La sonora sconfitta degli azzurri ai Mondiali ha avuto una pesante ripercussione sul mercato calcistico. Tutto ciò che è "italiano" è stato colpito da una forte svalutazione che riguarda anche i calciatori stranieri occupati in Italia, mentre al contrario sono cresciuti vertiginosamentre i costi dei giocatori provenienti dai paesi approdati almeno agli ottavi di finale.
Così, dopo tante voci di mercato risalenti anche a due mesi fa, è successo che molti giocatori del campionato italiano non hanno trovato più mercato. L'esempio tipico è il laziale Kolarov, valutato 20 milioni, ma né Inter, né Real Madrid né Manchester City hanno avuto il coraggio di affrontare questa cifra.
Così Kolarov, al novantanove per cento, resterà alla Lazio, e sarà la fortuna della squadra di Lotito e di Reja, che avrebbero rischiato di vendere a poco il bravo difensore serbo e di acquistare a cifre pesanti un sostituto magari meno valido.
Bene ha detto Lotito: "Io Kolarov non avrei mai voluto cederlo. Se lui proprio vuole andare via, mi porti il suo acquirente con in mano una cifra adeguata al suo valore".
Kolarov vale tanto, ma oggi il mercato è in ribasso per il prodotto italiano. E' in ribasso esattamente come il nostro mercato alimentare, per la prima volta in flessione dopo decenni. E' un momentaccio, ma sappiamo di poterlo superare.
Così la Lazio si tiene Kolarov, che sarà il suo unico extracomunitario: e non capisco perché la Serbia non riesca ancora a farsi considerare europea e magari la Turchia sì.
Secondo noi, comunque, sarà un gran bene per la Lazio, che manterrà la bella squadra del finale di stagione appena trascorso, come fortemente desiderava Reja.
E non solo: ma i pochi acquisti fatti, Gonzalez e Bresciani, hanno validamente potenziato il centrocampo, che era un po' il nostro punto dolente: ora, con il rilancio di Brocchi, e con l'innesto di Gonzalez che è un altro combattente, molto resistente nei contrasti, e con l'arrivo di Bresciano che darà un buon sostegno a Mauri ai limiti dell'area avversaria, il centrocampo laziale risulta molto organico, al punto di poter coprire anche il gioco di regia difensiva di Ledesma.
La difesa era già forte, e se a questo punto non potrà contare su Pablo Pintos, che è il secondo extracomunistario e dovrà essere ceduto in prestito magari in Spagna, il danno sarà relativo, perchè si potrà dare piena fiducia a un Diakité ben dotato fisicamente e solo da perfezionare un po' nei fondamentali.
Quanto all'attacco, sarebbe necessario un vice Floccari, ma se proprio non sarà possibile, anche il robusto Kozak potrà dare una mano quando se ne presenterà l'occasione.
Perciò la Lazio è pronta. I famosi due titolari per ruolo ci sono: Muslera e Berni; Biava e Diakité; Dias e Stendardo; Radu e magari Antonelli o Fuchs; Lichtsteiner e Firmani; Brocchi e Gonzalez; Ledesma e Matuzalem; Mauri e Bresciano; Kolarov e Del Nero; Floccari e Kozak; Zarate e Rocchi.
Possiamo presentarci tranquillamente al raduno, convinti che questa sarà l'annata buona, nelle esperte mani di Reja.
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