sabato 24 luglio 2010

Dal Capo delle Tempeste aria di guai sul calcio italiano

La bufera dei mondiali sta arrivando adesso sul calcio italiano, a un mese di distanza da quelle brutte prove di totale inefficienza.
Tutto il calcio italiano ne è investito. Abete si rifende, ma non c'è aria buona neanche per lui. Dal CONI c'è quasi un po' di rivolta, da parte di Petrucci, verso quella che è in un certo senso la casa madre dello sport italiano, quel calcio generoso che con i suoi concorsi-pronostico dà da vivere a tutte le manifestazioni atletiche italiane.
Il calcio dà alimento a tutti, ma quando in casa-calcio le cose vanno male, chi dirige i lavori di tutte le federazioni deve preoccuparsi, e come! Non siamo qui soltanto per dividerci i diritti televisivi, ma bisogna curarsi anche della salute di chi a questi diritti
dà vita con le sue prestazioni.
Oggi in casa Italia, a cominciare dal giardino del calcio, le cose non vanno bene. Le squadre italiane sembrano soffrirne tutte, a cominciare dalle principali. E cominciamo proprio da quel Milan la cui presidenza aulica viene accolta da sonori fischi, dato che ai suoi tifosi non sembra offrire di meglio che un rinnovo contrattuale del vecchio Oddo, ricordandone le fortune passate.
E l'Inter? Perde su tutti i fronti. Per Rafa Benitez non tira aria buona, e sembra perdere nettamente il confronto diretto con Mourinho prima ancora di cominciare. Maicon vuole andarsene e non riescono a reggerlo. Il fenomeno Balotelli, al quale ci si stava aggrappando, se ne va pure lui. Altro che prendere Kolarov. Ormai quello che c'era di buono in giro se lo prende Roberto Mancini da Manchester City.
Una figura da signori la fa perfino l'Austria, dove il modesto Salisburgo riesce ad assicurarsi il gigante Boghossian, vanamente inseguito dal neomilionario Lotito coi suoi 61 milioni disponibili: la nostra federazione ha prodotto solo del male con la riduzione brusca e improvvisa del secondo extracomunitario. Annaspiamo nel buio, altra mazzata sulle già deboli nostre intenzioni e finanze. Altra nota dolente assai: l'addio triste e dispiaciuto di Lele Oriali, uno che siamo stati abituati a considerare una persona onesta e competente. Chi si salva più? E in nome di che cosa?
Da circa due anni, e forse più, dal nostro campionato stanno fuggendo le forze migliori e non ne arrivano di nuove. Era giusto l'ora di togliere il bocchettone del petrolio che arrivava dall'estero sotto forma di secondo extracomunitario, dove bene o male qualche cosa, per chi ha l'occhio fino, pure si rimediava.
Guardate la Lazio: Kolarov extracomunitario, lo pagò un milione e l'ha rivenduto a 18. E tu che fai? Tagli il secondo extracomunitario, per far vedere che sei una persona seria, che vuoi bene al calcio italiano? Cervelli all'ammasso. Aria cattiva dal Capo delle Tempeste.
Tutti i nodi vengono al pettine. Rosella Sensi ha salvato la sua dignità e la sua anima, però in fondo ha detto alla Roma: -Io ti proteggo finchè posso, ma ora devi pensare tu ai guai tuoi e devi darti un'altra presidenza. Quanto a me, ho fatto assai più del mio dovere: le mie proprietà si sono più che dimezzate, ma l'ho fatto per la grandezza della Roma e non me ne pento -
Qualcuno ha già detto in giro che il povero Cesare Prandelli farà probabilmente la stessa fine di Donadoni. Bel modo d'incoraggiare la gente che è già frastornata di suo.
Poche sono le isole felici in questo calcio italiano. Una di esse sembra Napoli, il cui dirigente, De Laurentiis, è l'unico a conservare la calma. La sue quotazioni-scudetto sono le uniche ad avere avuto un'impennata. Mentre invece Zamparini, da Palermo,
deve rispondere con le cessioni dei migliori: Kjaer, Cavani, Simplicio e Bresciano.Con quanta gioia di Delio Rossi si può immaginare.
Chi cerca di darsi un po' all'ottimismo è la Juventus, completamente rinnovata nella dirigenza e con la volontà di rinforzare la squadra. Le intenzioni sono buone, ora vedremo i fatti.
Unico motivo d'interesse ci sembra la bella intesa Genoa-Lazio, Preziosi-Lotito, anche se per ora non ha dato frutti: Acquafresca va dove dice lui, Boateng non è arrivato, ma almeno l'affare Floccari, che alla Lazio ha dato un buon cannoniere e al Genoa una bella manciata di milioni, ha dato l'avvio ad altre iniziative di gente che non vuole limitarsi a guardare, lasciando cadere a pezzo a pezzo il muro del giardino del calcio.

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