brocchi, Ledesma, Mauri, poi Hernanes, e in avanti Floccari e Zarate, con Rocchi e Kozak pronti a subentrare nella ripresa.
Confermati in difesa Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu, con Stendardo e Cavanda in preallarme. Ancora in rodaggio Garrido, Diakité e Del Nero.
Ci sembra una Lazio bene assestata a centrocampo, con Hernanes che ha il prezioso compito del lancio a Floccari, Zarate e poi a Rocchi o anche al giovane e incisivo Kozak. E' qui in avanti che i movimenti della Lazio vanno perfezionati, con gli inserimenti di quel Mauri che ad oggi è il giocatore più prezioso e determinante.
Il Milan si annuncia fortissimo in avanti con Ronaldinho e Ibrahimovic, ma anche rinforzato a centrocampo con il recupero di Gattuso. Abate prende il posto di Bonera
in difesa. Viene spostato in avanti il poderoso Boateng, che ha qualcosa da dirci. E poi c'è Nesta, lì dietro, che farà di tutto per strappare l'applauso ai suoi vecchi tifosi.
E l'aquila, che farà? Riuscirà a tenere il volo per più di tre minuti? Dicono che questo sarebbe pronostico di vittoria sicura, meglio che il polipo dei mondiali.
Vi aspettiamo per il nostro sollecito commento intorno alle 23, appena terminato l'incontro.

Il sesso dell'aquila

Ci hanno raccontato tutto, perfino che cosa mangia e dove dorme, ma non ci hanno detto di che sesso è. Curioso: tutti hanno presupposto che fosse femmina, e il referendum sul nome alla fine è rimasto incerto fra Libera e Olimpia.
Ma se l'aquila fosse maschio? La chiameremmo con un nome di donna? Hanno fatto la cosa giusta al Benfica, dove di aquile ce n'è più di una, e i nomi da darle sono due: uno maschile, Glorioso, e uno femmminile, Vitoria. Così la chiameranno di volta in volta, a seconda del sesso. La Lazio dovrò adeguarsi, se non vuole cadere nel ridicolo.
Ridicolo invece l'atteggiamento degli animalisti. E che tortura le stanno infliggendo, a questa povera aquila? Quella di adeguare i suoi movimenti al bellissimo inno della Lazio? Niente niente fossero romanisti, questi animalisti?
Oppure la tortura di avergli tolto la libertà? Ma allora dovrebbero protestare anche per ogni pollo, gallina, tacchino, coniglio, pecora, capra ecc...ecc... In fondo l'aquila, volendo, potrebbe sempre scappare prendendo il volo, ma la gallina no.

martedì 21 settembre 2010

Il delfino e la sirena - 10 - storie di animali

Quando, in alto mare, i viaggiatori di una nave vedono una schiera di delfini che danzano sulle onde, si scavalcano, scompaiono, riemergono sprizzando gioia in ogni movimento, hanno l'impressione che quei mammiferi stiano organizzando una piccola festa per loro: sono felici di vederli, vorrebbero parlarci, vorrebbero esprimere chissà quali sentimenti.
Ed è vero: se c'è un animale marino che mostri di amare l'uomo, questo è proprio il delfino. Tanti episodi ci narrano di come un delfino sia stato capace di salvare un uomo in pericolo.
Ma se invece passa una nave, una nave antica, con le sue vele aduse alle tempeste, e i naviganti vedono da lontano, su un isolotto o su una scogliera lì vicina, delle donne con lunghi capelli, bellissime, e con una grande coda simile a quella di un pesce, e odono un canto dolcissimo che li chiama, che li vuole, li desidera, li attira...sì, le sirene, sì, quelle sono davvero pericolose, e chi ha udito la loro bellissima voce, ed ha accolto l'invito, non è mai tornato indietro, non ha mai potuto raccontare agli altri come si è conclusa la sua avventura.
Solo un uomo, Ulisse, riuscì a sentire il loro canto e a raccontarlo a noi, ma perché turò le orecchie di tutti i suoi marinai, si fece legare strettamente all'albero maestro della nave, e solo facendo forza al suo animo riuscì a superare le sirene, il loro canto, i loro scogli insidiosi.
Un giorno un gruppo di delfini passò accanto alla scogliera delle sirene. Queste cominciarono il loro canto: prima piano, pianissimo, poi sempre più forte e vibrante. Il delfino Salvo ebbe il coraggio di accostarsi e di fermarsi di fronte alla sirena più bella, Ahissa.
- Mia cara sirena - ebbe il coraggio di dirle - non so se la mia audacia sarà punita, ma io non sono fragile come un uomo e penso di resisterti. Sei bellissima e sai cantare davvero bene, ma io riesco a godermi il doppio spettacolo senza avere la tentazione di gettarmi addosso alla scogliera per raggiungerti -
- Ma tu sei il famoso Salvo, il delfino più coraggioso di tutto l'universo -rispose Ahissa. - Vedi? I tuoi compagni hanno paura e sono rimasti al largo, lontano quel tanto da non sentire la nostra voce. Noi abbiamo da sempre rappresentato l'ebbrezza dei sensi, l'abbandono alle passioni, il richiamo sconfinato dell'amore. Queste sono passioni che travolgono, e dopo pochi momenti di estasi si tramutano in tragedia. Chi ama noi, e ci ascolta, lo aspetta soltanto la morte -
Salvo si sentiva molto turbato, e capiva quale grande pericolo stava correndo. La bellezza di Ahissa era straordinaria, la sua voce dolcissima prometteva gioia profonda e intensa. Ma Salvo era davvero forte nell'animo: lui amava Merryl, la sua delfina, e i suoi bravissimi figli, ammirati da tutta la torma che dominava quelle parti dell'oceano e applauditi e amati anche dagli abitanti di quelle isole per le loro acrobazie e la loro simpatia.
- Mia cara Ahissa - disse Salvo con la voce un po' turbata ma decisa - l'amore che tu prometti dura poco e produce morte. L'amore vero produce vita e dura per sempre. Non avertene a male se ti saluto e ti lascio sola con le tue belle compagne -
Finalmente, con le sue sole forze, un essere vivente era riuscito a sconfiggere le forze travolgenti della passione e dell'illusione. Con un guizzo, Salvo si girò e raggiunse in breve i suoi compagni, per tornare dove lo aspettavano Merryl e i suoi giovani figli.

lunedì 20 settembre 2010

Il gioco più bello del mondo - puntata 4 quilazio

A ritmo incalzante, riprende il gioco sul campionato. Si gioca mercoledì, con l'appendice di Juventus-Palermo giovedì.
BOLOGNA-UDINESE 1-2 marcatori Di Vaio Di Natale Floro Flores
BRESCIA-ROMA 0-3 marcatori Totti Borriello Brighi
CAGLIARI-SAMPDORIA 1-0 marcatore Acquafresca
CATANIA-CESENA 1-1 marcatori Mascara Giaccherini
GENOA-FIORENTINA 2-2 marcatori Destro Toni Gilardino 2
INTER-BARI 2-0 marcatori Milito Eto'o
JUVENTUS-PALERMO 3-1 marcatori Iaquinta Quagliarella Del Piero Pastore
LAZIO-MILAN 2-0 reti Hernanes Kozak
LECCE-PARMA 1-0 Di Michele
NAPOLI-CHIEVO 2-0 Cavani Lavezzi
Provateci anche voi: scrivete tutto su un foglio libero e poi controllate. Se farete intorno ai 25-30 punti sarà un ottimo risultato: 5 punti per il punteggio esatto, 2 punti per il risultato (vittoria, pareggio, sconfitta) e 1 punto per ciascun marcatore indovinato.N:B: Al controllo di giovedì, risultano indovinati i risultati - ma non i punteggi - di Genoa-Fiorentina e di Inter-Bari, 2 punti + 2 punti= 4; indovinati i nomi dei marcatori Di Vaio, Di Natale, Borriello, Gilardino (1), Milito, Eto'o, Iaquinta, Pastore e Di Michele, in tutto 9, con risultato finale di 4+9= 13 punti. Molto pochi.

Il pagellino di Fiorentina-Lazio

Muslera 6: è stato sempre sicuro
Lichtsteiner 6.5: è in forma, e non ha paura di avanzare
Biava 7: energico e in piena forma, tra i migliori
Dias 6.5: sta bene, dinamico e sicuro negli interventi
Radu 6.5: si sta rilanciando con buone prove
Ledesma 8: una prestazione veramente splendida
Matuzalem 6.5: buona visione di gioco
Mauri 7.5: ancora protagonista, ispirato e lineare
Hernanes 7: sta crescendo a vista d'occhio: il suo ambientamento progredisce
Bresciano 6: alcuni spunti interessanti
Brocchi 7: mobile, dinamico e preciso
Rocchi 6.5: gran lavoro nell'intera area viola
Kozak 7: pericoloso, sempre al punto e al momento giusto
Reja 8: ha indovinato tutto, formazione e sostituzioni


Classifiche di rendimento per Fantacalcio -3. giornata

Portieri: Rosati Andujar Storari
Difensori: Grava Lichtsteiner Ceccarelli
Von Bergen Bonucci Biava
Capuano Campagnaro Agostini
Centrocampisti: Krasic Boateng Hernanes
Ledesma Gargano Felipe Melo
Marchisio Ljajic Brocchi
Diamanti Mauri Pazienza
Attaccanti: Lavezzi Bogdani Quagliarella
Eto'o Caracciolo Kozak
Di Vaio Cavani Giaccherini

Allenatori:Reja Ficcadenti Mazzarri
Il migliore: l'interista Eto'o, con la sua doppietta decisiva a Palermo.
Il podio: al secondo posto il laziale Ledesma, protagonista a Firenze. Al terzo posto il bresciano Diamanti, che col suo gol ha tolto il primato al Chievo.

La formazione della settimana: Rosati; Grava, Von Bergen, Capuano; Krasic, Ledesma, Marchisio, Diamanti; Lavezzi, Eto'o, Di Vaio. Allenatore Reja.
La Nazionale della settimana:Rosati; Grava, Bonucci, Capuano; Brocchi, Marchisio, Mauri, Diamanti; Quagliarella, Caracciolo, Di Vaio. Allenatore Reja.

FROSINONE imbattuto a Cittadella: miracolo al 92'

Continua la serie positiva del sorprendente Frosinone, che si batte alla grande dovunque vada. Stavolta la prodezza è venuta da Cittadella, dove i canarini di Carboni hanno dovuto
stare sotto per lungo tempo dell'incontro, dopo un rigore realizzato da Piovaccari al 38' del primo tempo.
Ma il Frosinone, con il suo gran cuore, ha cercato in tutti i modi la rimonta, e questa è avvenuta in piena zona recupero, al 92', con il bravissimo Gianluca Sansone.
I frusinati, con 6 punti in graduatoria, sono sempre a centro classifica, ma sabato prossimo hanno una grande occasione, ospitando in casa il Varese: in caso di vittoria, la classifica si farebbe abbastanza interessante e promettente.
Perciò, forza Frosinone: è un'occasione da non mancare!
Anche nella trasferta di Cittadella, la squadra di Guido Carboni ha confermato la sua grande solidità difensiva: ora si aspetta un risveglio dell'attacco, con Santoruvo e compagni vogliosi di dare spettacolo di fronte al pubblico amico.

L'INTER è già prima. E la LAZIO terza

Tre giornate di campionato, e l'Inter di Rafa Benitez è già prima. Senza brillare e senza convincere troppo, ma le cifre parlano. Messa sotto dal Palermo nel primo tempo con un gol di Ilicic, nel secondo tempo Eto'o, capocannoniere al posto di uno spento Milito - ma si riaccenderà presto, e allora... - con una doppietta ha messo le cose a posto.
Ora il Milan, fermato al Meazza dal sorprendente Catania (vantaggio di Capuano recuperato dall'immancabile Inzaghi), ha già un ritardo di tre punti: i troppi fuoriclasse non fanno ancora squadra, anzi fanno male alla squadra. A pari punti col Milan c'è già la Juventus, straripante a Udine con un grande Krasic e con un poker di gol - Bonucci, Quagliarella, Marchisio, Iaquinta, quest'ultimo autore di una sceneggiata che non è piaciuta al pubblico friulano e soprattutto al presidente Mazza che lo riteneva la sua creatura prediletta. Ma l'Udinese, quest'anno, sembra proprio una squadra-coniglio, sempre in difficoltà ad ogni inizio di stagione, ma in questa stagione ancora di più, unica a quota zero.
Alla stessa altezza di Milan e Juventus poteva benissimo esserci la Roma, alla quale invece non è bastato il 2-0, reti di Borriello e Brighi, e si è fatta infilare negli ultimi cinque minuti da una doppietta dell'ex laziale Di Vaio, che anziché col Bologna credeva di essere in campo ancora coi colori biancocelesti. Pensate la sua gioia.
La Roma ha mostrato seri problemi di preparazione, ed ora si trova a quota 2, con ben cinque punti di ritardo dall'Inter.
E' emerso al primo posto, alla pari con gli interisti, il mirabolante Cesena di Ficcadenti, che è riuscito a piegare il Lecce con una rete del cecchino Bogdani.
A questo punto dobbiamo parlare della Lazio, sorprendente vincitrice a Firenze per 2-1
in rimonta dopo il solito dubbio rigore realizzato da Ljajic. Le reti portano la firma di Ledesma e di Kozak, ma grande è stata la prova soprattutto del pentagono di centrocampo, composto tutto da piedi buoni: Matuzalem, Ledesma, Bresciano, Hernanes e Mauri. La Lazio ora è terza alla pari col Brescia, clamoroso vincitore a Chievo con un gol dell'emergente mediano Diamanti, e con lo stesso Chievo, che in soli sette giorni ha perduto l'incredibile primato solitario.
Sul valore della Lazio ci dirà tutto, già mercoledì, il grande incontro dell'Olimpico fra i biancocelesti di Reja e il già discusso ma sempre temibile Milan: e per l'occasione, una vera aquila volerà sul cielo della curva nord. Voleranno in campo anche gli aquilotti della Lazio?
Bel colpo del Napoli sul terreno della Samp: sembrava fatta per i blucerchiati dopo il rigore di Cassano, ma Hamsik e il solito grande Cavani hanno dato ai partenopei la prima vittoria del campionato nel giro dei cinque minuti finali. Ora il Napoli è a soli due punti dalla vetta, a quota 5 con Bari e Cagliari, che hanno diviso la posta nell'anticipo di mezzogiorno sul campo barese, dove tutti hanno accusato il caldo eccessivo lamentandosi dell'orario.
A quota 4, allineati con Milan, Juventus e Sampdoria, troviamo anche Parma e Genoa, che hanno impattato 1-1 sul terreno dei parmensi (rigore di Toni rimontato da Zaccardo). E alla stessa quota 4 è questo sorprendente Catania di ogni inizio di campionato.
Il Lecce, sconfitto a Cesena, si è fermato a 3 punti, mentre a 2 troviamo insieme Roma e Bologna, affratellate dal 2-2 all'Olimpico. Il ritardo della Roma è consueto in apertura di torneo: inevitabile sarà la gran rimonta di sempre di quel galvanizzatore che sa essere Ranieri.
In zona retrocessione, con un solo punto, troviamo due squadre già in crisi, Fiorentina e Palermo, sconfitte in casa da Lazio e Inter, ma con gradissime possibilità di rilancio, così come crediamo che accadrà per l'Udinese di Guidolin nonostante il desolante zero nel carniere.

I RISULTATI
Bari-Cagliari 0-0
Cesena-Lecce 1-0
Chievo-Brescia 0-1
Fiorentina-Lazio 1-2
Milan-Catania 1-1
Palermo-Inter 1-2
Parma-Genoa 1-1
Roma-Bologna 2-2
Sampdoria-Napoli 1-2
Udinese-Juventus 0-4

LA CLASSIFICA
Inter e Cesena 7 punti
Lazio, Chievo e Brescia punti 6
Napoli, Cagliari e Bari punti 5
Milan, Parma, Catania, Genoa, Juventus e Sampdoria punti 4
Lecce punti 3
Bologna e Roma punti 2
Fiorentina e Palermo punti 1
Udinese punti 0

I CANNONIERI
3 reti: Cassano della Sampdoria, Eto'o dell'Inter, Cavani del Napoli
2 reti: Di Vaio del Bologna, Matri del Cagliari, Bogdani del Cesena, Pellissier e Moscardelli del Chievo, Quagliarella e Marchisio della Juventus, Inzaghi e Pato del Milan, Pozzi della Sampdoria


domenica 19 settembre 2010

Vai, Cosacco, vai! E tu, Maurito, rifletti...

L'importanza del vivaio. Oggi ti ritrovi un Kozak in più che ti risolve le partite , e questo significa un capitale di dieci milioni che prima non avevi.
Dovevi cercarlo sul mercato, un centravanti di stazza, che al solo suo apparire terrorizza le difese, sapendo che nei piedi e nella testa ha un'arma micidiale.
Hai cercato Boghossian, e poi Almeida, e poi Acquafresca, e poi Santa Cruz. Lo stavi per cedere, quel Kozak lì, senza dargli quel minimo di fiducia. Meno male che le cose sono andate come sono andate, hai risparmiato dodici milioni subito e hai guadagnato quattro o cinque anni di carriera in più.
Ora Kozak, il Cosacco che terrorizza le difese, deve solo crescere, accompagnato dalla fiducia di tutti. Arrivato non è ancora arrivato, ma sei sicuro che arriverà. Ha una testa quadrata, lui. Accetta di giocare di tanto in tanto, e di dare la sua zampata. E' un capitale
che la Lazio non aveva. Speriamo solo che il suo procuratore non cominci a sparare cifre da capogiro e a montargli la testa: perché è così che si rovinano i giovani che stanno crescendo.
Altrettanto arriverà, piano piano, quell'altro fenomeno che si chiama Luis Pedro Cavanda. E sono convinto che, fra tre o quattro anni, ripensando a questo campionato 2010-2011, i tifosi e i giornalisti diranno: -Ah, sì, quello fu l'anno in cui la Lazio, quasi senza volerlo, si ritrovò tra le mani un capitale di 20 milioni, e soprattutto due grandi giocatori che non aveva pensato di avere.-
Ed ora, Cosacco, vai! Mercoledì c'è il Milan pieno zeppo di campioni, ma noi non abbiamo paura. Perché abbiamo anche noi dei campioni, piccoli campioni che già mettono paura ai grandi.
Da Firenze torniamo con note tutte positive. Solo Zarate piange. Ma è ancora un ragazzo, e se riesce a capire quel che deve capire, e ad aspettare con pazienza il suo momento, tornerà a maturare e a crescere anche lui.
Perché si è montato la testa? Siamo stati anche noi a sbagliare, non solo lui. Ed ora, se possiamo, dobbiamo solo aiutarlo a ritrovare se stesso.

sabato 18 settembre 2010

La LAZIO passa a Firenze: con KOZAK si vola!

Meritato a Firenze. La Lazio ha vinto di rimonta. Passata in svantaggio col solito rigore discutibile dopo appena diciotto minuti - trattenuta dubbia di Ledesma su Cerci: Ljajc relizza - la Lazio pareggia dopo 13 minuti con lo stesso Ledesma, che ha voluto subito farsi perdonare: su assist del solito brillante Mauri, l'argentino batte con un tiro secco Frey, frastornato anche da una deviazione di Pasqual.
Poi la Lazio ha tenuto bene il campo, e anche se la Fiorentina è stata più volte pericolosa, le occasioni migliori le ha avute la formazione di Reja: grande opportunità per Mauri all'inizio della ripresa su perfetto lancio di Hernanes, quasi sempre ispirato.
Al quarto d'ora della ripresa entra Kozak al posto di Rocchi, e il ragazzo di Praga si dimostra ancora una volta l'arma segreta di Reja. Dopo appena sette minuti va a segno su un bel tiro di Hernanes respinto a fatica da Frey, e Libor si trova lì pronto a mettere nel sacco e decidere la partita.
Poi Reja ha provveduto a coprirsi le spalle con l'ingresso di Brocchi e di Gonzalez al posto di Bresciano e di Mauri. Tata Gonzalez ha potuto così finalmente fare il suo esordio in Italia, così come Bresciano ha potuto fare la sua ricomparsa dopo ben sette mesi.
Saggia la tattica di Reja, ben coperto dalla difesa a quattro e con un fantastico "pentagono" formato da cinque giocatori dai piedi buoni come Matuzalem, Ledesma, Bresciano, Hernanes e Mauri. Quando poi si è trattato di difendere il risultato, ecco lì pronti i battaglieri Brocchi e Gonzalez. Quanto a Kozak, fresco di energia, ha dato il cambio al sempre bravo Rocchi proprio al momento giusto per dare la mazzata decisiva.
Mihajlovic si è battuto a fondo coi suoi bravi giocatori. Interessante quel Ljajc che ha 19 anni ed è definito il Kakà dell'Est. Cerci ha dato l'anima, da bravo giallorosso, e De Silvestri ha anche salvato un gol su azione travolgente di Mauri.
La Lazio va. E' a quota 6 dopo tre turni, e le grandi non sembrano poi tanto grandi. Staremo a vedere il seguito.
Bravissimi Mauri, Hernanes e un po' tutta la difesa. E un grande riconoscimento al giovane Libor Kozak, uno che farà strada.


Bresciano e Matuzalem ultime novità contro i viola

Ultime novità per la partita di oggi a Firenze: per il centrocampo, Edi Reja sembra orientato a schierare Matuzalem e Bresciano accanto a Ledesma e alle spalle di Hernanes e Mauri, in una vera e propria formazione a pentagono doppio brasil-argentin-australian-italiano. Tutti piedi buoni per lanciare l'unica punta, capitan Tommaso Rocchi.
Le previsioni dell'antivigilia davano favoriti i due uomini di battaglia Brocchi e Gonzalez: quest'ultimo vede ancora rinviato il suo esordio. Ma non è detto, perché con gli inevitabili cambi fra primo e secondo tempo, ci sarà spazio anche per i due macinatori del centrocampo.
Invece, disco rosso per Floccari, che non è ancora pronto fisicamente. Perciò nel finale della gara Zarate potrebbe dare lui il cambio a Tommaso Rocchi, che certamente nei primi sessanta minuti avrà speso molte energie. C'è anche Foggia che ha possibilità di entrare.
Ma, comunque si schieri, la Lazio appare decisa a vender cara la pelle e a cercare un risultato positivo contro gli arrabbiatissimi viola di Sinisa Mihajlovic.
Non mancate all'appuntamento con il nostro resoconto-commento, appena terminata
la partita, intorno alle 20.

L'aquila della Lazio è più antica di quella del Benfica

No, non è la Lazio la squadra che imita quella del Benfica, portando un'aquila in volo sulla curva nord mercoledì prossimo in occasione di Lazio-Milan, turno infrasettimanale.
Infatti, se è vero che la Lazio ha chiesto aiuto al Benfica per questa iniziativa, avendo i portoghesi istituito questa bella tradizione da qualche anno e addirittura creato un piccolo nucleo di addestramento di aquilotti per mantenerla viva negli anni, dobbiamo dire che l'aquila come simbolo di una società di calcio è stata istituita dai fondatori della società biancoceleste fin dall'anno 1900, mentre il Benfica si è ispirato sicuramente al nostro simbolo introducendo l'aquila nel suo emblema nel 1904, anno di fondazione del grande club di Lisbona.
Dunque, siamo almeno alla pari, tra Lazio e Lisbona. Infatti la Lazio è più antica di quattro anni, ed è la prima polisportiva non solo in Europa, ma anche nel mondo, con ben 40 sezioni che coinvolgono altrettanti sport diversi: e tutte queste sezioni hanno come simbolo l'aquila, vecchia ormai di 110 anni.

La lucciola e il grillo -9- storie di animali

Si racconta la storia di un grillo che s'innamora di una formica, un grillo che viveva in un campo di lino e che ne concesse un po' alla sua amata per farsene un corredo.
E' una storia vecchia, conclusa tragicamente con la morte del grillo e il suicidio amoroso della formica.
No, no, noi ve ne vogliamo raccontare un'altra, più spensierata, e questa volta il grillo non s'innamora di una operosa formica, bensì di una lucciola, questa creatura un po' vanitosa e un po' farfallona, che vuole fare solo bella mostra di sé e non vuole certo farsi amare da nessuno, ma vuole far perdere la testa a più bellimbusti possibile.
In una calda e silenziosa serata di agosto, il grillo interruppe all'improvviso il suo canto: una lucciola particolarmente splendente, dotata di una luce tra il verde limone e l'azzurro acquamarina, stava gironzolando con insistenza proprio attorno al cespuglio alla cui base era la sua tana.
Il grillo, noto col nome di Paganini, la seguì per un po' e finalmente la chiamò, non resistendo al suo fascino: - Lucciola, lucciola, vien da me...come sei bella! che bella luce che hai! come ti chiami? -
- Mi chiamo Stella - disse la lucciola tutta compiaciuta. - Però anche tu non sei mica male, con quel tuo frac nero lucente. Posso fermarmi un po' vicino al tuo cespuglio? -
- Un po'? Io ti vorrei per tanto tanto tempo vicino a me, perché mi piaci davvero! -
- Povero Niccolò - riprese la lucciola che lo conosceva per nome e cognome - Non ti fidare delle apparenze. Mi vedi così bella perché è notte e la mia lucetta brilla a intermittenza, facendoti palpitare il cuore. Ma domani mattina...ah, se mi vedessi di mattina quanto sono brutta, dopo una notte d'intenso girovagare. Mi calcoleresti proprio niente, peggio di un insetto anonimo che svolazza senza avere nemmeno un paio di belle ali. Ti prego, non innamorarti di me: sono solo una bella di notte -
- Oh, Stella, Stella mia bella! Non m'importa nulla del domani. Io ti voglio ora, qui, vicino a me, a riflettermi nella tua luce meravigliosa. Non è vero che "nessuna notte è infinita": vicino a te, per me non lo sarebbe davvero! -
- Caro, caro Niccolò: dammi un piccolo bacio in fretta in fretta, perché già mi sono trattenuta un po' troppo con te. La mia natura è quella di andare, di far innamorare di me per un attimo, poi di volare via da un altro amante, prima che la notte finisca in fretta. Addio, Niccolò! -
Niccolò, scambiato il piccolo bacio frettoloso, stridette penosamente sul suo violino, a significare un dolore insopportabile. Ahimè, quanto soffre un cuore vanamente innamorato. Ora era tutto buio intorno a lui. Per sempre.
Ma gli dei, che amano i piccoli animali, ebbero pietà di Niccolò. D'un tratto, il cielo notturno si riaccese di una luce meravigliosa, che percorse velocemente l'atmosfera e sembrò cadere proprio sul cespuglio del grillo, che fece appena in tempo ad esprimere il suo cocente desiderio. Poi la stella cadente s'immerse dolcemente nelle onde del mare lì vicino. Così Niccolò vide riaccesa la sua speranza, e si fermò a contemplare per ore e ore il cielo notturno, in attesa di un'altra stella.

venerdì 17 settembre 2010

Un'aquila volerà davvero all'Olimpico, per Lazio-Milan

Grande spettacolo, mercoledì prossimo 22 settembre all'Olimpico, per Lazio-Milan, turno infrasettimanale del campionato di calcio: il presidente Claudio Lotito sta prendendo accordi con la squadra portoghese del Benfica per l'arrivo di un'aquila ammaestrata, che volerà dietro la porta della curva nord.
Infatti il Benfica ha anch'esso come emblema un'aquila, e ne utilizza una del suo piccolo allevamento ad ogni incontro casalingo. Anzi, si dice che se l'aquila volerà almeno per tre minuti prima di posarsi nel punto previsto, il Benfica sicuramente vincerà.
Lotito, appena ha sentito questo racconto, ha subito preso contatto con i dirigenti portoghesi per realizzare la stessa cosa con la Lazio: contro il Milan di Slatan Ibrahimovic ci sarà dunque un motivo in più per godersi un grande spettacolo.
E speriamo davvero che l'aquila voli almeno per i fatidici tre minuti!

LAZIO: domani a Firenze con Tata Gonzalez - commento ore 20

Che anteprima, domani sera alle 18 a Firenze: un Fiorentina-Lazio davvero interessante!
I viola hanno il dente avvelenato per la sconfitta di Lecce: e poi sembra strano non vedere in Europa una bella squadra come quella. Mihajlovic cerca la prima vittoria avendo un solo punto in classifica, quello del pareggio casalingo col Napoli.
Certo la Fiorentina, senza Jovetic e senza Mutu (avrebbe tanto voluto Rocchi o Foggia...) vede il suo potenziale offensivo piuttosto ridotto, e Gilardino, unica punta rimasta, deve fare i miracoli, ma ci sono in viola fior di giocatori come Vargas, Montolivo e D'Agostino pronti a dargli una mano, e un De Silvestri che contro i suoi vecchi colori vuole fare scintille.
Ma la Lazio non va a Firenze tanto per fare una gita: ha le sue belle ambizioni da coltivare, e i suoi bei giocatori da mettere in mostra, Hernanes prima di tutti ma non solo.
Reja, dopo lo 0-2 di Marassi con la Samp, ripresenta una Lazio più coperta, con quattro difensori, cinque centrocampisti e una sola punta, capitan Rocchi, mentre nella ripresa si dovrebbe rivedere Sergio Floccari ormai ristabilito.
Lichtsteiner Biava Dias Radu in difesa ( con Stendardo, Cavanda e Garrido sul chi vive), mentre il centrocampo vedrà l'esordio del battagliero Tata Gonzalez, finalmente a posto sia con i documenti che con una preparazione perfezionata: darà il suo contributo alla Gattuso accanto a Ledesma e Brocchi oppure l'orgoglioso Matuzalem, mentre leggermente più avanti verranno schierati il Profeta Hernanes e il frizzante Mauri in folgorante rilancio (ecco un giocatore che Prandelli non dovrebbe davvero dimenticare): questi due provvederanno sia alla copertura sia al lancio di Tommaso Rocchi, pronti a dargli un concreto apporto in area gigliata quando capiterà l'occasione.
Secondo noi sarà una gran bella partita. E vi aspettiamo domani intorno alle 20 o poco più in là per un ampio commento, una mezz'ora dopo la conclusione della gara, che verrà arbitrata da Damato.
La Lazio ovviamente spera di raggranellare qualcosa di concreto, per consolidare la sua classifica e confermare quanto di buono ha fatto contro il Bologna. Ne ha le capacità, e confidiamo in una grande giornata di Fernando Muslera.

giovedì 16 settembre 2010

Il gioco più bello del mondo - puntata 3 quilazio

Ed eccoci alla terza puntata, corrispondente alla terza del campionato di serie A, come al solito in formato spezzatino, cioè in varie puntate. Il rendiconto avverrà quando saremo in possesso di tutti i risultati ufficiali.
BARI-CAGLIARI 1-0 marcatore Barreto
CESENA-LECCE 2-1 marcatori Bogdani Giaccherini Piatti
CHIEVO-BRESCIA 3-0 marcatori Pellissier Moscardelli Luciano
FIORENTINA-LAZIO 1-1 marcatori Gilardino Floccari
MILAN-CATANIA 4-2 marcatori Ibrahimovic Ronaldinho 2, Inzaghi Lopez Mascara
PALERMO-INTER 2-2 marcatori Miccoli Pastore Milito Eto'o
PARMA-GENOA 1-0 marcatore Giovinco
ROMA-BOLOGNA 3-0 marcatori Totti Borriello De Rossi
SAMPDORIA-NAPOLI 2-1 marcatori Pazzini Cassano Cavani
UDINESE-JUVENTUS 0-2 marcatori Del Piero Iaquinta
Totalizzatore: 5 punti per ogni punteggio esatto indovinato; 2 punti per ogni risultato indovinato (vittoria, pareggio o sconfitta); 1 punto per ogni marcatore indovinato. Nelle due giornate precedenti abbiamo totalizzato 9 e 15 punti, ma un buon totale si aggira sui 30 punti. Provate a giocare anche voi, scrivendo i dati su un foglio.
N.B. Al controllo dei risultati, un solo incontro ha fruttato 2 punti, la vittoria del Cesena sul Lecce, mentre le reti indovinate sono state quelle di Bogdani, Inzaghi, una delle due di Eto'o, poi Borriello, Cassano, Cavani e Iaquinta, dunque 7 + 2 = 9, come nella prima giornata. Punteggio molto basso: non facile indovinare, nelle giornate di avvio ricche di sorprese.



LAZIO: ora ci rubano anche i tifosi!

Un bel film, "Mangia, prega, ama", con protagonisti la bellissima Julia Roberts e il fortunatissimo Luca Argentero, quello del "Grande Fratello", ha per sfondo la città di Roma nel 2004, e sviluppa la vicenda di un tifoso romano di calcio.
La trama è stata tratta da un libro molto in voga di Elizabeth Gilbert, che però si era ispirata a sua volta alla storia di un tifoso romano, Luca Spaghetti. Solo che Luca è un grande tifoso della Lazio, e la vera vicenda riguarda le imprese della squadra biancoceleste, mentre nel film, per ragioni di cassetta, il tifoso diventa giallorosso. Orrore degli orrori!
Infatti il produttore si è reso conto che nella città di Roma c'è un tifoso laziale ogni cinque giallorossi ( così gli hanno raccontato: ma non è vero, perché a Roma, su tre milioni di abitanti, due milioni sono giallorossi e un milione biancocelesti) e non è voluto andare incontro a un sicuro flop negli incassi.
Staremo a vedere. Il film sta uscendo nelle sale di Roma proprio in questi giorni: domani
venerdì 17, quasi a sfidare la jella.
I tifosi romanisti esultano per questa storia appassionata con l'affascinante Julia Roberts, indotta per amore a diventare giallorossa. Ma la realtà è l'esatto opposto: Julia è nostra, soltanto nostra! Infatti la verità è stata sfacciatamente falsata, e i trionfi nello stadio Olimpico non potevano essere della Roma, che nel 2004 non ha vinto proprio niente, mentre la Lazio si è aggiudicata la Coppa Italia.
Porca miseria!Di tifosi, a Roma, noi laziali ne abbiamo pochi, dice la leggenda, ma quei pochi, guarda caso, ce li vengono pure a rubare. E per farlo, ci mettono in mezzo pure l'America e la donna più bella del mondo.

Lo scoiattolo e la tartaruga - 8 - storie di animali

Come faranno mai ad incontrarsi, con i loro opposti sistemi di vita, uno scoiattolo e una tartaruga? Ma per fortuna, nelle favole tutto è possibile: non solo che s'incontrino, ma che addirittura parlino e organizzino una specie di comizio per spiegare per filo e per segno i loro ideali di vita.
Così, un giorno, in una bella radura verde in mezzo a un bosco, lo scoiattolo Ciop incontrò la tartaruga Matusa, che viveva sulle rive di un grande lago di montagna.
Ciop andava sempre di corsa, a caccia di nocciole per lo più. Però, siccome la stagione era stata particolarmente buona, ogni tanto si concedeva qualche pausa per appagare la sua innata curiosità.
Quando vide la robusta tartaruga muoversi impercettibilmente alla base di un cespuglio, dove stava cibandosi di un'erba davvero gustosa, Ciop le si parò davanti e le disse: - Comare Matusa, mi sai dire come fai a vivere con il tuo ritmo così lento che perfino quando mangi sembra che tu stia sbadigliando, tanto per sgranchire la tua mascella? Sai che nel tempo che tu impieghi a rosicchiare una foglietta d'insalata io sono capace di arrivare fino alla cima di quella montagna lontano lassù? -
- A che scopo? - disse lenta lenta la tartaruga, sì che pareva le facesse fatica anche parlare. - Io ho tutto il tempo di fare con calma quello che voglio. La terra non mi scotta sotto i piedi. Lo sai che riesco a vivere anche più di duecento anni? Sai che mia madre, che viveva in Corsica, ha conosciuto Napoleone quando era bambino? -
- E chi sarà questo Napoleone? Chissà dove saranno le sue ossa, se ancora esistono. Ma io mangio, salto, corro, vivo, faccio riserva di nocciole, ho una bella famiglia, trascorro anche delle vacanze di sogno nei boschi più belli del mondo. Voi tartarughe, a parte Napoleone, che cosa mai ricordate della vostra vita melensa, trascorsa, se va bene, nel recinto di un giardino? -
- Signor Ciop, tu sarai pure un atleta, uno scalatore, un arrampicatore: ti daranno magari una medaglia alle Olimpiadi. Ma nella tua vita tu bruci tutto in fretta, e mi meraviglio che stia perdendo tempo con me. Dimmi: non hai mai un momento di pausa per darti alla meditazione, per scoprire i perché della vita? -
- La vita! Questa mia, è la vita. Non c'è niente da meditare, c'è tutto da fare, e da farlo in fretta. La vita scorre veloce come le acque di una cascata, guai a perdere tempo in riflessioni e pensieri. Quelli li lascio a te, che non sai far altro che rimuginare -
Nel dir così, il signor Ciop si ricordò che nel pomeriggio avrebbe avuto un incontro d'affari con la signora Volpe, e salutò in fretta in fretta la tartaruga Matusa. La quale scosse lentamente la testa e tornò a brucare la sua gustosa verdura.
L'avrebbe gustata almeno per altri cinquant'anni. E nel frattempo la bella e fuggevole vita dello scoiattolo Ciop si sarebbe chiusa nel breve volgere di qualche stagione.
Ma a chi ne vogliamo dare la colpa? Ognuno vive come può vivere, come gli è concesso dal destino.

mercoledì 15 settembre 2010

Per un Pandev che va, un Hernanes che viene...

Stranamente, un ex laziale come Di Canio si è affrettato a proclamare che Hernanes non è un fuoriclasse, e non è la prima volta che questo ex idolo delle folle biancocelesti mostra del livore verso la Lazio ( o, forse più, verso Lotito): lo ricordiamo proclamare, appena qualche mese fa, che la Lazio sarebbe andata in B perché priva di gioco, mentre il Siena si sarebbe salvato perché organizzato a meraviglia. Risultato finale: Lazio dodicesima con punti 46, Siena diciannovesimo, in serie B, con punti 31. Queste le profezie di uno strano ex laziale come Di Canio. Se tanto mi dà tanto, fra quattro mesi Hernanes compirà straordinarie prodezze.
A gennaio abbiamo perduto Goran Pandev, e sembrava un lutto familiare. Sono passati solo nove mesi, e al posto di quello che sembrava un idolo infranto abbiamo già un nuovo idolo: Anderson Hernanes.
Se la perdita di Pandev fu una grossa sconfitta per la Lazio e per Lotito, così bisogna dire che l'ascesa di Hernanes é una grossa conquista per i colori biancocelesti e per la dirigenza della società.
Morto un papa, se ne fa un altro: e può darsi, chi lo sa, che il papa brasiliano sia anche migliore del papa macedone. Ce lo diranno i prossimi mesi, e speriamo che nel carniere della Lazio, oltre a un pregevole campionato, arrivi la conquista di qualcosa di tangibile.
La Lazio di oggi sembra qualcosa di nuovo, di meraviglioso, rispetto alla Lazio di un anno fa. Tutto passa, tutto si rinnova. Anche dagli errori può nascere un insegnamento utile e una guida per il futuro. Con Pandev perdemmo dieci milioni, ma oggi la società ha un bilancio attivo, i debiti pregressi ancora da pagare diminuiscono anno per anno, la società appare florida e in pieno rilancio, malgrado la campagna abbonamenti forzatamente col segno negativo.
Oggi in questa Lazio possiamo credere. Sembra di essere entrati in un'era nuova, e attorno a noi si respira aria pulita. Oggi la Lazio va a caccia di giocatori buoni da acquistare per rinforzarsi ancora, come Lugano e Giuseppe Rossi, e sta cercando il rilancio del vivaio: anche se i primi frutti sono stranieri, abbiamo già due bravissimi giovani in cui credere, come i promettenti Kozak e Cavanda.
Lo avreste creduto, solo nove mesi fa, quando Pandev prendeva la via di Milano, e a noi sembrava quasi di morire?

martedì 14 settembre 2010

Il Tottenham vuole Zarate? Venti milioni ed è suo!

Noi a Zarate gli abbiamo voluto veramente bene, ma ora ci sta deludendo. Lui rimane proprio un bambino, non è maturato affatto, tutti abbiamo contribuito a viziarlo, deliziati dalle sue mirabolanti capacità di fare spettacolo.
Ma il calcio, ormai, non è più soltanto spettacolo: o almeno, non è più spettacolo fine a se stesso. Maradona faceva spettacolo, e come!, ma faceva anche risultato.
Ora Zarate ha i piedi di Maradona, ma non il cervello. No, il suo cervello è rimasto quello di un bambino di quattordici anni. Non riesce a capire che bisogna essere utili alla squadra, finalizzare le proprie eccezionali capacità alle esigenze della squadra. Reja lo ha amareggiato a furia di dirglielo, ma lui non riesce a capirlo, in lui l'istinto è molto più forte della ragione. Lo abbiamo paragonato a Gascoigne, gli somiglia proprio: bellissimo e inutile. Rispetto a Gascoigne, Maurito ha in più solo l'educazione di non fare rotti e peti davanti a tutti.
Il Tottenham - dicono - vuole Zarate a tutti i costi: l'allenatore Redknapp è convinto di poterne fare un vero Maradona: se ci riuscisse, sarebbe un grande miracolo. A questo punto, fossi in Lotito, glielo darei subito, basterebbe riavere indietro i venti milioni spesi per questo piccolo genio incompreso. Intanto, ce lo siamo gustato per un anno e lo abbiamo sopportato per un altro anno.
Non era lui che voleva fare 200 gol come Totti? In altri dieci anni di carriera, potrebbe davvero farli. Ma dentro quella scatola cranica ci dovrebbe essere un altro cervello: il cervello di un uomo che ragiona, e che avendo avuto un gran dono dalla natura riesce a sfruttarlo anche a beneficio della squadra che lo paga profumatamente.
Perciò, caro Maurito: o metti la testa a posto, oppure noi tifosi laziali che ti abbiamo voluto tanto bene siamo prontissimi a dirti addio. Morto un Pandev, si fa un Hernanes. Morto uno Zarate, magari si fa un altro campione che ragiona.

La pulce e l'elefante - 7 - storie di animali

Non si sa come, ma un giorno una pulce e un elefante si incontrarono. La pulce era riuscita a saltare vicino agli enormi orecchi dell'elefante, che, avendo avvertito una specie di pizzicotto, riuscì, aguzzando gli occhi, a riconoscere il minuscolo animale.
- Sei piccola - disse Tom l'elefante con un vocione che fece tremare Ezzelina, la piccola pulce salterina - ma riesci a far male anche a un bestione come me. Come fai ? -
- Come faccio ? Tu hai una pelle ruvida e dura, ma io riesco sempre a trovare il punto debole della mia vittima e a farla soffrire -
- Non dirmi che riesci a far soffrire pure l'uomo, che è il mio padrone, ed è intelligentissimo -
- Pss! Intelligentissimo! Io me lo metto in tasca quando voglio, metaforicamente parlando -
- Mi dici come fai? Come è possibile? -
- Vedi, Tom - disse Ezzelina pensando di avere ormai ottenuto la confidenza del bestione. - Io faccio all'uomo esattamente quello che l'uomo fa a te. Tu sei cento volte più grande, e con un piede potresti schiacciarlo comodamente, ma lui ti ha messo la gualdrappa, ti ha sistemato sulla groppa un comodo baldacchino, tu porti a spasso elegantemente - ed elefantemente - lui e la sua famiglia, e per farlo salire sulla tua groppa tu ti inchini fini a terra e lo adori come fosse un dio -
- Ma lui, in un certo senso, è proprio il mio dio. Io lo amo e lo rispetto. Lui mi tratta bene, mi tiene pulito, mi dà da mangiare delle prelibatezze, e io gli voglio un gran bene. Che mi ha fatto di male? -
- Certo. Ti sei dimenticato di quando ti dava la caccia e ti tagliava le zanne per avere il tuo prezioso avorio! -
- Ma lui, con quell'avorio, ricava i crocifissi o i Buddha per i suoi alti ideali religiosi, e quasi quasi ritiene divino anche me -
- Povero stupido Tom! Ormai sei completamente asservito. Guarda me, invece: sono libera e felice! A un certo punto aveva cercato di addestrare anche me per i suoi giochi, voleva farmi diventare una pulce da circo. Ma io mi sono ribellata e lo pungo quando voglio, facendolo andare in bestia a mia volontà -
- Ma io amo il mio padrone, non sarei mai capace di fargli un po' di male! Chi avrebbe cura di me? Dovrei di nuovo fuggire nella foresta, e allora sì che sarei in pericolo! -
- Lascia perdere, Tom! Ormai sei come il cane: ha scelto la schiavitù, e serve l'uomo solo per avere qualche piccola cosa in cambio. Guarda me, invece: vado dove mi pare e quando mi pare. Piccolo animale, grande cervello! -
E nel dir così, saltò via dalla testa di Tom, non senza avergli dato un altro pizzicotto assai fastidioso, che fece bestemmiare orrendamente il povero elefante.

lunedì 13 settembre 2010

Classifiche di rendimento per Fantacalcio - 2 giornata

Portieri: Sereni Sorrentino De Sanctis
Difensori: Ceccarelli Zaccardo Sardo
Spolli Lucio Paci
Capuano Dallamano Balzaretti
Centrocampisti: Luciano Piatti Parolo
Conti Marcolini Biagianti
Schelotto Nainggolan Asamoah
Cossu Mauri Krasic
Attaccanti: Cassano Matri Eder
Rocchi Eto'o Pellissier
Giaccherini Pozzi Barreto
Il migliore: Il portiere bresciano Sereni, che con le sue grandi parate ha stoppato il Palermo e consentito alla sua squadra di ottenere la prima vittoria in serie A.
Il podio: dopo Sereni, ecco il cesenate Giaccherini, che col suo secondo gol ha steso il Milan; terzo il meraviglioso Cassano, autore di un gol e di un assist contro la Juventus a Torino.
La formazione della settimana: Sereni; Ceccarelli, Spolli, Capuano; Luciano, Conti, Schelotto, Cossu; Cassano, Rocchi, Giaccherini. Allenatore Pioli.
La Nazionale della settimana: Sereni; Ceccarelli, Paci, Capuano; Parolo, Conti, Mauri, Cossu; Cassano, Rocchi, Giaccherini. Allenatore Pioli.
Come vedete, è il trionfo dei nomi nuovi, con molti giovani in ascesa.

E' come se il TORPIGNATTARA fosse capolista della Serie A

La seconda giornata di campionato è stata come una grandinata, che si è abbattuta su alcune delle squadre più forti, come la Roma e il Milan, e ha decimato molte delle formazioni di prima fila: fino a sabato erano sei, ora ne è rimasta una sola e la meno quotata, il Chievo.
Tra le cadute più illustri, oltre alle due "big", c'è il Genoa di Preziosi, che ha perso in casa appunto con il sorprendente Chievo, rimasta così l'unica squadra a punteggio pieno. Chi lo avrebbe mai immaginato, alla vigilia del campionato: la squadra di un quartiere cittadino, e non di una intera città, che guida uno dei più importanti campionati del mondo. E' come se il Torpignattara, squadra di un quartiere di Roma, fosse la capolista della serie A. Il merito è anche del giovane e bravo allenatore Stefano Pioli, ex juventino, che l'anno scorso ha fatto miracoli nel Sassuolo.
Delle altre capoliste della settimana scorsa si sono parzialmente salvate solo la Sampdoria, col clamoroso 3-3 sul terreno di una Juventus poverissima in difesa, e il Bari, che a Napoli stava vincendo con Barreto, ma poi è stato raggiunto dagli azzurri con una rete del solito, prezioso Cavani, che sta tenendo a galla un'intera formazione.
Il Parma è stato piegato, non del tutto giustamente, dal Catania favorito da ben due rigori, e che forse non meritava di vincere. Il gol di Giovinco avrebbe potuto fruttare almeno un pareggio.
L'unica "grande" vittoriosa è stata l'Inter, ma il 2-1 contro l'Udinese, gol di Lucio, pareggio di Floro Flores, e rigore sbagliato ma ribattuto in gol da Eto'o, è fatto più di ombre che di luci.
In gran forma il Cagliari di Bisoli, altro giovane allenatore emergente, che ha inflitto un clamoroso 5-1 alla Roma. Una Roma che ha parecchie attenuanti, ma anche molte responsabilità. Bella la doppietta di Matri e subito in gol Acquafresca, che forse ha fatto la scelta giusta dopo tante impuntature.
Nella giornata che ha visto tutte e tre vittoriose le matricole, spicca la vittoria del Brescia per 3-2 su un Palermo un bel po' deludente. Notevoli le marcature di Eder, già cannoniere anche in serie A, e alcune prodezze individuali di Pastore fra i rosanero.
Gloria al Cesena netto vincitore del Milan: è l'unica squadra che non ha ancora subìto gol, pur avendo incontrato due grandi, cioè la Roma e i quotatissimi fuoriclasse milanisti. Bel primato per una matricola e per l'esordiente allenatore Ficcadenti.
Oltre a quelli dei tre allenatori nuovi, stanno già emergendo i nomi di parecchi giocatori che subito si segnalano a Prandelli: il barese Donati, il maturo clivense Moscardelli, il genoano Destro, ed altri ancora, tra cui il nostro Kozak, che è già entrato a far parte della nazionale ceca. Basta guardare le nostre classifiche di rendimento per constatare che sono moltissimi i nomi nuovi già in evidenza.
Ha deluso ancora la Fiorentina di Mihajlovic, partita con molti consensi, ma sterile in attacco e piegata dall'umile matricola Lecce.
Abbiamo lasciato per ultimo il bel 3-1 della Lazio su un Bologna arroccatissimo, piegato solo nell'ultimo quarto d'ora da Mauri, Rocchi ed Hernanes. La Lazio ha ancora qualche problema, ma sicuramente non le mancano le qualità per riemergere in classifica.

I RISULTATI
Lazio-Bologna 3-1
Brescia-Palermo 3-2
Cagliari-Roma 5-1
Catania-Parma 2-1
Cesena-Milan 2-0
Genoa-Chievo 1-3
Inter-Udinese 2-1
Juventus-Sampdoria 3-3
Lecce-Fiorentina 1-0
Napoli-Bari 1-1

LA CLASSIFICA
1. Chievo punti 6; 2. Inter, Cagliari, Bari, Sampdoria e Cesena punti 4; 7. Lazio, Milan, Parma, Catania, Genoa, Brescia, Lecce punti 3; 14. Napoli punti 2; 15. Juventus, Palermo, Fiorentina, Bologna e Roma punti 1; 20: Udinese punti 0.

I CANNONIERI
Con 2 reti: Matri del Cagliari, Moscardelli e Pellissier del Chievo, Pato del Milan, Cavani del Napoli, Cassano e Pozzi della Sampdoria.

domenica 12 settembre 2010

A Monza: trionfo FERRARI con ALONSO

Trionfo Ferrari a Monza: primo Alonso, terzo Massa. Al secondo posto Button. Il capolista mondiale Hamilton subito fuori, ora passa al comando Webber con 187 punti, secondo Hamiltom 182, terzo Alonso 166, che 21 punti potrebbe ancora recuperarli.
Domenica 26 settembre, ci sarà il Gran Premio di Singapore, e Alonso-Massa, con la Ferrari così rilanciata, potrebbero anche rinnovare il miracolo.
Anche per la classifica costruttori, non tutto è finito: la Renault ha 350 punti, la Mc Laren 347, la Ferrari 290. Sessanta punti, con due piloti, non sono una cifra impossibile da recuperare, anche se si tratterebbe veramente di un doppio miracolo.
Comunque, questo rilancio del "cavallino rosso"non può fare cher bene per le speranze degli sportivi italiani.Mancano ancora cinque Grandi Premi alla fine: tutto può ancora accadere. L'importante è essere ancora dentro.

Grazie, ROCCHI! In gol anche Mauri ed Hernanes- Lazio-Bologna 3-1

E' stata dura, ma ce l'abbiamo fatta: nell'ultimo quarto d'ora quattro gol, ma l'importante è che tre siano della Lazio.
Diciamo un grazie grosso così a Tommaso Rocchi, che al 68' ha messo sul piede di Mauri la preziosa palla dell'1-0, ma grazie anche a Stefano Mauri, che sette minuti dopo ha ricambiato il favore al nostro goleador, autore di un meraviglioso pallonetto che ci ha regalato il rassicurante 2-0. Centro numero 94 per Rocchi.
Ma la Lazio è la solita, e il suo golletto al passivo lo deve prendere sempre. Stavolta Muslera però non ha colpe: la stangata di Gabi Mudingay all'85' è stata spettacolare e imprendibile.
Poi, il profeta! Era ormai il 94', il Bologna si era divorato il 2-2 con Paponi a porta vuota, ma è arrivato il rigore per un fallo del difensore bolognese che ha la Lazio nel cuore, Daniele Portanova, che ha falciato Libor Kozak, subentrato a Zarate all'inizio della ripresa, non senza meriti per il risveglio dell'attacco laziale.
Hernanes ha calciato il rigore in modo magistrale, spiazzando completamente Viviano, il portiere della Nazionale, e siglando il suo primo beneaugurante gol nel campionato italiano.
Hernanes ha disputato una partita interessante, molto promettente per il futuro.
Bene la Lazio, dunque, malgrado ci abbia fatto palpitare per tre quarti di partita. Ancora pecche in difesa, che deve essere organizzata meglio. Un Bologna tutto chiuso nella sua metà campo, e tuttavia pericoloso in più occasioni.
Di Vaio, contro la sua vecchia Lazio, non è riuscito a segnare neanche stavolta: in tantissimi anni non c'è mai riuscito, ma al suo posto ci ha pensato Mudingay.
La Lazio risale nella parte alta del tabellone, con tutte le intenzioni di restarci, anche se sabato prossimo ci aspetta la trasferta di Firenze: una trasferta, comunque, che spesso ci porta bene.

Bravo FROSINONE! E perché LATINA no?

Frosinone, con i suoi 50 mila abitanti, riesce miracolosamente a reggere il pesante campionato di serie B, al quale è approdato tre anni fa. Nessuno lo accreditava di tanto. I dirigenti ciociari, invece, con intelligenza, prudenza e un pizzico di fortuna, che in queste avventure non deve mancare mai, sono riusciti a tenersi nel vivo della mischia, creando ormai una piccola ma significativa tradizione.
A noi sta bene, siamo ciociari. Ma ci chiediamo perchè Latina, una grande città con oltre centomila abitanti, non riesca a fare altrettanto. Eppure, di personaggi emergenti Latina è ricca: basti pensare a Manuela Arcuri e Tiziano Ferro. Bravissima in tante cose, questa città: e perchè non nel calcio, altra espressione di eccellenza nella società di oggi?

Ore 18: commento a LAZIO-BOLOGNA

Ci affretteremo a servirvi, anche prima delle ore 18, il commento di Lazio-Bologna, la bellissima partita che oggi attende i biancocelesti di Edi Reja all'Olimpico.
Dopo la clamorose batoste della Roma a Cagliari e del Milan a Cesena, e dopo anche lo stentato successo dell'Inter sull'Udinese, questo incontro assume ancora più valore. Sarà una gara molto difficile per la Lazio, perché il Bologna è in gran forma, e lo ha dimostrato domenica scorsa contro i nerazzurri di Rafa Benitez, bloccandoli sullo 0-0 al Dall'Ara.
Ma la Lazio quest'anno appare ispirata da quel grande giocatore che è Anderson Hernanes, e sorretta da altri atleti della forza di Muslera, del generoso Dias, del ragionatore Ledesma, del sempre valido Rocchi a caccia del suo gol numero 100, e di uno Zarate che promette scintille.
I rossoblu, dal canto loro, guidati da un rilanciato Malesani, schierano il portiere della Nazionale Viviano, un difensorte con l'aquila nel cuore, Portanova, il generosissimo Mudingay, che ancora rimpiangiamo, e soprattutto quella freccia pericolosa che è Di
Vaio, altro aquilotto in esilio. Arbitra Giannoccaro. Spettacolo assicurato.
Se va come deve andare, la Lazio sale a quota 3, e comincerà davvero per noi un grande campionato. Pensate: delle tre grandi, solo l'Inter è a 4 punti, il Milan a 3, e la Roma addirittura a 1. Ci sarebbe spazio anche per noi!

sabato 11 settembre 2010

INTER a fatica - Crollano ROMA e MILAN!

Risultati clamorosi negli anticipi: la Roma crolla 1-5 a Cagliari, il Milan paga di brutto la trasferta di Cesena perdendo per 0-2. Solo l'Inter, a fatica, riesce a superare l'Udinese per 2-1, con reti di Lucio, pareggio di Floro Flores, bel gioco dell'Udinese che sfiora il colpaccio, e solo un rigore di Eto'o a metà ripresa, prima sbagliato e poi deposto in rete sulla respinta di Handanovic, ha consentito alla squadra di Rafa Benitez di cogliere tre punti preziosi e di salire a quota 4 in classifica. Il Milan resta a 3, e la Roma addirittura a 1!
Quanto pesa, questa Champions League!
La Roma, nel primo tempo, è riuscita a pareggiare con De Rossi il gol del "traditore"
Daniele Conti, ma prima un infortunio a Castellini, sostituito da Rosi, e poi addirittura l'espulsione di Burdisso al 25' la portano al crollo, sotto i colpi di Matri e Acquafresca,ribaditi ancora da Matri e Lazzari. Comunque una gran figuraccia per gli uomini di Ranieri, che ora deve praticamente ripartire da zero. Certo, hanno pesato anche le assenze di Riise, Mexes e Vucinic, ma neanche questo basta a giustificare la disfatta.
Non meglio è andata al Milan, che ha accusato l'assenza di Nesta in difesa ed ha subito al 31' la rete di Bogdani, ha cercato di reagire, ma una nuova marcatura di Giaccherini a fine primo tempo ha chiuso il capitolo. Nella ripresa, nessuno dei grandi campioni rossoneri, e nemmeno Inzaghi,sono riusciti a cambiare la situazione.
Dov'era il grande Milan di domenica scorsa?
Ed ora la Lazio deve essere molto prudente contro il Bologna, se vuole recuperare in classifica.

SANTORUVO gol, prima vittoria del FROSINONE

Salutiamo con vivo piacere la prima vittoria del Frosinone, che con una rete del sempre bravo Santoruvo al 2' della ripresa ha piegato la forte squadra del Portogruaro, una matricola assai intraprendente e quotata.
I canarini di Carboni risalgono così nella parte alta del tabellone con 5 punti, confermando quanto di buono avevano fatto vedere una settimana fa a Bergamo, imbattuti sul terreno di quella Atalanta che è la maggiore candidata al ritorno alla serie A.
Il Frosinone conta nelle sue file begli elementi come il portiere Sicignano, il terzino Bocchetti, il centrocampista Lodi e la punta Santoruvo, che costituiscono l'ossatura di una squadra che si farà sicuramente valere. Noi di Quilazio la seguiamo con interesse e amicizia.

La pecora e il lupo - 6 - storie di animali

Era una giornata caldissima di agosto, tutti i negozi erano chiusi, ma per fortuna un lupo e una pecora trovarono un supermercato aperto e s'incontrarono senza volerlo.
Alvaro, il lupo, era magro e un po' tremolante, la pecora, Aspasia, ben vestita e ben portante, malgrado l'abito di pura lana vergine le desse un po' fastidio.
- Buongiorno, messer lupo - disse esitando, perché non è che fossero proprio in buoni rapporti.
- Ma come fai a dire buongiorno, con un caldo come questo? Dicono che sei molto paziente, ma ogni pazienza ha un limite - rispose il lupo alquanto scocciato.
Alvaro, infatti, andava riflettendo dentro di sé: - Dicono che io sono cattivo e mangio le pecore. Sarà. Fatto sta che il numero delle pecore è in continuo aumento, benché l'uomo se le mangi volentieri, mentre io riesco a sopravvivere a stento, e soltanto perché sono diventato una "specie protetta"-
- La prossima volta voglio rinascere pecora - disse infastidito alla sua amica-nemica Aspasia. - Avete tanta paura di noi lupi, ma in realtà voi vivete da gran signore e noi facciamo una vitaccia da non si dire, sempre al freddo e in ambienti che più scomodi non si può -
- Chissà, forse avete qualche peccatuccio del passato da scontare - ribatté Aspasia
poco convinta. In realtà quel lupaccio macilento e trafelato le faceva proprio pena.
- A voi tutte le comodità, pascoli pregiati per farvi fare buon latte, buone ricotte, buoni formaggi. Dimore al riparo dal freddo e dalle gelide notti. E poi, nelle pubblicità, voi fate sempre la parte più seducente, quella dei buoni e dei generosi, mentre noi siamo gli avidi, i violenti, gli assassini, quelli che mettono paura alla gente. Guarda: a stento ho con me qualche spicciolo per portare un po' di pane e un magro companatico a mia moglie e ai miei tre figli. Mia moglie, poi, la chiamano tutti lupa con l'aria d'intendere che è una donna di malaffare, e invece, ti giuro che è una santa donna, capace di fare mille sacrifici per me e i nostri figli -
- Amico lupo - disse la pecora un po' commossa - io ti credo e ti comprendo. Ma sai bene quanto la gente sia superficiale, e giudichi sempre per luoghi comuni. A te la storia ti ha sempre trattato male, assieme a tutti i tuoi compagni -
- Eppure ci fu uno che mi comprese, mi parlò, mi convertì e mi fece tendere la zampa come segno di amicizia. Si chiamava Francesco, e a Gubbio la gente finì addirittura per amarmi. Ma sai come andò a finire? Quando tornai nella foresta, tutti i lupi e gli altri animali selvatici si fecero beffe di me, e mi scacciarono via come un appestato -
- Povero Alvaro! - fece la pecora commossa. -Ti hanno voluto togliere anche l'unico momento di fama e di bontà. Hanno voluto che tu non amassi la gente, ma la odiassi e la uccidessi. E quanto a noi pecore, quel gesto di San Francesco era veramente piaciuto, ma purtroppo non ha avuto un seguito -
- Tieni - disse poi a bassa voce - ti metto duecento euro nel cestello, perché tu almeno una volta possa fare un po' di spesa decente e riportare qualcosa di buono a tua moglie e ai tuoi figli. Comprati una buona bottiglia di whisky: ti tirerà su -
Aspasia si voltò con l'aria di chi non vuol farsi vedere a parlare con un reietto. Ma anche Alvaro si girò, fingendo di avere una gran fretta. Guai se lo avessero sorpreso a farsi dare l'elemosina. E da una pecora, poi, che una volta e per tanti secoli era stata la sua vittima preferita, e che davanti a lui aveva sempre e soltanto tremato. La sua fama di cattivo, l'unica che gli restava, sarebbe crollata per sempre.