Lunedì sera tocca a lui, l'unico laziale che non è stanco: Stankevicius! Dopo la mazzata del Giudice Sportivo che ci fa fatto fuori l'intera difesa, Biava, Radu e pure Lulic, Petkovic non sa più dove mettere le mani. Fuori Konko, Pereirinha, Diakitè, Dias e Cavanda oltre ai tre squalificati, eccolo costretto a chiamare ancora a terzino il buono e acciaccato Gonzalez, mettergli a fianco Cana e Ciani, e poi rivolgere una fervida preghiera al buon Dio che gli consegni almeno uno Stankevicius accettabile per completare il reparto: è l'unico laziale non morto di fatica, malgrado quel suo cognome che è tutto un programma.
Il resto Dio ce l'ha dato e guai a chi lo tocca. Candreva Ledesma Hernanes e Onazi o Ederson. Non Mauri, che un brutto giorno ha preso una brutta storta per andare a raccogliere un pallone in fondo alla rete e non si è raddrizzato più. Davatni c'è da scegliere fra tre mezzi zoppi: Klose, Floccari e Kozak. L'unico in piedi è Saha! Mamma mia che squadra di disarmati, sconfitta dalla malasorte, dagli arbitri e da quei morti di sonno del Fenerbahce.
Momentacci. Momentacci così. Ma chissà che questa squadra tartassata non riesca a compiere un miracolo proprio contro la prima della classe. Questa partita non conta quasi niente, per noi: che dobbiamo giocarci ancora? Al massimo un quarto posto. Ci giocheremo tutto l'onore nella finale di Coppa Italia. Magari proprio contro quei grandi amiconi che sono diventati i nostri cugini giallorossi d'America.
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