Il capocannoniere della Lazio non è Miro Klose, ma Hernanes. Infatti, dopo il gol nel derby, il Profeta ha scavalcato Miro alla testa dei cannonieri stagionali biancocelesti. Al terzo posto Kozak con 10, al quarto Floccari con 9, al quinto un altro centrocampista, Candreva, con 6.
Ecco la graduatoria completa.
1. Hernanes gol 12
2. Klose gol 11
3. Kozak gol 10
4. Floccari gol 9
5. Candreva, gol 6
6. Mauri, gol 4
7. Ederson, Gonzalez e Radu gol 3
10. Zarate, Ledesma, Biava, Ciani, Konko, Onazi, Lulic con 1 gol
Figurano anche tre autogol: Touché (Panathinaikos), Brivio (Atalanta) e Legrottaglie (Catania).
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
martedì 30 aprile 2013
Anni di scuola: 127. Un commissario gentiluomo
Per fortuna, un commissario che stava arrivando in macchina mi raccolse a un paio di chilometri e mi accompagnò fino alla scuola. Era un ufficiale dell'Areonautica titolare di una disciplina tecnica, che proveniva da Viterbo e compiva tutti i giorni un lungo viaggio. Questo gentiluomo, il professor Jannucci, mi prese a ben volere, accompagnandomi a scuola nell'ultimo tratto, e facendo altrettanto alla chiusura delle operazioni quotidiane.
Era così grande la sua gentilezza, che un giorno insistette per accompagnarmi fino a Cave, malgrado lo pregassi di limitare la sua cortesia fino alla prima fermata dell'auto pubblica. Infatti, quel mese di lavoro in comune finisce per creare un grande affiatamento tra i commissari, e favorisce spesso la nascita di grandi amicizie. Ne ricordo moltissime, nel corso di ben 25 anni consecutivi di esami di maturità, di cui ero divenuto sicuramente un recordman. Tra queste amicizie ci fu quella con Bruno Tescari, che conobbi all'Istituto Linguistico Darwin a Monteverde. Tescari era un personaggio ben noto anche nella politica, eletto deputato nelle liste radicali, spirito sagace e battagliero malgrado il suo handicap fisico che lo costringeva sulla sedia a rotelle. Facemmo amicizia, e ho provato dolore e rimpianto nell'apprendere la sua scomparsa in mesi recenti.
Questi 25 anni di maturità mi hanno indubbiamente arricchito dal punto di vista umano, anche se non sempre i colleghi incontrati hanno corrisposto alle mie aspettative e al mio desiderio di amicizia.
Era così grande la sua gentilezza, che un giorno insistette per accompagnarmi fino a Cave, malgrado lo pregassi di limitare la sua cortesia fino alla prima fermata dell'auto pubblica. Infatti, quel mese di lavoro in comune finisce per creare un grande affiatamento tra i commissari, e favorisce spesso la nascita di grandi amicizie. Ne ricordo moltissime, nel corso di ben 25 anni consecutivi di esami di maturità, di cui ero divenuto sicuramente un recordman. Tra queste amicizie ci fu quella con Bruno Tescari, che conobbi all'Istituto Linguistico Darwin a Monteverde. Tescari era un personaggio ben noto anche nella politica, eletto deputato nelle liste radicali, spirito sagace e battagliero malgrado il suo handicap fisico che lo costringeva sulla sedia a rotelle. Facemmo amicizia, e ho provato dolore e rimpianto nell'apprendere la sua scomparsa in mesi recenti.
Questi 25 anni di maturità mi hanno indubbiamente arricchito dal punto di vista umano, anche se non sempre i colleghi incontrati hanno corrisposto alle mie aspettative e al mio desiderio di amicizia.
Piglio: la via crucis di Giovanni Paolo II
Il Comune di Piglio e gli abitanti degli altipiani di Arcinazzo hanno realizzato un'opera religiosa di alta concezione: la Via Crucis del Beato Giovanni Palo II, che tanto amava questi luoghi di montagna fra i prati di San Paolo, il laghetto Insuglio e il monte Retafani.
Il luogo è già ricco di memorie di papa Woytila, come il percorso contemplativo, una statua in bronzo che ritrae il grande pontefice, una stele di marmo, una croce sotto un grande albero dove recitava l'Angelus.
Ora il Comune di Piglio ha realizzato le 14 stazioni della via Crucis con sculture 3x2 di Adamo Dell'Orco, nate per volontà di Stefania Bedetti, Raffaello Ceccaroni, Dina Passeri e padre Mario Fucà. Inaugurazione oggi 30 aprile alle ore 16 con il vescovo diocesano Lorenzo Loppa.
Il luogo è già ricco di memorie di papa Woytila, come il percorso contemplativo, una statua in bronzo che ritrae il grande pontefice, una stele di marmo, una croce sotto un grande albero dove recitava l'Angelus.
Ora il Comune di Piglio ha realizzato le 14 stazioni della via Crucis con sculture 3x2 di Adamo Dell'Orco, nate per volontà di Stefania Bedetti, Raffaello Ceccaroni, Dina Passeri e padre Mario Fucà. Inaugurazione oggi 30 aprile alle ore 16 con il vescovo diocesano Lorenzo Loppa.
Zarate, Diakité, Cavanda: il lusso di perdere i pezzi...
La Lazio non segna, eppure due anni fa c'era un certo Zarate che di gol ne faceva 15 a stagione. Poi Zarate è stato bruciato, e nessuno è stato capace di riaccenderlo.
La Lazio perde i pezzi, ha bisogno di rinforzi, specialmente in difesa, e si permette il lusso di tenere a pascolare a Formello un Diakité, forse il migliore dei suoi difensori, e un Cavanda, che non troppo tempo fa stava esplodendo come uno dei difensori più promettenti.
La disgrazie della Lazio, oltre che da estemporanee decisioni di arbitri allergici al biancoceleste,nascono anche da sventatezze dei suoi dirigenti, a cominciare dal capataz, quel Lotito saggio amministratore quando le cose girano bene, ma sciupone irritante e ragazzaccio indisciplinato quando gli prende il capriccio. Tutti debbono adeguarsi a lui, non si discute, si fa la volontà di un solo Dio. E invece il calcio ci dimostra tutti i giorni la sua natura di gioco aleatorio, le cui leggi non sono scritte da nessuna parte, è come un poker che quando ti esce la mano sbagliata non c'è niente da fare, conviene soltanto ritirarsi al momento buono per salvare le penne.
Chi salverà le penne della Lazio, se un Petkovic che sembrava quasi un dio in terra non c'è riuscito? Ebbene, sarà la stessa mano di poker che all'improvviso girerà, e magari trasformerà in cannoniere il giocatore più allergico al gol. Segnerà Ederson o Gonzalez, Onazi o Ledesma, e la Lazio tornerà a vincere. E sarà soltanto un caso di fortuna, quella fortuna che da tanto tempo tanto ci perseguita. E sapete perchè? Perchè siamo andati caparbiamente a cercarcela con le nostre stesse mani.
La Lazio perde i pezzi, ha bisogno di rinforzi, specialmente in difesa, e si permette il lusso di tenere a pascolare a Formello un Diakité, forse il migliore dei suoi difensori, e un Cavanda, che non troppo tempo fa stava esplodendo come uno dei difensori più promettenti.
La disgrazie della Lazio, oltre che da estemporanee decisioni di arbitri allergici al biancoceleste,nascono anche da sventatezze dei suoi dirigenti, a cominciare dal capataz, quel Lotito saggio amministratore quando le cose girano bene, ma sciupone irritante e ragazzaccio indisciplinato quando gli prende il capriccio. Tutti debbono adeguarsi a lui, non si discute, si fa la volontà di un solo Dio. E invece il calcio ci dimostra tutti i giorni la sua natura di gioco aleatorio, le cui leggi non sono scritte da nessuna parte, è come un poker che quando ti esce la mano sbagliata non c'è niente da fare, conviene soltanto ritirarsi al momento buono per salvare le penne.
Chi salverà le penne della Lazio, se un Petkovic che sembrava quasi un dio in terra non c'è riuscito? Ebbene, sarà la stessa mano di poker che all'improvviso girerà, e magari trasformerà in cannoniere il giocatore più allergico al gol. Segnerà Ederson o Gonzalez, Onazi o Ledesma, e la Lazio tornerà a vincere. E sarà soltanto un caso di fortuna, quella fortuna che da tanto tempo tanto ci perseguita. E sapete perchè? Perchè siamo andati caparbiamente a cercarcela con le nostre stesse mani.
lunedì 29 aprile 2013
Frosinone: nasce la piazza-salotto
E' stato inaugurato ieri 28 aprile il Piazzale Vittorio Veneto, vera piazza-salotto per la città di Frosinone. La sua posizione è centralissima, sottostante il Palazzo della Prefettura e a contatto con il restaurato ascensore inclinato, e profilata in una raffinata linea ellittica.
Il sindaco Nicola Ottaviani ha provveduto al taglio del nastro tricolore di quella che è senza dubbio l'opera pubblica di maggior rilievo della città negli ultimi decenni, uno degli angoli più eleganti e affascinanti dell'intero capoluogo ciociaro. Gran festa per l'intera cittadinanza, a partire dai bambini, con la partecipazione della banda musicale.
Il sindaco Nicola Ottaviani ha provveduto al taglio del nastro tricolore di quella che è senza dubbio l'opera pubblica di maggior rilievo della città negli ultimi decenni, uno degli angoli più eleganti e affascinanti dell'intero capoluogo ciociaro. Gran festa per l'intera cittadinanza, a partire dai bambini, con la partecipazione della banda musicale.
E se l'assenza di gol alla Lazio non fosse colpa dei goleador?
Mistero dei gol che mancano alla Lazio. Eppure, alla Lazio non mancano davvero i goleador. Klose, Hernanes, Floccari, Kozak e Candreva sono cinque eccellenti goleador, rispettivamente con 11,12 , 9, 10 e 6 gol ciascuno tra campionato e Coppe.
E allora? La colpa è del modo in cui si prepara il gol, cioè una cattiva disposizione del centrocampo, un abuso del tiro da lontano da parte di Candreva e di Hernanes, un eccessivo ripiegare di Klose, un eccessivo stare in area avversaria di Kozak, un troppo scarso uso di Floccari, forse la più plasmabile e la più intelligente fra le punte. Petkovic, a nostro avviso, deve fare un'analisi profonda in questo senso, cercare soluzioni interne negli allenamenti di Formello, ha continuato per tutto l'anno nel monotono impiego degli uomini di attacco a sua disposizione, e magari ha anche sottovalutato quel poveretto di Tommaso Rocchi costretto ad emigrare, e che nell'Inter bene o male due significativi gol, anche importanti, ha saputo segnare nelle poche gare disputate. Rocchi è stato compreso e stimato più da Stramaccioni che da Petkovic.
Ora è troppo tardi per trovare naturalmente una soluzione giusta e soprattutto duratura. Il gioco di attacco della Lazio non è stato mai veramente impostato, e il frutto desolato che ne è saltato fuori è evidente a tutti. Forse la risposta la si ha dagli incontri di Europa League in trasferta, il 3-3 di Moenchen e il 2-0 di Stoccarda sono frutto di due constatazioni: 1) non c'è Klose; 2) c'è tanto Kozak e c'è tanto Floccari. Bisogna guardarsi bene in faccia. L'evidenza fa male al cuore, ma è evidenza.
E allora? La colpa è del modo in cui si prepara il gol, cioè una cattiva disposizione del centrocampo, un abuso del tiro da lontano da parte di Candreva e di Hernanes, un eccessivo ripiegare di Klose, un eccessivo stare in area avversaria di Kozak, un troppo scarso uso di Floccari, forse la più plasmabile e la più intelligente fra le punte. Petkovic, a nostro avviso, deve fare un'analisi profonda in questo senso, cercare soluzioni interne negli allenamenti di Formello, ha continuato per tutto l'anno nel monotono impiego degli uomini di attacco a sua disposizione, e magari ha anche sottovalutato quel poveretto di Tommaso Rocchi costretto ad emigrare, e che nell'Inter bene o male due significativi gol, anche importanti, ha saputo segnare nelle poche gare disputate. Rocchi è stato compreso e stimato più da Stramaccioni che da Petkovic.
Ora è troppo tardi per trovare naturalmente una soluzione giusta e soprattutto duratura. Il gioco di attacco della Lazio non è stato mai veramente impostato, e il frutto desolato che ne è saltato fuori è evidente a tutti. Forse la risposta la si ha dagli incontri di Europa League in trasferta, il 3-3 di Moenchen e il 2-0 di Stoccarda sono frutto di due constatazioni: 1) non c'è Klose; 2) c'è tanto Kozak e c'è tanto Floccari. Bisogna guardarsi bene in faccia. L'evidenza fa male al cuore, ma è evidenza.
domenica 28 aprile 2013
Lazio: beffa finale, annullato gol a Kozak
Stavolta la Lazio il gol lo aveva trovato: al 95', con Libor Kozak. Macché: l'arbitro Calvarese annulla, è fuorigioco. E intanto, aveva anche espulso Biava per doppia ammonizione. Insomma, zero a zero, un piccolo punto nel carniere dopo due sconfitte, scalato ancora un posto in classifica verso il basso, ora siamo ottavi, si allontana con la Roma anche l'Udinese. Solo l'Inter ha fatto peggio di noi, e l'unica posizione che potremo al limite recuperare sarà proprio quella coi nerazzurri, molto sfortunati, che hanno perduto anche Zanetti. Ma un settimo posto probabilmente non servirebbe a nulla per la conquista di un posto per l'Europa League.
Ci resta solo una speranza: la finalissima di Coppa Italia del 26 maggio. Ma dobbiamo vincerla, perchè la Roma un posto sicuro nelle coppe europee ancora non ce l'ha.
Attendevamo uno squillo di resurrezione in quel di Parma, ma non è arrivato. O meglio, ci è rimasto nella strozza dopo l'annullamento del gol di Kozak. La Lazio si è completamente smarrita, non riesce assolutamente a far gioco, e soprattutto non riesce a far gol. Non sono serviti né Floccari né il bravo Libor, che almeno ci ha provato. E' una squadra, la nostra, che deve essere rigenerata, e ormai mancano solo quattro altre occasioni per riuscirci: Bologna, Inter, Sampdoria e Cagliari. Quattro occasioni da non gettare assolutamente al vento, con l'appendice del derby straordinario di Coppa Italia. A questo punto, la Lazio ha il destino nelle sue mani e solo con le sue forza potrà trovare l'opportunità di salvare una stagione che sta andando a fondo. Ormai Petkovic ha nelle sue mani il suo stesso avvenire tecnico, dopo una mezza stagione cominciata in modo trionfale. Dovrà fare appello alle ultimissime energie dei suoi uomini, energie ridotte al lumicino.
Ci resta solo una speranza: la finalissima di Coppa Italia del 26 maggio. Ma dobbiamo vincerla, perchè la Roma un posto sicuro nelle coppe europee ancora non ce l'ha.
Attendevamo uno squillo di resurrezione in quel di Parma, ma non è arrivato. O meglio, ci è rimasto nella strozza dopo l'annullamento del gol di Kozak. La Lazio si è completamente smarrita, non riesce assolutamente a far gioco, e soprattutto non riesce a far gol. Non sono serviti né Floccari né il bravo Libor, che almeno ci ha provato. E' una squadra, la nostra, che deve essere rigenerata, e ormai mancano solo quattro altre occasioni per riuscirci: Bologna, Inter, Sampdoria e Cagliari. Quattro occasioni da non gettare assolutamente al vento, con l'appendice del derby straordinario di Coppa Italia. A questo punto, la Lazio ha il destino nelle sue mani e solo con le sue forza potrà trovare l'opportunità di salvare una stagione che sta andando a fondo. Ormai Petkovic ha nelle sue mani il suo stesso avvenire tecnico, dopo una mezza stagione cominciata in modo trionfale. Dovrà fare appello alle ultimissime energie dei suoi uomini, energie ridotte al lumicino.
Anni di scuola: 126. Tra le varie maturità
Il fatto d'insegnare in un istituto tecnico mi consentiva ogni anno, per gli esami di maturità, un enorme ventaglio di opportunità. Credo di aver già detto che per gli insegnanti, dopo un faticosissimo anno di scuola, era molto vivo il desiderio di non sostenere un altro mese di straordinario dispendio di energie nervose quale si dimostra un esame di maturità, e che era piuttosto facile trovare un addetto alla segreteria disposto a depennarti dall'elenco dei disponibili: ma per me era auspicabile l'opposto, per ragioni strettamente economiche, con una moglie casalinga e quindi con un solo stipendio disponibile per una famiglia di cinque persone.
Ogni santo mese di giugno, perciò, mi ritrovai fra i nominati per gli esami di maturità tecnica. Come sede sceglievo Roma, che offriva sempre una grandissima disponibilità d'istituti, e da Cave, mia sede di residenza, avevo anche la possibilità di fruire del compenso della trasferta, richiedendo non meno di due ore di viaggio, dalle 6 alle 8 del mattino. Dopo tre o quattro anni in qualità di commissario d'italiano, stanco di correggere temi e di sostenere infiniti colloqui agli orali, presi a richiedere la nomina come presidente di commissione, essendo ormai divenuto esperto in materia.
Fra gli istituti tecnici c'era grandissima possibilità di variazioni, per cui ho finito per affrontare maturità di ogni tipo: ragionieri, geometri, turismo, nautica, aeronautica, linguistica, professionale, femminile, con possibilità di capitare sia in scuole statali che in scuole private, parificate e accorpate in altri istituti statali.
Spesso queste sedi erano lontane e difficili da raggiungere. Un anno mi capitò di fungere da presidente in una commissione all'istituto aeronautico De Pinedo, disperso nella campagna romana oltre la zona laurentina, e il primo giorno fu per me un'avventura raggiungere la sede.
Ogni santo mese di giugno, perciò, mi ritrovai fra i nominati per gli esami di maturità tecnica. Come sede sceglievo Roma, che offriva sempre una grandissima disponibilità d'istituti, e da Cave, mia sede di residenza, avevo anche la possibilità di fruire del compenso della trasferta, richiedendo non meno di due ore di viaggio, dalle 6 alle 8 del mattino. Dopo tre o quattro anni in qualità di commissario d'italiano, stanco di correggere temi e di sostenere infiniti colloqui agli orali, presi a richiedere la nomina come presidente di commissione, essendo ormai divenuto esperto in materia.
Fra gli istituti tecnici c'era grandissima possibilità di variazioni, per cui ho finito per affrontare maturità di ogni tipo: ragionieri, geometri, turismo, nautica, aeronautica, linguistica, professionale, femminile, con possibilità di capitare sia in scuole statali che in scuole private, parificate e accorpate in altri istituti statali.
Spesso queste sedi erano lontane e difficili da raggiungere. Un anno mi capitò di fungere da presidente in una commissione all'istituto aeronautico De Pinedo, disperso nella campagna romana oltre la zona laurentina, e il primo giorno fu per me un'avventura raggiungere la sede.
Bellegra: primo maggio alle Grotte dell'Arco
Un Primo Maggio straordinario? Bellegra lo offre ai cittadini di tutta la provincia, con un'importante visita alle Grotte dell'Arco, con tanto di guida turistica.
In località "la Cona", a soli tre chilometri dal centro del paese, è la famosa galleria naturale, di cui i primi 350 metri sono visitabili con una comoda passerella.
A ridosso è organizzato un ampio punto di ristoro con tavoli da picnic a soli dodici euro: carne alla griglia, patatine fritte e un bicchiere di buon vino. Menù speciale per i bambini a 8 euro, con un bicchierone di coca cola.
Primo maggio specialissimo, dunque, con lo straordinario spettacolo delle Grotte dell'Arco interamente da scoprire.
In località "la Cona", a soli tre chilometri dal centro del paese, è la famosa galleria naturale, di cui i primi 350 metri sono visitabili con una comoda passerella.
A ridosso è organizzato un ampio punto di ristoro con tavoli da picnic a soli dodici euro: carne alla griglia, patatine fritte e un bicchiere di buon vino. Menù speciale per i bambini a 8 euro, con un bicchierone di coca cola.
Primo maggio specialissimo, dunque, con lo straordinario spettacolo delle Grotte dell'Arco interamente da scoprire.
Konko Biava Dias Radu: finalmente torna la difesa
A Parma, la svolta. O la Lazio ricomincia a salire, o continua a scendere giù verso una fine ingloriosa. Ci si gioca tutta la stagione, e soprattutto la possibilità di dimostrare che la squadra non è morta, sta solo aspettando d'invertire la rotta.
A Parma ritroviamo la difesa titolare, Konko Biava Dias Radu, e ci giochiamo tutto. E si gioca tutto quel Petkovic che ha disputato un clamoroso girone di andata, secondo posto e 39 punti in classifica.
Petkovic ha dosato male le forze che aveva a disposizione. Forse ci ha creduto troppo, e ha tirato la corda. Metteteci in mezzo una stagione di Coppa intensa e fortunata, che è sfociata in una finalissima di Coppa Italia e in un posto fra le prime otto del continente. Troppo per una Lazio che a un certo punto ha fatto sognare tutti. Mentre poi ha dovuto ricredersi su se stessa, e ripiegare domenica dopo domenica verso un inglorioso centro classifica. Ora ce la dobbiamo vedere con il Catania e con l'Udinese, quando solo tre mesi fa lottavamo alla pari con Juventus, Napoli e Milan.
Un errore di questo genere si paga caro, e solo invertendo completamente la rotta Petkovic potrà riguadagnare le posizioni perdute, almeno in parte. Restano cinque partite che decideranno tutto. Sicuramente Lotito è sicuro di poter restituire a Petkovic la sua intera fiducia, ma in questo caso ci si gioca un importante pezzo del nostro avvenire.
A Parma ritroviamo la difesa titolare, Konko Biava Dias Radu, e ci giochiamo tutto. E si gioca tutto quel Petkovic che ha disputato un clamoroso girone di andata, secondo posto e 39 punti in classifica.
Petkovic ha dosato male le forze che aveva a disposizione. Forse ci ha creduto troppo, e ha tirato la corda. Metteteci in mezzo una stagione di Coppa intensa e fortunata, che è sfociata in una finalissima di Coppa Italia e in un posto fra le prime otto del continente. Troppo per una Lazio che a un certo punto ha fatto sognare tutti. Mentre poi ha dovuto ricredersi su se stessa, e ripiegare domenica dopo domenica verso un inglorioso centro classifica. Ora ce la dobbiamo vedere con il Catania e con l'Udinese, quando solo tre mesi fa lottavamo alla pari con Juventus, Napoli e Milan.
Un errore di questo genere si paga caro, e solo invertendo completamente la rotta Petkovic potrà riguadagnare le posizioni perdute, almeno in parte. Restano cinque partite che decideranno tutto. Sicuramente Lotito è sicuro di poter restituire a Petkovic la sua intera fiducia, ma in questo caso ci si gioca un importante pezzo del nostro avvenire.
sabato 27 aprile 2013
Genazzano: il comune vince la causa col gallerista Tonelli
Finalmente! il Comune di Genazzano ha vinto l'appello della causa contro Giancarlo Tonelli, il gallerista che aveva chiesto 4 milioni di euro per il danneggiamento subito da un suo quadro esposto nella galleria comunale.
Dopo dodici ani di causa e controcausa, finalmente la Corte di Appello di Perugia ha dato ragione all'amministrazione di Genazzano. Grosso pericolo scampato per il sindaco Fabio Ascenzi e per l'intera popolazione, che può finalmente tirare un respiro di sollievo.
Dopo dodici ani di causa e controcausa, finalmente la Corte di Appello di Perugia ha dato ragione all'amministrazione di Genazzano. Grosso pericolo scampato per il sindaco Fabio Ascenzi e per l'intera popolazione, che può finalmente tirare un respiro di sollievo.
Biglia e Bacca, Bacca e Biglia, la Lazio se li piglia...
Programmi Lazio. Tenersi Hernanes, quotato 30 milioni, e con lui Klose, ma mettergli al fianco 6/7 giocatori piuttosto giovani, di buona esperienza, capaci di dare energia alla squadra in tutte le zone del campo.
Tare è partito subito alla ricerca, e uno dei suoi campi preferiti è il Belgio, dove ha seguito alcuni giocatori interessanti. I nomi non sono di quelli che spaventano Lotito, si tratta di atleti non di primissimo piano, ma di sicuro rendimento. Tra essi ne troviamo due che hanno colpito in particolare Tare. Si tratta...bè, non guardate i nomi...di Biglia e di Bacca. Lucas Biglia, italo-argentino, gioca nell'Andelecht, è un gran bel centrocampista, ha già militato per sei volte nella nazionale argentina, classe 1986, ha 27 anni e copre molto bene il campo. E' uno di sicuro rendimento.
Quanto a Carlos Bacca, è un attaccante colombiano di ventisei anni, è del settembre del 1986, è alto 1.81 ed ha un fisico robusto, è un eccellente goleador, finora ha disputato qualcosa come 236 partite segnando 128 gol, una cifra molto interessante. Per la Lazio si tratterebbe di una punta di sicuro affidamento.
Tare continua la sua caccia. Spera di portare a Roma due oggetti di valore, sia Biglia che Bacca. Prezzi abbordabili. Massimo cinque o sei milioni. E con loro dovrebbero arrivare anche altri tre o quattro rinforzi di buona qualità.
Tare è partito subito alla ricerca, e uno dei suoi campi preferiti è il Belgio, dove ha seguito alcuni giocatori interessanti. I nomi non sono di quelli che spaventano Lotito, si tratta di atleti non di primissimo piano, ma di sicuro rendimento. Tra essi ne troviamo due che hanno colpito in particolare Tare. Si tratta...bè, non guardate i nomi...di Biglia e di Bacca. Lucas Biglia, italo-argentino, gioca nell'Andelecht, è un gran bel centrocampista, ha già militato per sei volte nella nazionale argentina, classe 1986, ha 27 anni e copre molto bene il campo. E' uno di sicuro rendimento.
Quanto a Carlos Bacca, è un attaccante colombiano di ventisei anni, è del settembre del 1986, è alto 1.81 ed ha un fisico robusto, è un eccellente goleador, finora ha disputato qualcosa come 236 partite segnando 128 gol, una cifra molto interessante. Per la Lazio si tratterebbe di una punta di sicuro affidamento.
Tare continua la sua caccia. Spera di portare a Roma due oggetti di valore, sia Biglia che Bacca. Prezzi abbordabili. Massimo cinque o sei milioni. E con loro dovrebbero arrivare anche altri tre o quattro rinforzi di buona qualità.
venerdì 26 aprile 2013
Anni di scuola: 125. Una solenne abbronzatura
Durante la notte, finii per andarmene in un altro settore della nave per trovare un po' di rilassamento e una tregua in quella che era diventata una specie di battaglia anche con colleghi che mi erano stati molto vicini, e che tornarono poi ad esserlo dopo che il famoso preside se ne fu andato in pensione.
Io ero abbastanza famoso per essere... una buona forchetta, e nel viaggio di andata sulla nave, al primo pasto consumato insieme ai colleghi, avevo ordinato una quantità di cibo che ben presto mi accorsi di non poter consumare, e siccome il conto era addebitato al nostro istituto, i colleghi non mancarono di criticare in modo piuttosto duro il mio comportamento.
Così quando, al ritorno, sempre sulla nave-traghetto da Patrasso a Brindisi, il preside ci concesse un altro pranzo collettivo per festeggiare la conclusione della gita, io ritenni opportuno rifiutare l'invito, e me ne andai tutto solo sulla tolda, e seduto sotto un sole brillante nella fila delle sdraie, me ne stetti per due o tre ore a riflettere con una certa amarezza sulla incomprensione dei colleghi e sulla mia incapacità di tenermi care le persone da cui dipendevo nella gerarchia della professione e della vita. Mentre i miei colleghi festeggiavano e consumavano un lauto pranzo dopo tanti semi-digiuni della settimana di gita, io me ne stavo affamato e orgoglioso nella più completa solitudine, con la quale mi sembrava di voler sfidare il mondo intero, anche per farmi perdonare il pasto troppo abbondante del viaggio di andata.
Per fortuna, quelle due ore di sole diretto, coi riflessi del mare, mi fruttarono una splendida abbronzatura che poi mantenni da aprile a giugno, con grande invidia, almeno per questo, di tutti i miei colleghi e specialmente colleghe.
Io ero abbastanza famoso per essere... una buona forchetta, e nel viaggio di andata sulla nave, al primo pasto consumato insieme ai colleghi, avevo ordinato una quantità di cibo che ben presto mi accorsi di non poter consumare, e siccome il conto era addebitato al nostro istituto, i colleghi non mancarono di criticare in modo piuttosto duro il mio comportamento.
Così quando, al ritorno, sempre sulla nave-traghetto da Patrasso a Brindisi, il preside ci concesse un altro pranzo collettivo per festeggiare la conclusione della gita, io ritenni opportuno rifiutare l'invito, e me ne andai tutto solo sulla tolda, e seduto sotto un sole brillante nella fila delle sdraie, me ne stetti per due o tre ore a riflettere con una certa amarezza sulla incomprensione dei colleghi e sulla mia incapacità di tenermi care le persone da cui dipendevo nella gerarchia della professione e della vita. Mentre i miei colleghi festeggiavano e consumavano un lauto pranzo dopo tanti semi-digiuni della settimana di gita, io me ne stavo affamato e orgoglioso nella più completa solitudine, con la quale mi sembrava di voler sfidare il mondo intero, anche per farmi perdonare il pasto troppo abbondante del viaggio di andata.
Per fortuna, quelle due ore di sole diretto, coi riflessi del mare, mi fruttarono una splendida abbronzatura che poi mantenni da aprile a giugno, con grande invidia, almeno per questo, di tutti i miei colleghi e specialmente colleghe.
Paliano: boom della Selva (ma la Regione dorme)
Grande 25 aprile per la Selva di Paliano: 5 mila visite e mille macchine parcheggiate. I prati si sono accesi di mille fuochi e mille fornelli alla brace, senza nessun incidente.
Ma la Regione Lazio, maggiore responsabile dell'impianto, dorme e non fa nulla, a partire dai necessari servizi igienici: tante promesse non mantenute.
La Selva, monumento naturale, può costituire una vera ricchezza per il futuro, per cui continuare a dimenticarla è semplicemente delittuoso.
Per il primo maggio, già andrebbero presi provvedimenti per non lasciare il tutto nelle mani di Raffaele Pezzella della Consulta per l'Ambiente, dei dipendenti della Croce Rossa e dei ragazzi della Protezione Civile.
Ma la Regione Lazio, maggiore responsabile dell'impianto, dorme e non fa nulla, a partire dai necessari servizi igienici: tante promesse non mantenute.
La Selva, monumento naturale, può costituire una vera ricchezza per il futuro, per cui continuare a dimenticarla è semplicemente delittuoso.
Per il primo maggio, già andrebbero presi provvedimenti per non lasciare il tutto nelle mani di Raffaele Pezzella della Consulta per l'Ambiente, dei dipendenti della Croce Rossa e dei ragazzi della Protezione Civile.
Il Real sogna Hernanes, la Lazio punta su Draxler
Il Real Madrid ha tanta voglia di rifondazione, e un suo punto di ripartenza sarebbe proprio il Profeta Hernanes. La squadrone madridista sarebbe disposto al sacrificio di 26 milioni di euro e ad assicurare al giocatore un ingaggio di almeno tre milioni, cosa che alla Lazio non si pensa e non si progetta davvero.
Ma se Hernanes dovesse veramente prendere la strada di Madrid - e Lotito giura e spergiura di no - in casa biancoceleste non vogliono lasciarsi sorprendere, e si sta pensando a un possibile grande sostituto. La voce è di quelle gagliarde. Tare sta seguendo da tempo la pista di Julian Draxler, nuovo fenomeno tedesco dello Schalke 04 e della nazionale, un grande trequartista di 19 anni, classe 1993, di quelli che non si possono davvero discutere. Alto 1.86, fisico snello sui 70, autore finora, alla sua giovane età, di 106 partite e di 19 reti tra campionato e Coppe. La sua quotazione, non si illuda Tare, in Germania è molto alta, almeno 20 milioni, per cui tutto l'incasso di Hernanes se ne andrebbe via, o quasi: ma in compenso arriverebbe alla Lazio un giocatore giovanissimo, dal fisico integro, e dalle grandi speranze proiettate in un futuro immediato per quel ruolo di trequartista che grosso modo corrisponde alle caratteristiche anche del Profeta e non lascerebbe buchi nel centrocampo biancoceleste.
A Roma non vogliono mollare Hernanes, ma oltre al Real Madrid lo vogliono anche Milan e Juventus, per cui è bene pensare anche al suo possibile addio: ma bisogna coprirsi le spalle preventivamente, e con l'arrivo di uno come Draxler queste spalle sarebbero ultracoperte per l'oggi e per il domani. Ma bisogna agire in fretta e bene, cosa che alla Lazio...raramente avviene.
Ma se Hernanes dovesse veramente prendere la strada di Madrid - e Lotito giura e spergiura di no - in casa biancoceleste non vogliono lasciarsi sorprendere, e si sta pensando a un possibile grande sostituto. La voce è di quelle gagliarde. Tare sta seguendo da tempo la pista di Julian Draxler, nuovo fenomeno tedesco dello Schalke 04 e della nazionale, un grande trequartista di 19 anni, classe 1993, di quelli che non si possono davvero discutere. Alto 1.86, fisico snello sui 70, autore finora, alla sua giovane età, di 106 partite e di 19 reti tra campionato e Coppe. La sua quotazione, non si illuda Tare, in Germania è molto alta, almeno 20 milioni, per cui tutto l'incasso di Hernanes se ne andrebbe via, o quasi: ma in compenso arriverebbe alla Lazio un giocatore giovanissimo, dal fisico integro, e dalle grandi speranze proiettate in un futuro immediato per quel ruolo di trequartista che grosso modo corrisponde alle caratteristiche anche del Profeta e non lascerebbe buchi nel centrocampo biancoceleste.
A Roma non vogliono mollare Hernanes, ma oltre al Real Madrid lo vogliono anche Milan e Juventus, per cui è bene pensare anche al suo possibile addio: ma bisogna coprirsi le spalle preventivamente, e con l'arrivo di uno come Draxler queste spalle sarebbero ultracoperte per l'oggi e per il domani. Ma bisogna agire in fretta e bene, cosa che alla Lazio...raramente avviene.
giovedì 25 aprile 2013
25 aprile, 68 anni dopo
Sta forse nascendo un'Italia nuova, più umile e più unita, 68 anni dopo quel 25 aprile 1945, primo giorno di liberazione per tutto il paese.
Non più oppressione, non più fascismo, non più nazismo, per sempre. Consapevoli delle nostre possibilità, più pronti a cancellare prepotenze e ruberie, più pronti a darci una mano per ricominciare la via dell'impegno e della serietà.
Non più oppressione, non più fascismo, non più nazismo, per sempre. Consapevoli delle nostre possibilità, più pronti a cancellare prepotenze e ruberie, più pronti a darci una mano per ricominciare la via dell'impegno e della serietà.
Serrone: è nato l'eliporto!
Belle novità al Serrone: i volontari stanno facendo miracoli col sostegno concreto dell'amministrazione, ed hanno fatto nascere dal nulla, senza finanziamenti, un bellissimo eliporto in località Le Pantane, utile anche ai comuni vicini di Piglio, Roiate e Paliano, e inoltre una fontana e un interessante "punto verde" per i momenti di relax nei pressi di una sorgente oligominerale.
Il sindaco Maurizio Proietto ha ringraziato i volontari, che si sono perfino autotassati di 280 euro ciascuno dando prova di generosità ed amore verso il paese. Il parrroco don Pietro ha benedetto l'eliporto.
Hanno collaborato il dottor Sciaminnea , Domenico e Grazioso di Roiate, la Protezione Civile di Serrone e la Croce Rossa. Veri promotori dell'importante iniziativa Fausto Rosati, Paolo Pignalberi e Amerigo Sugamele.
Il sindaco Maurizio Proietto ha ringraziato i volontari, che si sono perfino autotassati di 280 euro ciascuno dando prova di generosità ed amore verso il paese. Il parrroco don Pietro ha benedetto l'eliporto.
Hanno collaborato il dottor Sciaminnea , Domenico e Grazioso di Roiate, la Protezione Civile di Serrone e la Croce Rossa. Veri promotori dell'importante iniziativa Fausto Rosati, Paolo Pignalberi e Amerigo Sugamele.
Chi sarà la nostra punta: Immobile, Matri o Emeghara?
La Lazio è già partita a caccia dellla sua punta 2013-14: Klose non basta più, o meglio basta per quel mezzo campionato che riesce a garantire. Per il resto ci vuole almeno almeno un sostituto valido, che sia di gran nome e che garantisca una trentina di presenze, per cui, anche se Klose non potrà essere al suo posto, ci sarà sempre in campo un fior di attaccante.
La Lazio ha già precisato i suoi obbiettivi: Alessandro Matri, Ciro Immobile o Innocent Emeghara. Uno dei tre arriverà senz'altro a Formello. Il valore reale è sulla carta, per tutti e tre, sui dieci milioni di euro. Solo che diverso è il punto di partenza.
Matri parte dai due milioni e due d'ingaggio nella Juventus, ha ventinove anni e una buona quotazione che però appare già leggermente in declino.
Ciro Immobile, viceversa, classe 1990, dunque ventitre anni, è in fase ascendente, viene dai 700 mila euro del Genoa che ne è comproprietaria, e dati gli ecellenti rapporti fra Lazio e Genopa appare davvero sulla strada per Formello, dove potrebbe sviluppare le sue più che promettenti qualità.
Ma forse il favorito, fra i tre, è proprio Innocent Emeghara, svizzero di Nigeria, nazionale rossocrociato, esploso nel Siena , giovane anche lui, classe 1989, che col suo stipendio fissato a 480 mila euro appare anche il più vicino alle quotazioni di Lotito. Emeghara è nello stesso tempo un uomo da scoprire e un uomo ricco di talento, di velocità, proclamato il più formidabile contropiedista della serie A: secondo noi è quello che può veramente desiderare di venire alla Lazio, il più adatto al suo gioco, e di esplodervi in maniera definitiva nella prossima stagione. Ma Lotito deve sbrigarsi per battere la possibile concorrenza e strappare un prezzo agevolato.
La Lazio ha già precisato i suoi obbiettivi: Alessandro Matri, Ciro Immobile o Innocent Emeghara. Uno dei tre arriverà senz'altro a Formello. Il valore reale è sulla carta, per tutti e tre, sui dieci milioni di euro. Solo che diverso è il punto di partenza.
Matri parte dai due milioni e due d'ingaggio nella Juventus, ha ventinove anni e una buona quotazione che però appare già leggermente in declino.
Ciro Immobile, viceversa, classe 1990, dunque ventitre anni, è in fase ascendente, viene dai 700 mila euro del Genoa che ne è comproprietaria, e dati gli ecellenti rapporti fra Lazio e Genopa appare davvero sulla strada per Formello, dove potrebbe sviluppare le sue più che promettenti qualità.
Ma forse il favorito, fra i tre, è proprio Innocent Emeghara, svizzero di Nigeria, nazionale rossocrociato, esploso nel Siena , giovane anche lui, classe 1989, che col suo stipendio fissato a 480 mila euro appare anche il più vicino alle quotazioni di Lotito. Emeghara è nello stesso tempo un uomo da scoprire e un uomo ricco di talento, di velocità, proclamato il più formidabile contropiedista della serie A: secondo noi è quello che può veramente desiderare di venire alla Lazio, il più adatto al suo gioco, e di esplodervi in maniera definitiva nella prossima stagione. Ma Lotito deve sbrigarsi per battere la possibile concorrenza e strappare un prezzo agevolato.
mercoledì 24 aprile 2013
Artena: la "Città del Gusto"
Artrena si batte per la realizzazione di un progetto: il lancio di prodotti tipici locali per sostenere le piccole e medie imprese del settore agro-alimentare.
Verrà realizzato a cura del Comune un progetto denominato "La Città del Gusto", una organizzazione finalizzata ad ospitare le iniziative idonee ad esportare prodotti tipici dell'agricoltura locale nei paesi vicini.
L'archietto Mario Caponi, a tal fine, è stato incaricato dall'amnministrazione a realizzare una struttura pubblica destinata a questo scopo precipuo.
Verrà realizzato a cura del Comune un progetto denominato "La Città del Gusto", una organizzazione finalizzata ad ospitare le iniziative idonee ad esportare prodotti tipici dell'agricoltura locale nei paesi vicini.
L'archietto Mario Caponi, a tal fine, è stato incaricato dall'amnministrazione a realizzare una struttura pubblica destinata a questo scopo precipuo.
Emeghara: magari Lazio!
Che fortuna, il Siena, a trovarsi tra le file, all'improvviso, uno come Emeghara! Un contropiedista di primissima qualità, il più veloce dell'intere serie A, in compropietà con la squadra svizzera del Lorient!
Non ci ha messo proprio niente a farsi subito un gran nome, e a segnare quei cinque o sei gol capaci di riportare in zona salvezza il Siena (attenzione a lui, domenica prossima, voi della Roma all'Olimpico!)
Ma Innocent Emeghara, che compirà 24 anni il prossimo 27 maggio - è del 1989 - già sogna Lazio. Sogna una squadra di grande nome nella quale lanciarsi definitivamente e nella quale guadagnarsi uno stipendio un po' più importante del suo, che non arriva ancora al mezzo milione. Il suo agente Di Domenico spinge a favore della Lazio, Lorient e Siena vogliono guadagnarci entramnbe dalla sua vendita, e anche l'altro agente Vinicio Fioranelli sarebbe bene felice se Lotito arrivasse ad offrire quella decina di milioni che il ragazzo già vale.
Con lui, giovane, scattante, 68 chili di peso per un'altezza di 1.70, quasi una pulce rispetto a certi fisicacci da area di rigore, è uno abituato a bruciar praterie erbosee e a infilare tutti nel suo contropiede. In cinque campionati da professionista ha già inanellato 156 partire e segnato una sessantina di gol, da nove partite gioca nella nazionale svizzera, il suo color cioccolata gli deriva dalla nasciata in Nigeria, come Onazi, solo che lui ha optato per la nazionalità rossocrociata.
La Lazio non deve lasciarselo scappare. Sarebbe la prima soluzione giusta per rafforzare un attacco anemico e poco amante del gol.
Non ci ha messo proprio niente a farsi subito un gran nome, e a segnare quei cinque o sei gol capaci di riportare in zona salvezza il Siena (attenzione a lui, domenica prossima, voi della Roma all'Olimpico!)
Ma Innocent Emeghara, che compirà 24 anni il prossimo 27 maggio - è del 1989 - già sogna Lazio. Sogna una squadra di grande nome nella quale lanciarsi definitivamente e nella quale guadagnarsi uno stipendio un po' più importante del suo, che non arriva ancora al mezzo milione. Il suo agente Di Domenico spinge a favore della Lazio, Lorient e Siena vogliono guadagnarci entramnbe dalla sua vendita, e anche l'altro agente Vinicio Fioranelli sarebbe bene felice se Lotito arrivasse ad offrire quella decina di milioni che il ragazzo già vale.
Con lui, giovane, scattante, 68 chili di peso per un'altezza di 1.70, quasi una pulce rispetto a certi fisicacci da area di rigore, è uno abituato a bruciar praterie erbosee e a infilare tutti nel suo contropiede. In cinque campionati da professionista ha già inanellato 156 partire e segnato una sessantina di gol, da nove partite gioca nella nazionale svizzera, il suo color cioccolata gli deriva dalla nasciata in Nigeria, come Onazi, solo che lui ha optato per la nazionalità rossocrociata.
La Lazio non deve lasciarselo scappare. Sarebbe la prima soluzione giusta per rafforzare un attacco anemico e poco amante del gol.
lunedì 22 aprile 2013
Anni di scuola: 124. Un preside gitaiolo
Quella gita in Grecia con le quinte classi, nel 1980, mi fu concessa molto controvoglia da un preside col quale i miei rapporti non erano dei migliori. Sentendosi criticato da me per quasi tutto ciò che faceva, si guardava bene dal trovarsi in mia compagnia nelle gite all'estero, alle quali lui non solo non mancava mai, ma si portava dietro immancabilmente anche la moglie, segretaria in un istituto scolastico di Subiaco, i tre figli e soprattutto il nostro segretario economo, al quale si affidava mani e piedi per tutte le sue spese personali e familiari, commettendo una montagna di abusi e soprusi.
Quella volta, non so perché, dopo avermi negato la gita all'estero per una decina di anni, fu costretto a portarmi con la mia classe malgrado tutto il rancore che aveva nei miei confronti per le critiche a viso aperto che non gli facevo mai mancare. In realtà, anche stavolta non era potuto venire in gita il professor Manlio Maggi, che era il nostro uomo-guida nei viaggi culturali, e così l'unico professore proveniente da un liceo classico e a conoscenza del greco ero io. Forse fu proprio questo il motivo per cui il preside fu costretto a portarmi con sé, se non altro per leggere e decifrare i testi greci, o le insegne dei negozi, o le indicazioni stradali. Ma siccome il preside portava con sé soltanto insegnanti amici, io avvertivo pienamente un clima ostile nei miei confronti, e forse l'unica persona che si mostrò gentile con me fu proprio la moglie del preside, che io avevo conosciuto da ragazza come impiegata di segreteria quando anch'io ero al mio esordio nella scuola ed eravamo abbastanza amici.
Sulla nave che ci portava in Grecia da Brindisi a Patrasso io ebbi modo di scontrarmi con la maggior parte dei miei colleghi, tutti schierati in modo compatto dalla parte del preside.
Quella volta, non so perché, dopo avermi negato la gita all'estero per una decina di anni, fu costretto a portarmi con la mia classe malgrado tutto il rancore che aveva nei miei confronti per le critiche a viso aperto che non gli facevo mai mancare. In realtà, anche stavolta non era potuto venire in gita il professor Manlio Maggi, che era il nostro uomo-guida nei viaggi culturali, e così l'unico professore proveniente da un liceo classico e a conoscenza del greco ero io. Forse fu proprio questo il motivo per cui il preside fu costretto a portarmi con sé, se non altro per leggere e decifrare i testi greci, o le insegne dei negozi, o le indicazioni stradali. Ma siccome il preside portava con sé soltanto insegnanti amici, io avvertivo pienamente un clima ostile nei miei confronti, e forse l'unica persona che si mostrò gentile con me fu proprio la moglie del preside, che io avevo conosciuto da ragazza come impiegata di segreteria quando anch'io ero al mio esordio nella scuola ed eravamo abbastanza amici.
Sulla nave che ci portava in Grecia da Brindisi a Patrasso io ebbi modo di scontrarmi con la maggior parte dei miei colleghi, tutti schierati in modo compatto dalla parte del preside.
Frosinone: l'Accademia delle Belle Arti a Palazzo Tiravanti
Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha firmato la convenzione per il trasferimento in uso gratuito del Palazzo Tiravanti, di proprietà comunale, come sede dell'Accademia delle Belle Arti di Frosinone.
E' un momento storico per Frosinone e per l'intera provincia, in quanto in Italia le sedi dell'Accademia delle Belle Arti sono appena venti.
Grande soddisfazione, dunque,per Remo Costantini e Luigi Fiorletta, rispettivamente presidente e direttore dell'Accademia di Belle Arti di Frosinone.
E' un momento storico per Frosinone e per l'intera provincia, in quanto in Italia le sedi dell'Accademia delle Belle Arti sono appena venti.
Grande soddisfazione, dunque,per Remo Costantini e Luigi Fiorletta, rispettivamente presidente e direttore dell'Accademia di Belle Arti di Frosinone.
L'arabo che ama la Lazio alza l'offerta: 80 milioni
Ottanta milioni di euro per i due terzi delle azioni della Lazio. L'arabo saudita Khalid Al Shoaibi, 49 anni, già l'hanno scorso aveva offerto 50 milioni a Lotito per cedere la maggioranza azionaria della S.S. Lazio quotata in borsa, e Lotito aveva detto sdegnosamente di no: mai e poi mai avrebbe ceduto la Lazio.
Ma oggi Khalid, ricco petroliere, grande amico di Vicenzo D'Amico e di Vincenzo Morabito, è tornato all'assalto quasi raddoppiando l'offerta. Lotito in realtà valuta l'intero patrimonio della Lazio sui 200 milioni, mentre Khalid si è fermato a 120, cifra ancora lontana dalla realtà economica biancoceleste che indubbiamente Lotito in questi anni ha portato a un'eccellente quotazione. Però il secondo tentativo dello sceicco saudita ha sicuramente impressionato l'attuale presidente della Lazio perchè si tratta di una ricerca animata da vero amore: Khalid venne a Roma a fine anni Settanta e s'innamorò della Lazio di Chinaglia, fresca di scudetto, e le sue intenzioni di diventare il nuovo presidente biancoceleste sono molto serie e ispirate a un futuro grande potenziamento della società.
Fino a quando potrà resistere Lotito nel suo intento? A questo punto potrebbe anche trasferire i suoi sogni di grandezza in quel di Salerno, facendo le fortune della vecchia Salernitana già rinata dalla sue ceneri per merito di questo grande rifondatore che si è dimostrato Claudio Lotito. Mentre per la Lazio forse la svolta possibile non è stata mai tanto vicina quanto in questo momento, in cui i tifosi chiedono la vera grandezza della società, con un ritorno alle grandi epoche del passato tipo Cragnotti. E il saudita Khalid Al Shoaibi sembrerebbe davvero l'uomo giusto.
Ma oggi Khalid, ricco petroliere, grande amico di Vicenzo D'Amico e di Vincenzo Morabito, è tornato all'assalto quasi raddoppiando l'offerta. Lotito in realtà valuta l'intero patrimonio della Lazio sui 200 milioni, mentre Khalid si è fermato a 120, cifra ancora lontana dalla realtà economica biancoceleste che indubbiamente Lotito in questi anni ha portato a un'eccellente quotazione. Però il secondo tentativo dello sceicco saudita ha sicuramente impressionato l'attuale presidente della Lazio perchè si tratta di una ricerca animata da vero amore: Khalid venne a Roma a fine anni Settanta e s'innamorò della Lazio di Chinaglia, fresca di scudetto, e le sue intenzioni di diventare il nuovo presidente biancoceleste sono molto serie e ispirate a un futuro grande potenziamento della società.
Fino a quando potrà resistere Lotito nel suo intento? A questo punto potrebbe anche trasferire i suoi sogni di grandezza in quel di Salerno, facendo le fortune della vecchia Salernitana già rinata dalla sue ceneri per merito di questo grande rifondatore che si è dimostrato Claudio Lotito. Mentre per la Lazio forse la svolta possibile non è stata mai tanto vicina quanto in questo momento, in cui i tifosi chiedono la vera grandezza della società, con un ritorno alle grandi epoche del passato tipo Cragnotti. E il saudita Khalid Al Shoaibi sembrerebbe davvero l'uomo giusto.
domenica 21 aprile 2013
Napolitano bis: tutta Italia d'accordo
Giorgio Napolitano è stato rieletto presidente della Repubblica alla sesta votazione, con un plebiscito di voti: 738. Voti di tutte le parti politiche: dal PD al PDL, dal Gruppo Monti alla Lega ai governatori delle regioni. Solo 5 Stelle e Sel hanno continuato a votare Stefano Rodotà con 217 voti.
Rinunciando al già deciso pensionamento, a 88 anni Giorgio Napolitano, con il suo gesto significativo, ha voluto salvare la nazione italiana dalla brutta situazione in cui si era cacciata. Ora dovrà provvedere a formare un governo all'altezza della situazione, che introduca le necessarie riforme anche istituzionali, assolutamente improcrastinabili.
A Giorgio Napolitano va la nostra stima e la nostra massima considerazione, condivisa in modo assoluto anche a livello internazionale, da Obama alla Merkel, da D'Orange a Barroso, segno di apprezzamento profondo e assolutamente meritato.
Rinunciando al già deciso pensionamento, a 88 anni Giorgio Napolitano, con il suo gesto significativo, ha voluto salvare la nazione italiana dalla brutta situazione in cui si era cacciata. Ora dovrà provvedere a formare un governo all'altezza della situazione, che introduca le necessarie riforme anche istituzionali, assolutamente improcrastinabili.
A Giorgio Napolitano va la nostra stima e la nostra massima considerazione, condivisa in modo assoluto anche a livello internazionale, da Obama alla Merkel, da D'Orange a Barroso, segno di apprezzamento profondo e assolutamente meritato.
Frosinone: ottocento sbandieratori
A Frosinone, domenica 28 aprile, ore 15, dieci gruppi di sbandieratori, per un totale di 800 persone, sfileranno per le vie della città, cinque nelle parti alte e cinque nelle parti basse.
E' un vero e proprio festival di arte, cultura e tradizioni popolari. Annessa, una grande mostra di opere fotografiche in concorso, che verrà inaugurata il 5 maggio.
E' una grande iniziativa che abbraccia turismo e attività commerciali. I dieci gruppi di sbandieratori arrivano da tutta Italia: Arezzo, Carpineto Romano, Minturno, Vignanello, Artena, Cori, Torre del Greco, Ascoli Piceno, L'Aquila e Velletri.
Un momento così intenso, Frosinone non lo viveva da molti decenni.
E' un vero e proprio festival di arte, cultura e tradizioni popolari. Annessa, una grande mostra di opere fotografiche in concorso, che verrà inaugurata il 5 maggio.
E' una grande iniziativa che abbraccia turismo e attività commerciali. I dieci gruppi di sbandieratori arrivano da tutta Italia: Arezzo, Carpineto Romano, Minturno, Vignanello, Artena, Cori, Torre del Greco, Ascoli Piceno, L'Aquila e Velletri.
Un momento così intenso, Frosinone non lo viveva da molti decenni.
Rifondazione Lazio: ma che cosa cambiare?
Non potendo cambiare squadra, che è quella che è, si provi a cambiare altro: non so, direzione tecnica o al limite presidenza.
Nella Lazio attuale c'è qualcosa che non funziona. O meglio, per essere precisi: non c'è cosa che funzioni. Tutto al diavolo. La squadra non segna più un gol nemmeno se sta tre domeniche di fila in campo a pestare erba nell'area avversaria. E' una sterilità congenita, come la possibilità che un cane castrato possa dare alla luce un bel cagnolino.Ci vuole una cagna che possa farlo, e questa cagna è la Fortuna, che da casa laziale non passa da un bel po' di tempo a questa parte.
Tu sommi Klose più Floccari più Kozak più Candreva più Hernanes, cinque signori giocatori, e da questa espressione matematica non esce fuori un gol, su azione o su calcio piazzato, da almeno tre domeniche. C'è qualcosa di malato, di malsano, un bubbone scoppiato all'improvviso, come se da parte dei giocatori di Petkovic sia venuta fuori un'allergia congenita. Dove mettere le mani?
Diamo la squadra ad Alberto Bollini: lui ha portato la Lazio sette volte su sette alle finali nazionali della Primavera, lui sa come far giocare a pallone i vari ragazzi affidatigli, anche quelli che vengono dalla Spagna o dall'Africa, come ha fatto un anno fa con Onazi, due anni fa con Cavanda, quest'anno con Rozzi, Keita e Tounkara ecc..ecc.. Bisogna aver coraggio e anche una punta di follia nella vita. Non possiamo accontentarci di una Lazio che arriva ai quarti in Europa League e alla finalissima di Coppia Italia. E' stata tutta un'illlusione? E perché questo scoppio improvviso, una vera deflagrazione? Qualcuno ci spieghi questo mistero. Se la Lazio si ritrova così male sulle gambe, un perché ci sarà, e bisogna scoprire cos'è questo perchè. Coraggiosamente.
Nella Lazio attuale c'è qualcosa che non funziona. O meglio, per essere precisi: non c'è cosa che funzioni. Tutto al diavolo. La squadra non segna più un gol nemmeno se sta tre domeniche di fila in campo a pestare erba nell'area avversaria. E' una sterilità congenita, come la possibilità che un cane castrato possa dare alla luce un bel cagnolino.Ci vuole una cagna che possa farlo, e questa cagna è la Fortuna, che da casa laziale non passa da un bel po' di tempo a questa parte.
Tu sommi Klose più Floccari più Kozak più Candreva più Hernanes, cinque signori giocatori, e da questa espressione matematica non esce fuori un gol, su azione o su calcio piazzato, da almeno tre domeniche. C'è qualcosa di malato, di malsano, un bubbone scoppiato all'improvviso, come se da parte dei giocatori di Petkovic sia venuta fuori un'allergia congenita. Dove mettere le mani?
Diamo la squadra ad Alberto Bollini: lui ha portato la Lazio sette volte su sette alle finali nazionali della Primavera, lui sa come far giocare a pallone i vari ragazzi affidatigli, anche quelli che vengono dalla Spagna o dall'Africa, come ha fatto un anno fa con Onazi, due anni fa con Cavanda, quest'anno con Rozzi, Keita e Tounkara ecc..ecc.. Bisogna aver coraggio e anche una punta di follia nella vita. Non possiamo accontentarci di una Lazio che arriva ai quarti in Europa League e alla finalissima di Coppia Italia. E' stata tutta un'illlusione? E perché questo scoppio improvviso, una vera deflagrazione? Qualcuno ci spieghi questo mistero. Se la Lazio si ritrova così male sulle gambe, un perché ci sarà, e bisogna scoprire cos'è questo perchè. Coraggiosamente.
sabato 20 aprile 2013
Lazio sterile, passa l'Udinese con Di Natale e ci scavalca
La Lazio va incontro alla sua nona sconfitta nelle ultime dodici partite. Un vero disastro. Una squadra che pesta l'area avversaria per decine e decine di minuti senza riuscire a cavare un ragno dal buco.
E' bastata una prodezza del grande Di Natale per infilzarci dopo appena 18 minuti, e poi tutto è andato in malora. La Lazio non ha assolutamente attacco, neanche a una punta sola, dato che Klose ha perso l'ultimo smalto e non riesce più a incidere. Inutilmente Petkovic nella ripresa ha fatto ricorso a Ederson, Hernanes e Floccari, non sono serviti a nulla neanche i loro sforzi: l'Udinese ci ha controllati senza troppa fatica, ci ha scavalcati in classifica, dove ormai stiamo precipitando scontando i peccati di un intero girone di ritorno.
Lazio: che fare? Come rinnovare quel poco di energie necessarie per conquistare qualche punto e salvare la faccia da un continuo precipitare in basso, per evitare di essere risucchiati dal fondo classifica ? Chi ci darà la forza di reagire? Ci attende ora un'altra trasferta molto dura a Parma, e se neanche lì sapremo reagire, certamente bisognerà cominciare a porsi interrogativi molto gravi anche sulla conduzione tecnica della squadra. Una squadra crollata, che ha bisogno di provvedimenti urgenti dopo gli enormi errori compiuti nella campagna acquisti sia di giugno che di gennaio. Tutto da rifare, cominciando quasi da zero.
E' bastata una prodezza del grande Di Natale per infilzarci dopo appena 18 minuti, e poi tutto è andato in malora. La Lazio non ha assolutamente attacco, neanche a una punta sola, dato che Klose ha perso l'ultimo smalto e non riesce più a incidere. Inutilmente Petkovic nella ripresa ha fatto ricorso a Ederson, Hernanes e Floccari, non sono serviti a nulla neanche i loro sforzi: l'Udinese ci ha controllati senza troppa fatica, ci ha scavalcati in classifica, dove ormai stiamo precipitando scontando i peccati di un intero girone di ritorno.
Lazio: che fare? Come rinnovare quel poco di energie necessarie per conquistare qualche punto e salvare la faccia da un continuo precipitare in basso, per evitare di essere risucchiati dal fondo classifica ? Chi ci darà la forza di reagire? Ci attende ora un'altra trasferta molto dura a Parma, e se neanche lì sapremo reagire, certamente bisognerà cominciare a porsi interrogativi molto gravi anche sulla conduzione tecnica della squadra. Una squadra crollata, che ha bisogno di provvedimenti urgenti dopo gli enormi errori compiuti nella campagna acquisti sia di giugno che di gennaio. Tutto da rifare, cominciando quasi da zero.
Lazio primavera in final eight: 3-0 al Bari, Cataldi, Pace e Tounkara
Già alla fine del primo tempo, la Lazio di Bollini ha conquistato il diritto di partecipare alle finali nazionali: il 2-0, con i grandi gol di Cataldi e Pace, garantisce il primo posto e l'impossibilità del Palermo, terzo in classifica, di raggiungere i biancocelesti. Al 33' della ripresa il fenomeno Tounkara ha segnato una terza rete frutto di una grande azione personale.
La bella squadra di Alberto Bollini, reduce da una lunga serie di successi, ha chiaramente meritato il primato nel girone C.
La bella squadra di Alberto Bollini, reduce da una lunga serie di successi, ha chiaramente meritato il primato nel girone C.
Anni di scuola: 123. Le follie di Parigi
Assistemmo anche a scene notturne piuttosto spiacevoli, come il pestaggio della polizia su un uomo di colore di cui potemmo seguire il drammatico inseguimento.
Un altro folto gruppo di nostri si limitò a fare una bevuta collettiva di birre e di bevande analcoliche, e ad un certo punto il proprietario del locale, convinto che i nostri volessero imbrogliarlo nel conto delle ordinazioni, cominciò ad inveire brutalmente, strillando: "Ah, coquins des italiens! Italiani imbroglioni!" e arbitrariamente aumentò di una buona metà il conto, mentre io, che assistevo personalmente alla situazione, avevo controllato con precisione tutte le ordinazioni. Finimmo per pagare il conto salato per non andare incontro a spiacevoli scenate.
La via del ritorno in albergo, alle due di notte, volutamente a piedi, fu lunga e penosa, ma si concluse bene.
L'ultimo giorno di permanenza fu dedicato alle piccole spese e ai souvenir. Io rimasi solo con la famosa insegnante dal carattere difficile, e con lei entrai nei famosi magazzini "Lafayette". La cara collega si fece accompagnare finché le fu comodo, e poi decise di andarsene per conto suo a fare piccoli regali, bofonchiando contro di me che...non la lasciavo sola. Così mi ritrovai sperduto nel grande emporio di cinque o sei piani, sudando come un cammello per la timidezza, e comunque riuscendo a cavarmela con il mio francese scolastico e pomposo, risalente agli anni quaranta. Finii per comprare a un prezzo elevato una catenina d'oro che mi era piaciuta molto, ma mi accorsi che era di fabbricazione italiana e che a Roma l'avrei certamente pagata di meno.
Fu comunque una gita molto divertente e movimentata, difficile da dimenticare.
Un altro folto gruppo di nostri si limitò a fare una bevuta collettiva di birre e di bevande analcoliche, e ad un certo punto il proprietario del locale, convinto che i nostri volessero imbrogliarlo nel conto delle ordinazioni, cominciò ad inveire brutalmente, strillando: "Ah, coquins des italiens! Italiani imbroglioni!" e arbitrariamente aumentò di una buona metà il conto, mentre io, che assistevo personalmente alla situazione, avevo controllato con precisione tutte le ordinazioni. Finimmo per pagare il conto salato per non andare incontro a spiacevoli scenate.
La via del ritorno in albergo, alle due di notte, volutamente a piedi, fu lunga e penosa, ma si concluse bene.
L'ultimo giorno di permanenza fu dedicato alle piccole spese e ai souvenir. Io rimasi solo con la famosa insegnante dal carattere difficile, e con lei entrai nei famosi magazzini "Lafayette". La cara collega si fece accompagnare finché le fu comodo, e poi decise di andarsene per conto suo a fare piccoli regali, bofonchiando contro di me che...non la lasciavo sola. Così mi ritrovai sperduto nel grande emporio di cinque o sei piani, sudando come un cammello per la timidezza, e comunque riuscendo a cavarmela con il mio francese scolastico e pomposo, risalente agli anni quaranta. Finii per comprare a un prezzo elevato una catenina d'oro che mi era piaciuta molto, ma mi accorsi che era di fabbricazione italiana e che a Roma l'avrei certamente pagata di meno.
Fu comunque una gita molto divertente e movimentata, difficile da dimenticare.
Valmontone: la maratonina di Magicland
Il Parco Giochi di Valmontone e l'A.S.Roma Road organizzano per il 1 maggio una maratonina di dieci chilometri all'interno del Parco.
Partenza alle 9.30 e arrivo previsto intorno alle 10.15. Il pubblico seguirà la gara dai 70 metri di altezza dell'Isola Volante.
Saranno oltre duemila i partecipanti, con ben 300 giudici. Bisogna aver compiuto i 18 anni; le iscrizioni sono aperte fino al 29 aprile.
Seguirà una gara non competitiva, "Gattobaleno Run", di un chilometro a passo libero per grandi e piccini.
Polemiche delle società e degli atleti di Valmontone nel veder preferita all'organizzazione una società di Roma.
Partenza alle 9.30 e arrivo previsto intorno alle 10.15. Il pubblico seguirà la gara dai 70 metri di altezza dell'Isola Volante.
Saranno oltre duemila i partecipanti, con ben 300 giudici. Bisogna aver compiuto i 18 anni; le iscrizioni sono aperte fino al 29 aprile.
Seguirà una gara non competitiva, "Gattobaleno Run", di un chilometro a passo libero per grandi e piccini.
Polemiche delle società e degli atleti di Valmontone nel veder preferita all'organizzazione una società di Roma.
L'Udinese è l'antiLazio da tre anni
Da tre anni, l'Udinese di Guidolin ci rompe le uova nel paniere. Sempre dietro a noi per tutto l'anno, nel finale di campionato ritrova lo slancio per superarrci, fregarci il terzo posto per la Champions League e lasciarci con un palmo di naso, con gli stessi punti o quasi, e con le mosche in mano.
Sembra che lo storia stia per ripetersi anche stavolta. La Lazio è ancora tre punti avanti, giusto i tre punti di questa partita. Basta perciò che Di Natale torni a fare il Di Natale per una sola serata e ci giochiamo di nuovo tutta una stagione.
Petkovic non ci sta. Non vuole perdere, come afferma sempre, ma purtroppo si ritrova fra le mani una squadra inaridita dalla fatica e non sempre viva nei guizzi sotto rete: continua a giocare, ad assediare, a tirare, ma di gol ne arrivano molto pochi e i risultati sono da qualche tempo scadenti. Stavolta recupera Miro Klose un po' ricaricato, ma è sempre costretto a schierare una difesa di piena riserva, Gonzalez-Biava- Ciani - Stankevicius: saranno in grado di fermare lo scatenato Di Natale?
Ovviamente Petkovic chiede soccorso al centrocampo schierato con Ledesma, Candreva, Onazi, Hernanes e Mauri, e spera che Klose, oltre a portare le insidie nell'area friulana, dia una grossa mano di supporto per frenare il gioco della squadra di casa proiettata nella grande rimonta.
Qui si vedrà se la Lazio è ancora in piedi, se è in grado di giocare quelle sei finali che servono per rovesciare l'esito di un campionato finora da quinto posto ma in pericolo di tracollo, date le quattro trasferte e i soli due incontri casalinghi. Tutto è contro la Lazio, a partire da quell'arbitro Bergonzi che un anno fa a Udine ci combinò una vistosa frittata con espulsioni e addirittura partita interrotta nel finale. Solo una Lazio profondamente diversa potrà battersi per ottenere qualcosa di meglio, magari anche un solo pareggio che non permetterebbe lo scavalcamento da parte degli uomini di Guidolin.
Sembra che lo storia stia per ripetersi anche stavolta. La Lazio è ancora tre punti avanti, giusto i tre punti di questa partita. Basta perciò che Di Natale torni a fare il Di Natale per una sola serata e ci giochiamo di nuovo tutta una stagione.
Petkovic non ci sta. Non vuole perdere, come afferma sempre, ma purtroppo si ritrova fra le mani una squadra inaridita dalla fatica e non sempre viva nei guizzi sotto rete: continua a giocare, ad assediare, a tirare, ma di gol ne arrivano molto pochi e i risultati sono da qualche tempo scadenti. Stavolta recupera Miro Klose un po' ricaricato, ma è sempre costretto a schierare una difesa di piena riserva, Gonzalez-Biava- Ciani - Stankevicius: saranno in grado di fermare lo scatenato Di Natale?
Ovviamente Petkovic chiede soccorso al centrocampo schierato con Ledesma, Candreva, Onazi, Hernanes e Mauri, e spera che Klose, oltre a portare le insidie nell'area friulana, dia una grossa mano di supporto per frenare il gioco della squadra di casa proiettata nella grande rimonta.
Qui si vedrà se la Lazio è ancora in piedi, se è in grado di giocare quelle sei finali che servono per rovesciare l'esito di un campionato finora da quinto posto ma in pericolo di tracollo, date le quattro trasferte e i soli due incontri casalinghi. Tutto è contro la Lazio, a partire da quell'arbitro Bergonzi che un anno fa a Udine ci combinò una vistosa frittata con espulsioni e addirittura partita interrotta nel finale. Solo una Lazio profondamente diversa potrà battersi per ottenere qualcosa di meglio, magari anche un solo pareggio che non permetterebbe lo scavalcamento da parte degli uomini di Guidolin.
venerdì 19 aprile 2013
Tivoli: la città del futuro
E' stata presentata giovedì scorso18 aprile, presso la sede delle Scuderie Estensi, l'associazione imprenditori TivoliNet.
Sono stati mostrati i due lati opposti della stessa medaglia: la Tivoli decdente di oggi, con ben 64 attività dismesse in un solo anno, e dalla parte opposta la Tivoli del futuro, in cui la città sarà capace di riaprire lo scrigno dei suoi tesori, attualmente chiuso e coperto di polvere.
TivoliNet è formata da 41 imprenditori locali che intendono sfruttare il punto di forza del turismo tramite quattro mezzi moderni: la comunicazione, il marketing, l'organizzazione e l'accoglienza, definite le stelle polari della rinascita.
Infatti, non è più tempo di restare alla finestra soltanto per criticare, ma è arrivato il momento di agire e reagire.
Sono stati mostrati i due lati opposti della stessa medaglia: la Tivoli decdente di oggi, con ben 64 attività dismesse in un solo anno, e dalla parte opposta la Tivoli del futuro, in cui la città sarà capace di riaprire lo scrigno dei suoi tesori, attualmente chiuso e coperto di polvere.
TivoliNet è formata da 41 imprenditori locali che intendono sfruttare il punto di forza del turismo tramite quattro mezzi moderni: la comunicazione, il marketing, l'organizzazione e l'accoglienza, definite le stelle polari della rinascita.
Infatti, non è più tempo di restare alla finestra soltanto per criticare, ma è arrivato il momento di agire e reagire.
A Ciampino il 25 aprile ricordando Chinaglia
La leggenda Chinaglia continua: a un anno dalla morte del grande campione laziale, ecco il Memorial Giorgio Chinaglia a Ciampino, Stadio Arnaldo Fuso, ore 17.
La famosa "Banda del '74" è sempre in azione, con Giancarlo Oddi, Pino Wilson, il dottor Pino Capua, e il "figlioccio" Bruno Giordano.
Organizza Gino Vannini. Parte del ricavato dell'incontro amichevole verrà devoluto a favore dell'associazione Alessandro Bini per la sicurezza nello sport Onlus e ci sarà anche un omaggio al grande cantautore Franco Califano, core de Roma.
Giorgio Chinaglia continua a colpire anche i suoi rivali giallorossi, che hanno assicurato la loro presenza all'incontro amichevole, primi fra tutti Sebino Nela, Vincent Candela e Giuseppe Giannini, veri amici di Giorgione prima ancora di esserne i rivali.
Così era il calcio di una volta, e sono passati quarant'anni. Si giocava molto più con il cuore che non con il calcolo dei milioni, e da parte del pubblico c'era una passione, un amore che ormai non è più possibile vivere in questo mondo inaridito dal calcolo e impoverito nei sentimenti e nell'entusiasmo, sentimenti ed entusiasmo di cui Giorgione Chinaglia è stato davvero ricco al punto da lasciare un segno nel cuore della gente laziale, e per sempre.
La famosa "Banda del '74" è sempre in azione, con Giancarlo Oddi, Pino Wilson, il dottor Pino Capua, e il "figlioccio" Bruno Giordano.
Organizza Gino Vannini. Parte del ricavato dell'incontro amichevole verrà devoluto a favore dell'associazione Alessandro Bini per la sicurezza nello sport Onlus e ci sarà anche un omaggio al grande cantautore Franco Califano, core de Roma.
Giorgio Chinaglia continua a colpire anche i suoi rivali giallorossi, che hanno assicurato la loro presenza all'incontro amichevole, primi fra tutti Sebino Nela, Vincent Candela e Giuseppe Giannini, veri amici di Giorgione prima ancora di esserne i rivali.
Così era il calcio di una volta, e sono passati quarant'anni. Si giocava molto più con il cuore che non con il calcolo dei milioni, e da parte del pubblico c'era una passione, un amore che ormai non è più possibile vivere in questo mondo inaridito dal calcolo e impoverito nei sentimenti e nell'entusiasmo, sentimenti ed entusiasmo di cui Giorgione Chinaglia è stato davvero ricco al punto da lasciare un segno nel cuore della gente laziale, e per sempre.
giovedì 18 aprile 2013
Anni di scuola: 122. Una gita troppo mondana
Tra i momenti più movimentati dei miei anni di scuola devo ricordare sicuramente una gita a Parigi con le quinte classi dell'istituto di Palestrina.
Vi ho già detto che il mentore naturale sarebbe stato Manlio Maggi, grande conoscitore del Louvre e dei principali luoghi d'arte parigini come il Quartiere Latino, Montmartre, Le Sacré Coeur, Notre Dame, e via dicendo. Ma il professor Maggi, per l'occasione, entrato in urto con il preside per qualche dettaglio delle visite o chissà per quale altro motivo, ci abbandonò a noi stessi, e dovetti fare io da capo équipe pur non avendo...le phisique du rol. In compenso il preside mi fornì come sostegno una professoressa di francese appassionata d'arte, e un'altra insegnante, sempre di francese, appassionata...nel rompere meravigliosamente i programmi altrui, nell'innervosire la comitiva con i suoi problemi e nello scoraggiare ogni iniziativa.
Purtroppo la prima insegnante, appena arrivata a Parigi, si ammalò e restò in albergo per l'intera settimana, e io dovetti supplirla, con esiti non proprio entusiasmanti, sia nelle visite ai monumenti cittadini che nella grande giornata dedicata al Louvre.
Ma altri furono i momenti-clou della gita: memorabile la nostra decisione di trascorrere una serata nella vita notturna della Ville Lumière, al Moulin Rouge e dintorni. Alcuni nostri ragazzi del corso geometri ottennero il permesso di entrare autonomamente in un piccolo locale piuttosto movimentato, e finì che il gruppetto si trovò accerchiato da alcune entreneuses di colore che ne strizzarono ben bene le tasche: un ragazzo dovette lasciare il suo braccialetto d'oro, dono di sua nonna, perché non aveva altro con cui pagare, e non fu facile recuperare quei cinque o sei ragazzi da una specie di sequestro.
Vi ho già detto che il mentore naturale sarebbe stato Manlio Maggi, grande conoscitore del Louvre e dei principali luoghi d'arte parigini come il Quartiere Latino, Montmartre, Le Sacré Coeur, Notre Dame, e via dicendo. Ma il professor Maggi, per l'occasione, entrato in urto con il preside per qualche dettaglio delle visite o chissà per quale altro motivo, ci abbandonò a noi stessi, e dovetti fare io da capo équipe pur non avendo...le phisique du rol. In compenso il preside mi fornì come sostegno una professoressa di francese appassionata d'arte, e un'altra insegnante, sempre di francese, appassionata...nel rompere meravigliosamente i programmi altrui, nell'innervosire la comitiva con i suoi problemi e nello scoraggiare ogni iniziativa.
Purtroppo la prima insegnante, appena arrivata a Parigi, si ammalò e restò in albergo per l'intera settimana, e io dovetti supplirla, con esiti non proprio entusiasmanti, sia nelle visite ai monumenti cittadini che nella grande giornata dedicata al Louvre.
Ma altri furono i momenti-clou della gita: memorabile la nostra decisione di trascorrere una serata nella vita notturna della Ville Lumière, al Moulin Rouge e dintorni. Alcuni nostri ragazzi del corso geometri ottennero il permesso di entrare autonomamente in un piccolo locale piuttosto movimentato, e finì che il gruppetto si trovò accerchiato da alcune entreneuses di colore che ne strizzarono ben bene le tasche: un ragazzo dovette lasciare il suo braccialetto d'oro, dono di sua nonna, perché non aveva altro con cui pagare, e non fu facile recuperare quei cinque o sei ragazzi da una specie di sequestro.
Colleferro: Ragazzi all'Opera!
Domenica prossima 21 aprile, al Teatro Vittorio Veneto, grande spettacolo musicale dedicato al genere operistico, "Ragazzi, all'Opera!", giunto alla sua seconda edizione.
Organizza l'associazione musicale Ars Nova di Colleferro, col patrocinio del Comune e la direzione artistica di Alessandra Fralleone.
Collabora il conservatorio frusinate "Licinio Refice", che presenterà gli alunni della classe di canto lirico diretta da Silvia Ranalli con i maestri di pianoforte Mauro Paris e Alberto Galletti.
Si esibiranno anche la banda "Città di Colleferro" diretta dal maestro Mario Cesari e i cantanti della polifonica "G.B. Martini" del maestro Massimo Di Biagio con il soprano Fabiana Crisman.
Organizza l'associazione musicale Ars Nova di Colleferro, col patrocinio del Comune e la direzione artistica di Alessandra Fralleone.
Collabora il conservatorio frusinate "Licinio Refice", che presenterà gli alunni della classe di canto lirico diretta da Silvia Ranalli con i maestri di pianoforte Mauro Paris e Alberto Galletti.
Si esibiranno anche la banda "Città di Colleferro" diretta dal maestro Mario Cesari e i cantanti della polifonica "G.B. Martini" del maestro Massimo Di Biagio con il soprano Fabiana Crisman.
Con la Roma ci giochiamo tutto il 26 maggio
Dulcis in fundo...26 maggio, si chiude la stagione. Che non sia stata fallimentare, per la Lazio, lo si deduce dal fatto che quell'ultimo appuntamento è riservato per due squadre soltanto: la Lazio, protagonista del girone di andata, e la Roma, protagonista del girone di ritorno.
Ci si giocano tre cose: la Coppa Italia, la supremazia cittadina, e l'ingresso nell'Europa League. Tre cose molto importanti, che da sole servoi no a mettere in luce un'intera stagione.
In base a questa constatazione, la Lazio non ha fallito il suo campionato. Ha sempre un buon suono e un buon significato. Anche nel caso non dovesse andare bene, si potrebbero sempre salvare i cocci di una stagione così così: l'ingresso in Europa League sarebbe conunque assicurato, e già questo basterebbe. Una nuova stagione in Europa vuol dire una spinta a fare una gran bella campagna acquisti e a dare slancio a una fornazione che, per quanto incompleta, i suoi aspetti positivi li ha avuti. Tre grandi acquisti, una forte punta, un forte centrale e un forte terzino,e magari un quarto, un centrocampista illuminante per il giuoco più di quanto non abbia fatto con costanza ridotta il bravo Hernanes.
Lotito dovrebbe gettare in campo trenta quaranta milioni di euro, una dozzina di questi potrebbero saltar fuori dalla cesione dei vari Zarate e Diakité,una decina dai rimborsi TV, un'altra decina dagli introiti dell'UEFA, e se si pensa che per Hernanes già si parla di un'offerta inglese di 18 milioni di euro, le prospettive per la Lazio di una nuova stagione con attivo economico sono elevate, con tutto il necessario rinforzo della formazione. Chi ben semina, raccoglie ottimamente. Ecco perciò la raccolta stagionale condensata in questo finale stupendo del 26 maggio. C'è in palio ben più di una semplice ombrelliera.
E speriamo che la Lazio, a quel traguardo, ci arrivi sufficientemente rinfrancata per sperare che vada tutto per il verso giusto.
Ci si giocano tre cose: la Coppa Italia, la supremazia cittadina, e l'ingresso nell'Europa League. Tre cose molto importanti, che da sole servoi no a mettere in luce un'intera stagione.
In base a questa constatazione, la Lazio non ha fallito il suo campionato. Ha sempre un buon suono e un buon significato. Anche nel caso non dovesse andare bene, si potrebbero sempre salvare i cocci di una stagione così così: l'ingresso in Europa League sarebbe conunque assicurato, e già questo basterebbe. Una nuova stagione in Europa vuol dire una spinta a fare una gran bella campagna acquisti e a dare slancio a una fornazione che, per quanto incompleta, i suoi aspetti positivi li ha avuti. Tre grandi acquisti, una forte punta, un forte centrale e un forte terzino,e magari un quarto, un centrocampista illuminante per il giuoco più di quanto non abbia fatto con costanza ridotta il bravo Hernanes.
Lotito dovrebbe gettare in campo trenta quaranta milioni di euro, una dozzina di questi potrebbero saltar fuori dalla cesione dei vari Zarate e Diakité,una decina dai rimborsi TV, un'altra decina dagli introiti dell'UEFA, e se si pensa che per Hernanes già si parla di un'offerta inglese di 18 milioni di euro, le prospettive per la Lazio di una nuova stagione con attivo economico sono elevate, con tutto il necessario rinforzo della formazione. Chi ben semina, raccoglie ottimamente. Ecco perciò la raccolta stagionale condensata in questo finale stupendo del 26 maggio. C'è in palio ben più di una semplice ombrelliera.
E speriamo che la Lazio, a quel traguardo, ci arrivi sufficientemente rinfrancata per sperare che vada tutto per il verso giusto.
mercoledì 17 aprile 2013
Marino: i ragazzi di Rosolino
Divertirsi insieme: questo il segreto dei ragazzi di Massimiliano Rosolino tesserati dall'Assohandicap di Marino e degli associati dell'Accademia del nuoto.
Le gare sono state disputate domenica 14 aprile con grande successo nella Giornata dell'Associazionismo, organizzata con Fondazione Futuro, Un Sorriso per tutti , Assosport e Assoamicizia.
Erano gare integrate con i normodotati e sono state ospitate nella casa residenziale "Un sorriso per la vita" per conto dell'Assohandicap onlus guidata da Alessandro Moretti con tante iniziative sociali.
Le gare sono state disputate domenica 14 aprile con grande successo nella Giornata dell'Associazionismo, organizzata con Fondazione Futuro, Un Sorriso per tutti , Assosport e Assoamicizia.
Erano gare integrate con i normodotati e sono state ospitate nella casa residenziale "Un sorriso per la vita" per conto dell'Assohandicap onlus guidata da Alessandro Moretti con tante iniziative sociali.
Petkovic e Reja? Non li puoi paragonare
No, non è un paragone da proporre, Petkovic di fronte a Reja. Petkovic quest'anno ha giocato, finora, 48 partite, fra coppe e campionato, ottenendo 89 punti. Quanto a Reja, l'anno scorso, alla stessa data dell'11 aprile, guarda caso anche qui dopo Juventus-Lazio 2-1, tra campionato e coppe aveva giocato 44 partite, con un totale di 72 punti, cioè la bellezza di 17 in meno. Petkovic, gol segnati 71 e subiti 49, Reja gol segnati 69 e subiti 45. Anche in questo caso, Petkovic ha fatto segnare due gol in più e subire quattro in più. Ma in compenso ci ha fatto arrivare alla finale di Coppa Italia e ai quarti dell'Europa League, quinta squadra europea.
La differenza è tutta qui: nelle Coppe. Nelle Coppe Petkovic ha conquistato la bellezza di 38 punti in 16 partite, segnando 31 gol e subendone 10, mentre Reja aveva giocato solo 12 partite realizzando 18 punti e segnando 21 gol contro 5 subiti. Insomma, un abisso a favore di Petkovic e delle quotazioni internazionali della Lazio.
Con Reja la Lazio è stata più forte in campionato. 54 punti contro i 51 di Petkovic, 48 gol segnati e 40 subiti, mentre Petkovic ha segnato solo 40 gol contro 39 subiti. Ma Petkovic a questi risultati un po' deludenti, ma non troppo, è arrivato dopo la tirata di collo delle partite di Coppa, con un numero di giocatori validi inferiore a quello di cui disponeva Reja, che non era stato costretto a una maratona altrettanto dura. Dunque i due tecnici non sono paragonabili, e se lo sono il conto torna senza dubbio a favore dell'uomo di Serajevo, che almeno non si è fatto mai espellere né squalificare, ed ha infuso nei suoi uomini un po' più di serenità nel gioco malgrado le eccezioni di Cana e Ciani e le grosse problematiche sorte intorno alla Lazio di Coppa e a quei maledetti "saluti fascisti" che ci hanno rovinato.
La differenza è tutta qui: nelle Coppe. Nelle Coppe Petkovic ha conquistato la bellezza di 38 punti in 16 partite, segnando 31 gol e subendone 10, mentre Reja aveva giocato solo 12 partite realizzando 18 punti e segnando 21 gol contro 5 subiti. Insomma, un abisso a favore di Petkovic e delle quotazioni internazionali della Lazio.
Con Reja la Lazio è stata più forte in campionato. 54 punti contro i 51 di Petkovic, 48 gol segnati e 40 subiti, mentre Petkovic ha segnato solo 40 gol contro 39 subiti. Ma Petkovic a questi risultati un po' deludenti, ma non troppo, è arrivato dopo la tirata di collo delle partite di Coppa, con un numero di giocatori validi inferiore a quello di cui disponeva Reja, che non era stato costretto a una maratona altrettanto dura. Dunque i due tecnici non sono paragonabili, e se lo sono il conto torna senza dubbio a favore dell'uomo di Serajevo, che almeno non si è fatto mai espellere né squalificare, ed ha infuso nei suoi uomini un po' più di serenità nel gioco malgrado le eccezioni di Cana e Ciani e le grosse problematiche sorte intorno alla Lazio di Coppa e a quei maledetti "saluti fascisti" che ci hanno rovinato.
martedì 16 aprile 2013
Anni di scuola: 121. Lezioni semplici e chiare
Il corso, impostato con molta attenzione da parte mia, e svolto in modo semplice e chiaro sui concetti fondamentali, ebbe un esito positivo, e consentì all'insegnante di classe di completare in modo organico il programma dell'Ottocento, dal Romanticismo al Positivismo, integrandosi con precisione con il mio programma di recupero.
Manlio Maggi, che aveva una giovane nipote che frequentava la prima liceo, mi inviò in classe la ragazza ad ascoltare le prime lezioni e a riferirne il contenuto e probabilmente anche il tenore e la qualità delle lezioni. Questo mi diede un po' di fastidio, come se il collega avesse voluto giudicarmi. Probabilmente il suo rifiuto era scaturito non solo dal fatto che Manlio era molto ricco di famiglia, e il compenso non valeva davvero la gran faticata da affrontare, ma anche dalla tremenda paura che il bravissimo professore aveva quando si trovava ad affrontare qualcosa d'imprevisto. La nipote gli riferì che le mie lezioni erano molto chiare, ma anche molto semplici: non so se prendere quel giudizio come una lode o come una critica.
Di fatto, agli esami di maturità quella classe, che era rimasta orribilmente indietro rispetto alle altre due che componevano la commissione, in italiano riuscì a fare una buona figura e a riportare voti di spicco, per cui la segreteria del liceo, nel farmi avere il compenso a me spettante, mi rivolse anche un elogio e un ringraziamento, e altrettanto fece il Preside. Quel corso integrativo al liceo classico finì dunque per essere per me un motivo di orgoglio e un piacevole ricordo, che mi compensò della fatica supplementare affrontata.
Manlio Maggi, che aveva una giovane nipote che frequentava la prima liceo, mi inviò in classe la ragazza ad ascoltare le prime lezioni e a riferirne il contenuto e probabilmente anche il tenore e la qualità delle lezioni. Questo mi diede un po' di fastidio, come se il collega avesse voluto giudicarmi. Probabilmente il suo rifiuto era scaturito non solo dal fatto che Manlio era molto ricco di famiglia, e il compenso non valeva davvero la gran faticata da affrontare, ma anche dalla tremenda paura che il bravissimo professore aveva quando si trovava ad affrontare qualcosa d'imprevisto. La nipote gli riferì che le mie lezioni erano molto chiare, ma anche molto semplici: non so se prendere quel giudizio come una lode o come una critica.
Di fatto, agli esami di maturità quella classe, che era rimasta orribilmente indietro rispetto alle altre due che componevano la commissione, in italiano riuscì a fare una buona figura e a riportare voti di spicco, per cui la segreteria del liceo, nel farmi avere il compenso a me spettante, mi rivolse anche un elogio e un ringraziamento, e altrettanto fece il Preside. Quel corso integrativo al liceo classico finì dunque per essere per me un motivo di orgoglio e un piacevole ricordo, che mi compensò della fatica supplementare affrontata.
Palestrina: grazie agli studenti, un pasto sicuro alla Caritas
Palestrina, Gens Italia, a partire da venerdì 19 aprile alle ore 19, ha organizzato la festa del socio per l'assistenza ai bisognosi. Gens Italia è un'associazione di pronto soccorso, ed ha realizzato "l'aperitivo di beneficenza", un sistema di libera raccolta di fondi per la Caritas della Parrocchia della Sacra Famiglia.
Gli studenti prenestini hanno voluto assumersi l'impegno di un pasto sicuro per tutti gli assistiti, centinaia di persone aiutate ogni giorno e bisognose di un concreto sostegno e di attenzione morale nella sede di via Alcide De Gasperi.
Gli studenti prenestini hanno voluto assumersi l'impegno di un pasto sicuro per tutti gli assistiti, centinaia di persone aiutate ogni giorno e bisognose di un concreto sostegno e di attenzione morale nella sede di via Alcide De Gasperi.
Luca Crecco 95, che sogno!
Ci consoliamo come possiamo, col nome di Luca Crecco, classe 1995, romano de Roma, esordio in serie A a 17 anni contro la grande Juventus. E ha riportato sul tabellino un magnifico 6 d'incoraggiamento, un voto che sa di futuro per questo ragazzo che al 13' della ripresa è entrato in campo al posto del grande Ledesma, fatto fuori da un infortunio.
Crecco è nazionale under 17, è l'ultimo grande prodotto del vivaio di Alberto Bollini che sabato prossimo, al Fersini di Formello, spiccherà un altro volo, per la final eight nazionale della Primavera. E' stata davvero una grande stagione, quella del piccolo centrocampista centrale della Lazio Primavera, che Vlado Petkovic si era già segnato sul taccuino e ha fatto scendere in campo nella più dura delle occasioni,lo scontro con la squadra campione d'Italia della Juventus di Antonio Conte.
Segno del destino. Crecco nasce in una grande occasione. L'occasione in cui Buffon, il portiere della Nazionale, ha voluto onorare con un applauso particolare tutta la curca nord, riconoscendo nel tifo laziale il tifo di una forte squadra avversaria, degna di essere rispettata poer la sua passione anche se non sempre fortunata.
Era domenica 14 aprile 2013, una data che per Luca Crecco, romano de Roma, anni 17, resterà incancellabile. E forse proprio in questo modo cominciano le grandi carriere, con il più grande degli avversari.
Crecco è nazionale under 17, è l'ultimo grande prodotto del vivaio di Alberto Bollini che sabato prossimo, al Fersini di Formello, spiccherà un altro volo, per la final eight nazionale della Primavera. E' stata davvero una grande stagione, quella del piccolo centrocampista centrale della Lazio Primavera, che Vlado Petkovic si era già segnato sul taccuino e ha fatto scendere in campo nella più dura delle occasioni,lo scontro con la squadra campione d'Italia della Juventus di Antonio Conte.
Segno del destino. Crecco nasce in una grande occasione. L'occasione in cui Buffon, il portiere della Nazionale, ha voluto onorare con un applauso particolare tutta la curca nord, riconoscendo nel tifo laziale il tifo di una forte squadra avversaria, degna di essere rispettata poer la sua passione anche se non sempre fortunata.
Era domenica 14 aprile 2013, una data che per Luca Crecco, romano de Roma, anni 17, resterà incancellabile. E forse proprio in questo modo cominciano le grandi carriere, con il più grande degli avversari.
lunedì 15 aprile 2013
Il ciclone Vidal si abbatte sulla Lazio: Juventus 2-0, via libera per lo scudetto
Troppo forte la Juventus per una Lazio ridotta ai minimi termini. Sono bastati venti minuti a Vidal, dall'8' al 28' del primo tempo, per schiantare i biancolesti, prima con un rigore per fallo di Cana, poi con una bella azione in linea del fenomenale centrocampista che contro di noi si diverte a brillare di luce speciale.
A...A...A...Cercasi Lazio, ma la Lazio non c'è più. Caduta a terra pesantemente, e solo lasciando negli spogliatoi i tre uomini più stanchi e dai piedi dolci, Mauri, Hernanes e Ledesma, Petkovic è riuscito almeno a reagire e a battersi con un certo ordine e una certa dignità nella ripresa con i rincalzi, Ederson, Kozak e poi il giovanissimo centrocampista Crecco, salvando almeno parzialmente la faccia e dimostrando che con un po' più di buona volontà qualcosa di positivo si può ancora ottenere. La Lazio ha anche mancato almeno un paio di occasioni davanti a Buffon, con Cana e Kozak, che se sfruttate con un po' più di freddezza avrebbero potuto almeno salvare l'onore e la bandiera.
Invece, così è arrivata un'ingloriosa conclusione di una settimana nera, che ci ha visti raggiunti in classifica al quinto posto dalla Roma, e ci vede incalzati anche da altre squadre come l'Udinese in gran rimonta.
Il prossimo turno ci vede impegnati proprio a Udine. I ragazzi di Petkovic devono dimostrare di essere ancora capaci di difendersi, se vogliono sfruttare le ultime sei occasioni fornite dal calendario prima della conclusione del campionato.
A...A...A...Cercasi Lazio, ma la Lazio non c'è più. Caduta a terra pesantemente, e solo lasciando negli spogliatoi i tre uomini più stanchi e dai piedi dolci, Mauri, Hernanes e Ledesma, Petkovic è riuscito almeno a reagire e a battersi con un certo ordine e una certa dignità nella ripresa con i rincalzi, Ederson, Kozak e poi il giovanissimo centrocampista Crecco, salvando almeno parzialmente la faccia e dimostrando che con un po' più di buona volontà qualcosa di positivo si può ancora ottenere. La Lazio ha anche mancato almeno un paio di occasioni davanti a Buffon, con Cana e Kozak, che se sfruttate con un po' più di freddezza avrebbero potuto almeno salvare l'onore e la bandiera.
Invece, così è arrivata un'ingloriosa conclusione di una settimana nera, che ci ha visti raggiunti in classifica al quinto posto dalla Roma, e ci vede incalzati anche da altre squadre come l'Udinese in gran rimonta.
Il prossimo turno ci vede impegnati proprio a Udine. I ragazzi di Petkovic devono dimostrare di essere ancora capaci di difendersi, se vogliono sfruttare le ultime sei occasioni fornite dal calendario prima della conclusione del campionato.
Paliano: gli immigrati leggono più degli italiani
Due immigrati su tre sono stati premiati come lettori dell'anno dalla Biblioteca di Paliano: la rumena Mihaela Chirita con 50 letture per la categoria senior, Tomas Keka e Cecilia Papa Romani per la categoria junior con 30 letture.
Ieri pomeriggio 14 aprile hanno ricevuto una targa ricordo in attesa della premiazione provinciale a Frosinone. Presenti il presidente del sistema bibliotecario della Valle del Sacco Danilo Collepardi e l'assessore allc cultura Simone Marucci.
Letture, animazioni e composizioni al piano eseguite da giovani artisti organizzati dalla bibliotecaria Gabriella Mariani.
Ieri pomeriggio 14 aprile hanno ricevuto una targa ricordo in attesa della premiazione provinciale a Frosinone. Presenti il presidente del sistema bibliotecario della Valle del Sacco Danilo Collepardi e l'assessore allc cultura Simone Marucci.
Letture, animazioni e composizioni al piano eseguite da giovani artisti organizzati dalla bibliotecaria Gabriella Mariani.
Con la Juventus, ricominciamo...
L'Europa fu. E fu anche una buona Europa, che ci vide piazzati fra le prime otto, anzi dopo le qiuattro semifinaliste la Lazio è quinta di diritto, la migliore delle non ammesse, con tante vittorie, tanti bei pareggi e una sola immeritata sconfitta in quel di Istanbul.
Ma non pensiamoci più, pensiamo al campionato e alla finalissima di Coppa Italia. Non dobbiamo cancellare quanto di buono abbiamo fatto finora, e ricominciare daccapo. Mancano sette giornate alla fine, ci sono disponibili ventun punti e con ventun punti potremmo farci tante belle cose. Al ritmo di due punti a partita, quello che abbiamo ttenuto per tutto il girone di andata, la Lazio chiuderebbe con 14 punti + 51, e andremmo a quota 65, tre punti in più dell'anno scorso quando con Reja toccammo una bella cifra e quasi quasi la Champions League.
Forza Lazio! Entusiasmo e cuore. Una bella squadra possiamo schierarla sempre, è quella che gioca col cuore in mano: Marchetti; Gonzalez, Cana , Ciani, Statankevicius: Candreva, Ledesma, Hernanes, Lulic; Mauri, Klose. Possiamo battere anche la Juventus, Conte non si farà una passeggiata, al nostro orgoglio potrebbe bastare anche un pareggio pur di cogliere altri punti importanti altrove. Dobbiamo tenerci attaccati alla Fiorentina e staccati dalla Roma e dall'Inter. Da queste due ultime uscirà fuori la nostra avversaria per la giornatissima della Coppa Italia, che chiuderà in bellezza la nostra stagione, bella da non buttar via.
E Lotito si prepari a una bella campagna acquisti. Vogliamo una grande punta, un grande terzino e un grande difensore centrale. Trenta milioni e avremo una Lazio da scudetto.
Ma non pensiamoci più, pensiamo al campionato e alla finalissima di Coppa Italia. Non dobbiamo cancellare quanto di buono abbiamo fatto finora, e ricominciare daccapo. Mancano sette giornate alla fine, ci sono disponibili ventun punti e con ventun punti potremmo farci tante belle cose. Al ritmo di due punti a partita, quello che abbiamo ttenuto per tutto il girone di andata, la Lazio chiuderebbe con 14 punti + 51, e andremmo a quota 65, tre punti in più dell'anno scorso quando con Reja toccammo una bella cifra e quasi quasi la Champions League.
Forza Lazio! Entusiasmo e cuore. Una bella squadra possiamo schierarla sempre, è quella che gioca col cuore in mano: Marchetti; Gonzalez, Cana , Ciani, Statankevicius: Candreva, Ledesma, Hernanes, Lulic; Mauri, Klose. Possiamo battere anche la Juventus, Conte non si farà una passeggiata, al nostro orgoglio potrebbe bastare anche un pareggio pur di cogliere altri punti importanti altrove. Dobbiamo tenerci attaccati alla Fiorentina e staccati dalla Roma e dall'Inter. Da queste due ultime uscirà fuori la nostra avversaria per la giornatissima della Coppa Italia, che chiuderà in bellezza la nostra stagione, bella da non buttar via.
E Lotito si prepari a una bella campagna acquisti. Vogliamo una grande punta, un grande terzino e un grande difensore centrale. Trenta milioni e avremo una Lazio da scudetto.
domenica 14 aprile 2013
Anni di scuola: 120. Un corso al liceo classico
Adiacente al nostro istituto tecnico, a Palestrina era anche il liceo classico, e i nostri rapporti erano buoni. Un anno, in una classe terminale del liceo, che doveva affrontare gli esami di maturità, l'insegnante d'italiano era rimasto talmente indietro nel programma da dover chiedere aiuto, sotto forma di un corso integrativo da svolgere nel primo pomeriggio. La segreteria del liceo si mise in movimento per trovare un insegnante disponibile, e lo trovò proprio nel nostro istituto, che aveva ottimi insegnanti di letteratura italiana.
Il primo nome che venne alla mente al nostro preside fu ovviamente quello di Manlio Maggi, un vero colosso di cultura la cui fama era eccellente in tutta la zona. Manlio, però, del quale vi ho parlato in capitoli precedenti, era tanto bravo per quanto era pigro, e quindi rifiutò, proponendo in sostituzione il mio nome.
Per me, fare lezioni di letteratura italiana in una classe terminale del liceo classico costituiva un motivo di onore, e non esitai ad accettare, organizzando subito un programma sul Novecento da svolgere in una ventina di lezioni nei mesi di aprile e maggio. Il liceo disponeva solo di un compenso di modesta entità, sulle duecento mila lire, circa diecimila a ora di lezione, cifra inferiore a quella di una ripetizione privata. Io non badai a questo dettaglio, tutto preso dall'impegno che mi ero assunto, e che mi idusse a preparare anche le lezioni con abbondanti appunti scritti riguardanti Carducci, Pascoli, Pirandelllo, Verga e il Verismo, e poi le correnti più moderne dal Futurismo al Neorealismo e all'Ermetismo. Potevo dedicare non più di due ora a ciascun autore e a ciascuna corrente, comprese alcune letture fondamentali.
Il primo nome che venne alla mente al nostro preside fu ovviamente quello di Manlio Maggi, un vero colosso di cultura la cui fama era eccellente in tutta la zona. Manlio, però, del quale vi ho parlato in capitoli precedenti, era tanto bravo per quanto era pigro, e quindi rifiutò, proponendo in sostituzione il mio nome.
Per me, fare lezioni di letteratura italiana in una classe terminale del liceo classico costituiva un motivo di onore, e non esitai ad accettare, organizzando subito un programma sul Novecento da svolgere in una ventina di lezioni nei mesi di aprile e maggio. Il liceo disponeva solo di un compenso di modesta entità, sulle duecento mila lire, circa diecimila a ora di lezione, cifra inferiore a quella di una ripetizione privata. Io non badai a questo dettaglio, tutto preso dall'impegno che mi ero assunto, e che mi idusse a preparare anche le lezioni con abbondanti appunti scritti riguardanti Carducci, Pascoli, Pirandelllo, Verga e il Verismo, e poi le correnti più moderne dal Futurismo al Neorealismo e all'Ermetismo. Potevo dedicare non più di due ora a ciascun autore e a ciascuna corrente, comprese alcune letture fondamentali.
Olevano Romano: inaugurato il parcheggio Acqua Diana
L'amministrazione comunale di Olevano Romano ha inaugurato ieri mattina sabato 13 aprile il parcheggio "Acqua Diana" lungo la via San Martino Annunziata. Per anni (1990!) la struttura era rimasta nascosta all'interno di una lottizzazione privata.
Il sindaco Marco Mampieri ha espresso soddisfazione per l'importanza dell'opera e ha ringraziato l'assessore Irene Ranieri che ha seguito da vicino l'iter amministrativo.
Il posteggio comprende trenta posti auto e sarà ampliato da una secoada lottizzazione.Caduta finalmente la lamiera, ora la gente potrà godersi finalmente anche il bellissimo panorama dopo ben 23 anni di oscuramento.
Il sindaco Marco Mampieri ha espresso soddisfazione per l'importanza dell'opera e ha ringraziato l'assessore Irene Ranieri che ha seguito da vicino l'iter amministrativo.
Il posteggio comprende trenta posti auto e sarà ampliato da una secoada lottizzazione.Caduta finalmente la lamiera, ora la gente potrà godersi finalmente anche il bellissimo panorama dopo ben 23 anni di oscuramento.
La Lazio è senza attacco, tutti i guai vengono da lì
La Lazio è senza attacco. Un uomo solo, per quanto bravo, non può fare reparto. Siamo stanchi di tifare per una squadra che non riesce mai ad attaccare con incisività, che magari domina le partite ma ha sempre le polveri bagnate, come contro il Fenerbahce che dovevemo condurre per 3-0 e invece, come al solito, siamo rimasti con le pive nel sacco. Sono tre mesi, ormai, che la Lazio non riesce a segnare con una accettabile costanza. Ci riuscì il 13 gennaio in Lazio-Atalanta, gol di Floccari e autorete di Brivio. Poi un misero 2-2 a Palermo con Floccari e Hernanes, 0-1 interno col Chievo, 1-1 in Coppa Italia a Torino con la Juventus e gol di Mauri, 2-3 a Genova (rossoblu) con Floccari e Mauri, in Coppa Italia con la Juventus e gol di Floccari e Gonzalez, 1-1 col Napoli e rete di Floccari, poi il miracoloso 3-3 di Moenchengladbach e tripletta di Kozak, 0-3 vergognoso a Siena, 2-0 ritorno col Moenchen con Candreva Gonzalez, 2-0 col Pescara Radu Lulic, altro vergognoso 0-3 col Milan, vittoria a Stoccarda 2-0 con Ederson Onazi, sconfitta con la Fiorentina all'Olimpico per 0-2, vittoria sullo Stoccarda per 3-1 con nuova tripletta di Kozak, sconfitta sul terreno del Toro per 0-1, 2-1 vittorioso al Catania con Candreva e autorete di Legrottaglie, e infine derby con la Roma per 1-1 con Hernanes.
Tre mesi di pena, con sei vittorie soltanto, cinque pareggi e ben sei sconfitte, 23 gol segnati e 24 subiti, cifre da squadra in crisi. La media di appena un gol segnato e poco più a partita. Siamo appena appena il nono attacco della serie A e per fortuna ancora quarti in difesa.Siamo stanchi di spremerci come limoni per una squadra che gioca all'attacco con un uomo solo, e spesso neanche al meglio della sua condizione fisica. E Lotito ci compra...Saha!
Tre mesi di pena, con sei vittorie soltanto, cinque pareggi e ben sei sconfitte, 23 gol segnati e 24 subiti, cifre da squadra in crisi. La media di appena un gol segnato e poco più a partita. Siamo appena appena il nono attacco della serie A e per fortuna ancora quarti in difesa.Siamo stanchi di spremerci come limoni per una squadra che gioca all'attacco con un uomo solo, e spesso neanche al meglio della sua condizione fisica. E Lotito ci compra...Saha!
Lazio primavera passa a Vicenza, doppietta di Keita, finali in vista
Penultimo appuntamento per la Lazio primavera a Vicenza, e vittoria per 3-2, che ormai ci assicura in pratica le finali nazionali. Basterà infatti per esserne sicuri anche un pareggio interno con il Bari, decimo in classifica, nell'ultima giornata al Fersini.
A Vicenza la Lazio è andata sotto, ma ha rimontato con una doppietta di Keita e una rete del difensore Vilkaitis, Poi Keita ingenuamente si è fatto espellere e il Vicenza ha rimontato un gol, ma l'importante è che i tre punti non ci sono sfuggiti. Continua dunque la grande stagione di Alberto Bollini e dei suoi fenomenali ragazzi.
A Vicenza la Lazio è andata sotto, ma ha rimontato con una doppietta di Keita e una rete del difensore Vilkaitis, Poi Keita ingenuamente si è fatto espellere e il Vicenza ha rimontato un gol, ma l'importante è che i tre punti non ci sono sfuggiti. Continua dunque la grande stagione di Alberto Bollini e dei suoi fenomenali ragazzi.
sabato 13 aprile 2013
"Pinocchio ancora burattino" esce nelle edizioni BookSprint
Il bel volume "Pinocchio ancora burattino", di pagine 212, nuova pubblicazione di Luigi Jadicicco, esce in questi giorni ad opera delle Edizioni BookSprint. Il libro è posto in vendita a 14.50 euro, con una pregevole copertina color ciliegia. Una vera gioia per i nostri bambini e ragazzi, che potranno richiederlo direttamente all'editore o nei portali di vendta internet Amazon, IBS, Deastore, inMondadori, Hoepli, Libreria Universitaria, Feltrinelli ecc..o in formato e.book e kindlebook negli stessi portali a 4.99 euro.
Cave: raccolta differenziata al 66%
Il Comune di Cave comunica i risultati del primo anno di raccolta differenziata delle immondizie. Da dicembre 2011 a novembre 2012 sono stati del 66%, di cui mille tonnellate di scarti alimentari, 357 tonnellate di carta, 25 tonnellate di plastica, 234 tonnellate di vetro, 212 tonnellate di legno, ferro e altro. Rifiuti urbani smatiti in discarica 1044 tonnellate. Nell'anno precedente erano 4.832 tonnellate: un miglioramento del 470 per cento. Ma si può migliorare ancora, commentano il sindaco Massimo Umbertini e l'assessore all'ambiente Angelo Lupi.
Ferentino: Irene e Massimiliano 37 letture
Quattro i vincitori del "Premio al lettore" della Bibliotea Comunale di Ferentino. I più bravi di tutti sono stati Irene Pennacchia e Massimiliano Palombo, con ben 37 libri letti, entrambi per la categoria seniores.
Per gli juniores, vincitori Marco Zaccari e la piccola Alessia Pro, con ben 19 letture.
I premi verranno consegnati a Frosinone il 23 aprile in occasione della manifestazione organizzata dal Sistema Bibliotecario "Valle del Sacco".
Per gli juniores, vincitori Marco Zaccari e la piccola Alessia Pro, con ben 19 letture.
I premi verranno consegnati a Frosinone il 23 aprile in occasione della manifestazione organizzata dal Sistema Bibliotecario "Valle del Sacco".
Lazio: l'unico che non è stanco...è Stankevicius!
Lunedì sera tocca a lui, l'unico laziale che non è stanco: Stankevicius! Dopo la mazzata del Giudice Sportivo che ci fa fatto fuori l'intera difesa, Biava, Radu e pure Lulic, Petkovic non sa più dove mettere le mani. Fuori Konko, Pereirinha, Diakitè, Dias e Cavanda oltre ai tre squalificati, eccolo costretto a chiamare ancora a terzino il buono e acciaccato Gonzalez, mettergli a fianco Cana e Ciani, e poi rivolgere una fervida preghiera al buon Dio che gli consegni almeno uno Stankevicius accettabile per completare il reparto: è l'unico laziale non morto di fatica, malgrado quel suo cognome che è tutto un programma.
Il resto Dio ce l'ha dato e guai a chi lo tocca. Candreva Ledesma Hernanes e Onazi o Ederson. Non Mauri, che un brutto giorno ha preso una brutta storta per andare a raccogliere un pallone in fondo alla rete e non si è raddrizzato più. Davatni c'è da scegliere fra tre mezzi zoppi: Klose, Floccari e Kozak. L'unico in piedi è Saha! Mamma mia che squadra di disarmati, sconfitta dalla malasorte, dagli arbitri e da quei morti di sonno del Fenerbahce.
Momentacci. Momentacci così. Ma chissà che questa squadra tartassata non riesca a compiere un miracolo proprio contro la prima della classe. Questa partita non conta quasi niente, per noi: che dobbiamo giocarci ancora? Al massimo un quarto posto. Ci giocheremo tutto l'onore nella finale di Coppa Italia. Magari proprio contro quei grandi amiconi che sono diventati i nostri cugini giallorossi d'America.
Il resto Dio ce l'ha dato e guai a chi lo tocca. Candreva Ledesma Hernanes e Onazi o Ederson. Non Mauri, che un brutto giorno ha preso una brutta storta per andare a raccogliere un pallone in fondo alla rete e non si è raddrizzato più. Davatni c'è da scegliere fra tre mezzi zoppi: Klose, Floccari e Kozak. L'unico in piedi è Saha! Mamma mia che squadra di disarmati, sconfitta dalla malasorte, dagli arbitri e da quei morti di sonno del Fenerbahce.
Momentacci. Momentacci così. Ma chissà che questa squadra tartassata non riesca a compiere un miracolo proprio contro la prima della classe. Questa partita non conta quasi niente, per noi: che dobbiamo giocarci ancora? Al massimo un quarto posto. Ci giocheremo tutto l'onore nella finale di Coppa Italia. Magari proprio contro quei grandi amiconi che sono diventati i nostri cugini giallorossi d'America.
giovedì 11 aprile 2013
Lazio derubata dell'Europa League: pareggio 1-1 con Lulic nel ritorno col Fenerbahce
Ingiusto. La Lazio esce dall'Europa League dopo lo 0-0 di Istanbul e il vergognoso arbitraggio dello scozzese Collum. Non è servita un'orgogliosa partita di ritorno all'Olimpico, poiché ne è scaturito un pareggio, con la squadra romana capace di schiodare la partita con un gran gol di Lulic, e mentre la formazione di Petkovic, con una partita tenace ed anche brillante, stava puntando sul 2-0 della rimonta, è arrivato beffardo il pareggio di Caner con l'unico tro importante dei turchi in tutti i novantacinque minuti.
Un'occasione perduta, Lazio sempre sul punto di sfondare e di realizzare il miracolo, alla quale si è contrapposto il portiere turco Volkan Demirel con tutta una serie di brillanti parate.
Ai ragazzi di Petkovic è mancata un po' di fortuna, specialmente nella ripresa, con una serie lunghissima di tiri a rete dei vari Candreva ed Hernanes e gli insidiosi spunti di testa di Kozak. Certo, la Lazio non ha un grande attacco, e questo non ci ha consantito stavolta di realizzare il miracolo che altrimenti sarebbe stato possibile e anche meritato.
Passano i turchi, ma la Lazio tecnicamente era migliore del Fenerbahce. Ora non ci resta che il rammarico dell'ingiusta uscita, e la possibilità di concentrarci sul campionato lunedì per la partita casalinga contro la Juventus, mentre un'altra importante chance sarà la finalissima di Coppa
Italia a fine maggio, contro la Roma o contro l'Inter. Immaginate una finale contro i giallorossi, sia pure per la conquista di un' ombrelliera?
Un'occasione perduta, Lazio sempre sul punto di sfondare e di realizzare il miracolo, alla quale si è contrapposto il portiere turco Volkan Demirel con tutta una serie di brillanti parate.
Ai ragazzi di Petkovic è mancata un po' di fortuna, specialmente nella ripresa, con una serie lunghissima di tiri a rete dei vari Candreva ed Hernanes e gli insidiosi spunti di testa di Kozak. Certo, la Lazio non ha un grande attacco, e questo non ci ha consantito stavolta di realizzare il miracolo che altrimenti sarebbe stato possibile e anche meritato.
Passano i turchi, ma la Lazio tecnicamente era migliore del Fenerbahce. Ora non ci resta che il rammarico dell'ingiusta uscita, e la possibilità di concentrarci sul campionato lunedì per la partita casalinga contro la Juventus, mentre un'altra importante chance sarà la finalissima di Coppa
Italia a fine maggio, contro la Roma o contro l'Inter. Immaginate una finale contro i giallorossi, sia pure per la conquista di un' ombrelliera?
Palestrina: Rodolfo Lena alla commissione salute
Una bella notizia per la città di Palestrina. Rodolfo Lena, consigliere alla Regione Lazio,è stato eletto presidente della Commissione permanente alla Salute del Consiglio Regionale, un ruolo importante e delicato per il rilancio della politica sanitaria.
Riconoscimento importante anche per il ciociaro Mauro Bruschini, eletto a sua volta presidente della Commissione permanente per il Bilancio, altro ruolo fondamentale e delicato per l'intera politica regionale.
Riconoscimento importante anche per il ciociaro Mauro Bruschini, eletto a sua volta presidente della Commissione permanente per il Bilancio, altro ruolo fondamentale e delicato per l'intera politica regionale.
La miglior Lazio per il miracolo Fenerbahce
Stasera si fa un pezzo di storia laziale. Siamo rimasti unici in Europa a sperare di tirare ancora avanti, dopo che la Juventus di Conte ha detto malinconicamente addio alla Champions.
Ma noi dobbiamo compite il miracolo. Due gol al Fenerbahce sono possibili, e poi dovrebbe uscir fuori anche il terzo, prima che sia arrivi alla tempesta dei calci di rigore.
La Lazio può farcela. Non avrò Klose, ma avrà il capocannoniere dell'Europa League Libro Kozak. Non avrà Mauri, ma scenderà in campo al suo posto un brillante Ederson che sta venendo fuori proprio al momento giusto. Per il resto ci siamo: Confermata la difesa Gonzales Biava Cana Radu, il meglio possibile in questo momento di emergenza. Confermato il gram centrocampo Candreva Ledesma Hernanes Lulic. E dietro c'è Marchetti, il portiere più valido di tutta l'Europa League.
Possiamo e dobbiamo farcela. Non s'illuda il Feberbahce di ritrovare l'arbitro Collum capace di piegare da solo la Lazio con un'opportuna espulsione e un opportunissimo rigore. Se la Lazio non sarà punita dall'alto, ma sarà lasciata alla sua possibilità di riscatto, la squadra di Petkovic dovrebbe farcela e riguadagnare in una sola serata quel che ci sono volute due espulsioni, quattro calci di rigore e due partite a porte chiuse per toglierci barbaramente, quasi fossimo una squadra di banditi. Ma la Lazio ha un onore, e quell'onore stasera dovrà salvare.
Ma noi dobbiamo compite il miracolo. Due gol al Fenerbahce sono possibili, e poi dovrebbe uscir fuori anche il terzo, prima che sia arrivi alla tempesta dei calci di rigore.
La Lazio può farcela. Non avrò Klose, ma avrà il capocannoniere dell'Europa League Libro Kozak. Non avrà Mauri, ma scenderà in campo al suo posto un brillante Ederson che sta venendo fuori proprio al momento giusto. Per il resto ci siamo: Confermata la difesa Gonzales Biava Cana Radu, il meglio possibile in questo momento di emergenza. Confermato il gram centrocampo Candreva Ledesma Hernanes Lulic. E dietro c'è Marchetti, il portiere più valido di tutta l'Europa League.
Possiamo e dobbiamo farcela. Non s'illuda il Feberbahce di ritrovare l'arbitro Collum capace di piegare da solo la Lazio con un'opportuna espulsione e un opportunissimo rigore. Se la Lazio non sarà punita dall'alto, ma sarà lasciata alla sua possibilità di riscatto, la squadra di Petkovic dovrebbe farcela e riguadagnare in una sola serata quel che ci sono volute due espulsioni, quattro calci di rigore e due partite a porte chiuse per toglierci barbaramente, quasi fossimo una squadra di banditi. Ma la Lazio ha un onore, e quell'onore stasera dovrà salvare.
mercoledì 10 aprile 2013
Magicland: sabato esplode l'America!
S'inaugura il Parco di Magicland: sabato 13 aprile, vive il sogno America!
Cheerleaders, musica country, ballerini, rodeo, animazione per grandi e piccoli, è il Gran Prix di Magicland, è l'America!
Alle 12, la "Formula Cars", un'appassionante corsa automobilistica nella mitica Route 66. Altra grande ospite Lorella Cuccarini, con l'evento "30 ore per la vita".
Sul costo del biglietto, 5 euro sono destinati all'associazione per le situazioni di emergenza.
Cheerleaders, musica country, ballerini, rodeo, animazione per grandi e piccoli, è il Gran Prix di Magicland, è l'America!
Alle 12, la "Formula Cars", un'appassionante corsa automobilistica nella mitica Route 66. Altra grande ospite Lorella Cuccarini, con l'evento "30 ore per la vita".
Sul costo del biglietto, 5 euro sono destinati all'associazione per le situazioni di emergenza.
Il Giudice fa fuori la difesa della Lazio contro la Juve
Per il prossimo turno, Juventus-Lazio, i biancazurri sono serviti. Il Giudice Sportivo, in base al referto di Mazzoleni, ha fatto fuori tutta la difesa della Lazio: Radu, Biava e Lulic. Dove le mette le mani, ora, Petkovic, specialmente per quel che si riferisce al terzino sinistro, dove, oltre a Radu, l'unica possibilità era appunto Lulic?
Vlado è rimasto con gli uomini contati, anzi pure qualcuno di meno anche numericamente. Sarà costretto a tenere ancora Gonzalez terzino sostituendolo con Onazi, e tenendo per gli altri ruoli Candreva, Hernanes e forzando il rientro di Mauri. Avanti ancora Klose se si rimette in piedi, se no dovremo fare assegnamento su Floccari e Kozak.
Il trauma è la difesa. Konko non è pronto. Pereirinha nemmeno. Restano Cana e Ciani. Terzino sinistro forse dovrà per forza essere schierato l'uomo dell'ultim'ora, quello Stankevicius che già è stato ripescato nelle ultime battute di Roma-Lazio. Certo, qui si vede la povertà dell'organico biancoceleste, dato che Diaz non è a posto, Diakité si è cancellato da solo e Cavanda idem. Le proprie pecore bisogna curarle fino in fondo, di spazio a Formello ce n'è tanto, forse manca un po' di diplomazia oltre che un po' di fortuna.
Meno male che Petkovic non si arrende mai. E oltretutto, domani, dovrà pure tentare l'impresa impossibile della rimonta al Fenerbahce. E certamente, alla Lazio, questo è il momento di crederci, crederci, crederci...
Vlado è rimasto con gli uomini contati, anzi pure qualcuno di meno anche numericamente. Sarà costretto a tenere ancora Gonzalez terzino sostituendolo con Onazi, e tenendo per gli altri ruoli Candreva, Hernanes e forzando il rientro di Mauri. Avanti ancora Klose se si rimette in piedi, se no dovremo fare assegnamento su Floccari e Kozak.
Il trauma è la difesa. Konko non è pronto. Pereirinha nemmeno. Restano Cana e Ciani. Terzino sinistro forse dovrà per forza essere schierato l'uomo dell'ultim'ora, quello Stankevicius che già è stato ripescato nelle ultime battute di Roma-Lazio. Certo, qui si vede la povertà dell'organico biancoceleste, dato che Diaz non è a posto, Diakité si è cancellato da solo e Cavanda idem. Le proprie pecore bisogna curarle fino in fondo, di spazio a Formello ce n'è tanto, forse manca un po' di diplomazia oltre che un po' di fortuna.
Meno male che Petkovic non si arrende mai. E oltretutto, domani, dovrà pure tentare l'impresa impossibile della rimonta al Fenerbahce. E certamente, alla Lazio, questo è il momento di crederci, crederci, crederci...
martedì 9 aprile 2013
Olevano Romano: incontri europei
Olevano Romano rafforza i suoi legami di cultura con l'Europa Centrale e Settentrionale, datati di almeno tre secoli. L'Istituto Scolastico Cartesio ospita questa settimana studenti danesi di Lemwig e slovacchi di Bratislava.
Il sindaco Marco Mampieri afferma che questa è l'Europa dei popoli. Già da fine Settecento Olevano Romano ha costruito forti legami di arte e di cultura, di solidarietà e di generosità con l'Europa, ospitando pittori e artisti nordeuorpei con le sue campagne, i suoi scorci, i suoi panorami e la sua gente cordiale. Un'iniziativa che oggi ospita studenti di Germania, Grecia, Slovacchia, Finlandia, Repubblica Ceca, Danimarca e Croazia. Tutti popoli destinati a migliorare il mercato unico, secondo le affermazioni lungimiranti del sindaco Mampieri.
Il sindaco Marco Mampieri afferma che questa è l'Europa dei popoli. Già da fine Settecento Olevano Romano ha costruito forti legami di arte e di cultura, di solidarietà e di generosità con l'Europa, ospitando pittori e artisti nordeuorpei con le sue campagne, i suoi scorci, i suoi panorami e la sua gente cordiale. Un'iniziativa che oggi ospita studenti di Germania, Grecia, Slovacchia, Finlandia, Repubblica Ceca, Danimarca e Croazia. Tutti popoli destinati a migliorare il mercato unico, secondo le affermazioni lungimiranti del sindaco Mampieri.
Fenerbahce: la Lazio ci crede
Giovedì gran battaglia. Non ci sarà Collum. La Lazio due spanne al di sopra del Fenerbahce, con un arbitro normale. Speriamo che le ire dell'UEFA si siano calmate, che ci mandino un normale arbitro di calcio e non un ammazzalazio come in Germania e in Turchia. La squadra ha dimostrato tecnicamente di essere più forte dei turchi, due reti si rimontano senza tragedie, la terza viene sullo slancio. Non siamo ancora eliminati, abbiamo conservato l'imbattibilità per mesi e mesi e ce l'hanno tolta in una serata disgraziata, condita dalla solita espulsione e dal solito rigore. Guarda caso, la cosa si è ripetuta anche nel derby di ieri, ma la Lazio non è uscita battuta, anzi ha avuto il riconoscimento di una netta superiorità tecnica e morale.
Stringiamo i denti, anche senza Klose possiamo farcela, aggrediamo il Fenerbahce non dandogli tregua, non hanno una difesa forte, può crollare sotto i colpi di Kozak e di Hernanes, di Candreva e di Floccari. Potrebbe riuscirci una storica rimonta e rimettere in corsa la Lazio per la conquista dell'Europa League. Abbiamo 95 minuti per riuscirsi, e con la serenità e la calma dei forti possiamo anche farcela.
Stringiamo i denti, anche senza Klose possiamo farcela, aggrediamo il Fenerbahce non dandogli tregua, non hanno una difesa forte, può crollare sotto i colpi di Kozak e di Hernanes, di Candreva e di Floccari. Potrebbe riuscirci una storica rimonta e rimettere in corsa la Lazio per la conquista dell'Europa League. Abbiamo 95 minuti per riuscirsi, e con la serenità e la calma dei forti possiamo anche farcela.
Antonio Candreva miglior laziale in campo
Come unico romano de Roma della Lazio, Candreva ha sentito molto il derby, si è impegnato dal primo all'ultimo minuto, risultando non solo il più bravo ma anche il più costante dei giocatori laziali. A lui pertanto, giustamente, il premio come miglior laziale, a conferma di una nuova stagione positiva.
Candreva, una maglia azzurra da nazionale confermata, dopo i quattro gol della scorsa stagione è salito quest'anno già a quota cinque, con un ruolino di marcia di tutto affidamento. Sarà uno dei punti base della squadra per la prossima stagione.
Candreva, una maglia azzurra da nazionale confermata, dopo i quattro gol della scorsa stagione è salito quest'anno già a quota cinque, con un ruolino di marcia di tutto affidamento. Sarà uno dei punti base della squadra per la prossima stagione.
lunedì 8 aprile 2013
Lazio sciupona regala il pareggio alla Roma - Grande rete di Hernanes che sbaglia però il rigore del 2-0: pareggia Totti
La Lazio ha buttato al vento un bel derby, avviato in maniera meravigliosa da un gran gol di Hernanes. Gioco scintillante dei biancocelesti che dominano il primo tempo, fino ad avere a portata di piede il 2-0: lo stesso Hernanes sbaglia un calcio di rigore con un tiro troppo angolato.
Rigore sbagliato, rigore subito: stavolta dal dischetto Totti non sbaglia e raddrizza il derby per la Roma.
Nella mezz'ora finale la svolta. L'arbitro Mazzoleni sembra assumere un atteggiamento favorevole ai giallorossi, e purtroppo arriva il doppio giallo su Biava e l'espulsione dell'esperto difensore biancoceleste. Tuttavia la Lazio, a dimostrazione dei suoi meriti, ha sfoggiato una brillante prova difensiva, mantenendo almeno il pareggio, preziosissimo per la classifica, che tiene la Roma a distanza di tre punti e consente ai biancocelesti di tenersi a contatto con la Fiorentina almeno per il quarto posto, che significa ancora la possibilità di puntare al terzo posto valido per la Champions.
Un lunedì un po' amaro per i biancocelesti, che avrebbero sicuramente meritato qualcosa di più di questo pareggio interlocutorio.
Bene in generale gli uomini di Petkovic, che nel finale ha dovuto sostituire Klose, ancora non al meglio, con Libor Kozak, che si è reso pericoloso malgrado l'inferiorità numerica. Bene anche Onazi come controllore di Francesco Totti.
Rigore sbagliato, rigore subito: stavolta dal dischetto Totti non sbaglia e raddrizza il derby per la Roma.
Nella mezz'ora finale la svolta. L'arbitro Mazzoleni sembra assumere un atteggiamento favorevole ai giallorossi, e purtroppo arriva il doppio giallo su Biava e l'espulsione dell'esperto difensore biancoceleste. Tuttavia la Lazio, a dimostrazione dei suoi meriti, ha sfoggiato una brillante prova difensiva, mantenendo almeno il pareggio, preziosissimo per la classifica, che tiene la Roma a distanza di tre punti e consente ai biancocelesti di tenersi a contatto con la Fiorentina almeno per il quarto posto, che significa ancora la possibilità di puntare al terzo posto valido per la Champions.
Un lunedì un po' amaro per i biancocelesti, che avrebbero sicuramente meritato qualcosa di più di questo pareggio interlocutorio.
Bene in generale gli uomini di Petkovic, che nel finale ha dovuto sostituire Klose, ancora non al meglio, con Libor Kozak, che si è reso pericoloso malgrado l'inferiorità numerica. Bene anche Onazi come controllore di Francesco Totti.
Zagarolo: fantasmi in via Francigena
Un fantasma, molto probabilmente lo stesso che di recente è stato visto aggirarsi di notte in Palazzo Rospigliosi, viene segnalato nei pressi di Zagarolo lungo la via Francigena, in direzione sud, da Porta Maggiore a Roma fino al km. 75 di Piglio.
E' molto probabilmente il fantasma di Pompeo Colonna, uno dei principi al servizio della Chiesa e spesso in contrasto con essa nel 1500. Pompeo Colonna si aggirerebbe nei dintorni di Roma
senza trovar pace, chiedendo perdono dei suoi tanti peccati, tra cui quello di aver avuto molte concubine e di aver ucciso nel 1554 la suocera Livia dopo soli quattro mesi dal matrimonio con la principessa Orinzia. Le telecamere hanno anche inquadrato il fantasma di una donna, che potrebbe essere appunto quello di Livia o della stessa Orinzia.
E' molto probabilmente il fantasma di Pompeo Colonna, uno dei principi al servizio della Chiesa e spesso in contrasto con essa nel 1500. Pompeo Colonna si aggirerebbe nei dintorni di Roma
senza trovar pace, chiedendo perdono dei suoi tanti peccati, tra cui quello di aver avuto molte concubine e di aver ucciso nel 1554 la suocera Livia dopo soli quattro mesi dal matrimonio con la principessa Orinzia. Le telecamere hanno anche inquadrato il fantasma di una donna, che potrebbe essere appunto quello di Livia o della stessa Orinzia.
Per stasera le stelle dicono Petkovic
Petkovic è nato sotto il segno del Leone, il segno dei dominatori, al quale Urano e Nettuno, quest'anno, accordano grandi favori almeno fino a giugno.
Il Leone è il segno dell'autorità, del prestigio, della sicurezza in se stessi da infondere anche agli altri, agli uomini che formano l'équipe e che credono fino in fondo alla loro guida.
Tre uomini, in particolare, brillano nel cielo di questa serata di lunedì 8 aprile: sono questi i tre uomini che gli astri indicano come accompagnatori della stella maggiore di Petkovic:
Klose in attacco, Mauri a centrocampo e Ledesma in difesa. Da questi tre uomini è assai probabile che esca fuori il nome del marcatore o dei marcatori della Lazio in questo derby in trasferta che potrebbe anche risultare vittorioso, consentendo a Vlado Petkovic la grande accoppiata: in seconda ipotesi, almeno quel pareggio - assai probabile l'uno a uno - che lascerebbe le cose immutate congelando l'attuale classifica. Lazio 51, Inter 50, Roma 48. Poichè la Fiorentina si è fermata a 52, si può capire la grande importanza che il derby romano assume per i piazzamenti finali.
I minuti determinanti del derby si racchiudono in due fasce: la prima è quella che comprende il primo quarto d'ora. Segnare in quei 15 minuti può essere determinante. La seconda fascia delicata è quella del primo quarto d'ora della ripresa: chi segnerà in questo secondo periodo avrà nelle sue mani con sicurezza il risultato dell'incontro.
Questo dicono le stelle. A fine incontro vedremo se le loro indicazioni saranno state giuste.
Il Leone è il segno dell'autorità, del prestigio, della sicurezza in se stessi da infondere anche agli altri, agli uomini che formano l'équipe e che credono fino in fondo alla loro guida.
Tre uomini, in particolare, brillano nel cielo di questa serata di lunedì 8 aprile: sono questi i tre uomini che gli astri indicano come accompagnatori della stella maggiore di Petkovic:
Klose in attacco, Mauri a centrocampo e Ledesma in difesa. Da questi tre uomini è assai probabile che esca fuori il nome del marcatore o dei marcatori della Lazio in questo derby in trasferta che potrebbe anche risultare vittorioso, consentendo a Vlado Petkovic la grande accoppiata: in seconda ipotesi, almeno quel pareggio - assai probabile l'uno a uno - che lascerebbe le cose immutate congelando l'attuale classifica. Lazio 51, Inter 50, Roma 48. Poichè la Fiorentina si è fermata a 52, si può capire la grande importanza che il derby romano assume per i piazzamenti finali.
I minuti determinanti del derby si racchiudono in due fasce: la prima è quella che comprende il primo quarto d'ora. Segnare in quei 15 minuti può essere determinante. La seconda fascia delicata è quella del primo quarto d'ora della ripresa: chi segnerà in questo secondo periodo avrà nelle sue mani con sicurezza il risultato dell'incontro.
Questo dicono le stelle. A fine incontro vedremo se le loro indicazioni saranno state giuste.
domenica 7 aprile 2013
Lazio primavera di Bollini: un motivo di gloria
Ancora due turni, e la Lazio primavera sarà quasi sicuramente in finale; sabato prossimo a Vicenza, squadra nona classificata, sabato ancora al Fersini, avversario il Bari decimo classificato. Un pareggio e una vittoria sarebbero sicuramente il passaporto per la "final eight", che l'anno scorso videro la Lazio seconda in classifica, sconfitta per 3-2 dall'Inter campione d'Italia.
Bollini vuole superare se stesso, arrivare alle finali nazionali e possibilmente tornare a vincere il campionato italiano con una squadra ricca di grandi promesse: il cannoniere Rozzi, la perla nera Keita, l'altro genietto del calcio Tounkara, il fortissimo portiere Strakosha, e poi l'attaccante Lombardi, una forte difesa e un intelligente centrocampo. La Lazio primavera fa bel gioco, ha segnato finora una sessantina di gol subendone meno di venti. Al titolo possiamo crederci, e possiamo credere che il vivaio della Lazio sta rinascendo in modo molto incoraggiante, dando una mano ai futuri bilanci del presidente Lotito. E avere Salerno come valvola di sfogo per i ragazzi che hanno raggiunto i venti anni e ancora non sono pronti per la prima squadra vuol dire avere un motivo di speranza e di maturazione in più. La Lazio sta organizzando bene le sue forze giovanili, e queste avranno sicuramente un grande futuro, grazie al bravo e tenace Alberto Bollini.
Bollini vuole superare se stesso, arrivare alle finali nazionali e possibilmente tornare a vincere il campionato italiano con una squadra ricca di grandi promesse: il cannoniere Rozzi, la perla nera Keita, l'altro genietto del calcio Tounkara, il fortissimo portiere Strakosha, e poi l'attaccante Lombardi, una forte difesa e un intelligente centrocampo. La Lazio primavera fa bel gioco, ha segnato finora una sessantina di gol subendone meno di venti. Al titolo possiamo crederci, e possiamo credere che il vivaio della Lazio sta rinascendo in modo molto incoraggiante, dando una mano ai futuri bilanci del presidente Lotito. E avere Salerno come valvola di sfogo per i ragazzi che hanno raggiunto i venti anni e ancora non sono pronti per la prima squadra vuol dire avere un motivo di speranza e di maturazione in più. La Lazio sta organizzando bene le sue forze giovanili, e queste avranno sicuramente un grande futuro, grazie al bravo e tenace Alberto Bollini.
Anni di scuola: 119. Un "master" a Colleferro
Il commissario governativo si disse molto soddisfatto dei contenuti delle prove e delle buone capacità dimostrate da tutti gli alunni, che in realtà avevano saputo organizzarsi a dovere ed esercitarsi sugli argomenti preparati.
Questo anno integrativo era necessario per gli alunni delle magistrali che intendevano proseguire glistudi universitari per eliminare lo svantaggio di un anno in meno di studi medio-superiori, e nelle formula con cui lo abbiamo preparato era stato comunque utile come preparazione al tipo di studi universitari, basati spesso sulla libera scelta della materia frequentata.
Io avevo acquisito una certa esperienza nel campo, per cui l'anno successivo venni chiamato a tenere un corso "master" in un istituto di Colleferro, corso riservato a studenti già diplomati, e che prevedeva un diploma con relativo punteggio valido in vista dei concorsi. Fu un'esperienza molto utile: in questo caso era prevista alemo un'interrogazione a trimestre, oltre alla frequenza obbligatoria, per cui, pur tenendosi il corso nel primo pomeriggio, con orario abbastanza pesante di quattro ore, dalle 14 alle 18, gli alunni s'impegnarono molto di più e ottennero risultati sorprendenti.
Anche in questo caso, fu nostra cura preparare preventivamente argomenti preferenziali, sia per gli scritti che per gli orali. Ma li avevamo preparati veramente con cura e in profondità, su argomenti di profonda rilevanza sociale, sicché anche in questo caso il commissario governativo, pur avendo variato i nostri titoli e argomenti, rimase veramente soddisfatto delle capacità dimostrate sia dagli alunni sia dagli insegnanti preparatori, ai quali fu rivolto un elogio che ricordo come uno dei migliori riconoscimenti della mia carriera scolastica.
Questo anno integrativo era necessario per gli alunni delle magistrali che intendevano proseguire glistudi universitari per eliminare lo svantaggio di un anno in meno di studi medio-superiori, e nelle formula con cui lo abbiamo preparato era stato comunque utile come preparazione al tipo di studi universitari, basati spesso sulla libera scelta della materia frequentata.
Io avevo acquisito una certa esperienza nel campo, per cui l'anno successivo venni chiamato a tenere un corso "master" in un istituto di Colleferro, corso riservato a studenti già diplomati, e che prevedeva un diploma con relativo punteggio valido in vista dei concorsi. Fu un'esperienza molto utile: in questo caso era prevista alemo un'interrogazione a trimestre, oltre alla frequenza obbligatoria, per cui, pur tenendosi il corso nel primo pomeriggio, con orario abbastanza pesante di quattro ore, dalle 14 alle 18, gli alunni s'impegnarono molto di più e ottennero risultati sorprendenti.
Anche in questo caso, fu nostra cura preparare preventivamente argomenti preferenziali, sia per gli scritti che per gli orali. Ma li avevamo preparati veramente con cura e in profondità, su argomenti di profonda rilevanza sociale, sicché anche in questo caso il commissario governativo, pur avendo variato i nostri titoli e argomenti, rimase veramente soddisfatto delle capacità dimostrate sia dagli alunni sia dagli insegnanti preparatori, ai quali fu rivolto un elogio che ricordo come uno dei migliori riconoscimenti della mia carriera scolastica.
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