Pinocchio dovette chinare il capo e dire di sì, che era giusto restare. Ma in cuor suo non era per nulla convinto.
I ragazzi prepararono tutto l'occorrente, a partire dagli strumenti musicali. Lungo il viaggio, avrebbero dato ancora dei concertini per provvedere al cibo e alle altre necessità. Il cagnolino Monello capì al volo che stavano per ripartire di nuovo, ed era il più contento di tutti.
Quando fu il mattino, Remigio, Ulderico e Lamberto si vestirono a nuovo, salutarono tutti gli amici, salirono sul carretto e partirono di buon passo, sollecitando il cavallo Bortolo che sembrava anche lui di buon umore.
Pinocchio si trattenne fino all'ultimo, pregando Remigio di fargli avere notizie, e possibilmente di tornare dopo aver sistemato tutte le pratiche. Gli amici avevano le lagrime agli occhi, sentivano moltissimo la mancanza di Pinocchio.
Passarono alcune ore. Pinocchio si sentiva proprio infelice per il distacco dei suoi cari amici.
Chiamò la Fata Turchina e le disse: - Fatina mia, io voglio tanto bene a voi tutti, specialmente a te e al babbo Geppetto. ma capisco che senza di me quei miei cari amici saranno un po' in difficoltà e vorrei tanto raggiungerli. Perdonami, ma sono sicuro che presto torrneremo tutti -
La Fata Turchina fece una carezza sul volto di Pinocchio, e disse: - Lo so, caro Pinocchio, che il tuo buon cuore ti spinge verso i tuoi piccoli amici. Bene: parti anche tu, e cerca di raggiungerli quando si fermeranno per riposarsi appena farà sera -
Nessun commento:
Posta un commento