Del resto l'ha sempre detto: fatemi un'offerta congrua, e qualunque giocatore diventa cedibile.
Anche Zarate, idolo dei tifosi della Lazio, e pupilla degli occhi del sor Claudio che si è sempre gloriato di averlo scoperto.
Zarate è un grande campione indisciplinato. E Moratti ora lo vuole, al posto di un altro grande campione indisciplinato che si chiama Balotelli. Roberto Mancini, da Manchester City, è pronto a versare nelle casse di Moratti ben 38 milioni di euro per Balotelli, e Moratti lo sostituirebbe con un altro campione che forse non vale meno, e che si chiama Maurito Zarate.
Quanto è disposto a pagare in moneta sonante per il nostro Maurito, il petroliere Moratti? Diciamo che, per averlo, Moratti dovrebbe passare nelle casse della Lazio
dai 25 ai 30 milioni di euro, e Lotito non avrebbe fatto neanche un grande affare, poiché lo ha pagato 22.
Ma altre sono le motivazioni che porterebbero all'uscita di Zarate dalla Lazio. La Lazio non si può permettere un fantasista assoluto quale è l'argentino, che invece all'Inter avrebbe lo stesso ruolo del cacio sui maccheroni, o meglio del tartufo, che è ancora più prelibato: una squadra di tutti assi se lo può permettere, e non la Lazio che ha bisogno di uomini essenziali, che lottino tutti con il coltello fra i denti.
Zarate non è da Lazio: Zarate è da Inter. Con quei 25 milioni - anzi, con la metà -noi ci dobbiamo accontentare di un attaccante robusto e concreto, che ci garantisca gol e non spettacolo.
Vanamente Reja ha tentato di trasformare Zarate in un concreto. Maurito è nato per lo spettacolo. Datelo all'Inter, basteranno i gol di Milito, Eto'o, Snejider, o anche di
Stankovic, di Pandev...ah, non dovevamo dirlo.
La Lazio ha bisogno di un Acquafresca, di un Plasmati,di un Matri, e non di uno Zarate. Eppure, riusciranno i tifosi della Lazio a rinunciare a uno come lui, uno che è stato amato dalla gente più di tutti? Dai tempi forse di Beppe Signori il tifoso laziale non ha mai amato altrettanto un suo giocatore.
Ma se Zarate deve partire, che parta pure. Anche Paul Gascoigne fu tanto amato. Tanto amato e tanto inutile.
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