sabato 17 luglio 2010

Nunziata la postina - I miei ricordi 87

Posta e giornali arrivavano ad Acuto con una certa regolarità. Tranne una pausa di alcuni mesi dopo il passaggio degli alleati, giugno 1944, e comunque non oltre l'estate dell'anno successivo, fine della seconda guerra mondiale e un po' di tempo per riattivare i binari del trenino Roma-Fiuggi, il servizio era regolarmente assolto per via ferroviaria, e la corrispondenza più i quotidiani venivano ritirati con il trenino delle 8.30 in arrivo da Roma.
Ad aspettare la posta era puntuale ogni mattina un'anziana signora, Nunziata, una figura caratteristica, traccagnotta e simpatica, che con tutta la calma di questo mondo si accingeva a percorrere quei cinquecento metri di salita che separavano la stazione dalla bottega di Enrichetto, dove depositava il tesoro dei giornali quotidiani, una cinquantina in tutto, e di qualcuno dei primi settimanali. Uno di questi, che diventò subito famoso, fu Grand Hotel, che introdusse i fumetti anche nel genere rosa.
A quel punto, ed erano ormai le nove inoltrate, Nunziata passava all'Ufficio Postale in piazza Margherita, depositava la posta più impegnativa all'Ufficiale Postale, commendator Ferdinando Felli, una delle autorità paesane, e si preparava con tutta calma a fare il giro del paese per la posta normale, secondo un itinerario predeterminato, che si concludeva dopo alcune ore nel vecchio quartiere di San Pietro, vicino a casa sua. Qui poteva finalmente distendersi per una meritatissima pausa, quasi sempre coincidente con l'ora del pasto principale, che una sorella più giovane aveva avuto tutto l'agio di preparare.
Questa sorella, dopo qualche anno, si sposò con il capostazione di Fiuggi, e dal loro matrimonio nacque quel Lorenzino Necci destinato a divenire un grande personaggio dell'Eni e del settore petrolifero pubblico degli anni '70.
Con l'andare del tempo, il giro della posta diventò via via troppo pesante per la brava e simpatica Nunziata, il cui bussare alla porta era considerato un privilegio e un auspicio di buone notizie. Quelle cattive le portavano di solito il telefono pubblico e i telegrammi, che non erano di sua competenza, e per cui si era convocati all'Ufficio Postale.
Quando arrivò l'ora della pensione, per Nunziata, quel vecchio tipo di sistema postale aveva fatto il suo tempo. Negli anni '80, il primo a cessare di funzionare fu il trenino Roma-Fiuggi. Il sacco postale venne preso in carico dai pullman del Cotral, che si fermavano proprio al centro del paese. I servizi quotidiani e delle raccomandate vennero automatizzati e resi più snelli.
Non c'era più spazio per figure quasi romantiche come quella di Nunziata la postina. Oggi un buon postino deve avere la sua motoretta e lo spirito pratico dei nostri giorni.
D'altra parte, sempre più spesso, il giornale cartaceo viene sostituito da una comoda lettura dei quotidiani via Internet, e sempre più spesso la lettera viene sostituita dall'e.mail sul computer (continua).

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