Io che sono tifoso laziale, ma che non vado allo stadio per fare il saluto fascista così come non lo fanno novantanove tifosi biancocelesti su cento, mi chiedo perché la Lazio debba essere tanto perseguitata a livello europeo. Perché quasi sempre incontriamo arbitri alla Collum. Perché nelle ultime cinque partite la Lazio ha subito la bellezza di due espulsioni nelle fasi più delicate della partita, e perchè abbia subito la bellezza di quattro calci di rigore.
No, non mi è parsa la Lazio quella squadra così gravemente scorretta, composta di undici anime dannate, da dover essere punita ad ogni costo. E non mi sento neanche vittima, perché la nostra bella figura in campo l'abbaiamo sempre fatta, rispettando l'arbitro, gli avversari e non comportandoci in modo maleducato verso nessun pubblico.
Proprio non so. Forse stimao scontando vecchie colpe, che risalgono al medioevo del calcio? O forse subiamo l'antipatia di un ex giocatore juventino che pure noi abbiamo amato e ammirato come atleta, e che ora, sì, dico Platini, ci ritroviamo come dirigente UEFA e nostro spietato avversario? Scusa, Platini: noi della Lazio questo poco di fama europea, condita di bravura e correttezza, ce la stiamo ricostruendo a poco a poco, mollichella dopo mollichella, con un cuore grande e un forte impegno anche di correttezza, che i nostri dirigenti Lotito e Tare e il nostro bravissimo tecnico Petkovic, da tutti ammirato per la sua umanità, ci stanno insegnado giorno dopo giorno nell'ambito nazionale ed europeo. Se Dio esiste, giovedì prossimo ci darà magari anche la forza di rovesciare le ultime terribili avversità, e di ritrovare la strada maestra del successo che ci vedeva come l'ultima squadra imbattuta in Europa.
Nessun commento:
Posta un commento