giovedì 1 luglio 2010

La prima motoretta - I miei ricordi 79

Mio fratello Silvestro ha saputo vivere sempre splendidamente. Nella sua vita non si è fatto mai mancare nulla: le primizie sono state sempre le sue. Elegante nel portamento, dotato di un fisico notevole, biondo e con occhi azzuri, aveva qualcosa del divo, e infatti si è sempre sentito un piccolo divo.
Nella sua vita è stato sempre intraprendente e un po' anche audace, non ha avuto mai paura di nulla. Nel gruppo dei suoi amici spiccava per simpatia e anche perché si atteggiava un po'. I vestiti più eleganti, la disinvoltura nell'affrontare ogni tipo di situazione.
Ricordo sempre che con i soldi del suo primo stipendio si preoccupò subito di farsi una tenuta da sci al gran completo, scarponi maglione guanti tuta e un bellissimo paio di sci. Li issò sulla sua Cinquecento, e la domenica successiva era già a Campo Catino a sciare.
Già la Cinquecento era stata una primizia, la prima macchina tra gli amici del suo gruppo. Quella se l'era procurata a rate, con lavoretti di prima mano, come quello di addetto alle giocate in una sala corse.
Poi si era preoccupato di iscriversi a una squadra di calcio, l'Exquilia, che aveva sede a Colle Oppio e in passato era stata la prima squadra di Fulvio Bernardini. Si era iscritto insieme ad un altro ragazzo di Acuto, Peppe Bertucci, che a pallone ci sapeva fare veramente, aveva classe naturale e sapeva fare delle rovesciate acrobatiche tali da lasciarci col fiato sospeso. Ma anche mio fratello se la cavava decisamente bene, e per alcuni anni militarono insieme in quella squadretta piuttosto attrezzata.
Ma Silvestro aveva fatto sensazione soprattutto un paio di anni prima, quando introdusse ad Acuto la primissima Lambretta che il paese abbia mai visto. Lui la sfoggiava con acrobazie di ogni tipo, destando ammirazione in tutti i ragazzi e le ragazze del paese. Naturalmente era costretto anche a concederla per qualche giro a ciascuno degli amici, e lui lo faceva con la sua solita generosità, accollandosi le spese per la benzina.
Mio fratello si è sempre distinto per la sua generosità. Aveva un cuore d'oro. Non sapeva mai dire di no a un amico.Sto usando i tempi al passato , perchè purtroppo Silvestro è scomparso di recente, a 77 anni, lasciando nel più profondo dolore la moglie Carla e i figli Pierdomenico e Jacopo, che lo amavano tutti sconfinatamente.
Mio fratello ha sempre lavorato intensamente e bene, ma tutto ciò che ha guadagnato lo ha sempre investito e speso con animo grande: è stato sempre per il consumo e mai per il risparmio, ma chi sa ben consumare è forse più padrone dell'economia di chi sa soltanto risparmiare. E in questo, per tutta la vita, ha saputo dare a tutti una grande lezione. Anche in economia egli era Petronius, arbiter elegantiarum. La sua casa alla Collina Fleming, con tanto di piscina condominiale, è stata un po' la sintesi di tutta la sua vita da gran signore (continua).

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