Da tre anni, l'Udinese di Guidolin ci rompe le uova nel paniere. Sempre dietro a noi per tutto l'anno, nel finale di campionato ritrova lo slancio per superarrci, fregarci il terzo posto per la Champions League e lasciarci con un palmo di naso, con gli stessi punti o quasi, e con le mosche in mano.
Sembra che lo storia stia per ripetersi anche stavolta. La Lazio è ancora tre punti avanti, giusto i tre punti di questa partita. Basta perciò che Di Natale torni a fare il Di Natale per una sola serata e ci giochiamo di nuovo tutta una stagione.
Petkovic non ci sta. Non vuole perdere, come afferma sempre, ma purtroppo si ritrova fra le mani una squadra inaridita dalla fatica e non sempre viva nei guizzi sotto rete: continua a giocare, ad assediare, a tirare, ma di gol ne arrivano molto pochi e i risultati sono da qualche tempo scadenti. Stavolta recupera Miro Klose un po' ricaricato, ma è sempre costretto a schierare una difesa di piena riserva, Gonzalez-Biava- Ciani - Stankevicius: saranno in grado di fermare lo scatenato Di Natale?
Ovviamente Petkovic chiede soccorso al centrocampo schierato con Ledesma, Candreva, Onazi, Hernanes e Mauri, e spera che Klose, oltre a portare le insidie nell'area friulana, dia una grossa mano di supporto per frenare il gioco della squadra di casa proiettata nella grande rimonta.
Qui si vedrà se la Lazio è ancora in piedi, se è in grado di giocare quelle sei finali che servono per rovesciare l'esito di un campionato finora da quinto posto ma in pericolo di tracollo, date le quattro trasferte e i soli due incontri casalinghi. Tutto è contro la Lazio, a partire da quell'arbitro Bergonzi che un anno fa a Udine ci combinò una vistosa frittata con espulsioni e addirittura partita interrotta nel finale. Solo una Lazio profondamente diversa potrà battersi per ottenere qualcosa di meglio, magari anche un solo pareggio che non permetterebbe lo scavalcamento da parte degli uomini di Guidolin.
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