Nella Lazio di un anno fa, quasi non c'erano più italiani. Con Petkovic, piano piano, c'è stato un recupero di forze nostrane, e stasera la Lazio addirittura attaccherà il Napoli con una specie di tridente azzurro composto da Candreva, Floccari e Mauri.
E c'è altra Italia anche in retrovia: il fenomeno Marchetti, il "vecio" Biava che si sta rivelando il timoniere della difesa, e infine Cristian Ledesma, italo-argentino che spera di recuperare anche lui alla lunga la possibilità di giocare in azzurro come regista difensivo. Insomma, alla Lazio, sei pezzi su undici sono italiani, ed è un fatto che non si verificava da molte stagioni.Altri pezzi italiani di ricambio sono il Brocchi che non si arrende mai, il giovanissimo Rozzi che ormai Petkovic convoca sempre più spesso per la panchina, il portierino Falasca e il mediano Cataldi che figurano nella lista per l'Europa League.
E' vero che anche nelle file della Primavera la Lazio sta puntando su bravissimi giocatorini stranieri come Tounkara, Keita e Antic, ma anche Bollini sta curando con molta attenzione i giocatorini italiani che costituiscono il telaio della squadra proeittata anche quest'anno verso le finali nazionali, dove l'anno scorso si piazzò al secondo posto sconfitta solo per 3-2 nella finalissima con l'Inter.
Un saggio equilibrio fra giocatori italiani e stranieri sta portando i suoi risultati, e molti sono i "piccoli laziali" sparsi un po' in tutta Italia che contano di rientrare a Formello con le carte in regola, a cominciare da quelli della Salernitana, come Tuia, Ceccarelli, Perpetuini e via dicendo, che per Lotito costituiscono una risorsa da non dimenticare, pur dovendo salvaguardare le ambizioni della risorgente squadra granata. A fine anno vedremo, tracciando il primo bilancio, se l'operazione Salernitana risulterà benefica per entrambe le parti.
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